Istanza di accesso al fascicolo informatico della parte autorizzata a stare in giudizio personalmente e della parte in proprio (art. 17, comma 3, All. 1 d.P.C.S. 28/07/2021)InquadramentoIn tema di accesso al fascicolo processuale - che, con riferimento ai ricorsi depositati dal 1° gennaio 2017, è tenuto esclusivamente in modalità di fascicolo informatico -, l'art. 17 del d.P.C.S. 28/07/2021 disciplina, nel dettaglio, le modalità di accesso e i limiti (a seconda della sussistenza di un interesse personale, concreto e dell'attualità dell'interesse, secondo quanto tradizionalmente statuito con riferimento al fascicolo cartaceo dall'art. 76 disp. att. c.p.c., peraltro recentemente modificato dal D.Lgs. 31 ottobre 2024, n. 164, che ha introdotto un ulteriore comma, espressamente dedicato all'accesso al fascicolo informatico e alle informazioni in esso contenute) dell'accesso dei vari soggetti “abilitati”, in virtù di specifiche credenziali rilasciate al singolo utente dal Segretariato Generale/Servizio Centrale informatica e tecnologie della G.A. Presupposto comune, per tutti i soggetti abilitati, è che l'accesso è consentito esclusivamente ai soggetti previamente “identificati” con le modalità stabilite, a seconda delle diverse categorie (magistrati, segreterie, avvocati, parti pubbliche e private, ausiliari del giudice), dal Segretariato della Giustizia amministrativa, secondo quanto previsto dall'All. 1 al d.P.C.S. 28/07/20211. La password assegnata agli aventi titolo - in conformità alle previsioni di sicurezza previste dal Garante per la protezione dei dati personali - ha una validità di non oltre tre mesi dalla data di rilascio, trascorsi i quali deve essere cambiata, ed è comunque disattivata decorsi 6 mesi dalla data del rilascio senza che sia stata utilizzata. Sempre per motivi di sicurezza, il sistema è configurato in modo che, tanto nel caso di scadenza della password quanto di accesso al S.I.G.A. con password erronea per più' di tre tentativi, l'accesso al sito viene interdetto e la procedura di accreditamento deve essere ripetuta. Va ricordato, inoltre, che le credenziali di accesso rilasciate per l'accesso al S.I.G.A. sono strettamente personali e sono incedibili. Il titolare delle credenziali è pertanto responsabile del loro uso e risponde per ogni accesso indebito al sistema, nonché per l'eventuale indebita divulgazione a terzi di dati riservati. È bene ricordare che, a tal fine, tutti gli accessi da chiunque effettuati ai dati processuali del S.I.G.A. sono tracciati da log, che sono conservati con modalità protetta perper cinque anni dalla definitività del provvedimento che conclude il procedimento, in un apposito file di log (cfr. art 3 All. 2 d.P.C.S. 28/07/2021). [1] 1. È opportuno precisare che, al momento della pubblicazione del d.P.C.S. 28/07/2021 era ancora vigente la precedente formulazione dell'art. 64 del d.lgs. n.82/2005(CAD), successivamente modificata dall'art.50 d.lgs. 26/08/2016, n.179 (Modifiche ed integrazioni al Codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82) e ulteriormente dal d.lgs. 13/12/2017 n.217, che prevede come sistema prioritario di identificazione informatica per l'accesso ai servizi in rete erogati dalle amministrazioni (e, quindi, dall'amministrazione della giustizia, alla quale il CAD è espressamente applicabile), il c.d. “SPID” (ovvero “Sistema Pubblico di Identità Digitale”, finalizzato a consentire al cittadino di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un'unica Identità Digitale (username e password) e da qualsiasi dispositivo).A seguito del rilascio dei cd nuovi portali esterni (avvocato, ausiliario del giudice e cittadino), avvenuto in data 15 gennaio 2025, sul sito internet della GA è comparso un avviso per cui l'accesso ai nuovi portali potrà avvenire esclusivamente con SPID, CIE, CNS per sopravvenienze correlate ad esigenze di sicurezza informatica, precludendosi l'accesso a detti portali attraverso username e password; impregiudicato il fatto che già l'art. 64 CAD testè richiamato consente l'accesso al sistema informatico e all'erogazione di servizi in rete tramite SPID, appare evidente che la preclusione all'utilizzo degli unici sistemi di identificazione ed accesso al S.I.G.A. previsti dalle regole tecniche adottate ai sensi degli artt. 136 c.p.a e 13 comma 1 disp. att. c.p.a., non può che legittimarsi previa modifica del citato d.P.C.S. 28/07/2021, che dovrà necessariamente avvenire prima della dismissione dei tradizionali di sistemi di accesso . FormulaALLA SEGRETERIA DEL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DI ... 