Ricorso per l'esecuzione di ordinanza cautelare (art. 112)

Roberto Chieppa

Inquadramento

Anche in relazione alla fase cautelare spesso si utilizza il termine «giudicato cautelare», che si forma quando una misura cautelare non può più essere contestata perché non impugnata nei termini o perché concessa dal Consiglio di Stato; resta fermo che la misura cautelare, in quanto temporanea, è comunque destinata a cessare di produrre effetti al momento della pubblicazione della decisione di merito.

La l. n. 205/2000 aveva già previsto che nel caso in cui l'amministrazione non avesse prestato ottemperanza alle misure cautelari concesse, o vi avesse adempiuto solo parzialmente, la parte interessata potesse, con istanza motivata e notificata alle altre parti, chiedere le opportune disposizioni attuative e in questo caso il giudice amministrativo esercita i poteri inerenti al giudizio di ottemperanza al giudicato.

L'art. 59 conferma che anche le ordinanze cautelari sono provvedimenti giurisdizionali idonei ad essere portati ad esecuzione.

L'adozione da parte dell'amministrazione di un atto in contrasto con il c.d. giudicato cautelare pone problemi simili a quelli inerenti il contrasto di un atto con una sentenza esecutiva (v. formula “Ricorso per l'ottemperanza di sentenze esecutive non passate in giudicato”).

Si ricorda che l'art. 112, comma 2, lett. b), prevede che l'azione di ottemperanza può essere proposta per conseguire l'attuazione “delle sentenze esecutive e degli altri provvedimenti esecutivi del giudice amministrativo”.

L'art. 114 prevede che in caso di ottemperanza di sentenze non passate in giudicato o di altri provvedimenti, il giudice determina le modalità esecutive, considerando inefficaci gli atti emessi in violazione o elusione e provvede di conseguenza, tenendo conto degli effetti che ne derivano (si utilizza il termine inefficaci, in luogo del termine nulli previsto per agli atti violativi o elusivi del giudicato e la differenza si giustifica proprio con il diverso grado di stabilità della sentenza).

Formula

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [_] [1]

ISTANZA PER L'ESECUZIONE DELLE MISURE CAUTELARI EXARTT. 59,112 E 114 C.P.A. IN RELAZIONE AL RICORSO R.G. N. [ ... ]

- proposto da [PERSONA FISICA/GIURIDICA] (C.F. ...), elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [2] ..., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ....

CONTRO

- [Amministrazione/Ente/Autorità] [3], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [4],

E NEI CONFRONTI DI

- Sig./Sig.ra ... residente in ..., via/piazza ... n. ... ;

PER L'ANNULLAMENTO

- del provvedimento ..., prot. n. ..., notificato in data ..., avente ad oggetto ..., nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ivi espressamente incluso ... .

FATTO

[richiamare sinteticamente il ricorso principale e il contenuto dell'ordinanza con cui è stata concessa la misura cautelare, la data della sua notificazione e descrivere l'inerzia o la violazione o l'elusione dell'amministrazione o comunque della parte soggetta a dare attuazione al giudicato cautelare)

DIRITTO

L'amministrazione ha intenzionalmente inteso non dare attuazione alla misura cautelare concessa con ordinanza del ...; nonostante la notificazione dell'ordinanza e successivi solleciti a conformarsi al contenuto della stessa, l'amministrazione non solo non ha in alcun modo adempiuto, ma ha adottato un provvedimento violativo o elusivo del giudicato cautelare, in quanto ... (indicare le ragioni per cui l'atto adottato si ritiene essere stato posto in essere in violazione o elusione della ordinanza cautelare).

Tale atto deve essere considerato inefficace ai sensi dell'art. 114, comma 4, lett. c), c.p.a.

Pertanto, si chiede di disporre le opportune misure attuative ai sensi degli artt. 59,112 e 114 c.p.a., compresa la nomina di un commissario ad acta.

In particolare, si chiede di ... (indicare nel dettaglio il contenuto delle misure attuative richieste, incluso l'eventuale compito da affidare al commissario ad acta).

P.Q.M.

Si chiede al Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza, di ordinare l'esecuzione dell'ordinanza cautelare del ..., n. ..., nominando un commissario ad acta e assegnando allo stesso un termine non superiore a giorni ... per provvedere, con previsione di ogni conseguente onere a carico della resistente amministrazione.

Con vittoria di spese e onorari della presente fase cautelare.

Si producono i seguenti documenti:

1) [ ... ].

Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che non è dovuto il contributo unificato, trattandosi di una istanza di esecuzione di misure cautelari exartt. 59,112 e 114 c.p.a.

Luogo e data ...

Firma Avv. ... [5]

RELATA DI NOTIFICA

[V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] [6]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [7].

1. L'atto si propone innanzi al medesimo T.A.R. adito con il ricorso principale.

2. In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc...).

3. A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”.

4. In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979).

5. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo Deposito Atto; v. art. 6, all.to 2).

6. V. anche Formule “Attestazione di conformità al fine del deposito di copia informatica della documentazione relativa alla notifica (art. 14, comma 5, all. 1, d.P.C.S. 28 luglio 2021)” e “Attestazione di conformità al fine del deposito della prova della notifica a mezzo pec che non possa essere fornita con modalità telematiche”.

7. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

Esigenze di tutela giurisdizionale impongono di avere un rimedio avverso l'inerzia o la riluttanza della parte a dare esecuzione alle misure cautelari disposte dal giudice amministrativo.

L'art. 59 prevede che in caso di istanza per ottenere l'esecuzione di misure cautelari e l'adozione delle opportune misure attuative, il giudice amministrativo esercita i poteri inerenti il giudizio di ottemperanza.

Rispetto alla formula “Istanza di esecuzione delle misure cautelari”, nella formula in commento è inserita anche la contestazione degli atti adottati dall'amministrazione dopo l'ordinanza cautelare, che vanno considerati inefficaci ai sensi dell'art. 114, comma 4, lett. c), c.p.a.

Oltre alla nomina del commissario ad acta può essere chiesto l'esercizio di ogni altro potere assegnato al giudice in sede di ottemperanza dagli artt. 112 e ss.

In particolare, può anche essere chiesto di condannare l'amministrazione restata inerte, ai sensi dell'art. 114 comma 3, lett. e), al pagamento di una somma dovuta per violazione, inosservanza o ritardo nell'esecuzione del giudicato, che in questo caso è il giudicato cautelare (tale richiesta non è presente nella formula in commento e al riguardo si rinvia alla formula “Istanza per fissazione della somma dovuta per violazione, inosservanza o ritardo nell'esecuzione del giudicato (astreintes)”).

Resta fermo che il provvedimento cautelare emesso dal giudice amministrativo (al pari di quello emesso dal giudice ordinario) non assume carattere decisorio e non incide in via definitiva sulle posizioni soggettive dedotte in giudizio, essendo destinato a perdere efficacia per effetto della sentenza definitiva di merito.

Tuttavia, il giudicato cautelare, pur essendo caratterizzato dalla provvisorietà, determina un effetto conformativo a cui le parti non possono sottrarsi.

Al pari del ricorso in ottemperanza, l'incidente di esecuzione è proponibile non solo nei confronti dell'inerzia dell'amministrazione, ma anche nei confronti degli atti da questa adottati in violazione o in elusione del giudicato cautelare, senza necessità di autonoma impugnazione.

Il Codice conferma la necessità di una istanza di esecuzione motivata e notificata alle altre parti e aggiunge, come già detto, che il giudice provvede sulle spese con statuizione autonoma da quella conseguente al giudizio di merito, salvo diversa statuizione espressa nella sentenza (v. art. 58).

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