Ricorso al T.A.R. avverso atti di esclusione di un candidato o una lista (art. 129)InquadramentoL'art. 129 consente l'immediata impugnabilità dei provvedimenti immediatamente lesivi del diritto del ricorrente a partecipare al procedimento elettorale preparatorio per le elezioni comunali, provinciali e regionali nonché per il rinnovo dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia. Il rito previsto è caratterizzato da notevole celerità, prevedendosi che: – l'impugnazione può essere proposta entro tre giorni dalla pubblicazione ovvero dalla comunicazione, se prevista, degli atti impugnati; – l'udienza è celebrata nel termine di tre giorni dal deposito del ricorso, senza possibilità di rinvio, all'esito della quale il giudizio è deciso con sentenza in forma semplificata; – l'appello deve essere proposto a pena di decadenza entro due giorni dalla pubblicazione della sentenza. In limitati casi, è possibile anche ricorrere a tale rito per contestare l'illegittima ammissione delle liste o candidati concorrenti (v. formula “Ricorso al T.A.R. avverso l'ammissione di un candidato o di una lista”). FormulaTRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ....] [1] RICORSO EX ART. 129 C.P.A. Nell'interesse di - [PERSONA FISICA] [2], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ...., [eventuale: elettivamente domiciliato/a in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [3]...., C.F. .... [4], PEC: .... [5], fax .... [6], che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [7] ]. [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [8] - ricorrente - CONTRO - Ufficio elettorale di ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, - U.T.G. - Prefettura di ...., in persona del prefetto in carica; - resistente - E NEI CONFRONTI DI - Sig./Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. .... [9] -controinteressato - PER L'ANNULLAMENTO - del provvedimento ...., prot. n. ...., comunicato/notificato in data .... [10], avente ad oggetto l'esclusione dal procedimento elettorale del candidato .... /della lista .... [11] ; FATTO [descrivere in maniera sintetica le vicende fattuali che hanno condotto alla presentazione del ricorso, con particolare riferimento all'atto di cui si chiede l'annullamento, al procedimento che lo ha preceduto e a ogni altro elemento di fatto utile] 1. Il ricorrente è candidato .... [indicare chi è il ricorrente quale è la sua qualità, l'attività svolta, anche in relazione all'atto censurato] 2. In data [ ....], l'ufficio elettorale di .... adottava l'atto indicato in epigrafe, con cui escludeva .... [indicare se si tratta di lista o di candidato e le motivazioni] 3. A seguito di tale atto, si è determinata l'esclusione dall'imminente procedimento elettorale di [ ....] 4. Il provvedimento indicato in epigrafe è illegittimo per i seguenti motivi di .... DIRITTO I. Violazione e falsa applicazione di legge [indicare la norma e/o i principi violati, anche di diritto europeo]/Carenza di potere [indicare i motivi per quali si ritiene illegittimo l'impugnata esclusione] Il provvedimento si palesa illegittimo e meritevole di annullamento in quanto assunto in violazione del ...., in quanto .... [rilevano al riguardo, non solo le norme attributive del potere, ma anche quelle che ne disciplinano l'esercizio; in caso di provvedimento attuativo di norma regolamentare, le censure potranno essere fatte valere anche nei riguardi della presupposta, della quale se ne chiederà la disapplicazione o l'annullamento] II. Eccesso di potere; violazione del principio di proporzionalità; irragionevolezza; manifesta illogicità Inoltre, il provvedimento contrasta con i principi di ragionevolezza e proporzionalità, in quanto ..... Il provvedimento è altresì irragionevole e affetto da illogicità manifesta, poiché .... III. Difetto di istruttoria; travisamento dei fatti Il provvedimento non tiene in considerazione decisive circostanze di fatto, in relazione alle quali non ha svolto una adeguata indagine istruttoria, in quanto ..... Tali circostanze, se correttamente valutate, avrebbero dovuto portare l'amministrazione a .... IV. Difetto di motivazione Il provvedimento è privo di motivazione, non fornendo elementi idonei a rappresentare le ragioni di fatto e di diritto alla base della determinazione. Infatti .... Alla luce di quanto appena esposto, si chiede che codesto Giudice disponga l'annullamento dell'atto impugnato e, nell'esercizio della sua giurisdizione di merito, disponga l'ammissione del ricorrente al procedimento elettorale di cui è causa. VI. Istanze istruttorie [indicare eventuali istanze istruttorie] P.Q.M. Si chiede al Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza, di disporre l'annullamento del provvedimento impugnato e ammettere il ricorrente a partecipare alle