1 Nell'interesse di: - [PERSONA FISICA] 2, nato/a a ... il ... C.F. ..., residente in ..., via/piazza ... n. ..., documento identificativo ...; - [PERSONA GIURIDICA] 3, con sede legale in ..., via/piazza ..., n. ... iscritta nel registro delle imprese di ..., n. ..., P. I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore ..., documento identificativo ...; PREMESSO che il sottoscritto è parte ... pubblica/privata, non costituita in giudizio, nel ricorso iscritto con N.R.G. ...; oppure che il sottoscritto è parte autorizzata a stare in giudizio personalmente, ai sensi dell'art.23 c.p.a., nel giudizio iscritto con n.R.G. ...; che, in tale qualità, il sottoscritto intende accedere senza l'assistenza di un difensore al contenuto del fascicolo iscritto con modalità telematiche con N.R.G. ... presso ...; Per tali motivi, visto l'art.17, comma 3 d.P.C.S. 28/07/2021 CHIEDE di ottenere le credenziali di accesso al fascicolo iscritto con N.R.G. ... presso ...; Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche. Luogo e data ... 4 Firma Avv. ... 5 [1] 1. La richiesta di accesso al fascicolo informatico si propone con istanza sottoscritta personalmente dalla parte con firma digitale e depositata con modalità telematiche alla Segreteria dell'ufficio giudiziario presso cui pende il ricorso. Per chi non disponga di firma digitale o non abbia dimestichezza con tale modalità, il Segretariato Generale della G.A ha previsto la possibilità di avvalersi dei c.d. “Mini URP”, v. FAQ n.16 pubblicata sul sito istituzionale della G.A. In passato era dubbio se l'istanza dovesse essere sottoposta o meno al vaglio del Giudice. Al riguardo, si riscontrava una differente prassi: ad esempio, il TAR Salerno con decreto pres. n.332/2020 ha ritenuto che “la richiamata disposizione regolamentare (attualmente abrogata, ma riprodotta nel suo identico contenuto nelle regole tecnico-operative allegate al D.P.C.S. n. 134/2020 del 22/5/2020), consente l'accesso “previa autorizzazione del Giudice”. Secondo T.A.R. Napoli, ord. n. 5701/2019, la fase di delibazione della istanza di visibilità ex art. 17, comma 3, D.P.C.S. n. 134/2020, configurabile come incidente processuale nell'ambito di un giudizio di merito e disciplinata dalla norma appena citata - in riferimento alla quale non ritiene di condividere l'avviso espresso nella ordinanza n. 7202/2019 della VI sezione del Consiglio di Stato nel senso che si tratterebbe di una disposizione regolamentare in contrasto con le norme processuali primarie in una materia coperta da riserva di legge (processo, tutela della privacy), in quanto non detta alcuna disciplina “sostanziale” in tema di accesso al fascicolo processuale - determina l'obbligo di provvedere anche sulle spese ex art. 26 c.p.a. Sul tema è intervenuto il Consiglio di Stato ad. plen., 12/04/2024, n.5 che ha osservato che l'istanza del terzo di accesso al fascicolo telematico non dà luogo ad un incidente processuale; ne consegue che il provvedimento che decide su di essa non è suscettibile di rimedi o mezzi di impugnazione; a fronte del diniego di visualizzazione, il terzo potrà comunque effettuare l'intervento, sia pure questa volta « al buio », la cui valutazione sulla ammissibilità spetterà poi al Collegio giudicante decidere. Nella stessa pronuncia si è precisato che sull'istanza di accesso al fascicolo di causa può decidere anche il Presidente della Sezione in cui è incardinato il fascicolo, in coerenza con il principio per il quale il Presidente è titolare delle principali funzioni ‘ordinatorie' del processo; tuttavia il Presidente ben può disporre che l'istanza sia esaminata dal Collegio, in coerenza con l'altro principio, che è alla base dell'intero sistema del codice del processo amministrativo, per il quale il Collegio valuta tutte le questioni che non siano state previamente definite dal Presidente. [2] 2. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. 6 luglio 2011 n. 98, conv., con mod., in l. 15 luglio 2011 n. 111). [3] 3. In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. [4] 4. L'indicazione di luogo e data è necessaria qualora l'istanza sia presentata in modalità cartacea. [5] 5. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES. Va peraltro osservato che, di recente, Cons. St., III, n.744/2018 ha ribadito che l'evoluzione tecnologica non può risolversi in un ostacolo alla tutela giurisdizionale (soprattutto nei procedimenti elettorali che prevedono tempi molto brevi) e che pertanto non può ritenersi nullo l'atto sottoscritto con firma PADES – BASIC e non PADES – BES, richiesta dalle norme tecniche, in virtù del principio del raggiungimento dello scopo ex art. 156, comma 3, c.p.c.. L'atto va quindi depositato in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28/07/2021. Nel caso in esame va utilizzato il Modulo Deposito Richieste alla Segreteria, rinvenibile nel portale istituzionale della G.A., voce “Processo amministrativo telematico”, sezione “Modulistica”, e scorrere dalla tendina la voce “Altre richieste”. CommentoL'art. 23 (Difesa personale delle parti) del Codice del processo amministrativo prevede, per il primo grado di giudizio, che le parti possano stare in giudizio personalmente, senza l'assistenza del difensore, nei giudizi in materia di accesso e trasparenza amministrativa, in materia elettorale e nei giudizi relativi al diritto dei cittadini dell'Unione europea e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. Con l'entrata in vigore del PAT, il d.P.C.S. 28/07/2021 ha previsto che anche le parti che possono stare in giudizio personalmente possano accedere, oltre che alle informazioni del S.I.G.A., al fascicolo processuale tenuto in modalità informatica tramite una apposita sezione riservata del Sito Istituzionale. L'art.18, comma 8, dell'All. 1 al d.P.C.S. 28/07/2021, per quanto riguarda la parte autorizzata a stare in giudizio personalmente, prevede che la richiesta delle credenziali di accesso (username e password) sia presentata all'Ufficio giudiziario interessato “anche” - e quindi non soltanto - “attraverso invio tramite PEC di apposito modulo reso disponibile sul sito istituzionale”, e sia quindi l'Ufficio giudiziario ad inoltrare la richiesta di credenziali al Segretariato della Giustizia Amministrativa, mediante una apposita funzione presente nel Sito Istituzionale. Nulla è invece specificato con riferimento alle modalità con cui tali credenziali verranno comunicate al richiedente. Non è quindi dato sapere, allo stato, se l'interessato potrà o dovrà recarsi fisicamente presso l'ufficio giudiziario - in contraddizione alla ratio del PAT - o se, invece, potranno essere rilasciate direttamente con risposta alla PEC (che, qualora si tratti di parte privata, allo stato è dubbio possa essere una PEC risultante da pubblici elenchi); va rammentato che a seguito delle modifiche apportate dal d.lgs. 149 del 2022 all'art. 3 bis l. n. 53 del 1994 ed all' art 149 bis in tema di notificazione telematiche dell'ufficiale giudiziario, la notificazione a mezzo posta elettronica certificata o a mezzo di servizio elettronico di recapito certificato qualificato a soggetti privati è possibile, ma non doverosa, quando questi abbiano un indirizzo risultante da pubblici elenchi (art. 3 bis, l. n. 53 del 1994); queste innovazioni potrebbero far ritenere che quando una parte privata sia munita di indirizzo di cui all'art 6 – quater CAD, la Segreteria possa (ma non debba) utilizzare anche il predetto indirizzo PEC per comunicare le credenziali al richiedente . Diversa dalla fattispecie appena descritta è quella relativa all'accesso, in proprio, al fascicolo processuale tenuto con modalità informatica delle parti private e pubbliche, consentito alla parte, anche senza la mediazione del difensore. Anche in tal caso, secondo quanto previsto dall'art. 18, comma 9, All. 1. al d.P.C.S. 28/07/2021, l'accesso delle parti private e pubbliche abilitate all'accesso al fascicolo processuale tenuto con modalità informatiche avviene attraverso una sezione riservata del Sito istituzionale denominata «Parti», utilizzando apposite credenziali di accesso personale (username e password). Le credenziali sono rilasciate, previa identificazione, alla PEC del soggetto richiedente.
