Istanza per la ricusazione del consulente tecnico (art. 20)InquadramentoL'art. 20, comma 2, c.p.a. prevede che il consulente tecnico d'ufficio possa essere ricusato dalle parti per i motivi indicati nell'art. 51 c.p.c. e che della ricusazione conosce il giudice che abbia nominato il consulente. Onde provocare una pronuncia del giudice occorre dunque presentare un'apposita istanza, recante la specifica indicazione delle ragioni che giustifichino la richiesta. L'istanza deve anche esser corredata dei documenti, ove esistenti, idonei a dimostrare la sussistenza della causa di ricusazione denunciata. Sull'istanza decide il collegio che abbia adottato l'ordinanza con la quale, a norma degli artt. 65, comma 2, e 67 c.p.a., sia stata disposta la consulenza tecnica d'ufficio. Nel richiamare genericamente l'art. 51 c.p.c., in tema di astensione del giudice, l'art. 20, comma 2, c.p.a. non ha distinto tra astensione obbligatoria (per la quale può essere richiesta la ricusazione del giudice) e facoltativa, sicché deve ritenersi possibile ricusare il consulente tecnico anche quando ricorrano soltanto gravi ragioni di convenienza. Il collegio decide con ordinanza e, nel caso in cui l'istanza sia accolta e l'effettuazione della consulenza tecnica ritenuta comunque necessaria, il giudice, con la stessa ordinanza o con altro successivo provvedimento, nominerà altro consulente tecnico in sostituzione di quello ricusato. Deve reputarsi rimessa al prudente apprezzamento del giudice la valutazione delle operazioni eventualmente compiute dal consulente tecnico, poi ricusato. Nel caso in cui l'istanza sia respinta, il consulente tecnico potrà procedere allo svolgimento dell'incarico. Va ricordato che l'art. 67, comma 2, c.p.a. stabilisce un termine perentorio (giacché previsto espressamente a pena di decadenza) per la presentazione delle eventuali istanze di ricusazione del consulente tecnico; in particolare, il termine è quello fissato per la comparizione personale del consulente avanti al magistrato delegato (per conferire l'incarico e raccogliere il giuramento dell'ausiliario). Occorre, però, tener conto anche della modifica apportata all'art. 193 c.p.c. (con norma applicabile ai giudizi instaurati e pendenti dal 1° marzo 2023, ossia dopo il 28 febbraio 2023, come previsto dall'art. 35, comma 2, del d.lgs. 22 ottobre 2022, n. 149, a sua volta modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), della l. 29 dicembre 2022, n. 197), a cui rinvia espressamente il comma 4 dell'art. 67 c.p.a., il cui nuovo secondo comma (del quale rileva, per il processo amministrativo, solo il primo periodo) prevede, per il giudice, la possibilità di disporre, in luogo della comparizione personale del consulente, l'obbligo, per quest'ultimo, di depositare in segreteria una dichiarazione di giuramento sottoscritta digitalmente. Qualora il collegio opti per l'applicazione dell'art. 193, secondo comma, primo periodo, c.p.c., deve allora ritenersi che il termine perentorio per le eventuali istanze di astensione o ricusazione coincida con quello indicato dal giudice, nel provvedimento di nomina, per il deposito, in via telematica, della predetta dichiarazione di giuramento. Come già accennato, le istanze di ricusazione presentate oltre detto termine sono inammissibili e, pertanto, il consulente sarà tenuto a svolgere l'incarico nonostante il motivo di ricusazione segnalato. Il collegio decide con ordinanza e, nel caso in cui l'istanza sia accolta e l'effettuazione della consulenza tecnica ritenuta comunque necessaria, il giudice, con la stessa ordinanza o con altro successivo provvedimento, nominerà altro consulente tecnico in sostituzione di quello ricusato. Per i depositi del ricorso, di atti, di richieste alla segreteria, di atti degli ausiliari del giudice e di parti non rituali e per istanze ante causam, occorre obbligatoriamente utilizzare i moduli informatici in formato PDF, rinvenibili sul sito istituzionale della Giustizia Amministrativa, all'indirizzo, con le istruzioni per la compilazione. FormulaAL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL .... 1 SEZIONE .... 2 ISTANZA 3 DI RICUSAZIONE DEL CONSULENTE TECNICO D'UFFICIO 4 Nell'interesse di - [PERSONA FISICA] ...., nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC: ...., fax ...., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ...., in relazione al ricorso n. r.g. .... 