Ricorso per regolamento di competenza (art. 16)

Maurizio Santise

Inquadramento

Il regolamento di competenza è un mezzo processuale teso a sollecitare la verifica del Consiglio di Stato sulla sussistenza della competenza da parte del giudice di primo grado. Può rappresentare un mezzo necessario di impugnazione, in relazione all'ordinanza che dichiara l'incompetenza, o facoltativo, qualora la pronuncia sulla competenza sia emessa in seguito a domanda cautelare. In tali casi, infatti, è possibile anche proporre appello cautelare, ai sensi dell'art. 62 c.p.a. Il regolamento di competenza può poi essere attivato d'ufficio dal giudice innanzi al quale è riassunto il giudizio in seguito alla declaratoria di incompetenza di altro T.A.R.

Il Consiglio di Stato decide sul regolamento di competenza con ordinanza regolando anche le spese, salvo per il regolamento d'ufficio.

La pronuncia del Consiglio di Stato resa in sede di regolamento o di appello cautelare vincola i T.A.R.

Il regolamento di competenza si propone con istanza notificata alle altre parti nel termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione ovvero dalla pubblicazione dell'ordinanza che ha pronunciato (in maniera implicita o espressa) sulla competenza ed è depositato entro il termine di quindici giorni (il termine di trenta giorni di cui all'art. 45 c.p.a. è ridotto alla metà) presso la Segreteria del Consiglio di Stato. Nel caso di regolamento sollevato d'ufficio, ai sensi dell'art. 15, comma 5, c.p.a., non sono previsti termini perentori, ma l'ordinanza è immediatamente trasmessa al Consiglio di Stato a cura della Segreteria e d è comunicata alle parti.

Nella conseguente camera di consiglio, il cui avviso deve essere spedito ai difensori che siano costituiti almeno dieci giorni prima, il Consiglio di Stato decide con ordinanza e regola le spese, salvo nel caso di attivazione del regolamento d'ufficio. In linea a quanto è previsto in relazione all'appello cautelare, la pronuncia sulle spese conserva efficacia anche dopo la sentenza che definisce il giudizio, salvo diversa espressa statuizione nella sentenza.

L'istanza di regolamento di competenza, presentata in primo grado, preclude al Collegio in camera di consiglio di pronunciare una sentenza in forma semplificata, ai sensi dell'art. 60 c.p.a.

L'art. 16, quindi, descrive uno strumento di impugnazione dell'ordinanza che si distingue dall'appello che può essere proposto contro la sentenza (che espressamente o implicitamente ha riconosciuto la propria competenza) e che contiene, come motivo di appello, anche il difetto di competenza.

Formula

ECC.MO CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE

RICORSO PER REGOLAMENTO DI COMPETENZA [1]

Nell'interesse di

- [PERSONA FISICA] [2], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [3] ...., C.F. .... [4], PEC .... [5], fax .... [6], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [7] .

- [PERSONA GIURIDICA] [8], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [9] ...., C.F. .... [10], PEC .... [11], fax .... [12], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [13] .

[Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [14]

- appellante -

CONTRO

- [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ] [15], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [16],

- appellato -

E NEI CONFRONTI DI

- Sig./Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. ...., rappresentato e difeso nel giudizio di primo grado dall'avv.to .... ed elettivamente domiciliato presso ....

- controinteressato -

PER L'ANNULLAMENTO

- della sentenza del T.A.R. del ...., n. ...., pubblicata in data ...., notificata in data ...., con cui è stato respinto il ricorso .... [17] .

FATTO

[Descrivere in maniera sintetica le vicende della precedente fase del giudizio, in particolare il provvedimento di cui si chiedeva l'annullamento, i motivi di ricorso dedotti a sostegno della originaria domanda, nonché il contenuto della sentenza di cui si chiede l'annullamento]

La sentenza indicata in epigrafe è meritevole di annullamento perché adottata da un giudice incompetente

DIRITTO

il giudice adito è incompetente per territorio, per i seguenti motivi [indicare i motivi per quali si ritiene sussistente il difetto di competenza del giudice adito]

- il processo, pertanto, doveva essere promosso dinanzi al T.A.R. ....

Tutto ciò premesso,

il Sig. ...., come in epigrafe rappresentato e difeso,

CHIEDE

che il Consiglio di Stato voglia dichiarare l'incompetenza dell'adito T.A.R. indicando come competente il T.A.R. di ...., con ogni conseguente statuizione anche in ordine a spese, diritti e onorari di lite.

P.Q.M.

Si chiede a codesto Ecc.mo Giudice, respinta ogni contraria istanza, di disporre l'annullamento della sentenza impugnata e, per l'effetto, trasmettere gli atti al T.A.R. competente

Con vittoria di spese e onorari.

Si producono i seguenti documenti:

1) [copia della sentenza gravata]

2) [fascicolo del primo grado di giudizio]

3) [ ....] [18] .

Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ..... Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro .... [rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”].

Luogo e data ....

Firma Avv. [19] ....

PROCURA

[Rinvio a formula “Procura speciale rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

ISTANZA ABBREVIAZIONE DEI TERMINI (EVENTUALE)

[Rinvio a formula “Istanza abbreviazione dei termini”]

RELATA DI NOTIFICA

[Rinvio a formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] [20]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [21] .

