Istanza di accesso (art. 22 l. n. 241/1990)

Maurizio Santise

Inquadramento

L'accesso documentale è quello previsto dalla l. n. 241/1990 ed ha una dimensione individuale, perché può essere chiesto da tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso (art. 22, comma 1, lett. b) l. n. 241/1990). È, peraltro, escluso espressamente che l'accesso possa essere preordinato «ad un controllo generalizzato dell'operato delle pubbliche amministrazioni».

Formula

Alla Commissione del Concorso ...

OGGETTO: Istanza di accesso alle prove scritte del concorso e relative valutazioni, ai sensi dell'art. 22 l. n. 241/1990.

Il sottoscritto [ ... ], avendo partecipato alle prove scritte del concorso [1] [ ... ], bandito con decreto del [ ... ], con esito negativo, chiede di poter avere copia dei seguenti documenti [2] :

1) copia delle prove scritte redatte dal sottoscritto con i relativi verbali di correzione contenenti il voto espresso dalla Commissione;

2) copia delle prove scritte redatte dai candidati che sono stati ammessi alla prova orale con i relativi verbali di correzione contenenti il voto espresso dalla Commissione [3].

Distinti saluti

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. L'istanza di accesso, ai sensi dell'art. 24, comma 2, l. n. 241/1990 deve essere motivata.

2. Ai sensi dell'art. 22, comma 3, l. n. 241/1990 tutti i documenti amministrativi sono accessibili, ad eccezione di quelli indicati all'art. 24, commi 1, 2, 3, 5 e 6.

3. Ai sensi dell'art. 22, comma 6, l. n. 241/1990 il diritto di accesso è esercitabile fino a quando la pubblica amministrazione ha l'obbligo di detenere i documenti amministrativi ai quali si accede.

Commento

L'accesso documentale è quello previsto dalla l. n. 241/1990 ed ha una dimensione individuale, perché può essere chiesto da tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o diffusi, che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso (art. 22, comma 1, lett. b), l. n. 241/1990). È, peraltro, escluso espressamente che l'accesso possa essere preordinato «ad un controllo generalizzato dell'operato delle pubbliche amministrazioni».

Ai sensi degli artt. 22 e ss. l. n. 241/1990, il diritto di accesso può esercitarsi anche rispetto a documenti di natura privatistica, purché concernenti attività di pubblico interesse, atteso che l'attività amministrativa, soggetta all'applicazione dei principi di imparzialità e di buon andamento, è configurabile non solo quando l'Amministrazione esercita pubbliche funzioni e poteri autoritativi, ma anche quando persegue le proprie finalità istituzionali e provvede alla cura concreta di pubblici interessi mediante un'attività sottoposta alla disciplina dei rapporti tra privati; inoltre, sempre in via generale ed astratta e ai sensi del succitato art. 22, deve ritenersi sufficiente, ai fini dell'accesso, un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso, né occorre che sia instaurato, o in via di instaurazione, un giudizio, bastando la dimostrazione del grado di protezione che l'ordinamento accorda alla posizione base, ossia al bene della vita dal quale scaturisce l'interesse ostensivo; in altri termini, la legittimazione all'accesso agli atti della P.A. va riconosciuta a chiunque possa dimostrare che gli atti oggetto dell'accesso hanno spiegato o sono idonei a spiegare effetti diretti o indiretti nei suoi confronti, indipendentemente dalla lesione di una posizione giuridica, stante l'autonomia del diritto di accesso, inteso come interesse ad un bene della vita distinto rispetto alla situazione legittimante all'impugnativa dell'atto (Cons. St. III, n. 1213/2017).

Vengono quindi in considerazione le amministrazioni in senso classico, le società qualificabili come pubbliche, le imprese pubbliche, le società in house.

Il legislatore equipara alla p.a. i soggetti privati, limitatamente allo svolgimento di attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o comunitario. Viene qui utilizzata una logica, quella delle “geometrie variabili”, che è propria del diritto comunitario. In pratica non viene in rilievo la natura del soggetto, ma il tipo di attività svolta. Va ad esempio garantito l'accesso agli atti delle procedure di evidenza pubblica indette da soggetti privati in esecuzione di un obbligo normativo, trattandosi di attività a caratterizzazione pubblicistica.

In relazione alla possibilità di accedere agli atti relativi al rapporto di lavoro delle società a partecipazione pubblica, l'adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha evidenziato che il diritto di accesso sia esercitabile anche da parte dei dipendenti della società Poste Italiane s.p.a. ma solo in relazione ai settori di autonoma rilevanza pubblicistica (e non di quotidiana gestione del contratto di lavoro), ovvero alle prove selettive per l'assunzione del personale, alle progressioni di carriera e a provvedimenti attinenti l'auto-organizzazione degli uffici [ ... ], quando gli stessi incidano negativamente sugli interessi dei lavoratori, protetti anche in ambito comunitario (Cons. St., Ad. plen., n. 13/2016).

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