Istanza di riesame del diniego di ammissione al gratuito patrocinio (art.126 d.P.R. n. 115/2002)InquadramentoL'art.14, disp.att.c.p.a., risolvendo pregressi dubbi esegetici, chiarisce che l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato ai sensi dell'art.74 d.P.R. n.115/2002 da parte della competente Commissione di cui all'art.14 ha natura solo “anticipata e provvisoria”, spettando la decisione definitiva al Collegio in sede di decisione del ricorso. Se pertanto l'istanza proposta dall'interessato viene respinta o dichiarata inammissibile dalla suddetta Commissione, la parte non ammessa potrà chiedere il riesame di tale provvedimento al Giudice che procede, ai sensi dell'art.126 d.P.R. n.115/2002 FormulaNell'interesse di: - [PERSONA FISICA], nato/a a ... il ... C.F. ..., residente in ... .via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato/a in ..., via/piazza ... n. ... presso lo studio dell'Avv. ... C.F. ..., PEC ..., Fax ..., che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ...; - [PERSONA GIURIDICA], con sede legale in ..., via/piazza ... n. ... iscritta nel registro delle imprese di ..., n. ..., P. I. ..., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato/a in ... via/piazza ... n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... C.F. ..., PEC ..., Fax ..., che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ...; PREMESSO che il Sig. ... ha chiesto alla competente Commissione di cui all'art.14 disp.att. c.p.a. di essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato per proporre ricorso avverso il provvedimento n. ... del ... emesso da ... notificato il ... ..., iscritto con N.R.G. ... presso il T.AR. di ...; che il predetto con istanza depositata/trasmessa a mezzo raccomandata A/R in data ... ha evidenziato, ai sensi dell'art.122 d.P.R. n.115/2002, i seguenti i seguenti motivi [1] in fatto ed in diritto ... ... e ha indicato la documentazione/i mezzi di prova dei quali intendeva avvalersi; che tuttavia con provvedimento in data ... la Commissione ha dichiarato inammissibile/respinto l'istanza ritenendo insussistenti i presupposti per procedere all'ammissione, sotto il profilo: del reddito dichiarato, ritenuto superiore a quello di legge in quanto ... ... ... ...; della manifesta infondatezza della pretesa azionata ...; che, tuttavia, tale valutazione non appare condivisibile, in quanto al contrario il reddito del/della ricorrente deve dichiararsi inferiore a quello previsto dalla legge come limite [2] all'ammissione del beneficio, atteso che ... la pretesa non può ritenersi manifestamente infondata, atteso che ...; CHIEDE Allo spett.le Collegio di procedere al riesame della valutazione espressa dalla Commissione per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato in data ... e, conseguentemente, ammettere il Sig./Sig.ra ... al patrocinio a spese dello Stato nel ricorso N.R.G. ... Si allega: ... [3] Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [4] Firma Avv [5] ... 1. Ai sensi dell'art. 122 d.P.R. n.115/2002, vanno indicate le enunciazioni in fatto ed in diritto utili a valutare la non manifesta infondatezza della pretesa che si intende far valere, corredate da ogni opportuna documentazione/mezzo prova di cui la parte intende chiedere l'ammissione. 2. Ai sensi dell'art. 76 del d.P.R. n. 115/2002, così come aggiornato, ha diritto alla gratuità del giudizio colui, il cui reddito imponibile, risultante dall'ultima dichiarazione dei redditi presentata, non superi la somma di € 11.528,41. Detto reddito è riferito all'ultima dichiarazione dei redditi presentata entro i termini di legge. In caso di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi, o di impossibilità di produrla, l'interessato deve dichiararne la motivazione con apposita dichiarazione sostitutiva di certificazione; in tali casi il reddito potrà essere comprovato anche da documentazione alternativa. La dichiarazione sostitutiva di certificazione e la relativa documentazione devono fare riferimento ai redditi prodotti nell'anno precedente la domanda, dell'interessato e del suo nucleo familiare. Ai fini della determinazione dei limiti di reddito, si tiene conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, ovvero ad imposta sostitutiva. 