Decreto Legge - 16/06/2022 - n. 68 art. 12 bis - (Accelerazione dei giudizi amministrativi in materia di PNRR) 1 .

Raffaele Tucillo

(Accelerazione dei giudizi amministrativi in materia di PNRR)1.

1. Al fine di consentire il rispetto dei termini previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), qualora risulti, anche sulla base di quanto rappresentato dalle amministrazioni o dalle altre parti del giudizio, che il ricorso ha ad oggetto qualsiasi procedura amministrativa che riguardi interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR, in caso di accoglimento dell'istanza cautelare, il tribunale amministrativo regionale, con la medesima ordinanza, fissa la data di discussione del merito alla prima udienza successiva alla scadenza del termine di trenta giorni dalla data di deposito dell'ordinanza, disponendo altresi' il deposito dei documenti necessari e l'acquisizione delle eventuali altre prove occorrenti. In caso di rigetto dell'istanza cautelare da parte del tribunale amministrativo regionale, ove il Consiglio di Stato riformi l'ordinanza di primo grado, la pronuncia di appello e' trasmessa al tribunale amministrativo regionale per la fissazione dell'udienza di merito. In tale ipotesi, si applica il primo periodo del presente comma e il termine di trenta giorni decorre dalla data di ricevimento dell'ordinanza da parte della segreteria del tribunale amministrativo regionale, che ne da' avviso alle parti. Nel caso in cui l'udienza di merito non si svolga entro i termini previsti dal presente comma, la misura cautelare perde efficacia, anche qualora sia diretta a determinare un nuovo esercizio del potere da parte della pubblica amministrazione.

2. Nella decisione cautelare e nel provvedimento di fissazione dell'udienza di merito, il giudice motiva espressamente sulla compatibilita' della misura e della data dell'udienza con il rispetto dei termini previsti dal PNRR.

3. Le pubbliche amministrazioni sono tenute a rappresentare che il ricorso ha ad oggetto una procedura amministrativa che riguarda interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR.

4. Sono parti necessarie dei giudizi disciplinati dal presente articolo le amministrazioni centrali titolari degli interventi previsti nel PNRR, ai sensi dell'articolo 1, comma 4, lettera l), del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, per le quali si osservano le disposizioni delle leggi speciali che prescrivono la notificazione presso gli uffici dell'Avvocatura dello Stato. Si applica l'articolo 49 del codice del processo amministrativo, di cui all'allegato 1 al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104.

5. Ai procedimenti disciplinati dal presente articolo si applicano, in ogni caso, gli articoli 119, comma 2, e 120, comma 9, del codice del processo amministrativo, di cui all'allegato 1 al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104.

6. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche nei giudizi di appello, revocazione e opposizione di terzo.

7. All'articolo 48, comma 4, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) dopo le parole: "di cui al comma 1" sono inserite le seguenti: "e nei giudizi che riguardano le procedure di progettazione, autorizzazione, approvazione e realizzazione delle opere finanziate in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR e le relative attivita' di espropriazione, occupazione e asservimento, nonche' in qualsiasi procedura amministrativa che riguardi interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR";

b) dopo le parole: "al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104." sono aggiunte le seguenti: "In sede di pronuncia del provvedimento cautelare si tiene conto della coerenza della misura adottata con la realizzazione degli obiettivi e il rispetto dei tempi di attuazione del PNRR".

8. Nelle ipotesi in cui, prima della data dell'8 luglio 2022, la misura cautelare sia gia' stata concessa, qualora il ricorso abbia ad oggetto qualsiasi procedura amministrativa che riguardi opere o interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR, l'udienza per la discussione del merito e' anticipata d'ufficio entro il termine di cui al comma 1. In tale ipotesi si applicano le ulteriori disposizioni contenute nel presente articolo.

[1] Articolo inserito dall'articolo 1, comma 1, della Legge 5 agosto 2022, n. 108, in sede di conversione.

Note operative

Termini relativi al rito speciale PNRR (art. 12-bis d.l. 16 giugno 2022, n. 68, convertito con modificazione dalla l. 5 agosto 2022 n. 108)
Tipologia di atto Termine Decorrenza
Udienza di discussione In caso di accoglimento dell'istanza cautelare dinanzi al Tar, prima udienza successiva alla scadenza del termine di 30 giorni dalla data di deposito dell'ordinanza di accoglimento dell'istanza cautelare. In caso di accoglimento dell'istanza cautelare per effetto di riforma del provvedimento di primo grado da parte del CDS, 30 giorni decorrenti dalla data di ricevimento dell'ordinanza da parte della segreteria del Tar che ne dà avviso alle parti
Redazione della sentenza V. rito in materia di procedure di affidamento dei contratti pubblici.
Altri termini processuali Dimezzati (v. rito abbreviato).

