Ricorso collettivo (art. 41)InquadramentoNel processo amministrativo è possibile proporre più azioni di impugnazione da parte di soggetti diversi in maniera collettiva. Tale possibilità è ammessa ai sensi degli artt. 32 e 79 c.p.a. che consentono, rispettivamente, il cumulo delle domande e la riunione dei giudizi ove sussistano ragioni di connessione. A tal fine è necessario che sussista una identità di situazioni sostanziali e processuali e che, tra i ricorrenti in forma collettiva, non vi siano conflitti di interessi. Il ricorso collettivo può essere proposto anche avverso più atti, assumendo carattere cumulativo (v. anche inquadramento alla Formula “Ricorso cumulativo”). FormulaTRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL [ ....] [1] RICORSO Nell'interesse di - [PERSONA FISICA N. 1] [2], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ....; - [PERSONA FISICA N. 2], nato/a a .... il .... (C.F. ....), residente in ...., via/piazza .... n. ....; - [EVENTUALE: INSERIRE NOMINATIVI ALTRI RICORRENTI]; tutti elettivamente domiciliati in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [3] ...., C.F. .... [4], PEC .... [5], fax .... [6], che li rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [7] . - [PERSONA GIURIDICA N. 1] [8], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore; - [PERSONA GIURIDICA N. 2], con sede legale in ...., via/piazza ...., n. ...., iscritta nel registro delle imprese di ...., n. ...., P.I. ...., in persona del legale rappresentante pro tempore; - [EVENTUALE: INSERIRE NOMINATIVI ALTRI RICORRENTI PERSONE GIURIDICHE]; elettivamente domiciliate in ...., via/piazza ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. [9] ...., C.F. .... [10], PEC: .... [11], fax .... [12], che le rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti .... [13] . [Per tutte le future comunicazioni e notifiche di cancelleria si indicano l'indirizzo di posta elettronica certificata .... ed il numero di fax ....] [14] - ricorrente - CONTRO - [AMMINISTRAZIONE/ENTE/AUTORITÀ] [15], in persona del legale rappresentante pro tempore, [per legge rappresentata e difesa dall'Avvocatura generale/distrettuale dello Stato] [16], - resistente - E NEI CONFRONTI DI - Sig./Sig.ra .... residente in ...., via/piazza .... n. .... [17] - controinteressato - PER L'ANNULLAMENTO - del provvedimento ...., prot. n. ...., notificato in data .... [18], avente ad oggetto .... [19]; - di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ivi espressamente incluso .... [20]. FATTO [nella descrizione delle ragioni in fatto del ricorso, indicare in particolare le situazioni che accomunano i ricorrenti, evidenziando i fatti da cui si evince l'identità delle situazioni sostanziali e processuali in cui versano i medesimi] DIRITTO [indicare i motivi per quali si ritiene illegittimo l'impugnato provvedimento, indicando nella loro descrizione una o più delle seguenti tipologie di vizi: incompetenza dell'autorità o organo che ha emanato l'atto, violazione di legge (con indicazione degli articoli della Costituzione, di legge o di altra normativa che si assume violata), eccesso di potere (indicando ove ricorra una delle figure sintomatiche, quali ad esempio: irragionevolezza, illogicità o contraddittorietà dell'atto, travisamento o erronea valutazione dei fatti, disparità di trattamento, ingiustizia manifesta, difetto di istruttoria, difetto di motivazione)] [indicare eventuali istanze di remissione in via pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione europea o di legittimità costituzionale] [indicare eventuali istanze istruttorie] ISTANZA CAUTELARE (EVENTUALE) [Rinvio a formula “Ricorso con contestuale istanza cautelare”] P.Q.M. Si chiede al Tribunale adito, respinta ogni contraria istanza, di disporre l'annullamento del provvedimento impugnato, come indicato in epigrafe, nonché di ogni altro atto antecedente, conseguente e comunque connesso. Con riserva di dedurre ulteriormente nel corso di causa e di proporre eventualmente motivi aggiunti di impugnazione. Con vittoria di spese e onorari. Si producono i seguenti documenti: 1) [copia del provvedimento impugnato ove disponibile] 2) [copia di eventuali atti antecedenti, conseguenti e connessi] 3) [ ....] [21] Ai sensi dell'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento è pari a Euro ..... Il contributo unificato, già