3. E' opportuno allegare all'istanza di riesame la documentazione allegata all'istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato in quanto, in caso contrario, al momento e salve prossime modifiche del sistema informativo della G.A. tale documentazione non verrebbe visualizzata nel fascicolo processuale che, dopo la data del 1° gennaio 2017, ai sensi dell'art.5, all. 1, d.P.C.S. 28 luglio 2021 è tenuto in modalità informatica (a differenza del fascicolo relativo all'istanza di ammissione proposta innanzi alla Commissione di cui all'art.14 disp.att. c.p.a, che è allo stato gestito con modalità cartacee. Alla domanda dovrà quindi essere allegata, con le modalità telematiche previste dal d.P.C.S. 28 luglio 2021, la seguente documentazione: autocertificazione relativa allo stato di famiglia e anagrafico; copia della carta d'identità; copia dei codici fiscali dei componenti il nucleo familiare; copia dichiarazione dei redditi mod. 101 o 730 o tesserino disoccupazione o autocertificazione che dichiari la situazione economica e metta in evidenza la precarietà della situazione economica familiare; per i cittadini non appartenenti all'Unione Europea certificazione dell'Autorità Consolare del Paese d'origine, comprovante la veridicità dell'attestazione del reddito prodotto all'estero, salvo il ricorso all'autocertificazione qualora si provi l'impossibilità di documentarlo (art. 79, comma 2, d.P.R. n. 115/2002); dichiarazione, sotto la propria responsabilità, di non essere stato condannato con sentenza definitiva per i reati di cui agli articoli 416-bis c.p., 291-quater T.U. d.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, limitatamente alle ipotesi aggravate ai sensi dell'articolo 80, e 74, comma 1, del T.U. di cui al d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, nonché per i reati commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis c.p. ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo (art. 76, comma 4 bis, d.P.R. n.115/2002); qualunque documento che, a giudizio del difensore, possa consentire al Giudice di valutare la fondatezza della domanda. 4. Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. 31 agosto 2016, n. 168, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Nel caso in esame non si applica l'obbligo di cui all'art. 7, comma 4, D.L. n. 168/2016, prorogato sino al 1° gennaio 2019, di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi. 5. Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), anche l'atto di parte sottoscritto dalla parte personalmente deve essere redatto in forma di PDF nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dald.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il Modulo deposito ricorso/atto). In tal caso va utilizzato il “Modulo deposito Atto”, scaricabile dal portale web istituzionale della Giustizia Amministrativa. CommentoNel caso in cui la Commissione di cui all'art.14 disp.att. c.p.a. respinga o dichiari inammissibile l'istanza proposta dall'interessato, l'art.126 d.P.R. n.115/2002 contempla la possibilità, per il difensore nominato nel giudizio, di proporre nell'interesse del proprio cliente istanza di riesame al magistrato innanzi al quale pende il giudizio, che decide con decreto (art. 126, comma 3 d.P.R. n.115/2002). In particolare, dopo l'entrata in vigore del PAT, si tratterà di provvedimento sottoscritto con firma digitale e pubblicato mediante deposito nel fascicolo informatico di cui all'art.5, all. 1 d.P.C.S. n.183/2021. In realtà, per quanto specificatamente riguarda il processo amministrativo, La competenza è attribuita al Giudice che procede, e dunque, nel processo amministrativo, al Collegio (ferma restando la competenza del Presidente in sede monocratica per i casi di emanazione di decreti decisori). È da evidenziare, quindi, che rispetto alla previsione di cui all'art.126, comma 3, d.P.R. n.115/2002, la decisione sull'istanza di riesame verrà di norma adottata con ordinanza collegiale oppure con la sentenza che definisce il giudizio, anziché con decreto. Nel parere dell'Ufficio Studi prot.0001469 del 9 marzo 2016, si evidenzia come in più occasioni nelle sedi giudiziarie si è posto il tema della sussistenza di una possibile causa di incompatibilità del magistrato che, quale componente della Commissione per il patrocinio a spese dello Stato abbia pronunciato sull'ammissibilità della relativa domanda - pronunciandosi anche sulla non manifesta infondatezza ex art. 74 del T.U. spese di giustizia- a decidere il processo quale componente del collegio giudicante. L'art. 51, comma 1, numero 4), del c.p.c., applicabile al rito amministrativo giusta il richiamo operato dall'art. 17 del c.p.a. tipizza con tratto di tassatività (Cons. St, VI, n. 325/2015), tra le cause di astensione obbligatoria, quella