In suddette ipotesi, in mancanza di ulteriori indicazioni, la parte potrà avvalersi dei c.d. “Mini- Urp” che, secondo la FAQ pubblicata sul sito istituzionale della G.A. in data 29 dicembre 2016, sono stati pensati per offrire un aiuto ai cittadini che possono fare ricorso in proprio e non hanno le adeguate competenze informatiche. Nella considerazione che non tutti i cittadini saranno in grado di utilizzare questi nuovi strumenti, l'ufficio relazioni con il pubblico dovrà affiancarli, per evitare che le nuove tecnologie finiscano per ostacolare la possibilità di esperire ricorso in proprio, nei casi (accesso ai documenti e ricorso elettorale) in cui il Codice del processo amministrativo lo prevede. Si rammenta che – come chiarito dalla giurisprudenza che ha avuto modo di esprimersi sulla questione della vincolavità delle FAQ (cfr. Cons. St., sez. I, 20 luglio 2021, n. 1275) – le risposte date dall'amministrazione, pur non avendo carattere vincolante, contribuiscono senz'altro a fornire un'utile indicazione di carattere applicativo in ordine alla ratio sottesa alle procedure e agli atti in corso di esame (sez. I, n. 6812 del 2020), di talchè, una volta suggerita, attraverso le FAQ, la ratio propria dell'avviso pubblico, all'amministrazione è consentito discostarsi dalle indicazioni già fornite esclusivamente se è in grado di addurre, in un momento successivo, elementi sostanzialmente decisivi e necessariamente soggetti a uno scrutinio particolarmente severo, anche da parte del giudice, affinché sia evitato il rischio che la discrezionalità amministrativa si converta, con il diverso orientamento amministrativo sopravvenuto, in arbitrio o comunque leda l'affidamento creato nei destinatari delle disposizioni. Nessuna indicazione recano né le regole né le allegate specifiche tecniche circa la delimitazione del concetto di “parte pubblica” legittimata ad accedere alla consultazione del fascicolo telematico che, dovendo a rigore intendersi quale legale rappresentante dell'amministrazione o ente, è senza dubbio diverso dal soggetto legittimato al deposito degli atti processuali. Ne consegue che, a rigore, le credenziali rilasciate alla parte pubblica per l'accesso al fascicolo processuale dovrebbero essere diverse da quelle rilasciate per l'eventuale accesso all'area riservata del sito istituzionale finalizzato al deposito con upload. Attenzione: per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositato in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28/07/2021. Nel caso in esame va utilizzato il Modulo deposito richieste alla Segreteria, rinvenibile nel portale istituzionale della G.A., voce “Processo amministrativo telematico”, sezione “Modulistica”, e scorrere dalla tendina la voce “Altre richieste”. Va inoltre evidenziato che, a decorrere dal 15 gennaio 2025, sono attivi, in parallelo agli attuali, i nuovi portali esterni (avvocato, ausiliario del giudice e cittadino), l'accesso ai quali potrà avvenire esclusivamente con SPID, CIE, CNS e che, sino a conclusione del periodo della congiunta disponibilità dei nuovi e dei vecchi portali, con conseguente utilizzo esclusivo dei nuovi, il deposito viene comunque consentito nelle consuete modalità tramite l'utilizzo dei moduli di deposito disponibili sul sito istituzionale al link Modulistica. Viene altresì consentita la modalità upload, resa disponibile anche dal nuovo portale, esclusivamente nei i casi previsti dalle vigenti regole tecniche (impossibilità del deposito mediate PEC per comprovate ragioni tecniche; dimensioni del documento eccedenti i limiti di utilizzo della PEC). |