versato, dovrà, pertanto, applicarsi nella misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza, per un importo pari a Euro .... [rinvio a Formula “Dichiarazione ai fini del contributo unificato”] Luogo e data .... Firma Avv. [22] .... PROCURA [V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate] ISTANZA ABBREVIAZIONE DEI TERMINI (EVENTUALE) [Rinvio a formula “Istanza abbreviazione dei termini”] RELATA DI NOTIFICA [Rinvio a “Relata di notifica a persona fisica” e formule correlate] [23] DEPOSITO INFORMATICO Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [24] . [1]Il ricorso si deve proporre dinanzi al T.A.R. nella cui circoscrizione territoriale ha sede l'amministrazione che ha emesso l'atto, ovvero nel cui ambito regionale sono limitati gli effetti diretti dell'atto (cfr. art. 13, comma 1, c.p.a.). Nel caso di controversie relative al pubblico impiego, sussiste il foro speciale indicato dall'art. 13, comma 2 (ossia il T.A.R. nella cui circoscrizione è situata la sede di servizio). [2]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con mod., in l. n. 111/2011). [3]In caso di procura rilasciata a più difensori, si dovrà indicare per ciascuno di essi i dati indicati (C.F., fax, etc.). [4]L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011 conv. con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1, c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8, d.l. n. 193/2009 conv. con modif. nella l. n. 24/2010. Con riferimento specifico al processo amministrativo, sebbene l'art. 40 c.p.a., lett. a), faccia riferimento generico agli “elementi identificativi” del ricorrente, del suo difensore e delle parti, tale indicazione è imposta dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Per i ricorsi incardinati dopo l'avvio del PAT, l'indicazione del codice fiscale del difensore e della parte, oltre che dell'indirizzo PEC e Fax, è comunque richiesta anche nella compilazione dei campi del modulo per il deposito telematico. [5]Ai sensi dell'art. 136 c.p.a. “I difensori indicano nel ricorso o nel primo atto difensivo un recapito di fax, che può essere anche diverso da quello del domiciliatario. La comunicazione a mezzo fax è eseguita esclusivamente qualora sia impossibile effettuare la comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi, per mancato funzionamento del sistema informatico della giustizia amministrativa. È onere dei difensori comunicare alla segreteria e alle parti costituite ogni variazione del recapito di fax o di indirizzo di posta elettronica certificata. Ai fini dell'efficacia delle comunicazioni di segreteria è sufficiente che vada a buon fine una sola delle comunicazioni effettuate a ciascun avvocato componente il collegio difensivo”. [6]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 136, comma 1, c.p.a., e dall'art. 13, comma 6-bis, d.P.R. n. 115/2002. Ai sensi di quest'ultima norma, gli importi dovuti a titolo di contributo unificato “sono aumentati della metà ove il difensore non indichi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio recapito fax, ai sensi dell'art. 136 [c.p.a.]». [7]La procura, ove necessaria, può essere apposta in calce o a margine dell'atto di appello o, comunque, nelle forme stabilite dall'art. 83 c.p.c. Per i ricorsi depositati successivamente al 1° gennaio 2017, ai quali si applica il Processo Amministrativo Telematico (‘PAT'), il difensore procede al deposito della copia per immagine della procura conferita su supporto cartaceo e ne attesta la conformità all'originale, ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 82/2005 (“Codice dell'Amministrazione Digitale”; CAD), mediante sottoscrizione con firma digitale (cfr. art. 8, comma 2, delle Regole tecnico-operative del PAT, all. 1 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). V. Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito della copia per immagine della procura rilasciata su supporto analogico”. [8]In caso di proposizione del ricorso nell'interesse di una persona giuridica, si dovrà indicare la denominazione della società, la sede legale, l'eventuale iscrizione al registro delle imprese, la partita IVA, il codice fiscale, con l'indicazione del rappresentante legale per mezzo del quale la società sta in giudizio. [9]Vedi nt. 3. [10]Vedi nt. 4. [11]Vedi nt. 5. [12]Vedi nt. 6. [13]Vedi nt. 7. [14]In caso di pluralità di difensori, può essere utile indicare l'indirizzo (di fax e/o PEC) al quale si desidera ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento. [15]A titolo esemplificativo, nel caso di Ministero, il ricorso sarà proposto contro il Ministero “in persona del Ministro in carica”; in caso di Comune, “in persona del Sindaco in carica”, in caso di un'autorità indipendente o altro ente pubblico o concessionario di pubblici servizi, “in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore”. [16]In caso di amministrazioni statali, si applicano le norme vigenti per la difesa in giudizio delle stesse, che prevedono il patrocinio da parte dell'Avvocatura dello Stato territorialmente competente (quella nel cui distretto ha sede il T.A.R. adito; v. artt. 1, l. n. 260/1958 e 10, comma 3, l. n. 103/1979). Le funzioni dell'Avvocatura dello Stato nei riguardi dell'amministrazione statale sono estese alle regioni a statuto ordinario che decidano di avvalersene con deliberazione del consiglio regionale da pubblicarsi per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino ufficiale della regione (art. 10, comma 1, l. n. 103/1979). [17]Ai sensi dell'art. 41, comma 2, c.p.a., il ricorso va notificato ad almeno uno dei controinteressati individuati nell'atto stesso. [18]Indicare il numero e la data del provvedimento. In caso di mancata notifica o comunicazione, indicare il momento in cui lo stesso è stato conosciuto. [19]È utile indicare altresì una breve descrizione dell'oggetto e del contenuto del provvedimento. [20]Indicare eventuali atti prodromici, preparatori o consequenziali di cui si chiede l'annullamento. [21]Copia di eventuale altra documentazione utile alla comprensione del contesto fattuale e/o alle ragioni del ricorso. V. anche Formula “Attestazione di conformità ai fini del deposito di copia informatica di atto, provvedimento o documento originale analogico”. [22]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 2 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Ricorso”). [23]V. anche Formule “Attestazione di conformità al fine del deposito di copia informatica della documentazione relativa alla notifica” e “Attestazione di conformità al fine del deposito della prova della notifica a mezzo pec che non possa essere fornita con modalità telematiche”. [24]Gli allegati al ricorso sono depositati insieme a quest'ultimo utilizzando il “ModuloDepositoRicorso” (v. nt. 22), reperibile sul sito istituzionale (www.giustizia-amministrativa.it) seguendo le istruzioni ivi rese disponibili (art. 6, comma 1, delle Specifiche tecniche del PAT – all.to 2 al d.P.C.S. 28 luglio 2021). Tale modalità si applica, ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. È stato abrogato l'obbligo di cui all'art. 7, comma 4, d.l. n. 168/2016 di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (dall'art. 4 del d.l. n. 28/2020). CommentoA differenza dei precedenti artt. 35 T.U. Cons. St. (“ricorsi presentati al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale sono sottoscritti dalle parti ricorrenti o da una di esse”) e 6 del Reg. proc. (che tra i requisiti del ricorso menziona la “la sottoscrizione delle parti”), ove si prevedeva in maniera espressa la possibilità che più soggetti potessero proporre il ricorso giurisdizionale, la formulazione dell'art. 41 c.p.a. non contiene un riferimento espresso al ricorso collettivo. Cionondimeno, dottrina e giurisprudenza pacificamente ammettono la possibilità che più parti possano proporre ricorso collettivamente, pur condizionando tale possibilità alla sussistenza di precisi elementi. In particolare, l'ammissibilità del ricorso collettivo è ricondotta agli artt. 32 (che consente una pluralità di domande) e 79 (che consente la riunione dei giudizi per ragioni di connessione), oltre che alla norma di rinvio esterno di cui all'art. 39 c.p.c., posta la compatibilità del litisconsorzio facoltativo ex art. 103 c.p.c. con il processo amministrativo, in presenza di una connessione tra cause, per oggetto o per titolo, o quando la decisione dipenda dalla soluzione di una analoga questione. Presupposti Posto che la proposizione del ricorso collettivo rappresenta una deroga al principio generale secondo il quale ogni domanda, fondata su un interesse meritevole di tutela, deve essere proposta dal singolo titolare con separata azione, l'ammissibilità è soggetta