Istanza al Presidente per il rinnovo o il completamento della notificazione (art. 93, comma 2)InquadramentoAi sensi dell'art. 93, l'individuazione del luogo di notificazione dell'appello si compie sulla base delle dichiarazioni rese dalla controparte nell'atto di notificazione della sentenza ovvero, in assenza di queste, risalenti al giudizio di primo grado rimanendo a carico di detta controparte l'onere di portare a conoscenza dell'altra parte ogni variazione di tale luogo. Pertanto, la prima regola è quella secondo cui se la parte che ha notificato la sentenza ha anche indicato, all'atto della notificazione la propria residenza o ha eletto il domicilio, la notificazione dell'impugnazione deve essere eseguita alla parte personalmente in via esclusiva nella residenza dichiarata o nel domicilio eletto. L'art. 93, comma 2 disciplina l'ipotesi del trasferimento del domiciliatario avvenuto senza avviso formale alle altre parti, che deve avvenire attraverso una notificazione; quando tale notificazione sia mancata e la notificazione dell'impugnazione abbia avuto esito negativo, la parte può chiedere al presidente dell'ufficio giudiziario adito per l'impugnazione la concessione del termine per rinnovare o completare la notificazione presso il nuovo domicilio. L'esito negativo della notificazione non può certamente ricadere sulla parte che abbia diligentemente cercato di effettuarla nel luogo risultante dalla formale dichiarazione della controparte. FormulaECC.MO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI STATO ISTANZA PER IL RINNOVO (O IL COMPLETAMENTO) DELLA NOTIFICAZIONE Il sottoscritto: - [PERSONA FISICA], nato/a a ... il ... (C.F. ...), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [1]. - [PERSONA GIURIDICA], con sede legale in ..., via/piazza ..., n. ..., iscritta nel registro delle imprese di ..., n. ..., P. I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avvocato che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [2]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata ... ed il numero di fax ... ] [3] - appellante - intende proporre (ha già proposto) ricorso in appello CONTRO - [Amministrazione/Ente/Autorità], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato], - appellato - E NEI CONFRONTI DI - Sig./Sig.ra ... residente in ..., via/piazza ... n. ..., rappresentato e difeso nel giudizio di primo grado dall'Avv. ... ed elettivamente domiciliato presso ... - controinteressato - PER L'ANNULLAMENTO - della sentenza del T.A.R. del ..., n. ..., pubblicata in data ..., notificata in data ..., con cui è stato accolto/respinto il ricorso ... . ... Il sottoscritto intende proporre (ha già proposto) ricorso in appello avverso la sentenza indicata in epigrafe e ha notificato l'impugnazione alla parte ... presso il domicilio eletto dalla parte nell'atto di notificazione della sentenza (o nella residenza dichiarata o nel domicilio eletto per il giudizio e risultante dalla sentenza). Tuttavia, tale notificazione ha avuto esito negativo perché il domiciliatario si è trasferito senza notificare una formale comunicazione alle altre parti, come risulta dalla allegata attestazione di omessa notificazione. Si rende, quindi, necessario, ai sensi dell'art. 93, comma 2, c.p.a. procedere alla rinnovazione (o al completamento) della notificazione con la fissazione di un termine a tal fine. P.Q.M. Si chiede a codesto Ecc.mo Presidente di fissare un termine perentorio per la rinnovazione (il completamento) della notificazione dell'impugnazione, ai sensi dell'art. 93, comma 2, c.p.a. Si produce: 1) attestazione di omessa notificazione. Luogo e data ... Firma Avv. ... [4] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto, è depositato con modalità telematiche [5]. 1. La procura, conferita ad avvocato abilitato al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico, il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'articolo 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. 2. V. nt. 1. 3. In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. 4. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo Deposito Atto; v. art. 6, all.to 2). 5. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoLa presente formula riguarda l'istanza al presidente del Consiglio di Stato per la rinnovazione della notificazione che ha avuto esito negativo perché il domiciliatario si è trasferito senza notificare una formale comunicazione alle altre parti. Normalmente tale istanza è presentata dall'appellante principale quando ancora non pende un ricorso per il giudizio di appello, in quanto l'esito negativo della notifica ha impedito il deposito del ricorso. Tuttavia, in diversi casi il giudizio di appello può risultare già pendente perché lo stesso appellante principale ha notificato ad una delle parti necessarie del giudizio di appello e ha depositato il ricorso e chiede poi la rinnovazione della notificazione per altra parte necessaria; oppure se il ricorso è già stato depositato con solo l'atto di invio dello stesso per la notificazione e l'esito negativo emerge successivamente, o ancora in presenza di un appello principale già pendente la rinnovazione può essere chiesta per perfezionare la notificazione di un appello incidentale. In questi casi la formula andrà modificata inserendo il numero di R.G. dell'appello già pendente. La formula potrà essere adattata anche in caso di istanza relativa a impugnazioni diverse dall'appello. L'istanza di cui all'art. 93, comma 2, non è diretta a sanare eventuali errori della parte nella notificazione della sentenza e in caso di altre ragioni per cui la notificazione non è andata a buon fine è opportuno procedere immediatamente alla rinnovazione corretta della notificazione e in caso di tardività della notificazione ed eccezione di controparte chiedere la concessione dell'errore scusabile se ne sussistono i presupposti. Presupposto per la corretta notificazione di una impugnazione è la identificazione del luogo dove notificare l'atto. Come già detto, l'individuazione del luogo di notificazione dell'appello si compie sulla base delle dichiarazioni rese dalla controparte nell'atto di notificazione della sentenza ovvero, in assenza di queste, risalenti al giudizio di primo grado rimanendo a carico di detta controparte l'onere di portare a conoscenza dell'altra parte ogni variazione di tale luogo. La dichiarazione di residenza e l'elezione di domicilio devono consentire di identificare con esattezza il luogo dove la notificazione deve essere eseguita e quindi devono contenere l'indicazione del Comune di residenza, quella della strada e anche quella del numero civico, con la conseguenza che — salvo che si tratti di un piccolo Comune — ove difetti una di tali indicazioni, detta dichiarazione è priva di validità e non produce gli effetti stabiliti dall'indicato art. 330 c.p.c., senza che sia necessaria la certificazione dell'ufficiale giudiziario circa l'impossibilità di identificazione del luogo della residenza e del domicilio, e, quindi, la notificazione deve essere fatta presso il procuratore costituito o nella residenza dichiarata o nel domicilio eletto per il giudizio in cui è stata pronunziata la sentenza da impugnare, ai sensi della seconda ipotesi del citato comma 1 dell'art. 330 c.p.c. La notifica dell'appello avverso una decisione non notificata va effettuata presso il procuratore costituito alternativamente nella residenza dichiarata o nel domicilio eletto per il giudizio. E' stato ritenuto che, nell'ipotesi in cui la parte si sia costituita nel giudizio a quo a mezzo di due procuratori con uguali poteri di rappresentanza ed uno solo di essi sia stato designato come domiciliatario, la notifica della impugnazione è valida ancorché eseguita presso il procuratore non domiciliatario (Cass., n. 9689/2009). Va ricordato che la notifica dell'appello effettuata alla parte personalmente è nulla in quanto è priva di ogni collegamento con il procuratore domiciliatario costituito nel giudizio di primo grado, vero destinatario della notifica medesima sulla base dei poteri conferitigli con la procura alle liti per il giudizio a quo. Parimenti nulla è la notificazione dell'appello eseguita al procuratore costituito nel giudizio di primo grado ma in luogo diverso dal domicilio eletto per quel grado di giudizio. La notificazione dell'impugnazione alla parte non costituita nel giudizio di primo grado deve ovviamente essere eseguita alla parte personalmente. Si deve anche sottolineare che nel codice di procedura civile non vi è una regola analoga a quella di cui all'art. 93, comma 2 e la Cassazione richiede al notificante di effettuare un riscontro presso l'albo professionale per verificare il mutamento del domicilio del difensore. Solo qualora la notificazione non si perfezioni per circostanze non imputabili al richiedente, questi ha l'onere — anche alla luce del principio della ragionevole durata del processo, atteso che la richiesta di un provvedimento giudiziale comporterebbe un allungamento dei tempi del giudizio — di chiedere all'ufficiale giudiziario la ripresa del procedimento notificatorio e, ai fini del rispetto del termine perentorio, la conseguente notificazione avrà effetto dalla data iniziale di attivazione del procedimento, sempreché la ripresa del medesimo sia intervenuta entro un termine ragionevolmente contenuto, tenuti presenti i tempi necessari, secondo la comune diligenza, per