Memoria avente ad oggetto la sussistenza della giurisdizione esclusiva del g.a.InquadramentoLa giurisdizione del giudice amministrativo può estendersi anche ai diritti soggettivi in particolari materie indicate dalla legge. Si tratta di materia in cui l'intreccio tra posizioni giuridiche soggettive eterogenee (interesse legittimo e diritto soggettivo) è talmente inestricabile da rendere opportuno, in base al principio di effettività delle tutele, di cui la concentrazione delle tutele è la declinazione, la trattazione unitaria della materia. Il legislatore, quindi, ha attribuito al giudice amministrativo una cognizione piena in relazione ad una serie di materie che per la loro intrinseca natura implicano “un indecifrabile intreccio di diritti ed interessi legittimi tra le posizioni incise dall'espletamento delle relative potestà pubbliche”, al fine di evitare “un complicato ed incerto concorso di azioni, dinanzi a diverse autorità giudiziarie” (Cons. St., Ad. plen. 7/2016). L'elenco delle materie riservate alla giurisdizione dimostra, peraltro, che la giurisdizione esclusiva stia divenendo la parte di giurisdizione del giudice amministrativo. Ebbene, il tenore della citata disposizione testimonia come, in realtà, a ben vedere, oggi il tradizionale criterio di riparto fondato sulla distinzione tra diritti soggettivi ed interessi legittimi vada riletto ed integrato alla luce degli insegnamenti della giurisprudenza costituzionale cristallizzati nelle storiche sentenze Corte cost., n. 204/2004 e Corte cost., n. 121/2006, ed in particolare alla luce del principio – ivi affermato – della necessaria afferenza al potere autoritativo del contenzioso che il legislatore può legittimamente attribuire alla giurisdizione del g.a. FormulaECC.MO TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DI ... MEMORIA EX ART. 73 C.P.A. Nell'interesse di [PERSONA FISICA] [1], nato/a a ... il ... (C.F. ...), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avvocato ..., C.F. ..., PEC: ..., fax ..., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... . - [PERSONA GIURIDICA], con sede legale in ..., via/piazza ..., n. ..., iscritta nel registro delle imprese di ..., n. ..., P.I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ..., PEC: ..., Fax ..., che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... . - ricorrente - CONTRO - [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato], - resistente - E NEI CONFRONTI DI - Sig./La Sig.ra ... residente in ..., via/piazza ... n. ... - controinteressato- PER L'ANNULLAMENTO - del provvedimento ..., prot. n. ..., notificato in data ..., avente ad oggetto ...; nel giudizio introdotto con ricorso rubricato al R.G. n. ... della Sez. ... FATTO E DIRITTO Il ricorrente, in considerazione del difetto di giurisdizione eccepito dall'amministrazione interessata, precisa quanto segue. Sussiste la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo per i seguenti motivi: (indicare le ragioni che consentono di ritenere sussistente la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo) P.Q.M. Il ricorrente, come sopra rappresentato e difeso, chiede all'Ecc.mo T.A.R. di respingere l'eccezione di difetto di giurisdizione e, conseguentemente, accogliere il ricorso. Luogo e data ... Firma Avv. ... [2] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [3]. 1. Ai sensi dell'art. 73, comma 1, c.p.a. le parti possono produrre documenti fino a quaranta giorni liberi prima dell'udienza. 2. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo deposito Atto). 3. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020). CommentoIl criterio di riparto della giurisdizione, in linea generale, si fonda sulla posizione giuridica concretamente esistente (criterio del petitum sostanziale): laddove si faccia questione di un diritto soggettivo si radica la giurisdizione del g.o., laddove si faccia questione di un interesse legittimo sussiste quella del g.a. (si veda, amplius, l'art. 7 paragrafo 2). Tale criterio, tuttavia, incontra deroghe, che ne attenuano la portata. In questo senso si pone anche la questione della giurisdizione esclusiva. Può dirsi, però, che il discrimine tra diritto soggettivo e interesse legittimo, già consacrato a livello costituzionale dall'art. 103, comma 1, Cost., è oggi recepito e specificato dall'art. 7, comma 1, c.p.a. nella parte in cui statuisce che «sono devolute alla giurisdizione amministrativa le controversie, nelle quali si faccia questione di interessi legittimi e, nelle particolari materie indicate dalla legge, di diritti soggettivi, concernenti l'esercizio o il mancato esercizio del potere amministrativo, riguardanti provvedimenti, atti, accordi o comportamenti riconducibili anche mediatamente all'esercizio di tale potere, posti in essere da pubbliche amministrazioni». Ebbene, il tenore della citata disposizione testimonia il tradizionale criterio di riparto fondato sulla distinzione tra diritti soggettivi ed interessi legittimi vada riletto ed integrato alla luce degli insegnamenti della giurisprudenza costituzionale cristallizzati nelle storiche sentenze Corte cost., n. 204/2004 e Corte cost., n. 121/2006, ed in particolare alla luce del principio – ivi affermato – della necessaria afferenza al potere autoritativo del contenzioso che il legislatore può legittimamente attribuire alla giurisdizione del g.a. Come è noto, con le suddette pronunce la Corte Costituzionale ha chiarito che «l'art. 103, primo comma, della Costituzione non ha conferito al legislatore ordinario una assoluta ed incondizionata discrezionalità nell'attribuzione al giudice amministrativo di materie devolute alla sua giurisdizione esclusiva, ma gli ha conferito il potere di indicare “particolari materie” nelle quali la tutela nei confronti della pubblica amministrazione investe “anche” diritti soggettivi. Tali materie, tuttavia, devono essere “particolari” rispetto a quelle devolute alla giurisdizione generale di legittimità, nel senso che devono partecipare della loro medesima natura, che è contrassegnata dalla circostanza che la pubblica amministrazione agisce come autorità nei confronti della quale è accordata tutela al cittadino davanti al giudice amministrativo; con la conseguenza che va escluso che sia la mera partecipazione della pubblica amministrazione al giudizio sia il generico coinvolgimento di un pubblico interesse nella controversia siano sufficienti a radicare la giurisdizione del giudice amministrativo». In altri termini, la giurisprudenza costituzionale (e oggi il Codice del processo amministrativo, che ne ha recepito gli insegnamenti) ha fornito una declinazione dell'art. 103 Cost. per la quale l'elemento fondamentale della giurisdizione amministrativa – atto a definirne il perimetro entro limiti costituzionalmente legittimi – è l'esercizio da parte della p.a. di un potere pubblico autoritativo: intanto può aversi giurisdizione amministrativa se, ed in quanto, si faccia questione dell'esercizio o del mancato esercizio del potere amministrativo, riguardante provvedimenti, atti, accordi o comportamenti riconducibili anche mediatamente all'esercizio di tale potere, posti in essere da pubbliche amministrazioni. Tale ricostruzione è coerente con la prospettiva che innanzi al g.a., anche nei casi di giurisdizione esclusiva, viene in rilievo, comunque, la coppia autorità-soggezione. Quando si discorre di giurisdizione amministrativo al tradizionale criterio di riparto fondato sula coppia diritto soggettivo interesse legittimo si sostituisce, quindi, quello relativo all'esistenza o meno di un potere autoritativo della p.a. In questo senso Cons. St., Ad. plen., n. 7/2016, secondo cui è confermato che per radicare la giurisdizione amministrativa, di cui quella esclusiva è parte, opera “il necessario limite dell'esplicazione del potere pubblicistico per mezzo dell'adozione di un provvedimento amministrativo, secondo l'originaria e fondamentale statuizione della Corte Costituzionale, con sentenza 6 luglio 2004, n. 204”. La dottrina ha, peraltro, evidenziato che il c.p.a. non ha, peraltro, riprodotto integralmente l'art. 103, perché prevede che la giurisdizione esclusiva anche se in relazione ai soli diritti soggettivi. A tale risultato si giunge perché nel c.p.a. non è riprodotta l'espressione, contenuta, invece, nella Costituzione, secondo cui gli organi di giustizia amministrativa hanno giurisdizione per la tutela nei confronti della p.a. degli interessi legittimi e, in particolari materie indicate dalla legge, anche dei diritti soggettivi. La mancata riproduzione della congiunzione (“anche”) nel testo del c.p.a. comporta che la giurisdizione esclusiva può sussistere anche solo in relazione a diritti soggettivi, purché sussista un potere autoritativo da sindacare. |