Ricorso avverso gli atti e i provvedimenti adottati in esecuzione di una decisione di recupero (art. 16 del Regolamento UE n. 2015/1589 del 13 luglio 2015)InquadramentoIl ricorso rappresenta l'atto introduttivo del giudizio di primo grado. L'atto di ricorso deve essere notificato alla amministrazione resistente e ad almeno uno dei controinteressati nel termine di 60 giorni per l'azione di annullamento e in base ai termini e alla decorrenza previsti per l'esercizio delle singole azioni introdotte con il ricorso senza dimezzamento. L'art. 119 c.p.a. disciplina il rito abbreviato che si applica al contenzioso avente ad oggetto le materie tassativamente elencate al primo comma della disposizione. Si tratta di un rito diretto a garantire una rapida definizione della controversia e, quindi, caratterizzato da una rapida scansione dei termini processuali. Più in particolare: il secondo comma della disposizione prevede e disciplina il dimezzamento dei termini processuali e le relative deroghe. Tra gli atti soggetti al rito in esame, il legislatore ha inserito con l'art. 49, comma 1, della l. n. 234/2012, come modificata dall'art. 35, comma 3, della l. n. 122/2016, anche gli atti e i provvedimenti adottati in esecuzione di una decisione di recupero di aiuti di stato illegittimamente concessi, ai sensi dell'art. 16 Reg. UE 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015. FormulaTRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ....] [1] RICORSO AI SENSI DELL'ART. 119 C.P.A. [2] Nell'interesse di [PERSONA FISICA] [3], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/p.za .... n. .... elettivamente domiciliato/a in ....,via/p.za ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [4]...., C.F. .... [5], PEC .... [6], fax .... [7], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [8]. - [PERSONA GIURIDICA] [9], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [10]...., C.F. .... [11], PEC: .... [12], fax .... [13], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [14]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [15] - ricorrente - CONTRO - [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ] [16], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [17], - resistente - E NEI CONFRONTI DI - .... residente in ...., via/piazza .... n. .... [18] - controinteressato - PER L'ANNULLAMENTO (EVENTUALMENTE, PREVIA SOSPENSIONE) - del provvedimento ...., prot. n. ...., notificato in data .... [19], avente ad oggetto la concessione di aiuto di stato [20] ; - di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ivi espressamente incluso .... [21]. (EVENTUALMENTE) E PER LA CONDANNA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - al recupero dell'aiuto di stato; - al risarcimento del danno FATTO [descrivere in maniera sintetica le vicende fattuali che hanno condotto alla presentazione del ricorso, con particolare riferimento al provvedimento di cui si chiede l'annullamento, al procedimento che lo ha preceduto e a ogni altro elemento di fatto utile] 1. Il ricorrente è .... [indicare chi è il ricorrente quale è l'attività svolta, anche in relazione alla attività provvedimentale censurata] 2. In data [ ....], l'amministrazione adottava l'atto indicato in epigrafe, con cui [ ....] 3. A seguito di tale atto, l'odierno ricorrente [ ....] 4. Il provvedimento indicato in epigrafe è illegittimo per i seguenti motivi di DIRITTO - [indicare i motivi per i quali è applicabile il rito in esame, l'interesse a ricorrere, nonché i motivi per quali si ritiene illegittimo l'impugnato provvedimento e illegale l'aiuto di stato concesso, in relazione alla normativa europea] I. Violazione e falsa applicazione di legge [indicare la norma e/o i principi violati, anche di diritto europeo]/Carenza di potere Il provvedimento si palesa illegittimo e meritevole di annullamento in quanto assunto in violazione del ...., in quanto .... [rilevano al riguardo, non solo le norme attributive del potere, ma anche quelle che ne disciplinano l'esercizio; in caso di provvedimento attuativo di norma regolamentare, le censure potranno essere fatte valere anche nei riguardi della norma presupposta, della quale se ne chiederà la disapplicazione o l'annullamento] II. Eccesso di potere; violazione del principio di proporzionalità; irragionevolezza; manifesta illogicità Inoltre, il provvedimento contrasta con i principi di ragionevolezza e proporzionalità, in quanto .... Il provvedimento è altresì irragionevole e affetto da illogicità manifesta, poiché ..... III. Difetto di istruttoria; travisamento dei fatti Il provvedimento non tiene in considerazione decisive circostanze di fatto, in relazione alle quali non ha svolto una adeguata indagine istruttoria, in quanto ..... Tali circostanze, se correttamente valutate, avrebbero dovuto portare l'amministrazione a ..... IV. Difetto di motivazione Il provvedimento è privo di motivazione, non fornendo elementi idonei a rappresentare le ragioni di fatto e di diritto alla base della determinazione. Infatti ..... V. Istanza di remissione alla Corte di Giustizia/Corte Costituzionale [indicare eventuali istanze di remissione in via pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione europea o di legittimità costituzionale] VI. Istanze istruttorie [indicare eventuali istanze istruttorie] ISTANZA CAUTELARE I .... provvediment .... impugnat .... reca al ricorrente un pregiudizio di estrema gravità e urgenza, in quanto .... (precisare le motivazioni che danno luogo all'esistenza del periculum in mora, dal tempo necessario a giungere alla decisione sul ricorso; in particolare, con riferimento alla sospensione del provvedimento con cui sono concessi aiuti di stato e del pagamento dello stesso). Essendo il ricorso assistito da fumus boni iuris per quanto esposto in fatto e diritto e sussistendo il periculum in mora, si chiede l'adozione delle seguenti misure cautelari in relazione a .... seguent .... att .... impugnat ..... (eventuale) Istanza al Presidente del Tribunale di adozione di misure cautelari provvisorie: in relazione alla proposta domanda cautelare, sussiste una situazione di estrema gravità e urgenza tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio, in quanto .... Si chiede, pertanto, che il Presidente del Tribunale voglia disporre, inaudita altera parte, le seguenti misure cautelari provvisorie: .... P.Q.M. Si chiede al Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza, previa adozione delle misure cautelari di cui in motivazione: di disporre l'annullamento de .... provvediment .... impugnat ...., come indicato in epigrafe, nonché di ogni altro atto antecedente, conseguente e comunque connesso; di condannare l'amministrazione al recupero dell'aiuto di stato concesso; di condannare l'amministrazione al risarcimento dei danni subiti dal ricorrente. Con riserva di dedurre ulteriormente nel corso di causa e di proporre eventualmente motivi aggiunti di impugnazione. Con vittoria di spese e onorari. Si producono i seguenti documenti: 1) [copia del provvedimento impugnato ove disponibile] 2) [copia di eventuali atti antecedenti, conseguenti e connessi] 3) [ ....] [22] Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che si tratta di controversia soggetta al rito abbreviato comune di cui all'art. 119 c.p.a. per la quale il contributo dovuto è di Euro ..... Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro .... [rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”] Luogo e data .... Firma Avv. [23].... PROCURA [V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] ISTANZA ABBREVIAZIONE DEI TERMINI (EVENTUALE) [V. formula “Istanza abbreviazione dei termini”] RELATA DI NOTIFICA [V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] [24] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [25]. [1]Il ricorso si deve proporre dinnanzi al T.A.R. nella cui circoscrizione territoriale ha sede l'amministrazione che ha emesso l'atto, ovvero nel cui ambito regionale sono limitati gli effetti diretti dell'atto (cfr. art. 13, comma 1 c.p.a.). [2]Il contenuto del ricorso è disciplinato dall'art. 40 c.p.a. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 44 c.p.a., lo stesso deve recare, a pena di nullità, la sottoscrizione del ricorrente (se sta in giudizio personalmente) o del difensore (con indicazione, in questo caso, della procura speciale). [3]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011). [4]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [5]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, 8 comma, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico. [6]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”. [7]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]». [8]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all.to 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. [9]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. [10]V. nt. 4. [11]V. nt. 5. [12]V. nt. 6. [13]V. nt. 7. [14]V. nt. 8. [15]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. [16]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. [17]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979). [18]Ai sensi dell'art. 41, comma 2, c.p.a., il ricorso va notificato ad almeno uno dei controinteressati individuati nell'atto stesso. In caso di impugnazione del provvedimento di aggiudicazione, il controinteressato è identificabile nell'aggiudicatario. [19]Indicare numeri e date. In caso di mancata notifica o comunicazione, indicare il momento in cui lo stesso è stato conosciuto. [20]Appare utile indicare altresì una breve descrizione dell'oggetto e del contenuto del provvedimento. [21]Indicare eventuali atti prodromici, preparatori o consequenziali di cui si chiede l'annullamento. [22]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. V. anche Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”. [23]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”). [24]V. anche Formule “ Attestazione di conformità al fine del deposito di copia informatica della documentazione relativa alla notifica (art. 14, comma 5, all. 1, d.P.C.S. 28 luglio 2021)” e “Attestazione di conformità al fine del deposito della prova della notifica a mezzo PEC che non possa essere fornita con modalità telematiche”. [25]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all.to 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoLa fattispecie prevista dall'art. 119, lett. m-quinquies , c.p.a. Per ulteriori indicazioni sul rito, v. la formula “Ricorso nel rito abbreviato comune”. Il legislatore, con l'art. 49, comma 1, della l. n. 234/2012, come modificata dall'art. 35, comma 3, della l. n. 122/2016, ha esteso l'applicabilità del rito abbreviato