Istanza di autorizzazione al deposito tardivo di memorie e documenti (art. 54)

Roberto Chieppa

Inquadramento

In vista dell'udienza di discussione, la legge consente alle parti il deposito di documenti e memorie, che deve avvenire entro termini perentori. Con riferimento ai documenti, il ricorrente è tenuto a depositarli fino a quaranta giorni liberi prima della data fissata (termine che si riduce a venti giorni in caso di giudizi soggetti al rito abbreviato). In caso di deposito tardivo degli stessi, la parte dovrà chiedere una espressa autorizzazione al giudice, altrimenti i documenti non potranno essere esaminati né utilizzati dal giudice e saranno espunti dagli atti del giudizio. La stessa autorizzazione dovrà essere chiesta in caso di deposito tardivo delle memorie, allegando le circostanze che hanno reso estremamente difficile la produzione dell'atto nei termini previsti.

Formula

AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL ...

SEZIONE ... [1]

Giudizio R.G. n. [ ... ]

ISTANZA EX ART. 54 C.P.A.

Nell'interesse di [PARTE RICORRENTE/RESISTENTE/CONTROINTERESSATO], elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avvocato ..., che lo/la rappresenta e difende giusta procura speciale, in relazione al ricorso n. r.g. ..., proposto da ... contro ... e nei confronti di ... ;

FATTO E DIRITTO

Con la presente istanza, si chiede di essere autorizzato, ai sensi dell'art. 54 c.p.a., al deposito tardivo dei documenti di seguito indicati, attinenti a ... [descrivere l'oggetto dei documenti che si intende depositare].

A tal fine si rappresenta che la documentazione indicata è stata resa disponibile allo scrivente solo in data ..., [indicare i motivi che non hanno reso possibile il tempestivo deposito, evidenziando circostanze atte a escludere l'imputabilità alla parte della tardività].

Per tali motivi, si chiede di autorizzarne il deposito, anche alla luce della loro necessità ai fini della decisione [indicare l'utilità/indispensabilità ai fini del decidere dei documenti che si intende depositare in relazione al giudizio in oggetto].

P.Q.M.

Si chiede che codesto ecc.mo Giudice voglia autorizzare, ai sensi dell'art. 54, c.p.a., il deposito dei documenti che qui si allegano:

1) ... ;

2) ... ;

[ ... ].

Luogo e data ...

Firma Avv. ... [2]

DEPOSITO INFORMATICO E ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto e la documentazione ad esso allegata, conforme all'originale cartaceo, sono depositati con modalità telematiche [3].

1. Ai sensi dell'art. 136, comma 2, c.p.a., i difensori sono tenuti a depositare tutti gli atti e i documenti con modalità telematiche. A tal fine, il deposito avviene mediante l'utilizzo del modulo disponibile sul sito www.giustizia-amministrativa.it, da inviare via PEC alla segreteria del tribunale adito (vedi le relative istruzioni disponibili sul sito www.giustizia-amministrativa.it).

2. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo Deposito Atto; v. art. 6, all.to 2).

3. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito istituzionale della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

L'art. 54 disciplina la presentazione tardiva di memorie e documenti, assumendo carattere eccezionale, in quanto derogatorio al regime di perentorietà che accompagna i termini per il deposito dei documenti ai sensi dell'art. 73 c.p.a. (v. il commento alla formula “Nota di deposito dei documenti per la discussione”).

La presentazione tardiva di memorie e documenti è soggetta ad un regime di autorizzazione da parte del collegio, che può intervenire ex post al fine di autorizzare il deposito tardivo. Non è quindi necessaria una autorizzazione preventiva.

La violazione dei termini per il deposito conduce all'inutilizzabilità processuale delle memorie e dei documenti presentati tardivamente, che vanno considerati tamquan non essent. Detti termini devono considerarsi perentori e sottratti alla disponibilità delle parti, qualora non sussistano i presupposti di cui all'art. 54 comma 1, c.p.a.; di conseguenza tali termini non possono essere superati neanche ove sussistesse accordo delle parti, essendo il deposito tardivo di memorie e documenti ammesso in via del tutto eccezionale nei soli casi di dimostrazione dell'estrema difficoltà di produrre l'atto nei termini di legge, trattandosi di termini posti a garanzia non solo del diritto di difesa ma anche della funzione giurisdizionale. La violazione dei termini previsti per il deposito di memorie e documenti integra una lesione del diritto di difesa e del principio del contraddittorio e comporta che i documenti tardivamente prodotti non possono in alcun modo essere utilizzati ai fini della decisione della causa, anche se gli atti sono stati ormai acquisiti al fascicolo informatico d'ufficio e comunque visionati dal Collegio (Cons. St. V, n. 4059/2022).

Nell'istanza la parte dovrà motivare in ordine alle circostanze che hanno reso la produzione nel termine di legge estremamente difficile. L'istanza dovrà essere presentata una volta scaduto il termine e non assume carattere preventivo: la parte depositerà chiedendo la deroga che resta pur sempre subordinata alla dimostrazione della estrema difficoltà della produzione nei termini; a deposito avvenuto sarà il Collegio a decidere sull'ammissibilità. Si ammette anche che l'istanza possa essere contenuta nelle memorie difensive, prodotte nei termini di legge, che accompagna la produzione tardiva (Cons. St. VI, n. 4703/2016)

La parte non si può limitare a depositare tardivamente una memoria o un documento ma deve presentare una istanza di autorizzazione tardiva, altrimenti gli atti depositati sono inammissibili; è quindi necessaria una istanza di parte (Cons. St. IV, n. 629/2011; Cons. St. III, n. 6638/2011).

Nel riferirsi alle circostanze che hanno reso la produzione estremamente difficile, o addirittura impossibile, la norma è idonea a comprendere diverse fattispecie, come ad esempio il deposito di una delibera approvata pochi giorni prima della data d'udienza (T.A.R. Campania (Napoli) I, 23 febbraio 2011, n. 1084). Viceversa, richiedendosi una “estrema difficoltà”, la stessa non ricorre nel caso in cui l'atto che si deposita fa parte del procedimento che ha condotto al provvedimento oggetto di impugnativa (T.A.R. Cagliari (Sardegna) I, 9 ottobre 2014, n. 779).

La norma si applica anche al deposito tardivo di memorie (e in questo caso la formula va adattata se si intende chiedere anche tale autorizzazione), conclusionali o di replica, qualora prodotte oltre il termine perentorio previsto dall'art. 73. La necessità di salvaguardare non solo del diritto al contraddittorio, ma anche del corretto svolgimento del processo a garanzia dell'adeguata e tempestiva conoscenza degli atti di causa da parte del collegio giudicante, in quanto espressione di un precetto di ordine pubblico processuale posto a presidio del contraddittorio e dell'ordinato lavoro del giudice, richiede che la parte che intende avvalersi della autorizzazione debba provare l'estrema difficoltà di produrre l'atto (cfr. Cons. St. IV, n. 2013/916).

Va ricordato che è ammessa la costituzione orale senza memorie in udienza, non essendo prevista alcuna conseguenza per l'inosservanza del termine di costituzione delle parti (art. 46 c.p.a.), a differenza di quanto statuito per la tardiva produzione di memorie e documenti (T.A.R. Toscana III, 7 dicembre 2012, n. 1994).

Il deposito tardivo di memorie e documenti è escluso nei giudizi avverso gli atti di esclusione dal procedimento preparatorio per le elezioni comunali, provinciali e regionali (art. 129, comma 10).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario