Procedura fallimentare e liquidazione di beni realizzati in edilizia convenzionata
27 Ottobre 2022
La legge non impedisce agli organi della procedura fallimentare di procedere alla liquidazione di beni realizzati in edilizia convenzionata; la stessa normativa nazionale, regionale e le convenzioni consentono l'alienazione di tali beni seppur con vincoli e limiti ben precisi; è però onere dei curatori e del giudice delegato individuare una modalità di alienazione che contemperi gli interessi pubblicistici sottesi, della realizzazione dell'attivo utile alla soddisfazione dei creditori e del rispetto delle prerogative dell'ente pubblico.
Si è in presenza di una “novazione soggettiva competitiva”, laddove la procedura competitiva posta in essere dagli organi della procedura fallimentare, ed avente ad oggetto gli immobili realizzati in edilizia convenzionata, preveda che l'aggiudicatario subentri nella posizione giuridica soggettiva della cooperativa fallita, assoggettandolo così a tutti i vincoli e a tutte le limitazioni previsti dalla normativa di settore e dalle convenzioni stipulate tra il Comune e la cooperativa in bonis.
in tema di alienazione in sede fallimentare di immobili realizzati in regime di edilizia residenziale pubblica convenzionata e agevolata che sono stati finanziati in tutto o in parte con risorse pubbliche, la sanzione della nullità di cui all'art. 1, comma 376, L. n. 178/2020, può essere dichiarata solo in caso di totale assenza di comunicazione all'ente pubblico, o di comunicazione eseguita dopo che si sia celebrata una fase processuale astrattamente idonea a causare un pregiudizio per l'interesse pubblico
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