Istanza per la liquidazione del compenso del consulente tecnico (art. 67).InquadramentoIl comma 5 dell'art. 67 c.p.a. prevede che, al termine delle operazioni, il collegio liquidi il compenso complessivamente spettante al consulente d'ufficio, ai sensi dell'art. 66, comma 4, primo e terzo periodo, c.p.a. Il comma 4 dell'art. 66 c.p.a., nel primo e nel terzo periodo, stabilisce (seppur con riferimento al verificatore e, quindi, la previsione deve essere adattata al caso del consulente tecnico) che il presidente, una volta terminato l'incarico dell'ausiliario e su istanza di questi, liquidi con decreto il compenso complessivamente spettante al consulente tecnico, ponendolo provvisoriamente a carico di una delle parti e che, con la sentenza che definisce il giudizio, il collegio regoli definitivamente il relativo onere. Sebbene il comma 5 dell'art. 67 non abbia richiamato il secondo periodo dell'art. 66 c.p.a., deve ritenersi nondimeno che, per la liquidazione del compenso del consulente, si applichino le tariffe stabilite dalle disposizioni in materia di spese di giustizia e dal d.m. Giustizia 20 luglio 2012, n. 140. Il compenso complessivamente spettante al consulente tecnico va determinato scomputando l'anticipo eventualmente ricevuto dall'ausiliario. Per i depositi del ricorso, di atti, di richieste alla segreteria, di atti degli ausiliari del giudice e di parti non rituali e per istanze ante causam, occorre obbligatoriamente utilizzare i moduli informatici in formato PDF, rinvenibili sul sito istituzionale della Giustizia Amministrativa, con le istruzioni per la compilazione. FormulaAL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL ... [1] SEZIONE [ ... ] [2] ISTANZA [3] PER LA LIQUIDAZIONE DEL COMPENSO DEL CONSULENTE TECNICO Il sottoscritto, Sig./Dott. ... [4], nato a ... il ... (C.F. ... ), residente in ... , via/piazza ... n. ... , nella sua qualità di ... [5], nominato consulente tecnico con l'ordinanza n. ... [6] del ... , in relazione al ricorso n. r.g. ... [7], PROPOSTO DA ... [8], CONTRO Amministrazione/Ente/Autorità ... [9], E NEI CONFRONTI DI ...; PER L'ANNULLAMENTO - del provvedimento ... , prot. n. ... , notificato in data ... , avente ad oggetto ... [10]; - di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ivi espressamente incluso ... [11]. PREMESSO che, con la predetta ordinanza collegiale, pronunciata fuori udienza e comunicata dalla Segreteria della Sezione in data ... [12], Codesto Ecc.mo Tribunale ha disposto una consulenza tecnica d'ufficio, avente per oggetto i seguenti quesiti ... [13]; che, con la predetta ordinanza, il sottoscritto è stato nominato consulente tecnico, dipendente pubblico/iscritto nell'albo dei consulenti tecnici del Tribunale ordinario di ...; CONSIDERATO che, in data ... [14], il sottoscritto ha depositato la relazione finale di consulenza; che, pertanto, deve considerarsi espletato l'incarico di consulenza affidato; che, per l'incarico svolto, spetta al sottoscritto l'importo complessivo di euro ... , così calcolato: ... [15]; che da tale importo debbono essere detratti euro ... [16], percepiti come anticipo sul compenso, giusta ordinanza collegiale del n. ... del ... [17]; che, pertanto, al sottoscritto spetta un compenso di euro ...; P.Q.M. si chiede di voler liquidare, in favore del sottoscritto, per l'incarico svolto, il compenso complessivo di Euro ... o la diversa somma che si riterrà congrua. DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [18]. Luogo e data ... Firma ... 1. Dispone l'art. 66, comma 4, c.p.a., richiamato dall'art. 67, comma 5, c.p.a. che la liquidazione del compenso, al termine dell'incarico, spetta al presidente che provvede con decreto. Va indicato il tribunale amministrativo regionale avanti al quale pende la causa e che ha nominato il consulente tecnico. 2. Nel caso di un tribunale amministrativo regionale articolato in più sezioni va indicata anche la sezione presso la quale è incardinato il giudizio. 3. . L'istanza per la liquidazione del compenso del consulente tecnico non è un atto di parte e, pertanto, non debbono essere rispettati i limiti dimensionali e le specifiche tecniche stabiliti con il decreto del Presidente del Consiglio di Stato del 22 dicembre 2016, n. 167, come modificato dal d.P.C.S. 16 ottobre 2017, n. 127. 4. Vanno indicate le generalità del consulente tecnico. 5. Va indicata l'esatta qualificazione del consulente tecnico, ossia se dipendente pubblico o iscritto a un albo tenuto da un tribunale ordinario. 6. Occorre indicare gli estremi identificativi dell'ordinanza (o della sentenza non definitiva, ai sensi dell'art. 36, comma 2, c.p.a.) con la quale è stata disposta la consulenza tecnica. 7. Inserire il numero di registro generale del ricorso. 8. Inserire il nome del ricorrente. 9. A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica” o della diversa Autorità indicata nello statuto comunale; in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. 