Inquadramento

Con l'art. 12-bis d.l. n. 68/2022 – inserito in sede di conversione dalla l. n. 108/2022 – il legislatore ha introdotto alcune norme processuali espressamente dedicate alle procedure amministrative che riguardino interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR, al fine di garantire il rispetto dei termini previsti dallo stesso PNRR ed evitare che la durata ordinaria del giudizio possa incidere sul raggiungimento dei citati obiettivi.

La disposizione era stata originariamente introdotta con il d.l. n. 85 del 7 luglio 2022, abrogato dalla l. 5 agosto 2022, n. 108 – ferma la validità degli atti e dei provvedimenti adottati e salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo d.l. n. 85/2022 –, ma poi reintrodotto in sede di conversione del d.l. 16 giugno 2022, n. 68, con la stessa l. 5 agosto 2022, n. 108.

È stata in sostanza introdotta una norma di accelerazione della durata dei giudizi amministrativi che consente di adattare la durata del processo ai tempi e agli obiettivi del PNRR. Per effetto di tale disposizione processuale, applicabile anche ai giudizi in corso, fermo il rispetto del diritto di difesa e del contraddittorio processuale, da un lato, le parti del giudizio – inclusa l'amministrazione responsabile dell'intervento PNRR – sono tenute a rappresentare in giudizio che l'opera incide sugli obiettivi PNRR e, dall'altro, l'andamento e i tempi di svolgimento del giudizio, specie in caso di accoglimento dell'istanza cautelare, sono adattati agli obiettivi PNRR. Con tale disposizione, il legislatore ha quindi introdotto un rito speciale per le opere PNRR in grado di modellare la durata del giudizio agli obiettivi fissati con lo stesso piano.

Il rito speciale e il relativo ambito di applicazione

Nel dettaglio, con il primo comma si prevede che qualora risulti che il ricorso ha ad oggetto una procedura amministrativa che riguardi interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR, nel caso in cui l'istanza cautelare sia accolta, il tribunale amministrativo regionale è tenuto a fissare la discussione del merito alla prima udienza successiva alla scadenza del termine di trenta giorni dalla data del deposito dell'ordinanza disponendo altresì il deposito dei documenti necessari e l'acquisizione delle eventuali altre prove occorrenti.

Nel caso in cui l'istanza cautelare non trovi accoglimento in primo grado e il provvedimento cautelare sia riformato dal Consiglio di Stato, la pronuncia di appello è trasmessa al tribunale amministrativo regionale per la fissazione dell'udienza di merito. Anche in questa ipotesi è applicabile il primo periodo del presente comma e il termine di trenta giorni decorre dalla data di ricevimento dell'ordinanza da parte della segreteria del tribunale amministrativo regionale che ne dà avviso alle parti.

Nel caso in cui l'udienza di merito non si svolga entro i termini previsti dal primo comma, la misura cautelare perde efficacia; ne discende che la misura cautelare è efficace al momento della relativa adozione, salvo perdere efficacia nel momento in cui decorre il termine fissato dal medesimo comma.

La scelta di applicare la citata misura alla sola ipotesi di accoglimento della misura cautelare è legata al fatto che solo in tale ipotesi si ha una sospensione dell'esecuzione dell'opera pubblica che invece prosegue in caso di rigetto della relativa istanza.

Al fine di rafforzare ulteriormente la garanzia relativa al rispetto dei termini PNRR, il legislatore ha ancora previsto che nella decisione cautelare e nel provvedimento di fissazione dell'udienza di merito, il giudice sia tenuto a motivare espressamente sulla compatibilità della misura e della data dell'udienza con il rispetto dei termini previsti dal PNRR.

 In termini applicativi, la giurisprudenza si sta mostrando particolarmente attenta all'applicazione dei criteri posti dalla disposizione in sede cautelare, svolgendo un giudizio comparativo tra il pregiudizio dedotto dalla parte e i caratteri di gravità, irreversibilità e irreparabilità, al fine di assicurare e ripristinare la compatibilità della misura cautelare con il rispetto dei termini previsti dal PNRR (Cons. St., decr., n. 5897/2022).

In una prospettiva processuale e nel rapporto tra allegazione e prova del fatto, il legislatore ha quindi inserito un vincolo per le amministrazioni le quali sono tenute a rappresentare che il ricorso ha ad oggetto una procedura amministrativa che riguarda interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR. In seguito a tale allegazione, sorge l'onere per il giudice di motivare espressamente sulla compatibilità della data fissata per l'udienza con le esigenze PNRR.

L'ambito temporale di applicazione

La disposizione si applica anche ai procedimenti già introdotti al momento dell'entrata in vigore della disposizione processuale. Nel dettaglio l'ottavo comma della disposizione prevede che, nelle ipotesi in cui, prima della data dell'8 luglio 2022, la misura cautelare sia già stata concessa, qualora il ricorso abbia ad oggetto qualsiasi procedura amministrativa che riguardi opere o interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse PNRR, l'udienza per la discussione del merito è anticipata d'ufficio entro il termine di cui al comma 1. Si applicano, comunque, in tale ipotesi le disposizioni contenute nel medesimo articolo.

