Appello incidentale tardivo (artt. 96 e 101)

Roberto Chieppa

Inquadramento

Con l'art. 96, commi 4 e 5, c.p.a. è stata disciplinata anche l'impugnazione incidentale tardiva, riguardo alla quale si erano registrate oscillazioni della giurisprudenza con riferimento alla applicabilità delle regole del processo civile.

L'impugnazione incidentale tardiva è quella proposta dalla parte che ha ricevuto l'impugnazione principale dopo il decorso dei termini per l'impugnazione o dopo aver prestato acquiescenza alla sentenza, a differenza, come già detto, dell'impugnazione incidentale tempestiva, che presuppone il rispetto dei termini per l'impugnazione.

Fino all'entrata in vigore del Codice, l'orientamento prevalente aveva ritenuto che il termine di cui all'art. 37 r.d. n. 1054/1924, di trenta giorni successivi a quello assegnato per il deposito dell'appello principale, per la notifica dell'appello incidentale, fosse operante solo quando si era in presenza di appello incidentale in senso proprio, ovvero di impugnativa subordinata, condizionata all'accoglimento eventuale dell'appello principale e, pertanto, proposta contro lo stesso capo della sentenza gravato dell'appello principale o contro un capo connesso o dipendente, ma non anche quando si trattava di ulteriore impugnativa rivolta avverso un capo autonomo della sentenza già appellata o a far valere un autonomo interesse.

Tuttavia tale orientamento, sebbene ancora prevalente, era tutt'altro che unanime, essendo stata sviluppata la tesi dell'ammissibilità dell'appello incidentale tardivo anche avverso capi autonomi di sentenza.

Si ricorda che la Cassazione, con il noto revirement operato da Cass. S.U., n. 4640/1989 – lungamente auspicato e unanimemente sollecitato dalla dottrina processualista e poi seguito da tutta la giurisprudenza ordinaria successiva – ha affermato che l'art. 334 c.p.c., che consente alla parte contro cui è proposta l'impugnazione di esperire impugnazione incidentale tardiva senza subire lo spirare del termine ordinario o la propria acquiescenza, è volto a rendere possibile l'accettazione della sentenza in situazione di reciproca soccombenza purché l'avversario tenga analogo comportamento. Il principio trova applicazione con riguardo a qualsiasi capo della sentenza anche se autonomo rispetto a quello investito dall'impugnazione principale, sempreché l'interesse all'impugnazione incidentale dipenda dalla avvenuta proposizione dell'impugnazione principale.

In sede civile è stata quindi superata ogni limitazione oggettiva all'ammissibilità dell'appello incidentale, anche se tardivo, mantenendo invece ferma, ovviamente, la limitazione soggettiva alle sole parti appellanti in via principale.

Nel processo amministrativo la questione è stata risolta dal Codice, che, proprio al dichiarato (nella relazione) scopo di risolvere contrasti di giurisprudenza, prevede che l'impugnazione incidentale tardiva, conformemente alla sua natura di «ritorsione», sia ammessa anche contro capi autonomi della sentenza: essa però, secondo la disciplina propria dell'impugnazione incidentale tardiva, perde efficacia se l'impugnazione principale è dichiarata inammissibile.

L'art. 96 c.p.a. disciplina in modo compiuto i termini di proposizione dell'appello incidentale ex art. 333 e 334 c.p.c., stabilendo le seguenti regole: sia l'impugnazione di cui all'art. 333 che quella di cui all'art. 334 c.p.c. possono essere rivolte contro capi autonomi della sentenza, ossia capi che non hanno già formato oggetto dell'impugnazione principale; l'impugnazione incidentale di cui all'art. 333 c.p.c. non è condizionata all'esito di quella principale, nel senso che resta efficace anche se quella principale è dichiarata inammissibile; l'impugnazione incidentale di cui all'art. 334 c.p.c. può essere proposta dalla parte in via subordinata all'accoglimento di quella principale o in via autonoma, ma è comunque condizionata all'esito di quella principale, nel senso che «perde ogni efficacia» se quella principale è dichiarata inammissibile; l'impugnazione incidentale di cui all'art. 333 c.p.c. deve essere «tempestiva», ossia va proposta entro un termine breve decorrente dalla notificazione della sentenza o, se anteriore, dalla notificazione di altra impugnazione, ovvero entro il termine lungo; l'impugnazione incidentale di cui all'art. 334 c.p.c. è tardiva, nel senso che è proponibile entro sessanta giorni dalla notificazione di altra impugnazione, anche se a tale data è decorso il termine breve decorrente dalla notificazione della sentenza o quello lungo decorrente dalla pubblicazione della sentenza; in definitiva, la notificazione di altra impugnazione sortisce l'effetto di rimettere in termini la parte che era decaduta dal termine di impugnazione breve o lungo.

