Indice di produzione dei documenti (art. 41)

Ciro Piro

Inquadramento

Contestualmente al deposito del ricorso (oppure successivamente, nei termini previsti dall'art. 73), il ricorrente è tenuto a depositare gli eventuali documenti menzionati nel ricorso, a supporto delle proprie allegazioni. In caso di deposito tardivo degli stessi, salvo che sia stato espressamente autorizzato ai sensi dell'art. 54, i documenti non potranno essere esaminati né utilizzati dal giudice e saranno espunti dagli atti del giudizio.

Formula

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO DEL ...

SEZ. ... ; RICORSO R.G. ...

Indice dei documenti

In relazione al ricorso proposto da ..., con l'Avv. ..., contro ..., iscritto al n. R.G. ... si depositano i seguenti documenti:

... ;

... ;

[...]

Luogo e data ...

Firma Avv. ... [1]

DEPOSITO INFORMATICO E ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto e i documenti ad esso allegati, conformi all'originale cartaceo, sono depositati con modalità telematiche [2].

1. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo Deposito Atto; v. art. 6, all.to 2).

2. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020).

Commento

All'interno dei termini previsti dal Codice in relazione all'udienza di merito, sono indicati anche quelli per il deposito di documenti. In particolare, la produzione di documenti è ammessa sino a quaranta giorni liberi prima dell'udienza (che si riducono a venti nel caso di procedimenti soggetti alla abbreviazione dei termini).

Quando il termine è fissato in giorni liberi prima dell'udienza, tra il giorno del deposito e il giorno dell'udienza devono esservi il numero di giorni indicato come termine senza contare né il giorno del deposito né il giorno dell'udienza. Ai sensi dell'art. 73 comma 1, le parti possono produrre documenti nel termine perentorio di quaranta giorni liberi prima dell'udienza, di trenta giorni liberi per le memorie e di venti giorni liberi per le repliche, ma se l'ultimo giorno libero cade in un giorno festivo il deposito va anticipato a pena di esclusione al giorno precedente; peraltro, ai sensi del precedente art. 52 comma 4, detta regola non si applica per i termini a ritroso che scadono di sabato (Cons. St. V n. 3252/2011).

La giurisprudenza ha anche chiarito che i termini previsti dall'art. 73, comma 1, sono termini perentori, che non possono essere superati sul semplice accordo delle parti, essendo il deposito tardivo di memorie e documenti ammesso in via del tutto eccezionale nei soli casi di dimostrazione della estrema difficoltà di produrre l'atto nei termini di legge (art. 54, comma 1).

La violazione dei predetti termini, in quanto espressione di un precetto di ordine pubblico sostanziale posto a presidio del contraddittorio e dell'ordinato lavoro del giudice, conduce all'inutilizzabilità processuale delle memorie e dei documenti, che vanno considerati tamquam non essent ed espunti dagli atti del giudizio (Cons. St. V, n. 3705/2017; Cons. St. III, n. 24/2015; Cons. St. III, n. 1335/2015; Cons. St. III, n. 1640/2013; Cons. St. V, n. 6690/2012, T.A.R. Emilia-Romagna (Parma) I, n. 179/2016; T.A.R. Brescia (Lombardia) II, 18 ottobre 2017 n. 1255; T.A.R. Campania (Salerno) I, 17 ottobre 2017, n. 149; Cons. St. V, n. 194/2019).