conoscere l'esito negativo della notificazione e assumere le informazioni del caso (Cass., n. 20830/2013). Sanatoria della nullità della notificazione In armonia col principio che non può essere dichiarata la nullità di un atto processuale che ha raggiunto il proprio scopo, la nullità per inosservanza del luogo di notifica del ricorso è sanata se la parte si costituisce in giudizio, anche al solo scopo di dedurre il vizio e dopo la scadenza del termine per proporre appello. Notificazione dell'impugnazione alle amministrazioni statali rappresentate dall'Avvocatura dello Stato Ai sensi dell'art. 1 l. n. 260/1958, espressamente richiamato per i giudizi amministrativi dall'art. 10 comma 3 l. n. 103/1979, tutti gli atti costituitivi di una fase processuale, e non solo quelli introduttivi del giudizio, vanno notificati all'Amministrazione resistente presso l'ufficio dell'Avvocatura dello Stato nel cui distretto ha sede l'Autorità giudiziaria dinanzi alla quale è stata portata la causa; pertanto, è viziata la notificazione del ricorso dinanzi al Consiglio di Stato effettuata presso l'Avvocatura distrettuale della città sede dell'Amministrazione intimata, anziché presso l'Avvocatura generale. Termine di efficacia dell'elezione di domicilio L'art. 330 comma 3, c.p.c. prevede che quando manca la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio e, in ogni caso, dopo un anno dalla pubblicazione della sentenza, l'impugnazione, se è ancora ammessa dalla legge, si notifica personalmente a norma degli articoli 137 e seguenti. L'efficacia dell'elezione di domicilio dura quindi un anno e il termine annuale era legato al termine lungo previsto per le impugnazioni e la disposizione non è stata poi adeguata alla riduzione a sei mesi di tale termine. In ogni caso manca nel codice del processo amministrativo una disposizione analoga a quella contenuta nel terzo comma dell'art. 330 c.p.c. Nonostante tale assenza è stato ritenuto che anche nel processo amministrativo le impugnazioni straordinarie debbano essere notificate alla parte personalmente, se proposte oltre il termine di decadenza di sei mesi di cui all'art. 92, comma terzo, tenendo conto peraltro che tale termine può essere maggiorato ove trovi applicazione la normativa sulla sospensione dei termini feriali (Luiso, Impugnazioni in generale, in Morbidelli (a cura di), Codice della giustizia amministrativa, Milano, 2015, 896). Morte o perdita di capacità della parte costituita o del suo difensore. La morte del procuratore domiciliatario produce l'inefficacia della dichiarazione di elezione di domicilio e la conseguente necessità che l'atto di impugnazione sia notificato, ai sensi dell'art. 330, comma 3, c.p.c., presso la parte personalmente. In ipotesi di cancellazione dall'albo professionale del difensore domiciliatario, l'estinzione ex lege del rapporto professionale comporta anche il venir meno dell'elezione di domicilio, con conseguente ritualità della notifica dell'impugnazione fatta alla parte personalmente (Cass., n. 19225/2011). In caso di morte o perdita di capacità della parte costituita a mezzo di procuratore, l'omessa dichiarazione o notificazione del relativo evento ad opera di quest'ultimo comporta, giusta la regola dell'ultrattività del mandato alla lite, che il difensore continui a rappresentare la parte come se l'evento stesso non si fosse verificato, risultando così stabilizzata la posizione giuridica della parte rappresentata (rispetto alle altre parti ed al giudice) nella fase attiva del rapporto processuale, nonché in quelle successive di sua quiescenza od eventuale riattivazione dovuta alla proposizione dell'impugnazione. Tale posizione è suscettibile di modificazione qualora, nella fase di impugnazione, si costituiscano gli eredi della parte defunta o il rappresentante legale di quella divenuta incapace, ovvero se il suo procuratore, già munito di procura alla lite valida anche per gli ulteriori gradi del processo, dichiari in udienza, o notifichi alle altre parti, l'evento, o se, rimasta la medesima parte contumace, esso sia documentato dall'altra parte o notificato o certificato dall'ufficiale giudiziario ex art. 300, comma 4, c.p.c. Secondo il Cons. giust. Amm. Reg. Sic., n. 692/2022, in applicazione dell'art. 328, commi 1 e 3, c.p.c., la morte della parte dopo la pubblicazione della sentenza e durante il termine per impugnarla: a) è causa di interruzione del solo termine breve di impugnazione di cui all'art. 325 c.p.c.; b) è causa di proroga di tre mesi del termine lungo di impugnazione, solo se la morte si verifica dopo il decorso della prima metà del termine lungo di impugnazione ossia dal quarto al sesto mese del termine lungo di sei mesi. |