operazioni elettorali. Con riserva di dedurre ulteriormente nel corso di causa e di proporre eventualmente motivi aggiunti di impugnazione. Con vittoria di spese e onorari. Si producono i seguenti documenti: 1) [copia del provvedimento impugnato ove disponibile] 2) [copia di eventuale documentazione a supporto della legittimazione ad agire] 3) [ ....] [12] Ai sensi dell'art. 10, comma 6, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia») e dell'art. 129 c.p.a., si dichiara che il presente procedimento è esente dal contributo unificato, trattandosi di contenzioso elettorale. Luogo e data .... Firma Ricorrente /Avv. [13].... PROCURA [14] [V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] RELATA DI NOTIFICA [15] [V. formula “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [16]. [1]Il ricorso si deve proporre dinnanzi al T.A.R. nella cui circoscrizione territoriale ha sede l'amministrazione che ha emesso l'atto, ovvero nel cui ambito regionale sono limitati gli effetti diretti dell'atto (cfr. art. 13, comma 1, c.p.a.). [2]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011). [3]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [4]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico. [5]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”. [6]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]». [7]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c.. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico, la procura alle liti è allegata al Modulo di deposito come documento informatico, ovvero copia informatica ottenuta dalla scansione della procura cartacea (e in tal caso il professionista dovrà attestarne la conformità nei modi previsti dall'art. 22, comma 2, del d.lgs. n. 82/2005 (‘Codice dell'Amministrazione Digitale'; cfr. art. 8, all.to 1, d.P.C.S. 28 luglio 2021). [8]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. [9]Ai sensi dell'art. 129, la notifica al contro interessato deve essere eseguita “ove possibile”. È anche possibile limitarsi ad indicare quale contro interessati, in maniera personale, i candidati delle liste ammesse, in quanto adeguata conoscenza del ricorso è effettuata mediante le forme di pubblicità legale definite dallo stesso art. 129, comma 3. [10]Indicare il numero e la data del provvedimento. In caso di mancata notifica o comunicazione, indicare il momento in cui lo stesso è stato conosciuto. [11]Il rito consente di impugnare gli atti immediatamente lesivi del diritto del ricorrente di partecipare al procedimento elettorale. Si rinvia alla formula “Ricorso al T.A.R. avverso l'ammissione di un candidato o una lista “per la possibilità di impugnare altresì l'ammissione di candidati o liste diverse dal ricorrente. [12]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. [13]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all. 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”). [14]Nei giudizi elettorali, il ricorrente può stare in giudizio personalmente, ai sensi dell'art. 23 c.p.a. In base alla circolare del Segretariato Generale della G.A. del 21 febbraio 2017 e dalla FAQ n. 16 Istr. oper. int., presso gli uffici giudiziari operano i c.d. «mini Urp», al fine di offrire assistenza ai ricorrenti che possono fare ricorso in proprio e non hanno le adeguate competenze informatiche. [15]Si prevede, quale uniche modalità di notificazione consentite, anche in ragione dei tempi ristretti, la notifica diretta, ovvero via PEC o fax. V. anche Formule “Attestazione di conformità al fine del deposito di copia informatica della documentazione relativa alla notifica (art. 14, comma 5, all. 1, d.P.C.S. 28 luglio 2021) ” e “Attestazione di conformità al fine del deposito della prova della notifica a mezzo pec che non possa essere fornita con modalità telematiche”. [16]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all.to 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a. (introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016) ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoL'art. 129 reca, all'interno della disciplina del contenzioso amministrativo riguardante il procedimento elettorale, il rito speciale relativo alla impugnazione degli atti di esclusione dal procedimento preparatorio per le elezioni comunali, provinciali e regionali (applicabile anche alle elezioni delle città metropolitane; v. art. 7, comma 8-quater, d.l. n. 168/2016). Tale possibilità è stata introdotta nella sua formulazione vigente, dal d.lgs. n. 160/2012. L'ambito di applicazione oggettivo del rito in esame abbraccia i “provvedimenti immediatamente lesivi del diritto del ricorrente a partecipare al procedimento elettorale preparatorio per le elezioni comunali, provinciali e regionali e per il rinnovo dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia”. Il