Competenza a decidere sull'impugnazione della declinatoria di competenza del Tar per la Sicilia in favore di altro Tar
10 Ottobre 2022
La questione di diritto oggetto di rimessione alla Plenaria, ai sensi dell'art. 99 del codice del processo amministrativo, riguarda la competenza a decidere sull'impugnazione della declinatoria di competenza del Tar per la Sicilia in favore di altro Tar.
L'ordinanza pronunciata dal Tar per la Sicilia è stata infatti oggetto di gravame presso il Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana, ed altresì di regolamento di competenza innanzi al Consiglio di Stato.
In primo luogo, secondo il Consiglio di Stato, l'art. 10, comma 5, del d.lgs. n. 373 del 2003, che deferisce all'Adunanza plenaria la cognizione dei conflitti di competenza in sede giurisdizionale tra il Consiglio di giustizia amministrativa ed il Consiglio di Stato, va interpretato come comprensivo di ogni ipotesi di conflitto, positivo o negativo, reale o virtuale.
La previsione de qua, contenuta in una fonte normativa di rango subcostituzionale, non viene replicata all'interno del codice di procedura amministrativa e non risulta assimilabile all'ipotesi di cui all'art. 45 del codice di procedura civile (riguardante unicamente il conflitto negativo virtuale).
L'art. 10, comma 5, nel richiedere la sussistenza di un conflitto, anche soltanto virtuale, non disciplina il rischio di conflitto virtuale, che vede, come nel caso di specie, la mera pendenza di due processi analoghi senza tuttavia un provvedimento giudiziario ritenuto lesivo dell'altrui sfera di competenza. Il preventivo deferimento alla Plenaria della questione di diritto non risulterebbe quindi disciplinato dall' art. 10, comma 5, del d.lgs. n. 373 del 2003, bensì dall'art. 99 del codice del processo amministrativo.
In secondo luogo, la formulazione dell'art. 4, comma 3, del d.lgs. n. 373 del 2003, che si limita a conferire al Consiglio di giustizia amministrativa le funzioni di giudice di appello contro le pronunce del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, e nulla dispone in merito ai regolamenti di competenza, si riferisce non allo specifico mezzo di gravame ma più in generale alle funzioni del giudice di appello, cui spetta anche la statuizione sulla competenza.
Inoltre, è necessario tener conto del principio fondamentale contenuto nell'art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 373 del 2003, in base al quale le sezioni del Consiglio di giustizia amministrativa costituiscono sezioni staccate del Consiglio di Stato.
Stante l'attuale quadro normativo di riferimento, si ritiene quindi che ogni riferimento al Consiglio di Stato contenuto nel codice di rito si estenda automaticamente a tutte le relative sezioni giurisdizionali, non limitandosi le prerogative del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana al solo art. 100 c.p.a.
Nella stessa sede si precisa che l'ammissibilità dell'intervento ad adiuvandum o ad opponendum, ex artt. 28 e 97 del codice del processo amministrativo, dipende dalla effettiva titolarità di una posizione giuridica collegata o dipendente da quella facente capo al ricorrente principale oppure al controinteressato. Pertanto, tale intervento non può essere suffragato dalla sola comunanza tra le quaestiones iuris trattate dal Consiglio di Stato e quelle oggetto del diverso processo di cui l'interveniente è parte. |