Memoria di costituzione e risposta (art. 101)

Roberto Chieppa

Inquadramento

Nel giudizio di appello si applica lo stesso termine di costituzione previsto per il giudizio di primo grado, previsto dall'art. 46 c.p.a. (termine, ordinatorio di 60 giorni entro il quale le parti intimate possono costituirsi in giudizio).

Il termine decorre dal perfezionamento nei propri confronti della notificazione del ricorso e nella memoria di costituzione le parti devono indicare anche i mezzi di prova di cui intendono valersi (anche se il termine di costituzione conserva natura ordinatoria, senza che alla scadenza possa scattare alcuna decadenza per la produzione di prove).

Va ricordato che nel giudizio di appello al termine di costituzione (che è appunto ordinatorio per la costituzione in giudizio) è collegata una decadenza che è quella relativa alla riproposizione dei motivi assorbiti in primo grado, che può sempre avvenire con semplice memoria, ma tassativamente entro il termine perentorio coincidente con quello della relativa costituzione in giudizio, che è di sessanta giorni dal perfezionamento nei propri confronti della notificazione del ricorso (trenta nel rito abbreviato). Vedi al riguardo la formula “Memoria di costituzione con riproposizione dei motivi assorbiti”.

La nuova regola sul termine per la riproposizione dei motivi assorbiti non si applica agli appelli depositati prima dell'entrata in vigore del codice.

Formula

CONSIGLIO DI STATO SEZIONE ....

ATTO DI COSTITUZIONE E MEMORIA [1]

Nell'interesse di

- [PERSONA FISICA] [2], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [3] ...., C.F. .... [4], PEC: .... [5], fax .... [6], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [7] .

- [PERSONA GIURIDICA] [8], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [9] ...., C.F. .... [10], PEC: .... [11], fax .... [12], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [13] ;

- [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ] [14], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [15] ;

[Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax .....] [16]

[indicare se in qualità di resistente o controinteressato]

NEL RICORSO IN APPELLO R.G. N. ....

proposto da [PERSONA FISICA/GIURIDICA], rappresentata e difesa da ...., presso il cui studio è elettivamente domiciliata in ....;

PER L'ANNULLAMENTO

- della sentenza del T.A.R. del ...., n. ...., pubblicata in data ...., notificata in data ...., con cui è stato accolto/respinto il ricorso .....

FATTO

L'appellante / la parte appellata proponeva ricorso al T.A.R. del .... avverso il provvedimento del .... adottato da .... ed avente ad oggetto ...., deducendo che: ....

Con sentenza del ...., notificata in data .... / pubblicata in data ...., il T.A.R. ha accolto/respinto il ricorso sulla base delle seguenti ragioni .....

Il Sig. .... ha proposto ricorso in appello con atto notificato il ....

DIRITTO

1. Con il presente atto si costituisce ...., nella sua qualità di ...., e chiede che l'appello sia dichiarato irricevibile, inammissibile o respinto perché infondato nel merito.

(indicare eventuali profili di irricevibilità, inammissibilità o improcedibilità dell'appello e di seguito le ragioni per cui si ritiene l'appello infondato nel merito).

P.Q.M.

Si chiede che codesto ecc.mo Consiglio di Stato voglia dichiarare irricevibile o inammissibile o respingere nel merito il ricorso in appello indicato in epigrafe.

Con riserva di dedurre ulteriormente nel corso di causa.

Con vittoria di spese e onorari del doppio grado del giudizio.

Si producono i seguenti documenti:

1) [ ....] [17]

Luogo e data ....

Firma Avv. [18] ....

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [19] .

[1]Ai sensi dell'artt. 46 c.p.a., le parti intimate possono costituirsi in giudizio entro 60 giorni dalla notificazione del ricorso. In caso di costituzione tardiva, la parte incorre nelle decadenze di cui all'art. 73 c.p.a. in relazione alla facoltà di produrre scritti e memorie difensive, le quali possono essere depositate entro 30 giorni liberi prima della udienza di discussione (40 per i documenti e 20 per eventuali memorie di replica). Si tratta di termini, questi ultimi, perentori, e soggetti a dimidiazione nei casi previsti dalla legge.

[2]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011).

[3]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.).

[4]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico.

[5]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”.

[6]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato «sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]».

[7]La procura, conferita ad un procuratore abilitato al patrocinio dinnanzi alle giurisdizioni superiori, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”.

[8]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio.

[9]V. nt. 3.

[10]V. nt. 4.

[11]V. nt. 5.

[12]V. nt. 6.

[13]V. nt. 7.

[14]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”.

[15]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979).

[16]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento.

[17]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni avanzate dalla parte in relazione al ricorso. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”].

[18]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Atto”).

[19]Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito: www.giustizia-amministrativa.it. È stato definitivamente abrogato (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020) l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi.

Commento

La formula in commento riguarda la ordinaria memoria di costituzione e risposta e nell'inquadramento è già stato evidenziato come il termine per la costituzione sia ordinatorio, fatta salva la riproposizione dei motivi assorbiti in primo grado (v. la formula “Memoria di costituzione con riproposizione dei motivi assorbiti”).

Pertanto, in caso di dover riproporre i motivi assorbiti in primo grado sussiste l'esigenza di rispettare il termine previsto per la costituzione in giudizio (sessanta giorni dal perfezionamento nei propri confronti della notificazione del ricorso) e si dovrà allora valutare se limitarsi al formale atto di costituzione con la riproposizione dei motivi assorbiti rinviando ad un momento successivo le repliche avverso i motivi di appello.