(G) La giurisprudenza ha avuto modo di precisare che il rito speciale in questione, in assenza di una diversa disposizione transitoria e non attenendo agli aspetti della giurisdizione o della competenza, l'art. 3 del d.l. n. 85/2022 si applica anche alle fasi non concluse dei procedimenti in corso riguardanti “interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR”.Ai sensi dell'art. 3, comma 5, del d.l. n. 85/2022, alle controversie sul PNRR si applicano gli artt. 119, comma 2 e 120, commi 9 e 10, c.p.a., inerenti al dimezzamento dei termini, al termine di deposito della sentenza ed alla redazione della sentenza nella forma semplificata (Tar Lazio, III-bis, n. 10163/2022).

Il litisconsorzio necessario

La norma introduce una ipotesi di litisconsorzio necessario prevedendo che siano parti necessarie dei giudizi disciplinati dall'articolo le amministrazioni centrali titolari degli interventi previsti nel PNRR, ai sensi dell'art. 1, comma 4, lett. l), d.l. n. 77/2021, per le quali si osservano le disposizioni delle leggi speciali che prescrivono la notificazione presso gli uffici dell'Avvocatura dello Stato. Il legislatore ha ancora espressamente previsto l'applicabilità dell'art. 49 c.p.a. il quale nel disciplinare l'integrazione del contraddittorio, al primo comma, dispone che, quando il ricorso è proposto solo contro taluno dei controinteressati, il presidente o il collegio ordina l'integrazione del contraddittorio nei confronti degli altri.

Le norme processuali applicabili

Al procedimento in questione si applica l'art. 119, secondo comma, del codice in base al quale tutti i termini processuali ordinari sono dimezzati salvo, nei giudizi di primo grado, quelli per la notificazione del ricorso introduttivo, del ricorso incidentale e dei motivi aggiunti, nonché quelli di cui all'art. 62, comma 1, e quelli espressamente disciplinati nel presente articolo.

Si applica altresì l'art. 120, comma 9, c.p.a., in base al quale il giudice deposita la sentenza con la quale definisce il giudizio entro quindici giorni dall'udienza di discussione. Quando la stesura della motivazione è particolarmente complessa, il giudice pubblica il dispositivo nel termine di cui al primo periodo, indicando anche le domande eventualmente accolte e le misure per darvi attuazione, e comunque deposita la sentenza entro trenta giorni dall'udienza.

Le disposizioni dell'articolo in esame si applicano anche nei giudizi di appello, revocazione e opposizione di terzo.

(G) La giurisprudenza ha precisato che i ricorsi aventi ad oggetto procedure amministrative finanziate in tutto o in parte con risorse previste dal PNRR non rientrano nel novero di quelle soggette a rito abbreviato ai sensi dell'art. 119, c.p.a., ciò in quanto l'art. 12 bis, comma 5, del d.l. n. 68/2022 ha operato un rinvio parziale alla disciplina del rito speciale per le procedure di affidamento dei contratti pubblici di cui all'art. 119 c.p.a., richiamando solamente i commi 2 (relativo al dimezzamento dei termini processuali) e 9 (relativo al deposito della sentenza), né ha espressamente ampliato l'elenco delle materie soggette a rito abbreviato di cui al primo comma dell'art. 119 c.p.a. Ne discende che la competenza funzionale inderogabile, prevista dall'art. 14, comma 3, c.p.a. per i giudizi di cui all'art. 119 c.p.a. non comprende le controversie riguardanti le procedure in questione, per le quali continuano ad applicarsi gli ordinari criteri di riparto della competenza territoriale dettati dall'art. 13 c.p.a. (Tar Palermo, III, n. 2553/2022).

La modifica dell'ambito di applicazione dell'art. 125 c.p.a.

Sempre per rispondere alla medesima finalità acceleratoria, il legislatore ha modificato l'art. 48, comma 4, del d.l. n. 77/2021, stabilendosi che l'art. 125 c.p.a. si applica anche nei giudizi che riguardano le procedure di progettazione, autorizzazione, approvazione e realizzazione delle opere PNRR e relative attività di espropriazione, occupazione e asservimento, nonché in qualsiasi procedura amministrativa che riguardi interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR. È prevista, nelle medesime ipotesi, l'applicabilità di ulteriori disposizioni acceleratorie del giudizio amministrativo – già introdotte, seppur per i soli appalti PNRR, nel 2021 – a tutte le fasi del procedimento amministrativo aventi ad oggetto gli interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse previste dal PNRR, incluse le procedure di approvazione e realizzazione delle opere, nonché le attività di espropriazione ed occupazione. Si precisa inoltre che in sede di pronuncia del provvedimento cautelare si tiene conto della coerenza della misura adottata con la realizzazione degli obiettivi e il rispetto dei tempi di attuazione del PNRR.

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