Con il secondo correttivo al Codice (d.lgs. n. 160/2012) è stato esteso a trenta giorni il termine per il deposito dell'impugnazione incidentale tardiva, al posto dei dieci giorni previsti dalla originaria versione dell'art. 96.

Aderendo alla tesi della natura interpretativa della norma in relazione al contrasto di giurisprudenza esistente, anche per i processi in corso alla data di entrata in vigore del Codice deve ritenersi dovrebbe ammissibile l'impugnazione tardiva già proposta avverso capi autonomi della sentenza.

Formula

ECC.MO CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE ....

APPELLO INCIDENTALE

Nell'interesse di

- [PERSONA FISICA] [1], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [2] ...., C.F. .... [3], PEC: .... [4], fax .... [5], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [6] .

- [PERSONA GIURIDICA] [7], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [8] ...., C.F. .... [9], PEC: .... [10], fax .... [11], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [12] .

[Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax .....] [13]

- appellante -

IN RELAZIONE ALL'APPELLO PRINCIPALE

- proposto da [PERSONA FISICA/GIURIDICA], rappresentato e difeso da ...., presso il cui studio è elettivamente domiciliato in ...., via .... n. ....;

CONTRO

- [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato],

E NEI CONFRONTI DI

- Sig./Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. ....

PER LA RIFORMA O L'ANNULLAMENTO

- della sentenza del T.A.R. del ...., n. ...., pubblicata in data ...., notificata in data .... [14], con cui è stato accolto/respinto il ricorso .... [15] .

FATTO

[descrivere in maniera sintetica le vicende della precedente fase del giudizio, in particolare il provvedimento di cui è stato chiesto l'annullamento, i motivi di ricorso dedotti a sostegno della originaria domanda, nonché il contenuto della sentenza di cui si chiede l'annullamento]

L'odierno appellante incidentale / il Sig. .... proponeva ricorso al T.A.R. del .... avverso il provvedimento del .... adottato da .... ed avente ad oggetto. ...., deducendo che: ....

Con sentenza del ...., notificata in data .... / pubblicata in data ...., il T.A.R. ha accolto / accolto in parte / respinto il ricorso sulla base delle seguenti motivazioni: ....

In data .... è stato notificato un ricorso in appello principale proposto da .... e avente ad oggetto i seguenti capi della sentenza di primo grado ....

DIRITTO

1. Con il presente ricorso si propone appello incidentale subordinato avverso i capi della sentenza di primo grado che hanno accolto / respinto i seguenti motivi del ricorso di primo grado.

Il presente appello incidentale è proposto tardivamente rispetto all'ordinario termine per l'impugnazione della sentenza ai sensi dell'art. 96, commi 4 e 5, c.p.a. e dell'art. 334 c.p.c., in quanto, se in un primo momento lo scrivente poteva accettare l'assetto degli interessi delineato dalla sentenza di primo grado, con l'appello notificato da controparte è sorto invece l'interesse a mettere in discussione tale assetto anche con riferimento a capi autonomi rispetto a quelli oggetto dell'appello principale.

L'appello incidentale è proposto in via subordinata rispetto all'impugnazione principale, sussistendo in primo luogo l'interesse dello scrivente alla reiezione del ricorso in appello principale / L'appello incidentale è proposto in via autonoma rispetto all'impugnazione principale, sussistendo un autonomo interesse al riesame dei motivi del ricorso di primo grado che il T.A.R. ha accolto / respinto, in quanto dall'accoglimento dell'appello incidentale conseguirebbe una utilità maggiore rispetto alla definizione dell'assetto degli interessi derivante dalla sentenza di primo grado.

2. [indicare i motivi per quali si ritiene irricevibile, inammissibile e infondato, il ricorso in appello principale]

3. Nel caso in cui si dovesse ritenere fondato il ricorso in appello principale, i seguenti capi della sentenza indicata in epigrafe sono meritevoli di annullamento per i seguenti motivi:

[indicare i capi di sentenza oggetto di impugnazione e i motivi per quali si ritiene errata la sentenza impugnata, distinguendo eventuali errori in procedendo e errori in iudicando]

[in caso di mancata pronuncia esplicita su alcuni motivi, riproporre le domande ed eccezioni a sostegno dei medesimi, ritenute assorbite o non esaminati dal T.A.R.]

