Richiesta di stralcio di memorie o documentazione depositati oltre i termini (art. 73)

Roberto Chieppa

Inquadramento

In vista dell'udienza di discussione, la legge consente entro termini perentori il deposito di documenti e memorie. Con riferimento ai documenti, il ricorrente è tenuto a depositarli fino a quaranta giorni liberi prima della data fissata (termine che si riduce a venti giorni in caso di giudizi soggetti al rito abbreviato; v. formula “Nota di deposito documenti per la discussione”). Con riferimento alle memorie conclusionali e di replica, i termini sono, rispettivamente, pari a 30 e 20 giorni liberi prima della udienza. In caso di deposito tardivo degli stessi, salvo che sia stato espressamente autorizzato ai sensi dell'art. 54, i documenti non potranno essere esaminati né utilizzati dal giudice e saranno espunti dagli atti del giudizio. A tal fine, la parte che ha interesse può richiedere lo stralcio delle memorie o dei documenti tardivamente depositati, sia in udienza che nelle memorie difensive.

Formula

[da inserire nel verbale d'udienza o nelle memorie ex art. 73 c.p.a.]

RICHIESTA DI STRALCIO

Udienza di discussione del ...

Ricorso R.G. n. ...

Verbale di udienza

Alla pubblica udienza del ... (o alla camera di consiglio del ...), in relazione al ricorso R.G. n. ..., chiamato alle ore ... e per il quale il Collegio giudicante è composto dai seguenti magistrati: ..., sono presenti per le parti ... .

[ ... ]

Premesso che con decreto ..., notificato in data ... è stata fissata l'udienza di discussione del ricorso in epigrafe, [LA PARTE] eccepisce che il deposito della documentazione e/o della memoria difensiva da parte di [CONTROPARTE], avvenuto in data ... è tardivo, con la conseguenza che la stessa non potrà essere esaminata dal giudice e deve essere espunta dal fascicolo processuale.

Al riguardo, è infatti pacifico che i termini di cui all'art. 73 c.p.a. hanno natura perentoria e la loro derogabilità è soggetta ad autorizzazione in presenza di documentate circostanze eccezionali (art. 52, comma 4 c.p.a.). In assenza di tale autorizzazione, le stesse devono essere stralciate dagli atti del processo.

Nel caso di specie, scadendo il termine per il deposito in data ..., la suddetta documentazione si palesa tardiva e se ne chiede l'immediato stralcio e comunque che non siano utilizzati ai fini della decisione.

[ ... ]

Commento

La produzione di documenti è ammessa sino a quaranta giorni liberi prima dell'udienza (che si riducono a venti nel caso di procedimenti soggetti alla abbreviazione dei termini). Il termine è diverso da quello previsto per il deposito delle memorie (trenta giorni liberi, venti per quelle di replica).

La violazione dei predetti termini, in quanto espressione di un precetto di ordine pubblico sostanziale posto a presidio del contraddittorio e dell'ordinato lavoro del giudice, conduce all'inutilizzabilità processuale delle memorie e dei documenti, che vanno considerati tamquam non essent ed espunti dagli atti del giudizio. La violazione dei termini previsti per il deposito di memorie e documenti integra una lesione del diritto di difesa e del principio del contraddittorio e comporta che i documenti tardivamente prodotti non possono in alcun modo essere utilizzati ai fini della decisione della causa, anche se gli atti sono stati ormai acquisiti al fascicolo informatico d'ufficio e comunque visionati dal Collegio (Cons. St. V, n. 4059/2022).

La fissazione del termine in giorni liberi prima dell'udienza comporta che, tra il giorno del deposito e il giorno dell'udienza, devono esservi il numero di giorni indicato come termine senza contare né il giorno del deposito né il giorno dell'udienza. Se l'ultimo giorno libero cade in un giorno festivo il deposito va anticipato a pena di esclusione al giorno precedente; peraltro, ai sensi del precedente art. 52 comma 4, detta regola non si applica per i termini a ritroso che scadono di sabato. Si tratta di termini pacificamente riconosciuti come perentori (v. più diffusamente il commento alle formule “Indice di produzione dei documenti” e “Istanza di autorizzazione al deposito tardivo”).

Con riferimento all'orario del deposito, ai sensi dell'art. 4, comma 4, delle norme di attuazione al codice del processo amministrativo, come introdotto dal d.l. n. 168/2016, la possibilità di depositare con modalità telematica gli atti in scadenza è assicurata fino alle ore 24:00 dell'ultimo giorno consentito e, quindi, coerentemente, fino allo spirare dell'ultimo giorno. Il deposito telematico si considera, quindi, perfezionato e tempestivo con riguardo al giorno, senza rilevanza preclusiva con riguardo all'ora (TRGA Trento, 13 febbraio 2018, n. 31, che ha anche rilevato che una diversa interpretazione mal si concilierebbe con la ratio stessa del sistema di deposito telematico degli atti che ha fatto venir meno i vincoli orari dell'apertura delle cancellerie, nonché con i connessi vantaggi che ne costituiscono la stessa ratio. Tale considerazione non è incisa da quanto dispone l'ultimo periodo di tale comma 4 secondo cui, agli effetti dei termini a difesa e della fissazione delle udienze, il deposito degli atti e dei documenti in scadenza effettuato oltre le ore 12:00 dell'ultimo giorno consentito si considera effettuato il giorno successivo. Questo effetto, posto a garanzia del diritto di difesa delle controparti, significa che per contrastare gli atti depositati oltre le ore 12 i termini per controdedurre decorrono dal giorno successivo).

Si noti che il collegio potrà comunque decidere di valutare l'eventuale deposito tardivo delle memorie e dei documenti, ritenendoli rilevanti ai fini del decidere. In tal caso, occorrerà disporre un rinvio dell'udienza, al fine di poter consentire alle parti l'esercizio del contraddittorio su tali elementi. Analogamente, la tardività della documentazione ai fini dell'udienza camerale non priva di utilità il deposito ai fini della successiva udienza di merito (T.A.R. Lazio (Roma) II-ter, n. 4249/2017): la sanzione della inutilizzabilità infatti è preposta unicamente a garanzia della effettività dei termini a difesa per l'udienza rispetto alla quale la produzione si riscontra essere stata tardiva, ma non inficia la legittimità della produzione di per sé stessa e dunque la sua utilizzabilità ai fini della decisione nel merito.

In caso di differimento dell'udienza di discussione, il rispetto dei suddetti termini deve essere verificato in relazione all'udienza in cui effettivamente l'affare viene trattenuto in decisione; pertanto si dovranno computare i termini a ritroso sanciti dal menzionato art. 73 in relazione alla nuova data.

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