Ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione (art. 10)InquadramentoIl regolamento preventivo di giurisdizione si colloca tra i rimedi volti ad impedire una pronunzia di merito da parte del giudice adito. Dopo un'iniziale chiusura del Consiglio di Stato verso questo rimedio, con la l. n. 1034/1971 (art. 30) si è definitivamente superata in via legislativa la questione sull'ammissibilità del regolamento preventivo di giurisdizione innanzi ai T.A.R. Il c.p.a. ha sostanzialmente riprodotto il dettato della legge T.A.R., disciplinando l'istituto con un rinvio all'art. 41 del c.p.c., il quale prevede che finché la causa non sia decisa nel merito in primo grado, ciascuna parte può chiedere alle Sezioni unite della Corte di cassazione che risolvano la questione ai sensi dell'art. 37 c.p.c. Tale norma disciplina il rilievo officioso del difetto di giurisdizione del giudice ordinario nei confronti della pubblica amministrazione o dei giudici speciali. Il regolamento può essere indifferentemente chiesto dal resistente o dal controinteressato oppure dallo stesso ricorrente, qualora le altre parti abbiano sollevato la questione di giurisdizione, al fine di ottenere una statuizione definitiva sul punto. Il Collegio può sospendere il giudizio qualora la questione di giurisdizione non appaia manifestamente infondata. Si tratta di una decisione facoltativa e non imposta dalla norma. Se la giurisdizione è attribuita alla giurisdizione ordinaria opererà la translatio iudicii prevista dall'art. 11 c.p.a. Nel giudizio sospeso possono essere disposte misure cautelari sempre che sussista la giurisdizione, in coerenza con l'art. 13, comma 12, del c.p.a. FormulaALLE SEZIONI UNITE DELLA CORTE DI CASSAZIONE RICORSO PER REGOLAMENTO PREVENTIVO DI GIURISDIZIONE (ART. 10 C.P.A.) [5] Nell'interesse di [PERSONA FISICA] [6], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., .... elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [7] ...., C.F. .... [8], PEC .... [9], fax .... [10], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [11]. - [PERSONA GIURIDICA] [12], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [13] ...., C.F. .... [14], PEC .... [15], Fax .... [16], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [17]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [18][19] - ricorrente - CONTRO - [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ] [20], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato], - resistente - E NEI CONFRONTI DI - Sig./la Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. .... - controinteressato - FATTO Con ricorso notificato all'amministrazione resistente in data .... e depositato nella Segreteria del T.A.R. in data .... del ...., .... ha impugnato i provvedimenti in epigrafe indicati. L'odierno ricorrente si è costituito in giudizio, deducendo il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo. (Ovvero, se il regolamento preventivo di giurisdizione è proposto dal ricorrente nel giudizio di primo grado) Con ricorso notificato all'amministrazione resistente in data .... e depositato nella Segreteria del T.A.R. in data .... l'odierno ricorrente ha impugnato i provvedimenti in epigrafe indicati e, costituendosi in giudizio, ha eccepito il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo. MOTIVI DEL RICORSO Non sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo adito per i seguenti motivi: (Riportare le ragioni che consentono di ritenere il giudice amministrativo carente di giurisdizione) (Ovvero, nel caso il ricorso per regolamento sia proposto dall'originario ricorrente) Sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo adito per i seguenti motivi: (Riportare le ragioni che consentono di ritenere il giudice amministrativo carente di giurisdizione) Per tali ragioni, la .... S.r.l., in persona del legale rapp. p.t., come in epigrafe rappresentata e difesa, CHIEDE che la Corte di Cassazione a Sezioni Unite voglia dichiarare il difetto di giurisdizione del T.A.R. adito, con vittoria di spese, diritti e onorari. (Ovvero, nel caso il ricorso per regolamento sia proposto dall'originario ricorrente) CHIEDE che la Corte di Cassazione a Sezioni Unite voglia dichiarare la sussistenza della giurisdizione del T.A.R. adito, con vittoria di spese, diritti e onorari. Si producono i seguenti documenti: 1) [copia del provvedimento impugnato ove disponibile] 2) [copia di eventuali atti antecedenti, conseguenti e connessi] 3) [ ....] [21] Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ..... Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro .... [rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”] Luogo e data .... Firma Avv. [22] .... PROCURA [Rinvio a formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] RELATA DI NOTIFICA [Rinvio a formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] DEPOSITO INFORMATICO E ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ [23] Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [24]. . [5]L'art. 10 c.p.a. testualmente dispone che il ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione è quello previsto dall'art. 41 del c.p.c. Quest'ultima norma chiarisce che il ricorso si propone a “norma dell'art. 364 e ss. e produce gli effetti di cui all'art. 367 c.p.c.”. Ai sensi dell'art. 366 c.p.c. il ricorso deve contenere, a pena di inammissibilità: 1) l'indicazione delle parti; 2) l'indicazione della sentenza o decisione impugnata; 3) l'esposizione sommaria dei fatti della causa; 4) i motivi per i quali si chiede la cassazione, con l'indicazione delle norme di diritto su cui si fondano, secondo quanto previsto dall'art. 366-bis; 5) l'indicazione della procura, se conferita con atto separato e, nel caso di ammissione al gratuito patrocinio, del relativo decreto; 6) la specifica indicazione degli atti processuali, dei documenti e dei contratti o accordi collettivi sui quali il ricorso si fonda. Trattandosi di un mezzo di rimedio preventivo rispetto all'adozione di una decisione nel merito, il ricorso non deve contenere l'indicazione della sentenza o decisione impugnata. [6]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011). [7]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [8]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico. [9]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”. [10]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]». [11]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'articolo 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. [12]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. [13]Vedi nt. 3. [14]Vedi nt. 4. [15]Vedi nt. 5. [16]Vedi nt. 6. [17]Vedi nt. 7. [18]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. [19]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. [20]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979). [21]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”] [22]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di pdf nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”). [23]V. anche Formule “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico” e “Attestazione di conformità al fine del deposito della prova della notifica a mezzo PEC che non possa essere fornita con modalità telematiche”. [24]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, co. 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all.to 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020) CommentoIl regolamento preventivo di giurisdizione può essere visto sia come negatoria iurisdictionis se sollevato dalla parte resistente che punta ad una declaratoria di inammissibilità del ricorso, sia come strumento per dissipare le incertezze sulla sussistenza della giurisdizione amministrativa, se sollevato dalla parte ricorrente. Va, peraltro, evidenziato che in seguito alla sentenza Cass. S.U., n. 21260/2016 il regolamento preventivo di giurisdizione diventa lo strumento privilegiato per il ricorrente che vuole accertarsi della bontà della propria scelta, non potendo contestarla in appello, pena l'inammissibilità della domanda. Lo scrutinio della Corte di Cassazione non può che essere limitato ai soli profili necessari per dirimere la questione di giurisdizione, potendo tale sindacato avere una portata dirompente perché interviene in una fase in cui il giudice amministrativo ancora non si è pronunciato nel merito e in cui le posizioni delle parti sono ancora tutte da accertare. In questo senso, l'art. 386 c.p.c. prevede che la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda e, quando prosegue il giudizio, non pregiudica la questione sulla pertinenza del diritto e sulla proponibilità della domanda”. Va, tuttavia, rilevato che un intervento della Corte di Cassazione limitato solo ai profili processuali della giurisdizione non è in realtà del tutto possibile, perché l'accertamento della giurisdizione, fondandosi sul criterio del petitum sostanziale presuppone valutazioni di merito. Non è un caso che sia stata proprio la Corte di Cassazione ha dare un sostanziale apporto nella delineazione della figura dell'interesse legittimo. La giurisprudenza ha, peraltro, chiarito che il regolamento