al rispetto di stringenti requisiti, sia di segno negativo che di segno positivo (da ultimo, v. Cons. St. V, n. 2313/2022). La sussistenza di tali requisiti sarà valutata con particolare rigore, anche per le conseguenze che la proposizione contestuale di un'impugnativa da parte di più soggetti è idonea a produrre sugli obblighi in tema di contributo unificato (in particolare, potendosi concretare un abuso dello strumento processuale per eludere le disposizioni fiscali in materia di contributo unificato; T.A.R. Roma III, 7 gennaio 2022, n. 99), ovvero la confusione di controversie con conseguente aggravio dei tempi del processo (Cons. St., Ad. plen., 27 aprile 2015, n. 5). Per pacifica giurisprudenza, è ammissibile nel processo amministrativo il ricorso collettivo, presentato da una pluralità di soggetti con un unico atto, qualora sussistano, congiuntamente, i requisiti dell'identità di situazioni sostanziali e processuali. Si richiede quindi che le domande giudiziali siano identiche nell'oggetto, che gli atti impugnati abbiano lo stesso contenuto e vengano censurati per gli stessi motivi – identità di petitum e causa petendi (Cons. St. III, n. 1120/2016; Cons. St. IV, n. 363/2015). L'identità di posizione giuridica sostanziale normalmente sussiste in caso di identità del “momento genetico, coincidente con l'atto di esercizio del potere amministrativo, di modo che tutti gli interessi legittimi che sorgono per effetto dell'esercizio del potere possono richiedere tutela attraverso lo stesso (ed unico) strumento processuale a condizione che comune sia la lesione che essi lamentano” (Cons. St. V, n. 2313/2022). Sussiste l'identica situazione processuale “se le domande giudiziali siano identiche nell'oggetto, gli atti impugnati abbiano lo stesso contenuto e siano censurati per gli stessi motivi” (cfr. Cons. St. IV, n. 1427/2021). A ciò si aggiunge una condizione negativa, ossia l'assenza di una situazione di conflitto di interessi tra le parti (cfr. da ultimo T.A.R. Lazio I, n. 8807/2019). A tale ultimo riguardo, la situazione di conflittualità di interessi è stata intesa anche in senso solo potenziale, individuandola in una situazione per effetto della quale l'accoglimento della domanda di una parte dei ricorrenti sarebbe logicamente incompatibile con quella degli altri (Cons. St. III, n. 1866/2017; Cons. St. VI, n. 831/2015; Cons. St. IV, n. 363/2015; Cons. St. III, n. 1866/2017; Cons. St. VI, n. 3747/2013). Tali condizioni, necessarie per il promovimento dell'azione “collettiva”, devono sussistere al momento della proposizione della domanda e permanere fino al momento della decisione finale. (Cons. St., Ad. plen., 25 febbraio 2014). Inoltre, devono essere oggetto di allegazione tutti gli elementi sulla base dei quali sostenere le condizioni di legittimazione e di interesse di ciascuno dei ricorrenti collettivi, in assenza dei quali il giudice non sarebbe in grado di verificare l'omogeneità delle loro posizioni, oltre che la concreta fondatezza della domanda (Cons. St. III, n. 4369/2019). In ragione del fatto che il ricorso collettivo realizza, nella sostanza, la concentrazione di più controversie in un unico giudizio, le singole azioni conservano in ogni caso una loro autonomia con riferimento alle condizioni di ammissibilità o di ricevibilità e ciascun ricorrente conserva la disponibilità della propria azione. Pertanto, eventuali situazioni di tardività o di inammissibilità/improcedibilità che dovessero riguardare solo alcuni ricorrenti, non si comunicano agli altri (cfr. Cons. St. V, n. 4227/2017; Cons. St. VI, n. 4457/2017). Casistica In applicazione dei criteri ermeneutici sopra descritti, si è di conseguenza ritenuto improcedibile, per sopravvenuta situazione di conflitto di interessi, il ricorso collettivo proposto da più imprese avverso l'atto con cui l'amministrazione aveva indetto una procedura negoziata (in asserita violazione del codice degli appalti) a seguito dalla circostanza che, successivamente alla proposizione, tre delle imprese ricorrenti hanno presentato domanda di partecipazione alla procedura di affidamento, acquisendo, di conseguenza, la titolarità di una nuova posizione soggettiva, di interesse legittimo al regolare svolgimento della gara, in vista della possibile aggiudicazione del servizio (che si differenzia sostanzialmente dall'altra impresa che ha