[indicare eventuali istanze di remissione in via pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione europea o di legittimità costituzionale]

[indicare eventuali istanze istruttorie]

Sulla base delle precedenti considerazioni si chiede in primo luogo la reiezione del ricorso in appello principale

a) o, in via subordinata, la riforma della sentenza appellata e, per l'effetto, la declaratoria di inammissibilità ovvero la reiezione del ricorso di primo grado con diversa motivazione (in caso di appello della parte resistente in primo grado) / l'accoglimento con diversa motivazione del ricorso di primo grado (in caso di appello del ricorrente in primo grado).

b) la riforma della sentenza appellata e, per l'effetto, la declaratoria di inammissibilità ovvero la reiezione del ricorso di primo grado (in caso di appello della parte resistente in primo grado) / l'accoglimento del ricorso di primo grado, e l'annullamento del/i provvedimento/i impugnato/i (in caso di appello del ricorrente in primo grado).

Con vittoria di spese, diritti e onorari del doppio grado di giudizio.

P.Q.M.

Si chiede a codesto Ecc.mo Giudice, respinta ogni contraria istanza, di respingere l'appello principale

a) o, in via subordinata, di accogliere il ricorso in appello incidentale indicato in epigrafe e, per l'effetto, in riforma della sentenza impugnata, di dichiarare irricevibile o inammissibile o respingere con diversa motivazione il ricorso proposto in primo grado / di accogliere con diversa motivazione il ricorso di primo grado.

b) e di accogliere il ricorso in appello incidentale indicato in epigrafe e, per l'effetto, in riforma della sentenza impugnata, di respingere il ricorso proposto in primo grado / di accogliere il ricorso di primo grado ed annullare i provvedimenti impugnati.

Con vittoria di spese e onorari del doppio grado di giudizio.

Si producono i seguenti documenti:

1) [copia della sentenza gravata]

2) [fascicolo del primo grado di giudizio]

3) [ ....] [16]

Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ..... Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro .... [rinvio a formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”]

Luogo e data ....

Firma Avv. [17] ....

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

ISTANZA ABBREVIAZIONE DEI TERMINI (EVENTUALE)

[V. formula “Istanza abbreviazione dei termini”]

RELATA DI NOTIFICA

[V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate]

DEPOSITO INFORMATICO

AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELL'ART. 136, COMMA 2, C.P.A., IL PRESENTE ATTO È DEPOSITATO CON MODALITÀ TELEMATICHE [18] .

ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE A DEROGARE AL LIMITE DIMENSIONALE DEL RICORSO (EVENTUALE)

[v. formula “Istanza di autorizzazione al deposito di atti che superano i limiti del decreto sinteticità (art. 3 d.P.C.S. n. 167/2016)”]

[1]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011).

[2]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.).

[3]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico.

[4]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”.

[5]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]».

[6]La procura, conferita ad avvocato abilitato al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”.

[7]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio.

[8]V. nt. 2.

[9]V. nt. 3.

[10]V. nt. 4.

[11]V. nt. 5.

[12]V. nt. 6.

[13]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento.

[14]Indicare il numero e la data del provvedimento. In caso di mancata notifica o comunicazione, indicare il momento in cui lo stesso è stato conosciuto.

[15]Inserire il n. di r.g. del ricorso e una descrizione sintetica del suo oggetto.

[16]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni dell'appello, nonché di eventuali istanze istruttorie, nei limiti consentiti dall'art. 104, comma 2, c.p.a. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”].

[17]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di pdf nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”).

[18]Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020) l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi.

Commento

La ratio dell'appello incidentale tardivo è evidente e condivisibile: alla parte, che si sia acquietata accettando il complessivo assetto di interessi conseguente alla sentenza di primo grado, non può disconoscersi la più ampia facoltà, anche nelle forme e nei termini di cui all'art. 334 c.p.c., di contestare tale assetto, per ogni profilo oggettivo di sua soccombenza, allorché un'altra parte, impugnando la sentenza, abbia richiesto nei suoi confronti la modifica di detto assetto; al contrario, in confronto di quelle altre parti che, senza essere parti del giudizio di appello né avvinte necessariamente ad esso dall'inscindibilità del litisconsorzio in sede di gravame, hanno lasciato passare in giudicato la sentenza, è inammissibile proporre, anche in via incidentale, impugnazioni tardive ai sensi dell'art. 334 (che, infatti, non le contempla), essendo ormai definitiva, nei loro confronti, la sentenza di primo grado.

In sostanza, quindi, con l'impugnazione incidentale tardiva possono essere impugnati anche capi autonomi della sentenza e l'impugnazione tardiva deve essere proposta dalla parte entro sessanta giorni dalla data in cui si è perfezionata nei suoi confronti la notificazione dell'impugnazione principale e depositata, unitamente alla prova dell'avvenuta notificazione, entro trenta giorni (l'originario termine di dieci giorni è stato modificato con il primo correttivo al c.p.a.).