preventivo di giurisdizione può essere proposto anche in presenza di un provvedimento cautelare già emesso, non potendosi configurare lo stesso quale decisione che definisce il giudizio; in effetti la proposizione del regolamento preventivo di giurisdizione non è preclusa dalla circostanza che il giudice adito per il merito abbia provveduto su una richiesta di provvedimento cautelare, pur se, ai fini della pronuncia, abbia risolto in senso affermativo o negativo una questione attinente alla giurisdizione, ovvero sia intervenuta pronunzia sul reclamo avverso il provvedimento cautelare, in quanto il provvedimento reso sull'istanza cautelare non costituisce sentenza e la pronunzia sul reclamo mantiene il carattere di provvisorietà proprio del provvedimento cautelare. Inoltre, in virtù dell'art. 367 c.p.c., al quale rinvia l'art. 9 comma 1, c.p.a., nel testo novellato dalla l. n. 353/1990, non sussiste più l'obbligo di sospendere il giudizio per effetto della sola presentazione del ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione, essendo invece rimessa al giudice a quo la decisione sulla sospensione, e ciò al fine di evitare un uso distorto e dilatorio del regolamento stesso; la sospensione del processo dipende quindi da una valutazione del giudice di merito circa la non manifesta inammissibilità o la non manifesta infondatezza dell'istanza, da compiersi a seguito di una previa sommaria delibazione della domanda e della documentazione versata in atti. Qualora il giudizio di primo grado sia sospeso occorre riassumere il giudizio innanzi al giudice amministrativo, nel caso in cui le Sezioni unite abbiano affermato la giurisdizione del giudice amministrativo. L'art. 10 c.p.a. non prevede una disciplina per la riassunzione. Cass. S.U., n. 20822/2021 ha precisato che la dichiarazione d'improcedibilità dell'istanza di regolamento preventivo di giurisdizione, non depositata nel termine stabilito dall'art. 369 c.p.c., non osta all'ammissibilità di una successiva richiesta di regolamento, che può essere avanzata anche dalla controparte nella stessa fase processuale; a tal fine, non è rilevante che essa sia stata proposta con (controricorso e) ricorso incidentale, stante l'ininfluenza dell'adozione di una forma processuale non utilizzabile nell'ambito del procedimento per regolamento di giurisdizione, ove quell'atto possa convertirsi in un ricorso autonomo per regolamento di giurisdizione, presentandone i prescritti requisiti e contenendo la richiesta di una pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di cassazione sulla questione di giurisdizione. Cass. S.U., 10243/2021 ha evidenziato che il regolamento preventivo di giurisdizione è inammissibile se è proposto dopo che il giudice di merito in primo grado abbia adottato una decisione, anche limitata alla giurisdizione o ad altra questione processuale, poiché in tal caso la statuizione spetta al giudice del grado superiore. Il regolamento è stato dichiarato inammissibile perché proposto avverso una decisione della Corte d'appello e perciò al di fuori dei casi previsti dall'art. 41 c.p.c. (“finché la causa non sia decisa nel merito in primo grado”). L'esperibilità degli ordinari mezzi di impugnazioni esclude infatti l'ammissibilità del regolamento di giurisdizione. Ed infatti, è noto (a partire da S.U. n. 2466/1996) che il disposto della prima parte dell'art. 41 c.p.c. deve essere interpretato nel senso che qualsiasi decisione emanata dal giudice presso il quale il processo è radicato ha efficacia preclusive del regolamento preventivo di giurisdizione; di conseguenza, il regolamento non è proponibile dopo che il giudice del merito abbia emesso una sentenza, anche soltanto limitata alla giurisdizione o ad altra questione processuale, atteso che la risoluzione della questione di giurisdizione può essere rimessa al giudice processualmente sovraordinato, secondo l'ordinario svolgimento del processo. Tuttavia, il ricorso erroneamente proposto come regolamento preventivo può essere convertito in ricorso in cassazione per motivi attinenti alla giurisdizione, ove ne ricorrano i presupposti. (Nella specie, la S.C., dopo avere ritenuto inammissibile il regolamento preventivo richiesto a seguito della pronuncia del giudice del reclamo in un procedimento ex art. 336 c.c., ha operato la conversione della relativa istanza in un ricorso straordinario per cassazione, tenuto conto che erano stati rispettati i termini per proporre quest'ultima impugnazione e che le censure erano rivolte contro un provvedimento connotato di decisorietà e definitività). |