Ricorso per la dichiarazione di inefficacia del decreto (art. 118 c.p.a.; art. 644 c.p.c.)

Raffaele Tuccillo

Inquadramento

L'istituto del decreto ingiuntivo trova applicazione dinanzi al giudice amministrativo solo per le materie devolute alla sua giurisdizione esclusiva ed aventi ad oggetto diritti soggettivi di natura patrimoniale. La rilevanza del procedimento monitorio risiede nel fatto che esso consente di ottenere, in presenza dei presupposti di legge, inaudita altera parte, un provvedimento di condanna denominato ingiunzione costituente titolo esecutivo. Tale funzione si realizza consentendo al giudice di emanare un provvedimento di condanna in assenza di contraddittorio e spostando sul debitore ingiunto (destinatario del provvedimento di condanna) l'onere di instaurare un processo a cognizione piena. La fase monitoria è sempre necessaria e si sviluppa dal momento del deposito del ricorso fino alla notifica del decreto ingiuntivo o al rigetto del ricorso, dando vita ad un procedimento sommario tipico, caratterizzato dall'assenza di contraddittorio. La fase successiva è solamente eventuale e viene introdotta su iniziativa dell'ingiunto, il quale propone opposizione al decreto ingiuntivo notificatogli, determinando l'introduzione di un processo a cognizione piena destinato a concludersi con una sentenza. La provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo può essere concessa fin dalla relativa emissione nel caso in cui ricorrano le condizioni di cui all'art. 642 c.p.c.

L'art. 644 c.p.c. stabilisce che il decreto ingiuntivo diventa inefficace se non viene notificato al destinatario dell'ingiunzione entro 60 giorni o entro 90 giorni se la notifica deve avvenire all'estero. Tale termine è soggetto a sospensione nel periodo feriale ed è perentorio. Se la notificazione non viene eseguita nel termine di cui all'art. 644 c.p.c., il decreto ingiuntivo diventa inefficace e la legge attribuisce al debitore ingiunto la facoltà di rivolgersi con ricorso allo stesso ufficio giudiziario che ha pronunciato il provvedimento, per chiedere la declaratoria della sua inefficacia attraverso il procedimento delineato dall'art. 188 disp. att. c.p.c.

Formula

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ....] [1]

RICORSO PER LA DICHIARAZIONE DI INEFFICACIA DEL DECRETO

Nell'interesse di

[PERSONA FISICA] [2], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/p.za .... n. ...., .... elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [3]...., C.F. .... [4], PEC .... [5], fax .... [6], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [7].

- [PERSONA GIURIDICA] [8], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [9]...., C.F. .... [10], PEC: .... [11], fax .... [12], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [13].

[Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [14]

- ricorrente -

CONTRO

- [ ....],

- resistente -

PER LA DELCARATORIA DI INEFFICACIA

- del decreto ingiuntivo n. ...., pubblicato in data .... notificato in data ....

FATTO E DIRITTO

- In data .... è stato emesso, nei confronti del ricorrente, decreto ingiuntivo n. ...., pubblicato in data ...., notificato in data ...., con cui veniva ingiunto il pagamento, entro 40 giorni dalla notifica del decreto della somma pari a Euro .... a titolo di ....;

- [indicare la data del deposito del decreto e il decorso del termine previsto dall'art. 644 c.p.c.];

- Si chiede, pertanto, la dichiarazione di inefficacia del decreto ingiuntivo n. .... ai sensi dell'art. 644 c.p.c.

P.Q.M.

Voglia il Tribunale adito dichiarare, ai sensi dell'art. 644 c.p.c., il decreto ingiuntivo n. .... inefficace, previo accertamento della mancata notifica dello stesso nel termine di ....

Con vittoria di spese e onorari, come da allegata nota spese

Si producono i seguenti documenti:

1) [decreto ingiuntivo]

2) [nota spese]

3) [ ....] [15]

Luogo e data ....

Firma Avv. [16]....

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [17].