comune agli atti e ai provvedimenti adottati in esecuzione di una decisione di recupero di aiuti di stato illegittimamente concessi, ai sensi dell'art. 16 Reg. Ue 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015. In particolare, la disposizione europea prevede che, in caso di decisioni negative relative a casi di aiuti di stato illegali, la Commissione assume una decisione con la quale impone allo Stato membro di adottare tutte le misure necessarie per recuperare l'aiuto dal beneficiario, salvo che il recupero sia in contrasto con un principio generale del diritto dell'Unione. Il terzo comma del regolamento prevede ancora che il recupero deve essere effettuato senza indugio secondo le procedure previste dalla legge dello Stato interessato, a condizione che consentano l'esecuzione immediata ed effettiva della decisione della Commissione. A tal fine gli Stati interessati sono tenuti ad adottare tutte le misure necessarie disponibili nei rispettivi ordinamenti giuridici, comprese le misure provvisorie. Il legislatore interno ha così deciso di sottoporre le controversie in questione al rito abbreviato, prevedendo altresì la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo ai sensi dell'art. 133, lett. z-sexies), c.p.a. Legittimazione ed azioni esperibili Secondo la giurisprudenza europea legittimati ad agire sono tutti i soggetti interessati che si ritengono pregiudicati dal mancato rispetto degli obblighi procedurali posti dall'art. 108, par. 3, TFUE. Dalla disposizione derivano due principali obblighi procedurali: l'obbligo per gli stati membri di informare previamente la commissione dei progetti diretti a istituire nuovi aiuti o a modificare aiuti esistenti (obbligo di notifica); l'obbligo per gli stati membri di non dare corso alla esecuzione degli aiuti di stato prima che la Commissione abbia adottato una decisione finale sulla loro compatibilità con il mercato interno. La legittimazione passiva spetterà all'amministrazione concedente l'aiuto illegale in qualità di parte resistente. Sarà poi necessario notificare il ricorso ad almeno uno dei beneficiari della misura contestata, ove evincibile dall'atto impugnato, in veste di controinteressato, con necessità di integrazione del contraddittorio per gli eventuali altri. Le azioni astrattamente proponibili dall'interessato sono varie. In linea generale, lo schema classico di iniziativa dinanzi al giudice amministrativo prevede l'impugnazione del provvedimento amministrativo concedente l'aiuto illegale al fine di ottenerne l'annullamento. L'azione di annullamento deve essere proposta nel termine decadenziale ordinario decorrente dalla notificazione, comunicazione o piena conoscenza dell'atto impugnato o dal giorno della scadenza del suo termine di pubblicazione imposto dalla legge, ai sensi dell'art. 41 c.p.a. Oltre all'azione di annullamento avverso l'atto con cui è concesso l'aiuto illegale, il ricorrente può esperire dinanzi al giudice amministrativo ulteriori rimedi sfruttando il sistema aperto di domande attualmente previsto dal c.p.a. La tipologia di azioni esperibili dipende dal fatto che l'aiuto illegale sia stato già versato o meno al beneficiario. Ove l'aiuto illegale, benché istituito, non sia ancora stato concretamente percepito dal beneficiario, appare sufficiente, al fine di impedirne l'erogazione, l'esercizio dell'azione di annullamento con il relativo effetto demolitorio verosimilmente affiancata dalla richiesta di una misura cautelare di sospensione del pagamento. Nell'ipotesi in cui l'aiuto di stato sia stato concesso in tutto o in parte al beneficiario, oltre all'azione di annullamento, appare opportuno, al fine di conseguire un effetto utile, esperire anche una domanda volta a imporre all'amministrazione interessata il recupero dell'aiuto di stato illegale. Tale domanda, si ritiene, possa essere inquadrata nella categoria dell'azione di condanna codificata dall'art. 30 c.p.a., in relazione all'art. 34, comma 1, lett. c), c.p.a., in base al quale il giudice nei limiti della domanda può condannare all'adozione delle misure idonee a tutelare la situazione giuridica soggettiva dedotta in giudizio. Nel caso di specie, la richiesta del ricorrente è diretta a ottenere la condanna dell'amministrazione al recupero dell'aiuto illegale concesso al beneficiario. Un'ulteriore azione esperibile innanzi al giudice amministrativo è la condanna dell'autorità concedente l'aiuto al risarcimento del danno ingiusto cagionato al ricorrente dall'aiuto illegale, al fine di reintegrare direttamente la sfera patrimoniale del soggetto leso. Tutela cautelare Nell'ipotesi in cui l'aiuto non sia stato ancora corrisposto, il contenuto più idoneo della misura cautelare è quello della sospensione dell'esecutività del provvedimento amministrativo concedente l'aiuto illegale in modo da impedirne il versamento in attesa della decisione della controversia. Qualora invece l'aiuto illegale sia già stato corrisposto, facendo leva sul carattere atipico dei provvedimenti cautelari la misura più idonea a tutelare nelle more la posizione del ricorrente appare essere quella di ingiungere all'amministrazione il recupero provvisorio dell'aiuto illegale, comprensivo degli interessi dovuti per la durata della violazione, in modo da privare il beneficiario della relativa disponibilità in attesa della decisione. |