Ricorso avverso gli atti adottati dal commissario ad acta nel giudizio avverso il silenzioInquadramentoGli atti adottati dal commissario ad acta devono essere impugnati innanzi al giudice amministrativo che ha nominato lo stesso. Tale conclusione deriva dal comma 4 dell'art. 117, il quale espressamente stabilisce che “il giudice” conosce di tutte le questioni relative all'esatta adozione del provvedimento richiesto, ivi comprese quelle inerenti agli atti del commissario. Il legislatore ha voluto fissare, quindi, una competenza esclusiva del giudice amministrativo innanzi al quale è stata proposta l'azione per il silenzio inadempimento. FormulaTRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE, SEDE DI ... RICORSO AVVERSO GLI ATTI ADOTTATI DAL COMMISSARIO AD ACTA AI SENSI DELL'ART. 117, COMMA 4 C.P.A. Nell'interesse di: - [PERSONA FISICA], nato/a a ... il ... (C.F. ...), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ..., PEC: ..., fax ..., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... . - [PERSONA GIURIDICA], con sede legale in ..., via/piazza ..., n. ..., iscritta nel registro delle imprese di ..., n. ..., P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ..., PEC: ..., fax ..., che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... . [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata ... ed il numero di fax ... ] - ricorrente - CONTRO - [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato], - resistente - E NEI CONFRONTI DI - Sig./Sig.ra ... residente in ..., via/piazza ... n. ... -controinteressato – PER L'ANNULLAMENTO - del provvedimento ..., prot. n. ..., notificato in data ... [1], avente ad oggetto ... [2], adottato dal Commissario ad acta, nominato con provvedimento del T.A.R. n. ...; FATTO [ ... ] DIRITTO [indicare i motivi per quali si ritiene illegittimo l'impugnato provvedimento, indicando nella loro descrizione una o più delle seguenti tipologie di vizi: incompetenza dell'autorità o organo che ha emanato l'atto, violazione di legge (con indicazione degli articoli della Costituzione, di legge o di altra normativa che si assume violata), eccesso di potere (indicando ove ricorra una delle figure sintomatiche, quali ad esempio: irragionevolezza, illogicità o contraddittorietà dell'atto, travisamento o erronea valutazione dei fatti, disparità di trattamento, ingiustizia manifesta, difetto di istruttoria, difetto di motivazione)] [indicare eventuali istanze di remissione in via pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione europea o di legittimità costituzionale] [indicare eventuali istanze istruttorie] P.Q.M. Si chiede al Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza, di disporre l'annullamento del provvedimento impugnato, come indicato in epigrafe, nonché di ogni altro atto antecedente, conseguente e comunque connesso. Con riserva di dedurre ulteriormente nel corso di causa e di proporre eventualmente motivi aggiunti di impugnazione. Con vittoria di spese e onorari. Si producono i seguenti documenti: 1) [copia del provvedimento impugnato ove disponibile] 2) [copia di eventuali atti antecedenti, conseguenti e connessi] 3) [ ... ] [3]. Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ... . Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro ... [Rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”] Luogo e data ... Firma Avv. ... [4] RELATA DI NOTIFICA [Rinvio a Formula “Relata di notifica”] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [5]. 1. Indicare il numero e la data del provvedimento. In caso di mancata notifica o comunicazione, indicare il momento in cui lo stesso è stato conosciuto. 2. È utile indicare altresì una breve descrizione dell'oggetto e del contenuto del provvedimento. 3. Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. 4. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo deposito Atto). 5. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoLa figura del commissario ad acta nel giudizio sul silenzio inadempimento non è del tutto sovrapponibile a quello nominato in sede di giudizio di ottemperanza. Sul punto la giurisprudenza ha precisato che la figura del commissario ad acta nominato per porre rimedio alla persistente inerzia dell'amministrazione (in tema di cd. silenzio-inadempimento) non dà vita ad un vero e proprio giudizio di ottemperanza rientrante nella giurisdizione di merito ex art. 134 comma 1 lett. a) c.p.a., ma, piuttosto, ad una cd. «ottemperanza anomala», cosicché i provvedimenti commissariali sono impugnabili con l'ordinario ricorso impugnatorio e non già con lo strumento del reclamo dinanzi al giudice dell'ottemperanza (T.A.R. Calabria (Catanzaro) l, 26 gennaio 2017, n. 82). Nello stesso senso si è precisato che l'art. 117 c.p.a. prevede l'intervento del commissario ad acta nell'ambito del processo avverso il silenzio-inadempimento senza necessità di un ricorso ad hoc, essendo sufficiente una semplice istanza al giudice che ha dichiarato l'illegittimità del silenzio, sicché, sotto un profilo procedurale, alla fase di cognizione sull'inadempimento dell'amministrazione si lega, senza soluzione di continuità, la successiva fase esecutiva. L'attività del commissario ad acta, posta in essere in esecuzione della sentenza che rimuova la situazione di inerzia imputabile alla pubblica amministrazione, non si limita, come nel vero e proprio giudizio di ottemperanza, al completamento e all'attuazione del dictum giudiziale recante direttive conformative dell'attività amministrativa, ma si atteggia come attività di pura sostituzione nell'esercizio del potere proprio dell'amministrazione soccombente ed è collegata alla pronuncia giudiziale solo per quanto attiene al presupposto della prolungata inerzia dell'amministrazione medesima (Cons. St. VI, n. 557/2016). Secondo Cons. St. n. 338/2016, la specialità della previsione normativa risiede nelle seguenti circostanze: - si ammette l'intervento del commissario nell'ambito del medesimo processo, senza necessità di un ricorso ad hoc, essendo sufficiente una semplice istanza al giudice che ha dichiarato l'illegittimità del silenzio e legandosi dunque, sotto un profilo procedurale, alla fase di cognizione sull'inadempimento dell'amministrazione, senza soluzione di continuità, la successiva fase esecutiva; - l'attività del commissario ad acta, posta in essere in esecuzione della sentenza che rimuova la situazione di inerzia imputabile alla pubblica amministrazione, non si limita – come nel vero e proprio giudizio di ottemperanza – al completamento e all'attuazione del dictum giudiziale recante direttive conformative dell'attività amministrativa, ma si atteggia come attività di pura sostituzione nell'esercizio del potere proprio dell'amministrazione soccombente ed è collegata alla pronuncia giudiziale solo per quanto attiene al presupposto della prolungata inerzia dell'amministrazione medesima; - l'attività del commissario ad acta, munito di piena autonomia decisoria, appare, dunque, qualificabile come sostitutiva rispetto a quella dell'amministrazione, piuttosto che di stretto ausilio al potere esecutivo del giudice, il quale potrà esclusivamente vagliare l'effettivo adempimento finale da parte del commissario in relazione all'ordine contenuto nella pronuncia giudiziale (con la precisazione che, qualora si verta in fattispecie di accertamento della fondatezza della pretesa, i margini di autonomia dell'attività commissariale si presentano più ristretti rispetto all'ipotesi in cui il giudice si sia limitato a dichiarare l'obbligo di provvedere); - la previsione dell'art. 117, comma 4, c.p.a. secondo cui il giudice conosce di tutte le questioni relative all'esatta adozione del provvedimento richiesto, ivi comprese quelle inerenti agli atti del commissario, va intesa nel senso che il giudice risolve tutti gli incidenti di esecuzione in senso stretto, dando le direttive e le istruzioni per la corretta esplicazione dei compiti del commissario, e non anche nel senso che il provvedimento del commissario debba senz'altro essere impugnato davanti al giudice del silenzio. |