10. Appare utile indicare altresì una breve descrizione dell'oggetto e del contenuto del provvedimento impugnato. 11. Indicare eventuali atti prodromici, preparatori o consequenziali di cui si chiede l'annullamento. 12. L'indicazione della data della comunicazione della segreteria è rilevante al fine di dimostrare, qualora occorra, la data in cui si sia avuta conoscenza dell'incarico ricevuto dal consulente tecnico. 13. Stabilisce il comma 1 dell'art. 67 c.p.a. che il giudice, nell'ordinanza con la quale sia stata disposta una consulenza tecnica d'ufficio, debba anche formulare i quesiti, oltre a fissare il termine entro cui il consulente incaricato debba comparire dinanzi al magistrato a tal fine delegato per assumere l'incarico e prestare il giuramento. 14. Occorre indicare la data in cui sia stata depositata dal consulente la relazione finale. Difatti, l'art. 67, comma 3, c.p.a. stabilisce che il collegio, con l'ordinanza con la quale abbia disposto la consulenza, debba anche assegnare termini successivi per i vari adempimenti connessi allo svolgimento della consulenza e, per quel che qui interessa, anche per il deposito in segreteria della relazione finale, termine quest'ultimo che, pur non segnando la cessazione di ogni attività del consulente tecnico d'ufficio (il quale potrebbe anche essere chiamato, dopo il deposito della relazione, a fornire chiarimenti), può considerarsi il momento in cui l'incarico può ritenersi espletato. Ai fini della valutazione dell'incarico svolto il giudice tiene conto anche del rispetto dei termini stabiliti con l'ordinanza di nomina del consulente tecnico. 15. Debbono essere indicate, in modo dettagliato, le singole voci del calcolo del compenso e le modalità seguite per il computo. 16. L'art. 67, comma 3, lett. a), c.p.a. prevede che il collegio, con l'ordinanza con la quale abbia disposto una consulenza tecnica, debba anche corrispondere al consulente tecnico un anticipo sul compenso. Tale importo, se ricevuto dal consulente tecnico, deve essere scomputato dal compenso finale. 17. Vanno indicati dell'ordinanza con la quale sia stato liquidato l'anticipo sul compenso (qualora si tratti di ordinanza differente da quella con cui sia stata disposta la consulenza tecnica). 18. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, d.l. 31 agosto 2016, n. 168, tutti gli adempimenti previsti dal Codice e dalle norme di attuazione inerenti ai giudizi introdotti con ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017, sono eseguiti con modalità telematiche, nel rispetto del decreto del Presidente del Consiglio di Stato, previsto dal comma 1 del predetto art. 13 e recante le regole tecnico-operative del processo amministrativo telematico (attualmente si tratta del d.P.C.S. 28 luglio 2021, pubblicato nella G.U.R.I. 2 agosto 2021, n. 183). Ai fini del deposito telematico, si dovranno utilizzare gli appositi moduli rinvenibili sul sito: www.giustizia-amministrativa.it. (in particolare, v. il Modulo Deposito per Ausiliari del Giudice e Parti non rituali/Atti, Tipologia: Richiesta Liquidazione compenso). CommentoPer la liquidazione del compenso spettante al consulente tecnico d'ufficio l'art. 67, comma 5, c.p.a. rinvia all'art. 64, comma 4, primo e terzo periodo. Ebbene, l'art. 66, comma 4, c.p.a. non contempla la possibilità di delegare a un diverso magistrato l'esercizio della competenza presidenziale all'adozione del decreto di liquidazione provvisoria del compenso spettante al verificatore e, pertanto, tale impossibilità vale anche per il caso della liquidazione del compenso del consulente tecnico d'ufficio. La ratio della disposizione va probabilmente ricercata nella circostanza che, nel corso dell'esecuzione dello specifico mezzo istruttorio, il magistrato viene delegato dal collegio (e non dal presidente) ed è investito di compiti prettamente istruttori, mentre la liquidazione del compenso è un'attività più propriamente amministrativa. Con riferimento alla liquidazione del compenso, va segnalato che, secondo un orientamento giurisprudenziale (T.A.R. Roma II, n. 4020/2021), il sistema dei parametri introdotti dal d.m. n. 140 del 2012, applicabile agli ausiliari del giudice amministrativo, non è vincolante, potendo assumere un valore orientativo, essendo imperniato su criteri soggettivi, oggettivi e funzionali (Cons. St. V, n. 2015/2015); pertanto, alla stregua della medesima giurisprudenza, il giudice sarebbe chiamato ad esprimere una valutazione sostanzialmente equitativa e rimessa al suo prudente apprezzamento, soprattutto in considerazione del fatto che i parametri indicati dalla fonte normativa impiegata (come l'"impegno del professionista" e l'"importanza della prestazione", di cui al d.m. n. 140 del 2012), lungi dall'offrire riferimenti numerici certi, richiedono per loro natura un giudizio ampiamente discrezionale. |