invece conservato l'interesse originario all'annullamento della procedura) (T.A.R. Molise I, 4 dicembre 2013, n. 725). È stato invece ritenuto ammissibile il ricorso collettivo proposto dalla società affittuaria e dalla società proprietaria di una struttura turistica avverso il provvedimento di informativa antimafia interdittiva emesso nei confronti della prima, rilevando che fra le due società ricorrenti non vi è nella specie alcun conflitto di interessi, tendendo entrambe a ottenere il “bene della vita” costituito dalla possibilità di riapertura dell'attività per effetto dell'annullamento degli atti impugnati (sebbene in qualità l'una di proprietaria e l'altra di affittuaria della struttura alberghiera). Ancorché emessa a carico di soggetto diverso, l'interdittiva costituisce infatti l'antecedente decisivo nella produzione della lesione consistita nella revoca delle autorizzazioni e nella chiusura dell'esercizio che ha colpito la società affittuaria (Cons. St. III, n. 1866/2017). In materia edilizia, nel caso di ricorso avverso una ordinanza di demolizione, non è ammissibile il ricorso collettivo da parte dei destinatari dell'atto, qualora si faccia valere la mancanza della legittimazione passiva di uno solo dei ricorrenti, con la conseguenza che se fosse accolta la censura dedotta dal predetto ricorrente, accollerebbe la responsabilità dell'abuso alla sola altra parte, facendo venir meno quel vincolo di solidarietà creato dai provvedimenti impugnati (Cons. St. VI, n. 4243/2017). In caso di procedure di affidamento del servizio di distribuzione del gas, è stato ritenuto ammissibile il ricorso collettivo proposto da due comuni componenti del medesimo ATEM per contestare gli atti di gara del comune delegato allo svolgimento delle funzioni di stazione appaltante (Cons. St. V, n. 2313/2022). In tema di procedure concorsuali selettive, si è ritenuta sussistere una radicale incompatibilità tra le posizioni di diversi ricorrenti, candidati ad una medesima prova di esame, che lamentano la illecita anticipata pubblicazione dei questionari di esame, laddove tali candidati abbiano sostenuto le prove in diversi giorni di esame, cosi che solo alcuni di essi si sono potuti, in ipotesi, avvantaggiare, di tale anticipata illecita conoscenza (Cons. St. III, n. 3815/2017), ovvero tra le posizioni di chi ha partecipato alla prova per una medesima graduatoria concorsuale, vista la sussistenza di un potenziale conflitto di interessi fra gli stessi derivante dalla circostanza che in un concorso per il reclutamento di un numero determinato di personale ciascun concorrente è portatore di un interesse individuale al superamento delle prove del concorso stesso potenzialmente contrapposto a quello degli altri concorrenti (Cons. St. V, n. 3725/2017). Analogamente, nel caso di impugnazioni tra i partecipanti avverso gli atti di indizione e esclusione della medesima procedura concorsuale, si è ravvisata l'assenza della medesima posizione giuridica e la diversità di causa petendi, dal momento che gli atti di esclusione opposti riguardavano il mancato possesso di titoli diversi per i ricorrenti, da cui scaturisce la possibilità che le rispettive pretese potrebbero pacificamente dar luogo a pronunce del tutto divergenti negli esiti (T.A.R. Valle d'Aosta, 8 marzo 2017, n. 10). Non preclude, invece, la proposizione di un ricorso collettivo, la diversità della posizione ricoperta dai ricorrenti (funzionario di ruolo e non di ruolo), in caso di impugnazione rivolta ad ottenere l'annullamento di una procedura concorsuale riservata per un posto da dirigente (Cons. St. VI, n. 4457/2017) così come nell'ipotesi in cui il comune interesse dei ricorrenti è volto, mediante l'annullamento degli atti di gara, alla conseguente rinnovazione della procedura, così rivendicando il corretto esercizio del potere amministrativo in materia di affidamento degli incarichi dirigenziali (T.A.R. Lazio I, n. 8807/2019). Analogamente, è stato ritenuto ammissibile il ricorso collettivo da parte di più partecipanti al concorso per l'accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, sull'evidenza che le domande dei singoli ricorrenti avevano in comune la richiesta di annullamento dei provvedimenti impugnati per essere stato erroneamente determinato il fabbisogno di medici negli atti presupposti del concorso (Cons. St. VI, n. 3902/2021). |