5 proposto [PERSONA GIURIDICA] 6, con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., PEC: ...., Fax ...., che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ...., in relazione al ricorso n. r.g. [ ....] proposto CONTRO [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ] 7, in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] 8, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., E NEI CONFRONTI DI Sig./Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., PER L'ANNULLAMENTO - del provvedimento ...., prot. n. ...., notificato in data ...., avente ad oggetto .... 9; - di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ivi espressamente incluso .... 10 . PREMESSO IN FATTO che, con ordinanza collegiale n. .... 11 del ...., pronunciata fuori udienza e comunicata dalla Segreteria della Sezione in data .... 12, Codesto Ecc.mo Tribunale ha disposto una consulenza tecnica d'ufficio, avente per oggetto i seguenti quesiti .... 13; che, con la predetta ordinanza, è stato nominato, quale consulente tecnico, il Sig./Dott. .... 14, dipendente pubblico/iscritto nell'albo dei consulenti tecnici del Tribunale ordinario di .... /esperto di ....; che, nella sunnominata ordinanza, è stata fissata la data del .... 15 per la comparizione del consulente tecnico avanti al magistrato, a tal fine delegato, per assumere l'incarico e prestare il giuramento di cui al comma 4 dell'art. 67 c.p.a.; [OPPURE, QUALORA IL COLLEGIO ABBIA APPLICATO L’ART. 193, SECONDO COMMA, PRIMO PERIODO, C.P.C.] che, nella sunnominata ordinanza, è stata fissata la data del ... 16 per il deposito in segreteria della dichiarazione di giuramento, sottoscritta digitalmente dal consulente tecnico nominato; CONSIDERATO IN DIRITTO che si ritiene che il consulente tecnico incaricato dovrebbe astenersi, a norma dell'art. 51 c.p.c., in quanto .... 17; che la sussistenza di tale causa di astensione è dimostrata da .... 18; [che, in particolare, il consulente presta attività in favore della parte ...., come risulta da .... 19;] che, quindi, il consulente tecnico nominato avrebbe avuto il dovere di astenersi dallo svolgere l'incarico affidato; che allo stato non risulta, tuttavia, che il predetto consulente tecnico abbia presentato alcuna istanza di astensione; che non essendo ancora decorso il termine indicato nel comma 2 dell'art. 67 c.p.a., la presente istanza deve ritenersi tempestivamente proposta; [OPPURE, QUALORA IL COLLEGIO ABBIA APPLICATO L’ART. 193, SECONDO COMMA, PRIMO PERIODO, C.P.C.] che non essendo ancora decorso il termine di cui al combinato disposto del comma 2 dell'art. 67 c.p.a. e del secondo comma, primo periodo, dell’art. 193 c.p.c., la presente istanza deve ritenersi tempestivamente proposta; che, pertanto, sussistono i presupposti per ricusare il suddetto consulente tecnico; P.Q.M. Voglia Codesto Ecc.mo Tribunale accogliere l'istanza di ricusazione del Dott./Sig. .... e provvedere, conseguentemente, alla nomina di altro consulente tecnico 20. Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, del d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che non è dovuto il contributo unificato, trattandosi di incidente processuale. DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche 21. Luogo e data .... [1] [1]Va indicato il tribunale amministrativo regionale avanti al quale pende la causa e che ha nominato il consulente tecnico. Dispone, infatti, il comma 2 dell'art. 20 c.p.a. che della ricusazione del consulente tecnico decide il giudice che lo ha nominato. [2] [2]Nel caso di un tribunale amministrativo regionale articolato in più sezioni va indicata anche la Sezione presso la quale è incardinato il giudizio [3] [3]L'istanza è un atto di parte e, pertanto, debbono essere rispettati i limiti dimensionali e le specifiche tecniche stabiliti con il d.P.C.S. n. 167/2016, come modificato dal d.P.C.S. n. 127/2017. [4] [4]L'art. 20, comma 2, c.p.a. prevede che il consulente tecnico può essere ricusato dalle parti e a tal fine occorre, dunque, presentare apposita istanza. [5] [5]Inserire il numero di registro generale del ricorso. [6] [6]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, la stessa sta in giudizio in persona del legale rappresentante, e si dovranno indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale. [7] [7]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro l'Amministrazione “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica” o della diversa Autorità indicata nello statuto comunale; in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. [8] [8]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il tribunale amministrativo regionale; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979). [9] [9]Appare utile indicare altresì una breve descrizione dell'oggetto e del contenuto del provvedimento impugnato. [10] [10]Indicare eventuali atti prodromici, preparatori o consequenziali di cui si chiede l'annullamento. [11] [11]Occorre indicare gli estremi identificativi dell'ordinanza con la quale il collegio, a norma degli artt. 65, comma 2, e 67 c.p.a., abbia disposto la consulenza tecnica. [12] [12]L'indicazione della data della comunicazione della segreteria è rilevante al fine di dimostrare, qualora occorra, la data in cui si sia avuta conoscenza del nome del consulente tecnico incaricato. [13] [13]Stabilisce il comma 1 dell'art. 67 c.p.a. che il giudice, nell'ordinanza con la quale sia stata disposta una consulenza tecnica d'ufficio, debba anche formulare i quesiti, oltre a fissare il termine entro cui il consulente incaricato debba comparire dinanzi al magistrato a tal fine delegato per assumere l'incarico e prestare il giuramento. [14] [14]Prevede il comma 2 dell'art. 19 c.p.a. che l'incarico di consulenza possa essere affidato a dipendenti pubblici, professionisti iscritti negli appositi albi istituiti presso i tribunali ordinari o ad altri soggetti aventi particolari competenze tecniche. [15] [15]L'indicazione del termine è importante giacché, in relazione a detto termine (da qualificarsi come perentorio), sarà valutata la tempestività e, quindi, la ricevibilità dell'istanza. [16] Va indicato il termine stabilito dal collegio, nell'ordinanza con cui sia stata disposta la consulenza, per il deposito, da parte del consulente nominato, della dichiarazione di giuramento sottoscritta digitalmente. [17] [16]Questa è la parte più rilevante dell'istanza. Occorre, infatti, indicare esattamente quale siano le circostanze di fatto che giustifichino la proposizione di un'istanza di ricusazione. Al riguardo il comma 2 dell'art. 20 c.p.a. prevede che il consulente tecnico può essere ricusato dalle parti per i motivi indicati nell'art. 51 c.p.c. L'art. 51 c.p.c. dispone che il giudice ha l'obbligo di astenersi: 1) se ha interesse nella causa o in altra vertente su identica questione di diritto; 2) se egli stesso o la moglie è parente fino al quarto grado o legato da vincoli di affiliazione, o è convivente o commensale abituale di una delle parti o di alcuno dei difensori; 3) se egli stesso o la moglie ha causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito con una delle parti o alcuno dei suoi difensori; 4) se ha dato consiglio o prestato patrocinio nella causa, o ha deposto in essa come testimone, oppure ne ha conosciuto come magistrato in altro grado del processo o come arbitro o vi ha prestato assistenza come consulente tecnico; 5) se è tutore, curatore, amministratore di sostegno, procuratore, agente o datore di lavoro di una delle parti; se, inoltre, è amministratore o gerente di un ente, di un'associazione anche non riconosciuta, di un comitato, di una società o stabilimento che ha interesse nella causa. In ogni altro caso in cui esistono gravi ragioni di convenienza, il giudice può richiedere al capo dell'ufficio l'autorizzazione ad astenersi; quando l'astensione riguarda il capo dell'ufficio l'autorizzazione è chiesta al capo dell'ufficio superiore. Il codice di procedura civile prevede, dunque, alcune tassative ipotesi di astensione obbligatoria e reca una previsione generale in cui l'astensione è opportuna, ma solo facoltativa; si tratta cioè di casi in cui la legge processuale rimette a una scelta discrezionale del giudice la decisione di astenersi, o no. Va poi segnalato che il successivo art. 52, primo comma, c.p.c. prevede che ciascuna delle parti possa proporre istanza di ricusazione nei soli casi in cui sia fatto obbligo al giudice di astenersi. Sicché il codice di procedura civile circoscrive le ipotesi in cui sia possibile ricusare il giudice ai soli casi di astensione obbligatoria e non anche a quelli