Istanza declaratoria di esecutorietà in seguito al rigetto dell'opposizione (art. 118 c.p.a.; artt. 653 e 654 c.p.c.)InquadramentoL'istituto del decreto ingiuntivo trova applicazione dinanzi al giudice amministrativo solo per le materie devolute alla sua giurisdizione esclusiva ed aventi ad oggetto diritti soggettivi di natura patrimoniale. La rilevanza del procedimento monitorio risiede nel fatto che esso consente di ottenere, in presenza dei presupposti di legge, inaudita altera parte, un provvedimento di condanna denominato ingiunzione costituente titolo esecutivo. Tale funzione si realizza consentendo al giudice di emanare un provvedimento di condanna in assenza di contraddittorio e spostando sul debitore ingiunto (destinatario del provvedimento di condanna) l'onere di instaurare un processo a cognizione piena. La fase monitoria è sempre necessaria e si sviluppa dal momento del deposito del ricorso fino alla notifica del decreto ingiuntivo o al rigetto del ricorso, dando vita ad un procedimento sommario tipico, caratterizzato dall'assenza di contraddittorio. La fase successiva è solamente eventuale e viene introdotta su iniziativa dell'ingiunto, il quale propone opposizione al decreto ingiuntivo notificatogli, determinando l'introduzione di un processo a cognizione piena destinato a concludersi con una sentenza. La provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo può essere concessa fin dalla relativa emissione nel caso in cui ricorrano le condizioni di cui all'art. 642 c.p.c. In difetto, ai sensi dell'art. 647 c.p.c., l'esecutorietà può essere concessa per mancata opposizione dell'ingiunto oppure nell'ipotesi in cui l'opponente non si sia costituito. Inoltre, in base all'art. 653 c.p.c., il decreto ingiuntivo acquista efficacia esecutiva se: l'opposizione viene respinta con sentenza passata in giudicato, nel qual caso la sentenza che conferma il decreto non si sostituisce a quest'ultimo che continua ad essere il titolo esecutivo in forza del quale il creditore può procedere a esecuzione forzata; l'opposizione a decreto ingiuntivo viene respinta con sentenza provvisoriamente esecutiva, che consente di dare immediata attuazione a quanto in essa contenuto; è dichiarata con ordinanza l'estinzione del giudizio di opposizione. Se l'opposizione viene accolta soltanto in parte, il titolo esecutivo è rappresentato esclusivamente dalla sentenza, ma gli atti di esecuzione già compiuti in base al decreto conservano i loro effetti nei limiti della somma ridotta con la sentenza di accoglimento. Nei casi indicati, tuttavia, è necessaria un'espressa dichiarazione di esecutorietà, che può essere stata già apposta al decreto ai sensi degli artt. 642 e 648 c.p.c. oppure è disposta dal giudice dell'opposizione o da quello che pronuncia l'estinzione. Ai sensi dell'art. 654 c.p.c., se l'esecutorietà di cui all'art. 653 c.p.c. non è disposta con la relativa sentenza o con l'ordinanza è conferita, su istanza di parte, con decreto del giudice che ha pronunciato l'ingiunzione. FormulaTRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ....] ISTANZA PER LA DECLARATORIA DI ESECUTORIETÀ DEL DECRETO INGIUNTIVO IN SEGUITO AL RIGETTO DELL'OPPOSIZIONE O ALLA DICHIARAZIONE DI ESTINZIONE DEL PROCESSO Nell'interesse di [PERSONA FISICA] [1], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/p.za .... n. ...., elettivamente domiciliato/a in ...., via/p.za ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [2]...., C.F. .... [3], PEC .... [4], fax .... [5], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [6]. - [PERSONA GIURIDICA] [7], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [8]...., C.F. .... [9], PEC: .... [10], fax .... [11], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [12]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [13] - ricorrente - CONTRO - [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ] [14], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [15], - resistente - PER L'ESECUTORIETÀ - del decreto ingiuntivo n. ...., pubblicato in data .... notificato in data .... FATTO E DIRITTO - Su ricorso dell'istante, iscritto al n. r.g. .... è stato emesso decreto ingiuntivo n. ...., pubblicato in data ...., notificato in data .... a parte resistente ....; - [indicare lo svolgimento del processo e, quindi: l'opposizione e il relativo contenuto; l'esito del giudizio]; - [indicare le ragioni per le quali viene richiesta l'esecutorietà ai sensi degli artt. 653 e 654 c.p.c.: l'opposizione a decreto ingiuntivo è stata respinta con sentenza passata in giudicato; l'opposizione a decreto ingiuntivo è stata rigettata con sentenza provvisoriamente esecutiva che consente di dare immediata attuazione a quanto in essa contenuto; il giudizio di opposizione è stato dichiarato estinto con ordinanza] - Si chiede, pertanto, la dichiarazione di esecutività del decreto ingiuntivo n. .... ai sensi degli artt. 653 e 654 c.p.c. P.Q.M. Voglia il Tribunale adito dichiarare il decreto ingiuntivo n. .... esecutivo ai sensi degli artt. 653 e 654 c.p.c. e di far apporre in calce al decreto la formula esecutiva per permettere al ricorrente di procedere ad esecuzione forzata per il recupero del dovuto Si producono i seguenti documenti: 1) [notifica del decreto ingiuntivo] 2) [notifica opposizione] 3) [notifica sentenza] 4) [eventuale attestazione passaggio in giudicato] 5) [ ....] [16] Luogo e data .... Firma Avv. [17].... PROCURA [V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [18]. [1]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011). [2]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [3]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, 8 comma, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico. [4]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”. [5]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]». [6]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'articolo 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all. 