Con riferimento all'appellante, devono intendersi rinunciate le domande e le eccezioni dichiarate assorbite o non esaminate nella sentenza di primo grado, che non siano state espressamente riproposte nell'atto di appello.

La giurisprudenza ha affermato che l ‘eccezione di tardività del ricorso di primo grado, qualora non sia stata esaminata dal T.A.R., va riproposta nel giudizio di appello a pena di decadenza entro il termine di costituzione in giudizio (Cons. St. V, n. 5883/2011) e che quando invece l'appellato, pur vincendo il ricorso, risulta soccombente su alcune statuizioni della sentenza del T.A.R. (ad es., con cui si respingono determinate eccezioni), la devoluzione di tali questioni al giudice di appello richiede l'appello incidentale.

Il primo principio va tuttavia esaminato anche alla luce della rilevabilità d'ufficio della eccezione; al riguardo, la Plenaria ha affermato che sussiste il potere del giudice di appello di rilevare ex officio la esistenza dei presupposti e delle condizioni per la proposizione del ricorso di primo grado (con particolare riguardo alla condizione rappresentata dalla tempestività del ricorso medesimo), non potendo ritenersi che sul punto si possa formare un giudicato implicito, preclusivo alla deduzione officiosa della questione (Cons. St., Ad. plen., n. 4/2018).

In caso di appello con contestuale domanda cautelare sarà necessario difendersi subito in relazione ai motivi di impugnazione e quindi la memoria andrà presentata in relazione ai termini del giudizio cautelare (v. formula “Memoria di costituzione e replica in relazione alla domanda cautelare”).

Nei casi in cui non vi sono esigenze di particolare celerità va valutato in che momento “scoprire le carte” della propria difesa, tenuto conto che il momento ultimo sono i trenta giorni prima dell'udienza previsti per le memorie dall'art. 73 c.p.a.

Si può valutare di sollevare determinate eccezioni o repliche solo nell'imminenza della scadenza di tale ultimo termine.

Ad esempio, in considerazione della giurisprudenza che chiarisce che in caso di mancato deposito della sentenza appellata l'appello è inammissibile (Cons. giust. amm. Sicilia, n. 165/2022), tale eccezione potrà essere proposta nella memoria depositata in vista dell'udienza ai sensi dell'art. 73.

Anche qualora si decida per non replicare immediatamente all'appello si consiglia di costituirsi anche con atto formale in modo da avere notizia di tutti gli eventi del processo.

Con riferimento al modo in cui completare la formula nella parte delle repliche, va ricordato che l'appello è caratterizzato dall'effetto devolutivo, che determina che il Consiglio di Stato riesamini l'intera controversia, ovviamente nei limiti di quanto devoluto (principio dispositivo) e del formarsi del giudicato interno (statuizione della sentenza di primo grado non oggetto di contenzioni in appello).

Ciò comporta che nelle repliche si dovrà prestare particolare attenzione ad eventuali profili di giudicato interno invocabili o comunque a delimitare l'oggetto del giudizio nell'ambito di quanto devoluto.

Va ribadito che una valutazione da fare preliminarmente a qualsiasi decisione sui tempi della memoria di costituzione e risposta è quella sulla necessità o meno di proporre appello incidentale.

Ad esempio, le censure contenute nel ricorso incidentale e non esaminate dal giudice di primo grado, il quale ha valutato il difetto di interesse all'esame delle stesse in ragione dell'infondatezza del ricorso principale, devono essere riproposte con appello incidentale se l'originario ricorrente incidentale vuole evitare che sulla questione si formi il giudicato interno, non essendo la memoria richiesta dall'art. 101, comma 2, c.p.a., riservata alle sole domande ed eccezioni assorbite o non esaminate in primo grado, mezzo idoneo alla devoluzione della questione al giudice d'appello.

O ancora, laddove l'eccezione pregiudiziale sia stata esaminata e disattesa dal giudice di primo grado, la parte resistente ha l'onere di impugnare il relativo capo della sentenza nelle forme dell'appello incidentale, sia pure condizionato. Va utilizzato lo strumento dell'appello incidentale anche quando l'appellato ha interesse all'esame dei motivi assorbiti indipendentemente dall'esito dell'appello di controparte, perché dall'accoglimento dei motivi assorbiti conseguirebbe un'utilità maggiore di quella che gli deriva dalla attuale sentenza del T.A.R. che ha accolto gli altri motivi. Si contesta in questo modo in primo luogo l'erroneo assorbimento e si evita che con la riproposizione con semplice memoria i motivi erroneamente assorbiti siano esaminati solo in caso di fondatezza dell'appello principale.

Va infine evidenziato che la formula in commento può essere adattata anche con riferimento alle repliche rispetto ad altre domande introdotte ad esempio con motivi aggiunti in appello o con appello incidentale improprio da altre parti.

In questi casi sarà opportuno rilevare in primo luogo eventuali profili di irricevibilità per tardività o inammissibilità dei motivi aggiunti o dell'appello incidentale.

Specie con riferimento ai motivi aggiunti vanno valutate attentamente le ragioni addotte dall'appellante circa la conoscenza di nuovi atti o documenti che hanno determinato l'esigenza di presentare motivi aggiunti in appello (v. formula “Motivi aggiunti in appello”).

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