di astensione facoltativa. Deve allora ritenersi che, nel richiamare l'intero art. 51 c.p.c. senza operare alcuna distinzione tra astensione obbligatoria o facoltativa, l'art. 20, comma 2, c.p.a. ha dato rilievo, ai fini della ricusazione del consulente tecnico, anche alle ipotesi di astensione soltanto facoltativa, la cui concreta rilevanza, ai fini dell'eventuale accoglimento dell'istanza proposta dalle parti, sarà valutata dal giudice. [18] [17]L'art. 52, primo comma, c.p.c. prevede l'istanza di ricusazione deve contenere i motivi specifici e i mezzi di prova. Particolare attenzione va dunque prestata all'allegazione dei fatti o di elementi, anche documentali, idonei a dimostrare la ricorrenza di una causa di astensione. [19] [18]L'art. 19, comma 2, c.p.a., secondo periodo, c.p.a., con previsione apparentemente riferita al solo consulente tecnico (e non anche al verificatore), ha stabilito che non possano essere nominati coloro che prestino attività in favore delle parti del giudizio. A ben vedere, la violazione di tale regola darebbe luogo a una invalidità della nomina del consulente e, quindi, non in senso stretto a un'istanza di ricusazione che presuppone, invece, la ritualità della nomina. Nondimeno, dal momento che il prestare attività a favore delle parti è circostanze sufficiente a interferire sulla terzietà del consulente tecnico, la fattispecie può ritenersi assimilabile a un'ipotesi di astensione obbligatoria o facoltativa. [20] [19]La richiesta al tribunale di provvedere alla nomina di un altro consulente tecnico, in sostituzione di quello ricusato (qualora la relativa istanza sia stata accolta), è una domanda consequenziale della parte che abbia interesse al rapido svolgimento dello specifico mezzo istruttorio. [21] [20]Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, d.l. n. 168/2016, tutti gli adempimenti previsti dal Codice e dalle norme di attuazione inerenti ai giudizi introdotti con ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017, sono eseguiti con modalità telematiche, nel rispetto del decreto del Presidente del Consiglio di Stato, previsto dal comma 1 del predetto art. 13 e recante le regole tecnico-operative del processo amministrativo telematico (attualmente si tratta del d.P.C.S. 28 luglio 2021, pubblicato nella G.U.R.I. 2 agosto 2021, n. 183). Ai fini del deposito telematico, si dovranno utilizzare gli appositi moduli rinvenibili sul sito: www.giustizia-amministrativa.it. Si segnala che l'obbligo, di cui all'art. 7, comma 4, d.l. n. 168/2016, di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi, è venuto meno per effetto della sopravvenuta abrogazione del predetto comma 4 ad opera dell'art. 4, comma 1, d.l. n. 28/2020, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 70/2020. [22] [21]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dalle regole tecnico-operative del PAT (attraverso il Modulo Deposito Atto/Documenti, Atti, Tipologia: Altro). [23] [22]Deve ritenersi applicabile in via analogica l'art. 18, comma 3, c.p.a., secondo cui la domanda di ricusazione è firmata personalmente dalla parte o dall'avvocato munito di procura speciale. CommentoVa segnalato che, a differenza dell'art. 66 c.p.a. in tema di verificazione (che nulla dispone al riguardo), l'art. 67, comma 2, c.p.a. fissa un termine, stabilito a pena di decadenza, entro il quale debbono essere proposte le istanze di ricusazione del consulente tecnico. Più in dettaglio, le istanze debbono essere presentate entro la data, indicata nell'ordinanza con cui sia stata disposta la consulenza tecnica, stabilita per la comparizione del consulente tecnico dinanzi al magistrato delegato per prestare il giuramento di rito e così assumere l'incarico. Qualora eventuali istanze di ricusazione siano presentate dopo la scadenza di detto termine, esse saranno dichiarate irricevibili per tardività, con la conseguenza che la consulenza rimarrà ritualmente acquisita al processo (almeno per quanto riguarda tale specifico profilo). In siffatta eventualità, rimane ferma, tuttavia, la facoltà per il giudice di sostituire, se del caso, il consulente tecnico. La giurisprudenza di legittimità, sopra citata, ha chiarito che le norme sulla ricusazione del consulente tecnico si applicano anche all'ausiliario del quale il consulente medesimo eventualmente si avvalga. |