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. [7]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. [8]V. nt. 2. [9]V. nt. 3. [10]V. nt. 4. [11]V. nt. 5. [12]V. nt. 6. [13]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. [14]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. [15]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979). [16]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. V. anche Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”. [17]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”). [18]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all. 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoEsecutorietà ai sensi degli artt. 653 e 654 c.p.c. In base all'art. 653 c.p.c., il decreto ingiuntivo può acquistare efficacia esecutiva nell'ipotesi in cui l'opposizione venga respinta con sentenza passata in giudicato. In questo caso la sentenza non si sostituisce al decreto che continua ad essere il titolo esecutivo in forza del quale il creditore può procedere a esecuzione forzata. Alla medesima declaratoria di esecutività si perviene nell'ipotesi in cui l'opposizione sia respinta con sentenza provvisoriamente esecutiva oppure sia dichiarata con ordinanza l'estinzione del giudizio di opposizione. Se l'opposizione viene accolta soltanto in parte, il titolo esecutivo è rappresentato esclusivamente dalla sentenza, ma gli atti di esecuzione già compiuti in base al decreto conservano i loro effetti nei limiti della somma ridotta con la sentenza di accoglimento. Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo l'oggetto non è limitato alla verifica delle condizioni di ammissibilità e validità del decreto stesso, ma è ampliato fino a ricomprendere l'accertamento dei fatti costitutivi del diritto in contestazione con riferimento alla situazione di fatto esistente al momento della pronuncia e non a quello della domanda o del decreto. Pertanto, se il magistrato riconosce anche solo in parte la fondatezza dell'opposizione, è tenuto a revocare in toto il decreto, salvo pronunciare condanna al pagamento della somma effettivamente dovuta (Cass. n. 15026/2005). Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, che nel sistema delineato dal codice si configura come un procedimento il cui oggetto non è limitato alla verifica delle condizioni di ammissibilità e di validità del decreto stesso, ma si estende anche all'accertamento, della situazione di fatto esistente al momento della pronuncia della sentenza dei fatti costitutivi del diritto in contestazione, il giudice, qualora riconosca fondata, seppur parzialmente, un'eccezione di pagamento formulata dall'opponente (che è gravato dal relativo onere probatorio) con l'atto di opposizione o nel corso del giudizio, deve revocare in toto il decreto opposto, senza che possa rilevare l'eventuale posteriorità dell'accertato fatto estintivo rispetto al momento di emissione del decreto suddetto, giacché la sentenza di condanna al pagamento di residui importi del credito si sostituisce all'originario decreto ingiuntivo. Alla luce di queste considerazioni, la pronuncia di sentenza senza la previa totale revoca del decreto ingiuntivo in conseguenza della riconosciuta fondatezza della sollevata eccezione di intervenuto pagamento della sorte capitale, nel violare l'art. 653 c.p.c. integra un'ipotesi di error in procedendo, ed è impugnabile attraverso il ricorso per cassazione (Cass. n. 16911/2005; Cass. n. 20872/2004). La previsione dell'art. 653, comma 2, c.p.c., per cui se l'opposizione a decreto ingiuntivo è accolta parzialmente il titolo esecutivo è costituito esclusivamente dalla sentenza, implica che l'accoglimento, anche parziale, dell'opposizione, impone la revoca del decreto e, di conseguenza, la caducazione anche delle spese liquidate con tale provvedimento. Tale situazione non esclude che, se l'accoglimento dell'opposizione è determinato dal totale adempimento sopravvenuto alla emanazione del decreto, ma permanga contrasto sull'onere delle spese, perché al momento dell'emanazione il decreto era stato correttamente emesso, il giudice deve provvedere sulle stesse, anche della fase monitoria, in base al principio della soccombenza virtuale (Cass. n. 19126/2004). Nei casi indicati, tuttavia, è necessaria un'espressa dichiarazione di esecutorietà, che può essere stata già apposta al decreto ai sensi degli artt. 642 e 648 c.p.c. oppure è disposta dal giudice dell'opposizione o da quello che pronuncia l'estinzione. Ai sensi dell'art. 654 c.p.c., se l'esecutorietà di cui all'art. 653 c.p.c. non è disposta con la relativa sentenza o con l'ordinanza, è conferita, su istanza di parte, con decreto del giudice che ha pronunciato l'ingiunzione. Ai fini dell'esecuzione del decreto ingiuntivo esecutivo non occorre una nuova notificazione del decreto al debitore, ma è sufficiente che nell'atto esecutivo sia fatta menzione del provvedimento che ha disposto l'esecutorietà nonché dell'apposizione della formula esecutiva. La norma è finalizzata a semplificare l'inizio del procedimento esecutivo. |