Nella formula sono state indicate due alternative, indicate sia nella parte in diritto che nel dispositivo con le lettere a) e b) e che corrispondono ad un appello incidentale subordinato (lett. a) o ad un appello incidentale autonomo (lett. b).

Infatti, l'istituto dell'impugnazione incidentale tardiva nel processo amministrativo assume valenza generale e non può essere limitato alle sole ipotesi di appello incidentale c.d. proprio o condizionato. Infatti, il legislatore del 2010 ha ritenuto di recepire per interno la ratio sottesa alla formulazione dell'art. 334 c.p.c., consentendo in modo espresso la proposizione tardiva anche dell'appello incidentale improprio, pur se ne ha contestualmente affermato la dipendenza dagli esiti dell'impugnazione principale.

La formula in commento va completata in primo luogo con la contestazione delle censure proposte con l'appello principale e poi formulando tutte le contestazioni alla sentenza di primo grado, sia quelle relative alla statuizioni espresse, sia quelle inerenti le statuizioni implicite, come eccezioni non esaminate e quindi non accolte, motivi assorbito o altro.

La contestazione delle censure proposte con l'appello principale potrebbe anche avvenire con successiva memoria, ma appare opportuno inserire fin dall'inizio tali controdeduzioni, utili a contrastare una eventuale domanda cautelare dell'appellante principale o comunque a dare fin dal primo atto del giudizio di appello il quadro completo della posizione della parte che si rappresenta.

Con riferimento al rapporto tra impugnazione principale e impugnazione incidentale tardiva, il legislatore ha operato una scelta intermedia ricollegando l'inefficacia dell'impugnazione incidentale all'inammissibilità di quella principale, e ciò verosimilmente sulla base dell'accertata mancanza del presupposto in fatto (vale a dire l'esistenza di una valida ed efficace impugnazione principale) idoneo a legittimare sostanzialmente una rimessione in termini, che risulterebbe pertanto (e cioè stante la detta mancanza) del tutto inspiegabile ed irragionevole.

Pertanto, l'appello incidentale tardivo, sia se proposto in via subordinata all'accoglimento di quella principale sia se proposto in via autonoma, è comunque condizionato all'esito di quello principale, nel senso che «perde ogni efficacia» se quello principale è dichiarato inammissibile.

Alla dichiarazione di inammissibilità dell'impugnazione principale la giurisprudenza ha equiparato quella di improcedibilità.

Con la riforma del processo civile attuata con il d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (entrata in vigore il 28 febbraio 2023) è stato modificato l'art. 334 c.p.c., che ora prevede che l'impugnazione incidentale tardiva perde ogni efficacia se l'impugnazione principale è dichiarata non solo inammissibile, ma anche improcedibile. La modifica consolida anche per il processo amministrativo la tesi interpretativa sopra illustrata e seguita dalla giurisprudenza.

Lo stesso effetto non è riconosciuto alla rinuncia alla impugnazione principale in quanto una volta proposta l'impugnazione principale (ammissibile e procedibile) ed esercitato da parte dell'impugnato il proprio autonomo diritto di impugnazione conseguente alla rimessione dei termini normativamente prevista, le due diverse impugnazioni divengono del tutto autonome fra loro ed acquisiscano di fatto una pari dignità (Cass. S.U., n. 8925/2011, secondo cui occorre considerare la funzione deterrente che l'impugnazione incidentale incontestabilmente svolge nei confronti della parte che intenda proporre l'impugnazione principale, tenuto conto della significativa incidenza che può avere, per chi ha in animo di impugnare, la valutazione del rischio riconducibile ad una ipotetica proposizione di un'impugnazione incidentale. L'eliminazione di detto rischio, per effetto del permanere della disponibilità del processo da parte dell'impugnante principale, e ciò in virtù della possibilità che gli sarebbe così riconosciuta di rendere inefficace il ricorso incidentale con la semplice rinuncia a quello principale, finirebbe dunque per determinare, anche per tale verso, uno ingiustificato squilibrio fra la posizione delle parti in causa).

Conseguentemente, in caso di infondatezza dell'appello principale, solo l'impugnazione incidentale tardiva subordinata va dichiarata improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, essendo in questo caso il ricorso proposto in via incidentale diretta solo a paralizzare l'azione proposta con l'appello principale; in caso di appello incidentale tardivo autonomo, invece, solo l'inammissibilità (o improcedibilità o irricevibilità) dell'appello principale rende inefficace il ricorso incidentale, mentre l'infondatezza dell'appello principale non preclude l'esame dei motivi proposti in via incidentale autonoma.

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