[1]Il regolamento di competenza si propone con istanza notificata alle altre parti nel termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione ovvero dalla pubblicazione dell'ordinanza che ha pronunciato (in maniera implicita o espressa) sulla competenza ed è depositato entro il termine di quindici giorni (il termine di trenta giorni di cui all'art. 45 c.p.a. è ridotto alla metà) presso la Segreteria del Consiglio di Stato. Nel caso di regolamento sollevato d'ufficio, ai sensi dell'art. 15, comma 5, c.p.a., non sono previsti termini perentori, ma l'ordinanza è immediatamente trasmessa al Consiglio di Stato a cura della Segreteria e d è comunicata alle parti.

[2]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011).

[3]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.).

[4]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico.

[5]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”.

[6]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]».

[7]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all. 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”.

[8]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio.

[9]Vedi nt. 3.

[10]Vedi nt. 4.

[11]Vedi nt. 5.

[12]Vedi nt. 6.

[13]Vedi nt. 7.

[14]Vedi nt. 6.

[15]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento.

[16]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”.

[17]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979).

[18]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. V. anche Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”.

[19]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di pdf nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”).

[20]V. anche Formule “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico” e “Attestazione di conformità al fine del deposito della prova della notifica a mezzo PEC che non possa essere fornita con modalità telematiche”.

[21]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all. 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

Il regolamento di competenza si propone con istanza notificata alle altre parti nel termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione ovvero dalla pubblicazione dell'ordinanza che ha pronunciato (in maniera implicita o espressa) sulla competenza ed è depositato entro il termine di quindici giorni (il termine di trenta giorni di cui all'art. 45 c.p.a. è ridotto alla metà) presso la Segreteria del Consiglio di Stato. Nel caso di regolamento sollevato d'ufficio, ai sensi dell'art. 15, comma 5 c.p.a., non sono previsti termini perentori, ma l'ordinanza è immediatamente trasmessa al Consiglio di Stato a cura della Segreteria e d è comunicata alle parti.

Nella conseguente camera di consiglio, il cui avviso deve essere spedito ai difensori che siano costituiti almeno dieci giorni prima, il Consiglio di Stato decide con ordinanza e regola le spese, salvo nel caso di attivazione del regolamento d'ufficio. In linea a quanto è previsto in relazione all'appello cautelare, la pronuncia sulle spese conserva efficacia anche dopo la sentenza che definisce il giudizio, salvo diversa espressa statuizione nella sentenza.

L'istanza di regolamento di competenza, presentata in primo grado, preclude al Collegio in camera di consiglio di pronunciare una sentenza in forma semplificata, ai sensi dell'art. 60 c.p.a.

L'art. 16, quindi, descrive uno strumento di impugnazione dell'ordinanza che si distingue dall'appello che può essere proposto contro la sentenza (che espressamente o implicitamente ha riconosciuto la propria competenza) e che contiene, come motivo di appello, anche il difetto di competenza.

Nel processo amministrativo sussistono i presupposti per la definizione del giudizio con sentenza con forma semplificata ex art. 60 c.p.a., anche se il difensore del ricorrente abbia dichiarato in camera di consiglio di rinunciare all'istanza cautelare, atteso che uniche cause ostative a tale definizione sono quelle enunciate dal cit. art. 60, e cioè il difetto del contraddittorio e la non completezza dell'istruttoria, che spetta al collegio decidente apprezzare, nonché la dichiarazione della parte circa la volontà di proporre motivi aggiunti, ricorso incidentale o regolamento di competenza, ovvero regolamento di giurisdizione (Cons. St. V, n. 3718/2015).

Con riguardo ai conflitti di competenza nei quali è interessato il T.A.R. Sicilia, l'adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha statuito che non rientrano nella disciplina dell'art. 10, comma 5, d.lgs. n. 373/2003, recante “Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione siciliana concernenti l'esercizio nella regione delle funzioni spettanti al Consiglio di Stato”, attribuendo tale norma all'Adunanza plenaria, integrata da due magistrati della Sezione giurisdizionale del Consiglio di Stato, la cognizione della diversa fattispecie dei conflitti di competenza, in sede giurisdizionale, tra il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Sicilia ed il Consiglio di Stato; in tal modo viene assicurato che i conflitti di competenza che coinvolgano il Consiglio di giustizia amministrativa, le cui prerogative sono garantite dallo Statuto della Regione siciliana, trovino tutela nella composizione allargata dell'Adunanza plenaria che vede la presenza dei membri della Sezione giurisdizionale del massimo consesso siciliano, mentre analoga esigenza non si riscontra invece nei conflitti di competenza che vedano coinvolto il T.A.R. Sicilia che pertanto, stante anche il chiaro e inequivoco tenore letterale del citato art. 10, comma 5, d.lgs. n. 373/2003, sono sottoposti alla disciplina del regolamento di competenza ordinariamente stabilita dal codice del processo amministrativo (Cons. St., Ad. plen., n. 11/2014).

Con riguardo alla litispendenza, il Consiglio di stato ha evidenziato che nel processo amministrativo, in mancanza nel codice di una specifica disposizione sulla litispendenza, si applica, ai sensi dell'art. 39 comma 1, c.p.a. la disciplina processual civilistica dettata dall'art. 39 c.p.c., con la conseguenza che valgono le regole sulla proposizione del regolamento di competenza, che può essere proposto avverso la dichiarazione di litispendenza e la cancellazione della causa dal ruolo oppure avverso la dichiarazione di inammissibilità per violazione del principio del ne bis in idem (Cons. St. IV, n. 3100/2013).

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