Reclamo al giudice di ottemperanza avverso un atto del commissario ad acta (art. 114)InquadramentoIn materia di ottemperanza, gli atti del commissario ad acta sono impugnabili con reclamo dalle parti del giudizio, da proporre innanzi al giudice dell'ottemperanza ex art. 114, comma 6, c.p.a.. Tale regola generale non vale però per i terzi estranei al giudizio medesimo, i quali si assumano lesi dalle determinazioni del commissario: per questi, l'attività commissariale è «res inter alios», sicché l'eventuale ricorso va proposto con il rito ordinario, ex art. 29. Il rimedio del reclamo al giudice dell'ottemperanza, previsto dall'art. 114, comma 6, è proponibile, quindi, dalle sole parti del giudizio di ottemperanza, e non dai terzi. Un atto ritenuto violativo del giudicato emesso dal commissario ad acta non può quindi essere contestato nel più ampio termine di prescrizione dell'actio iudicati (art. 114, comma 1), ma va contestato con reclamo da notificare e depositare entro 60 giorni. FormulaTRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE .... [1] IN RELAZIONE AL GIUDIZIO DI OTTEMPERANZA R.G. N. .... RECLAMO Nell'interesse di - [PERSONA FISICA], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [2]...., C.F. ...., PEC: ...., Fax ...., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [3]. - [PERSONA GIURIDICA], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P. I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [4]...., C.F. ...., PEC: ...., Fax ...., che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [5]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax .....] [6] - ricorrente - CONTRO - [Amministrazione/Ente/Autorità], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [7], - resistente – [Commissario ad acta], E NEI CONFRONTI DI - Sig./Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. .... - controinteressato - AVVERSO - il provvedimento adottato dal commissario ad acta, in sostituzione dell'amministrazione, n. .... del ...., comunicato in data .... [8], avente ad oggetto .... [9] ; FATTO E DIRITTO 1. In data .... è passata in giudicato la sentenza del .... n. .... pubblicata in data ..... Con la predetta sentenza è stato definitivamente accolto il ricorso di .... avente ad oggetto ..... Con sentenza del .... codesto T.A.R. ha accolto il ricorso in ottemperanza proposto da .... e nominato il Sig. .... quale commissario ad acta. In data .... l'odierno reclamante è venuto a conoscenza dell'atto n. .... del .... adottato da ...., n. q. di commissario ad acta nominato dal T.A.R. del .... nell'ambito del giudizio di ottemperanza. Con il menzionato atto il commissario ad acta ha disposto (descrivere il contenuto dell'atto). Trattandosi di atto lesivo per il reclamante ed essendo il reclamante parte del giudizio di ottemperanza, ai sensi dell'art. 114, comma 6, c.p.a. il predetto atto viene qui contestato con reclamo. 2. Il menzionato atto adottato dal commissario ad acta è viziato per i seguenti motivi: [indicare i motivi per quali si ritiene che il commissario ad acta non abbia dato corretta attuazione al giudicato o abbia comunque adottato un atto illegittimo]. [indicare eventuali istanze istruttorie] P.Q.M. Si chiede al Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza, di accogliere il presente reclamo e disporre l'annullamento dell'atto del commissario ad acta, fornendo – se necessario – le opportune indicazioni per la corretta attuazione del giudicato o (eventuale) sostituendo il commissario ad acta. Con vittoria di spese e onorari. Si producono i seguenti documenti: 1) [copia dell'atto del commissario ad acta] 2) [ ....] [10] Luogo e data .... Firma Avv. [11].... RELATA DI NOTIFICA [V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [12]. [1]Il reclamo si deve proporre dinnanzi al T.A.R. che ha nominato il commissario ad acta, o al Consiglio di Stato se il commissario ad acta è stato nominato dal Consiglio di Stato in sede di ottemperanza. [2]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [3]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'articolo 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. [4]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [5]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'articolo 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. [6]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. [7]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979). [8]Indicare il numero e la data del provvedimento. In caso di mancata notifica o comunicazione, indicare il momento in cui lo stesso è stato conosciuto. [9]È utile indicare altresì una breve descrizione dell'oggetto e del contenuto del provvedimento. [10]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del reclamo. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”]. [11]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di pdf nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Atto”). [12]Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020) l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi. CommentoGli atti adottati dal commissario ad acta nominato per l'esecuzione di un giudicato sono impugnabili in via funzionale dinanzi al Giudice che ne ha disposto l'investitura, al quale, pertanto, va riconosciuta una specifica competenza funzionale, ed attualmente ai sensi dell'art. 114 e 117 c.p.a. il giudice che ha nominato il commissario ad acta conosce di tutte le questioni relative alla esatta adozione del provvedimento richiesto, compresi i provvedimenti adottati da detto organo nominato dal giudice. Si ricorda che per le contestazione dei terzi avverso gli atti del commissario ad acta lo strumento è il ricorso ordinario (v. formula “Impugnazione di un atto adottato dal del commissario ad acta nel giudizio di ottemperanza”). Va precisato che gli atti emanati dal commissario ad acta, non essendo espressione di potere amministrativo, non sono annullabili dall'amministrazione in esercizio del proprio potere di autotutela; qualora l'amministrazione intenda dolersi di tali atti potrà esclusivamente rivolgersi al giudice dell'ottemperanza (Cons. St., Ad. plen., n. 8/2021). Qualora il commissario ad acta adotti atti dopo che l'amministrazione abbia già provveduto a dare attuazione alla decisione, gli stessi sono da considerarsi inefficaci e, ove necessario, la loro rimozione può essere richiesta da chi vi abbia interesse al giudice dell'ottemperanza; allo stesso modo deve concludersi per la speculare ipotesi di atti adottati dall'amministrazione dopo che il commissario abbia provveduto. Nel completare la formula si evidenzia come le prime ragioni di contestazione devono risiedere nella difformità dell'atto del commissario ad acta rispetto al contenuto dell'obbligo conformativo cui è tenuta l'amministrazione e che il giudice dell'ottemperanza ha esplicitato. Ciò non preclude che possano essere evidenziati alche autonomi profili di illegittimità dell'atto, che non siano preclusi dal contenuto della sentenza da eseguire e di quella resa in sede di ottemperanza. È stato ritenuto che, qualificandosi l'atto del commissario come il vero e proprio provvedimento che definisce il procedimento, e il «reclamo» al giudice dell'ottemperanza come un rimedio impugnatorio speciale, si deve anche ammettere la proponibilità di un «reclamo incidentale» ex art. 334 c.p.c., qualora il relativo interesse sorga per effetto della proposizione del reclamo principale (Cons. St. III, n. 432/2016). In tema di reclamo avverso le determinazioni assunte dal commissario ad acta, ai sensi dell'art. 114, comma 6, c.p.a. il termine per il suo deposito è di sessanta giorni, previa notifica ai controinteressati. Tuttavia la norma non indica il dies a quo di decorrenza di detto termine che, pertanto, dovrà essere identificato con il momento del deposito agli atti del processo del provvedimento emesso del commissario ad acta, in quanto solo a partire da tale momento potrà dirsi assicurata alle parti del giudizio di ottemperanza – le quali non hanno diritto alla comunicazione individuale dei provvedimenti del Commissario ad acta, né hanno diritto alla comunicazione del deposito degli atti presso la Segreteria del giudice – la conoscibilità (e non l'effettiva conoscenza che invece giova ai terzi esterni) dei provvedimenti del Commissario ad acta (T.A.R. Calabria (Catanzaro) II, 9 ottobre 2015, n. 1545). Va verificato se le ordinanze con cui il T.A.R. giudica sui reclami avverso gli atti del commissario ad acta siano impugnabili. Secondo la giurisprudenza l'appello avverso le decisioni assunte in sede di giudizio di ottemperanza deve intendersi ammissibile con riguardo alle (sole) statuizioni che non si limitino a disporre misure attuative del giudicato, ma definiscano anche questioni di rito o di merito e non è sufficiente ad escludere la valenza decisoria della pronuncia la sua forma di ordinanza, in ossequio al principio generale della prevalenza sulla sostanza sulla forma nella qualificazione dei provvedimenti giurisdizionali. In aderenza a tale orientamento, è stato rilevato che il fatto che, secondo un orientamento, il commissario ad acta esplicherebbe attività giurisdizionale come organo del giudizio di ottemperanza, di modo che i suoi atti non sarebbero riconducibili al regime delle impugnazioni, ma al controllo del medesimo giudice adito, non esclude che le ordinanze camerali – anche emesse a seguito di reclamo ex art. 114 – siano appellabili, così come sono pacificamente impugnabili le sentenze emesse in sede di ottemperanza, quando l'ottemperanza richiesta non investa mere questioni esecutive, e con effetto devolutivo pieno quando, in appello, debbano risolversi questioni giuridiche in rito e in merito in relazione alla regolarità del rito instaurato, alle condizioni soggettive ed oggettive dell'azione e alla fondatezza della pretesa azionata (Cons. St. VI, n. 635/2013). |