[1]L'istanza si rivolge al giudice che ha pronunciato il decreto.

[2]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011).

[3]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.).

[4]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, 8 comma, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico.

[5]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”.

[6]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]».

[7]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all. 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”.

[8]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio.

[9]V. nt. 3.

[10]V. nt. 4.

[11]V. nt. 5.

[12]V. nt. 6.

[13]V. nt. 7.

[14]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento.

[15]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. V. anche Formula [“Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”].

[16]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”).

[17]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all.to 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

Inefficacia del decreto ingiuntivo non notificato

Il termine ordinario per la notificazione del decreto ingiuntivo è di 60 giorni, decorrenti non dal giorno della pronuncia del decreto stesso, ma da quello della sua pubblicazione ossia dal suo deposito in cancelleria (Cass. n. 22959/2007).

Il termine in questione è soggetto alla sospensione feriale dei termini.

Se la notificazione non viene eseguita nel termine assegnato, il decreto d'ingiunzione diventa inefficace e la legge attribuisce al debitore ingiunto la facoltà di rivolgersi con ricorso allo stesso ufficio giudiziario che ha pronunciato il provvedimento, per chiedere la declaratoria della sua inefficacia, attraverso il procedimento delineato dall'art. 188 disp. att. c.p.c.; dopo la fissazione dell'udienza di comparizione delle parti e la notifica al creditore ricorrente, la questione viene decisa con ordinanza non impugnabile.

Quanto al regime di tale provvedimento, gli orientamenti consolidati della giurisprudenza evidenziano come esso sia variabile, poiché in caso di rigetto dell'istanza esso non è impugnabile (Cass., n. 12135/2006; Cass. n. 5239/2018) e l'ingiunto può riproporre la domanda d'inefficacia nei modi ordinari; in caso di accoglimento, invece, il provvedimento che dichiara l'inefficacia viene comunemente ritenuto impugnabile con il ricorso straordinario per cassazione previsto dall'art. 111 Cost. (Cass. n. 19799/2006) e – comunque – non preclude al ricorrente la possibilità di riproporre la domanda di condanna, in via sia monitoria, che ordinaria.

In via generale, si ritiene che il procedimento speciale disciplinato dall'art. 188 disp. att. c.p.c. non costituisca la strada obbligata per ottenere la dichiarazione d'inefficacia del decreto ingiuntivo e che la relativa domanda possa essere proposta anche con autonoma azione ordinaria di mero accertamento o in via di eccezione.

Con riferimento al campo applicativo dell'istituto, attualmente, l'orientamento prevalente in giurisprudenza considera ammissibile il procedimento d'inefficacia nelle sole ipotesi in cui il decreto non sia stato affatto notificato, mentre in caso di notificazione tardiva l'ingiunto può far valere il vizio solamente attraverso l'opposizione ex art. 645 c.p.c. (Cass. n. 21050/2006).

Procedimento e spese

Il giudice fissa con decreto un'udienza per la comparizione delle parti e il termine entro cui il ricorso e il decreto devono essere notificati alla controparte. La notificazione è fatta nel domicilio eletto se avviene entro l'anno dalla pronuncia oppure personalmente se fatta posteriormente.

Per quanto concerne le spese del procedimento, è stato affermato che le disposizioni processuali vigenti escludono ogni possibilità di separazione del giudizio sulla domanda da quello sulle spese di causa provocate dalla domanda medesima, ogni qual volta la prima di tali pronunce sia idonea a definire il processo. Pertanto, una volta definito un giudizio ex art. 188 disp. att. c.p.c. senza alcuna statuizione sulle spese del procedimento, rimane preclusa la possibilità di provvedere con un successivo provvedimento sulle spese, poiché tale provvedimento verrebbe ad assumere il carattere, abnorme, di una decisione idonea ad incidere definitivamente su una posizione di diritto soggettivo della parte, a carico della quale è assunto, senza essere soggetto ad alcun mezzo di impugnazione (Cass. n. 12859/2005).

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