Il mancato rispetto dei termini deve essere verificato in relazione all'udienza in cui effettivamente l'affare viene trattenuto in decisione, poiché la perentorietà del termine per il deposito di memorie difensive e documenti è posta a presidio del contraddittorio. Sicché il differimento dell'udienza impone di computare i termini a ritroso sanciti dal menzionato art. 73 in relazione alla nuova data (Cons. St. V, n. 6261/2012; T.A.R. Sicilia (Catania) I, n. 2950/2016).  Nel caso di ultimo giorno utile, si registrano orientamenti diversi in merito all'orario da rispettare per la validità del deposito di memorie e documenti: se per alcune pronunce si fa riferimento al giorno senza rilevanza preclusiva dell'ora (Cons. St. IV, n. 3419/2019), per altre il deposito effettuato oltre le ore 12.00 dell'ultimo giorno utile ai sensi dell'art. 73 c.p.a. dovrebbe considerarsi eseguito il giorno successivo, con l'ulteriore distinzione per cui, secondo alcune, il deposito sarebbe tardivo (Cons. St. III, n. 3136/2018; C.G.A., n. 344/2018), ovvero secondo altre, dovrebbe essere ritenuto perfezionato il giorno successivo, a garanzia del diritto di difesa delle controparti, che, per contestare gli atti depositati oltre le ore 12, possono fare affidamento su termini per controdedurre che decorrono dal giorno successivo (Cons. St. IV, n. 3309/2018; Cons. St.  III, n. 4833/2018: T.A.R. Toscana, III, n. 7/2019). Al riguardo, appare condivisibile – anche sulla base delle considerazioni svolte da C. cost., n. 75/2019 -  l'orientamento per cui la possibilità di depositare gli atti in forma telematica è assicurata fino alle ore 24 dell'ultimo giorno consentito, valendo il termine delle ore 12 unicamente a garanzia del diritto di difesa delle controparti, che, per contestare gli atti depositati oltre le ore 12, possono avvalersi di termini per controdedurre che decorrono dal giorno successivo. Quindi, il deposito telematico si considera perfezionato e tempestivo con riguardo al giorno senza rilevanza preclusiva con riguardo all'ora (Cons. St. IV, n. 4955/2019).

Ai sensi delle regole tecnico-operative del PAT (art. 9, comma 4, d.P.C.S. 28 luglio 2021), nei casi in cui il codice prevede il deposito di atti o documenti sino al giorno precedente la trattazione di una domanda in camera di consiglio, il deposito effettuato con modalità telematiche deve avvenire entro le ore 12,00 dell'ultimo giorno consentito. Al riguardo, il Consiglio di Stato ha chiarito che, il deposito con il PAT è possibile fino alle ore 24:00, ma, se effettuato oltre le ore 12:00 dell'ultimo giorno utile rispetto ai termini previsti dalla legge (come nel caso dell'art. 73, comma 1, c.p.a.), si considera, ai fini della garanzia dei termini a difesa e della fissazione delle udienze camerali e pubbliche, effettuato il giorno successivo" (Cons. St. VI, n. 3149/2020 e C.G.A.R.S. n. 679/2022).

Dalla lettura dell'art. 73. c.p.a. sull'"Udienza di discussione", che recita "1. Le parti possono produrre documenti fino a quaranta giorni liberi prima dell'udienza, memorie fino a trenta giorni liberi e presentare repliche, ai nuovi documenti e alle nuove memorie depositate in vista dell'udienza, fino a venti giorni liberi", si evince, tuttavia, che l'interpretazione della norma non poteva che essere quella - come ribadita di recente dalle Regole tecnico-operative per l'attuazione del processo amministrativo telematico, nonché per la sperimentazione e la graduale applicazione dei relativi aggiornamenti del 28 dicembre 2020 - ovvero nel senso che: "Nei casi in cui il codice prevede il deposito di atti o documenti sino al giorno precedente la trattazione di una domanda in Camera di consiglio, il deposito effettuato con modalità telematiche deve avvenire entro le ore 12,00 dell'ultimo giorno consentito".

L'art. 45, all'ultimo comma, dispone l'assenza di conseguenze decadenziali in caso di mancato deposito del provvedimento impugnato unitamente al ricorso (come già previsto dall'art. 21 l. T.A.R.). Al riguardo rileva, nell'economia del giudizio instaurato, non solo che il ricorrente ha in ogni modo la possibilità di produzione documentale sino a 40 giorni liberi prima dell'udienza (art. 73), ma anche l'onere che grava sull'amministrazione di produrre, nel termine di costituzione, «l'eventuale provvedimento impugnato, nonché gli atti e i documenti in base ai quali l'atto è stato emanato, quelli in esso citati e quelli che l'amministrazione ritiene utili al giudizio» (art. 46, comma 2).

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