procedimento elettorale preparatorio riguarda in particolare la fase dell'ammissione delle liste e delle esclusioni dei candidati, mentre il procedimento elettorale in senso stretto, riguarda le operazioni elettorali e la successiva proclamazione degli eletti. Al di fuori dei provvedimenti appena indicati (ammissione delle liste e esclusione dei candidati), per effetto del comma 2 dello stesso art. 129, gli altri atti relativi al procedimento, anche preparatorio, per le elezioni è impugnabile soltanto alla conclusione del procedimento elettorale, unitamente all'atto di proclamazione degli eletti (v. formula “Ricorso in materia di operazioni elettorali”). Atti impugnabili La formulazione include sia gli atti di ammissione, che quelli di esclusione delle liste. Ciò che è dirimente è la presenza di una lesione immediata e diretta del diritto di partecipare al procedimento elettorale, in mancanza della quale si ritiene non consentito il ricorso allo speciale rito accelerato previsto dal codice. Con riguardo alla possibilità di includere anche gli atti di ammissioni di candidati o liste differenti da quelle del ricorrente, la giurisprudenza esclude che nel novero degli atti immediatamente impugnabili rientrino anche tali tipi di provvedimenti (Cons. St. II, n. 4860/2021; si rinvia al commento alla formula “Ricorso al T.A.R. avverso l'ammissione di un candidato o una lista”). La facoltà prevista dall'art. 129 assume la valenza di onere di immediata impugnazione per gli atti di esclusione, non consentendo che gli stessi possano essere gravati successivamente, al termine delle operazioni elettorali, ai sensi dell'art. 130 (T.A.R. Potenza (Basilicata) I, 4 dicembre 2014, n. 816). Al di fuori dei casi di tutela anticipata previsti dall'art. 129, contro tutti gli atti del procedimento elettorale successivi all'emanazione dei comizi elettorali è ammesso ricorso soltanto alla conclusione del procedimento elettorale, e ciò da parte di qualsiasi candidato o elettore dell'Ente della cui elezione si tratta (Cons. St. III, n. 7037/2018; Cons. St. V, n. 5504/2012; T.A.R. Torino II, 9 febbraio 2022, n. 103). Soggetti legittimati La norma non legittima la proposizione del ricorso – almeno quello di primo grado – da parte del cittadino elettore (a differenza dell'art. 130), ma riconosce la legittimazione attiva alla proposizione del ricorso ai soli soggetti che lamentano la limitazione del proprio specifico diritto a partecipare al procedimento elettorale. Giudice competente Il giudice competente a conoscere delle controversie in parola è quello individuato in base ai criteri di competenza territoriali: è dunque applicabile quanto prevede l'art. 130, comma 1, lett. b), che radica la competenza del tribunale amministrativo regionale nella cui circoscrizione ha sede l'ente territoriale della cui elezione si tratta. Aspetti procedurali: ricorso e discussione La ratio acceleratoria della procedura, con la conseguente tendenziale concentrazione, all'interno della medesima, di ogni questione prospettabile da parte dei soggetti coinvolti, giustifica la previsione di termini perentori estremamente rigorosi: per la proposizione del ricorso è previsto infatti che lo stesso debba essere notificato entro 3 giorni – solo mediante consegna diretta (anche via PEC o FAX) all'ufficio che ha emanato l'atto impugnato, alla prefettura e – solo “ove possibile” – ad un controinteressato. Entro il medesimo termine il ricorso va anche depositato presso la segreteria del T.A.R. adito che lo pubblica sul sito internet della giustizia amministrativa. L'ufficio che ha ricevuto l'atto di ricorso provvede ad affiggerlo in appositi spazi, realizzando una notifica per pubblici proclami, per eventuali controinteressati, con effetti dal giorno stesso della affissione (T.A.R. Abruzzo (L'Aquila) I, 24 maggio 2016, n. 322). Valorizzando la menzionata natura acceleratoria, la giurisprudenza ha escluso la necessità della notificazione del ricorso presso l'Avvocatura erariale (Cons. St. V, n. 2559/2011; in termini T.A.R. Catanzaro (Calabria) II, 6 maggio 2014, n. 634). Con riguardo ai controinteressati, la notificazione diretta ai singoli controinteressati è rimessa alla facoltà del ricorrente, dal momento che il ricorso può essere rivolto impersonalmente ai candidati delle eventuali liste ammesse e notificato seguendo la speciale procedura prevista dall'art. 129, comma 3, lett. a), secondo periodo, senza che sia necessaria la specifica indicazione nominativa dei candidati. I candidati delle liste eventualmente ammesse nel procedimento preparatorio per le elezioni comunali, provinciali e regionali (ossia, tutti i candidati delle liste fino a quel momento ammesse che potrebbero subire un pregiudizio dalla presenza nella competizione