Atto di manifestazione interesse alla trattazione del ricorso a seguito della comunicazione del decreto di perenzione ex art. 1 disp. trans. c.p.a. (art. 1 disp. trans. c.p.a.)

Roberto Chieppa

Inquadramento

La perenzione è causa di estinzione del processo, conseguente al protrarsi dell'inattività della parte oltre i termini previsti, ovvero per abbandono del ricorso. Il codice prevede due tipologie di perenzione, tra loro diverse quanto a presupposti e rimedi azionabili per evitare l'estinzione. Nel primo caso – perenzione ordinaria – qualora nel corso di un anno dal deposito del ricorso sia mancato un impulso di una delle parti del giudizio (nella specie l'istanza di fissazione dell'udienza) il ricorso si considera perento. Nel caso della perenzione ultra-quinquennale, in un'ottica di smaltimento dell'arretrato, si sollecita la parte ricorrente ad un nuovo atto di impulso (v. inquadramento alla formula “Opposizione avverso il decreto che dichiara la perenzione”). Le disposizioni attuative al codice (art. 1) disciplinano una fattispecie ulteriore e specifica di perenzione, riferita ai ricorsi che alla data di entrata in vigore del codice, risultano pendenti da oltre un quinquennio (e per i quali non è stata fissata udienza di discussione). In tal caso, le parti potevano presentare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del codice, una nuova istanza di fissazione, al fine di evitare la perenzione. In mancanza, il presidente dichiarava la perenzione con decreto, al quale le parti potevano reagire depositando entro 180 giorni dalla sua comunicazione, un atto con cui si manifesta l'interesse alla trattazione. Anche a tale ipotesi di perenzione si applica la disposizione di cui all'art. 82, comma 2, per cui, se nella pendenza del termine di 180 giorni interviene la fissazione dell'udienza, il ricorrente dovrà dichiarare, anche in udienza, il proprio interesse alla decisione (v. formula “Dichiarazione da verbalizzare in udienza di interesse alla decisione di un ricorso ultra-quinquennale”).

Formula

AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL ...

SEZIONE ...

GIUDIZIO R.G. N. [ ... ]

DICHIARAZIONE DI INTERESSE ALLA DECISIONE DEL RICORSO

AI SENSI DELL'ART. 1. DISP. ATT. TRANS. C.P.A.

[PARTE RICORRENTE], elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., che lo/la rappresenta e difende giusta procura speciale, in relazione al ricorso n. R.G. ..., proposto dal medesimo contro [PARTE RESISTENTE] e nei confronti di [CONTROINTERESSATO];

FATTO E DIRITTO

In data ..., l'odierno istante ha ricevuto con comunicazione il decreto presidenziale n. ... del ..., emesso ai sensi dell'art. 1, disp. trans. c.p.a., con cui si dichiara perento il ricorso indicato in epigrafe.

Con la presente istanza, la parte che si rappresenta manifesta il perdurante interesse alla decisione del ricorso, ai sensi dell'art. 1 citato e, per l'effetto, domanda la revoca del decreto presidenziale indicato e la prosecuzione del giudizio, giusta la reiscrizione della causa nel ruolo.

Pertanto, in ragione di quanto sopra,

CHIEDE

che la S.V. voglia revocare il decreto n. ..., con cui si è dichiarata la perenzione del ricorso, e proceda alla reiscrizione della causa nel ruolo di merito.

Luogo e data ...

Firma Parte ...

Firma Avv. ...

RELATA DI NOTIFICA

[V. Formula “Relata di notifica a persona fisica” e formulecorrelate ]

Commento

Entro 180 giorni dalla comunicazione del decreto di perenzione ai sensi del comma 1, dell'art. 1 disp. trans. c.p.a., il ricorrente può opporsi allo stesso, chiedendone la revoca, con dichiarazione firmata dalla parte e dal difensore munito di procura speciale.

Si tratta di un temperamento al severo regime della perenzione transitoria, nel caso in cui la parte non domanda la fissazione dell'udienza entro i 180 giorni dalla entrata in vigore della norma.

Si richiedono tuttavia alcuni requisiti formali stringenti, quali la sottoscrizione della parte personalmente e la notifica alle altre parti che, in assenza, possono legittimamente confidare nella perenzione del ricorso che opera di diritto trascorso il termine riferito (Cons. St. V, n. 2248/2015).

L'atto da depositare deve contenere la dichiarazione di avere ancora interesse alla trattazione della causa ed è indirizzato al presidente che ha emesso il decreto. A seguito di tale atto, il presidente revoca il decreto disponendo la reiscrizione della causa sul ruolo di merito.

Circa il rapporto tra le due forme di perenzione speciale, si ritiene che: i) se il termine per la istanza di fissazione di udienza era pendente alla data di entrata in vigore del codice, esso continua a decorrere, come si desume anche dall'art. 2 disp. trans. circa i termini già pendenti (prevale la perenzione «ordinaria» ultra-quinquennale, rispetto a quella prevista dalle norme transitorie); ii) con riguardo all'opposizione al decreto di perenzione, mentre se si chiede la revoca del decreto pronunciato ai sensi dell'art. 82 c.p.a. occorre introdurre contestazioni sulla regolarità della procedura seguita o altre censure (v. formula “Opposizione avverso il decreto che dichiara la perenzione“), per l'opposizione al decreto di perenzione pronunciato ai sensi dell'art. 1, comma 1, disp. trans. c.p.a. è sufficiente il deposito di un atto sottoscritto dalla parte e dal difensore (notificato alle parti) con cui si dichiara la persistenza di interesse alla trattazione della causa per ottenere la revoca del decreto di perenzione e la reiscrizione della causa sul ruolo (Cons. St. V, n. 5350/2014).

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