dell'aver conosciuto come magistrato in altro grado del processo. Secondo l'interpretazione dell'Ufficio Studi, tuttavia, nel caso in esame, per un verso l'attività ammissiva anticipata e provvisoria spesa dal magistrato che compone la Commissione per il gratuito patrocinio ha natura amministrativa e non giurisdizionale e, per altro verso, di norma, la successiva decisione, anche implicita, del Collegio non assume i caratteri di una impugnazione di quel provvedimento, cosicché non viene in rilievo l'ipotesi di astensione sopra evocata. Più specificatamente, interessa soprattutto il primo degli aspetti considerati con riguardo all'ipotesi di riproposizione al Giudice del processo dell'istanza respinta o dichiarata inammissibile in via anticipata e provvisoria dalla Commissione (art. 126, comma 3, d.P.R. n. 115/2002), laddove comunque la rinnovata valutazione in ordine alla non manifesta infondatezza delle ragioni dell'istante avviene in un contesto processuale, connotato da poteri di cognizione piena e contrassegnato dal contraddittorio e, a seconda del momento della riproposizione, dall'eventuale arricchimento istruttorio. Il problema dell'incompatibilità può invece venire in rilievo nell'ipotesi in cui avverso il provvedimento di pagamento del compenso al difensore sia proposta l'opposizione prevista dall'art. 84 d.P.R. n. 115/2002 e regolata dal successivo art. 170 d.P.R. n.115/2002. La domanda volta a sindacare le determinazioni assunte dalla Commissione per il Gratuito patrocinio non può quindi essere proposta in via autonoma, con un giudizio impugnatorio, ma solo con domanda proposta nell'ambito del ricorso per il quale l'ammissione al gratuito patrocinio è stata richiesta (T.A.R. Abruzzo Pescara, n. 196/2003). Di recente il T.A.R. Lombardia, Milano, con sent. n.1609/2017 con riferimento all'istanza di ammissione al gratuito patrocinio proposta per la prima volta al Collegio, oralmente, in camera di consiglio (benché preannunziata nel ricorso introduttivo) ha rilevato che potrebbe fondatamente dubitarsi della possibilità di dichiarare, tout court, inammissibile la domanda proposta, per la prima volta, al Collegio, tenuto conto che tale materia afferisce a un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico, vale a dire la garanzia del diritto di difesa che l'art. 24 della Costituzione riconosce anche ai non abbienti (cfr. Corte cost., ord.n. 144/2000; id., n. 122/2016). Nella specie, tuttavia, l'inammissibilità dell'istanza di ammissione proposta, per la prima volta e oralmente, direttamente al Giudice del merito deriva dalla violazione della puntuale disciplina e dei tassativi requisiti di cui all'art. 79 del d.P.R. 115/2002, essendo stata omessa l'allegazione degli imprescindibili elementi che avrebbero potuto consentire al Collegio di verificare tale richiesta (Vedi, però, in senso difforme, T.A.R. Lombardia Brescia, II, sent.677/2017, con la quale si decide anche l'istanza di ammissione al gratuito patrocinio proposta direttamente al Collegio). Si evidenzia la recente pronuncia di Cass. pen . sez. IV Sent ., 09/12/2021, n. 46172, secondo cui l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato dello straniero non appartenente all'Unione europea può essere negata solo ove ricorrano ragioni fondate per dubitare della certezza della sua identità, non essendo a tal fine sufficiente che vi sia incertezza sui dati anagrafici riportati sul documento d'identità ottenuto in base a permesso di soggiorno per motivi umanitari, a sua volta rilasciato grazie a dati riferiti dallo straniero medesimo. Il limite temporale dell'istanza di riesame rivolta al Giudice che procede, è costituito, in ogni caso, dalla definizione della lite: l'istanza può pertanto essere proposta solo finché il processo pende, e non dopo la sua definizione con sentenza definitiva (Cons. St. VI, n. 403/2010, decr.; Id., 4 maggio 2011 n. 2656, decr.). Per il caso di omessa pronuncia sull'istanza di gratuito patrocinio da parte del Giudice che procede (come nel caso in cui questi, definendo la lite con sentenza in forma semplificata, non decida sull'istanza) si segnala Cons. St. III, ord. n. 1577/2013 che ha ritenuto che la contestazione relativa all'omessa pronuncia da parte del Giudice sull'istanza di ammissione al gratuito patrocinio possa essere definita mediante il procedimento di correzione di errori materiali della sentenza, e non attraverso gli ordinari mezzi di impugnazione, non potendo la richiesta di ammissione qualificarsi come domanda autonoma. |