elettorale di una ulteriore lista) sono da ritenersi controinteressati (Cons. St. V, n. 1058/2012; T.A.R. Catanzaro II, 9 settembre 2021, n. 1604). Sono prive di soggettività giuridica e dunque non sono legittimate passive della domanda di annullamento delle operazioni elettorali, le liste in quanto tali e i loro delegati (Cons. St. V, n. 496/2008; Cons. St. V, n. 1058/2012). Si tratta di un principio valevole sia nel contenzioso elettorale ordinario sia in quello speciale sugli atti preparatori. Uso di modalità telematiche Si tenga presente che, a norma dell'art. 7, comma 1, lettera b) numero 1) del d.l. n. 168/2016, convertito, con modificazioni dalla l. n. 197/2016, a decorrere dal 1° gennaio 2017, “i difensori, le parti nei casi in cui stiano in giudizio personalmente e gli ausiliari del giudice depositano tutti gli atti e i documenti con modalità telematiche. In casi eccezionali, anche in considerazione della ricorrenza di particolari ragioni di riservatezza legate alla posizione delle parti o alla natura della controversia il presidente del tribunale o del Consiglio di Stato, il presidente della sezione se il ricorso è già incardinato o il collegio se la questione sorge in udienza possono dispensare, previo provvedimento motivato, dall'impiego delle modalità di sottoscrizione e di deposito di cui al comma 2-bis ed al primo periodo del presente comma; in tali casi e negli altri casi di esclusione dell'impiego di modalità telematiche previsti dal decreto di cui all'articolo 13, comma 1, delle norme di attuazione, si procede al deposito ed alla conservazione degli atti e dei documenti”. Il d.P.C.S. 28 luglio 2021, all. 2, all'art. 14, commi 7 e 8, prevede che nel ricorso elettorale, di cui all'art. 129, comma 3, lettera a), il ricorrente in possesso di firma digitale e di un proprio indirizzo PEC può effettuare la notifica del ricorso a mezzo PEC nei confronti dei destinatari con indirizzi PEC risultanti dai pubblici elenchi di cui ai commi 1 e 2. La segreteria dell'Ufficio giudiziario adito, ricevuto il deposito del ricorso elettorale con modalità telematiche, provvede alla sua immediata pubblicazione sul Sito istituzionale, area «Ricorsi elettorali» accessibile a tutti, senza necessità di previa autenticazione. Con riferimento alla possibilità di essere autorizzati al deposito di documentazione in luogo della sua trasmissione telematica, laddove questa superi il limite di MB disponibile per l'invio telematico, il giudice di merito ha ricordato – nell'ambito di un giudizio elettorale – la possibilità di procedere a depositi telematici frazionati, evidenziando la natura eccezionale della disposizione derogatoria e la ragione di salvaguardare la preminente esigenza della integrale presenza dei documenti nel fascicolo telematico, necessaria anche ai fini della tutela del contraddittorio tra le parti (T.A.R. Lazio (Roma) II-bis, ord. 17 luglio 2017, n. 4404). Anche per il ricorso incidentale si seguono le stesse modalità di proposizione del ricorso principale (art. 129, comma 5) (con la conseguenza che il mancato rispetto dei termini previsti dall'art. 129 determina l'inammissibilità del ricorso incidentale). Le parti, anche diverse dal ricorrente principale, qualora stiano in giudizio personalmente (cfr. art. 23), hanno l'obbligo di indicare nel ricorso o nell'atto di costituzione l'indirizzo di posta elettronica certificata (a meno che lo stesso non risulti da pubblici registri) o del numero di fax, a fine di consentire le necessarie attività di comunicazione e notificazione inerenti il procedimento giurisdizionale instaurato (art. 129, comma 4). Ai sensi del comma 5, l'udienza di discussione si celebra, senza possibilità di rinvio – e anche in presenza di ricorso incidentale – nel termine di tre giorni dal deposito del ricorso, senza avvisi. Il giudizio è deciso all'esito dell'udienza con sentenza in forma semplificata, da pubblicarsi nello stesso giorno. La relativa motivazione può consistere anche in un mero richiamo delle argomentazioni contenute negli scritti delle parti che il giudice ha inteso accogliere e fare proprie (art. 129, comma 6). Nel caso di accoglimento del ricorso avverso l'atto di esclusione, il giudice annulla i provvedimenti impugnati e dispone la riammissione del ricorrente nella lista (T.A.R. Lazio (Roma) II-bis, 22 maggio 2017, n. 6103). Con riguardo ai termini processuali è opportuno ricordare che, ai sensi del comma 10, dell'art. 129, si prevede l'inapplicabilità degli artt. 52, comma 5 e 54, commi 1 e 2, riguardanti, rispettivamente, la proroga dei termini che scadono il sabato, la sospensione dei termini nel periodo feriale e la presentazione tardiva di memorie o documenti, al fine di assicurare il carattere di speditezza che connota l'intero procedimento in questione. |