Richiesta autorizzazione alla produzione di documenti in camera di consiglio (art. 55)

Roberto Chieppa

Inquadramento

Il Codice ha previsto che sulla domanda cautelare il collegio pronuncia alla prima camera di consiglio utile, dopo che siano decorsi venti giorni dal perfezionamento dell'ultima sua notificazione ai soggetti intimati, nonché dieci giorni dal suo deposito presso la segreteria del giudice adito.

In questo modo è dato agli intimati un adeguato termine a difesa, costituito da un più ampio spazio temporale decorrente dalla notificazione (venti giorni) e dalla necessità che anche rispetto al deposito trascorre un periodo minimo (dieci giorni).

Con il doppio termine si evita che il ricorrente possa depositare il ricorso alla scadenza dei venti giorni e ottenere una fissazione della camera di consiglio anche per il giorno o i giorni immediatamente successivi, «cogliendo di sorpresa» le parti resistenti, altrimenti costrette a verificare di continuo l'avvenuto deposito.

Dovendo decorrere almeno dieci giorni dal deposito, tale effetto sorpresa non è possibile e, a seconda della data di deposito, la camera di consiglio si svolgerà tra il ventesimo e il quarantesimo giorno dalla notificazione del ricorso; in presenza di un immediato deposito, la camera di consiglio potrà essere fissata anche il ventunesimo giorno dalla notificazione; mentre se il ricorrente deposita l'atto alla scadenza del termine di trenta giorni, la camera di consiglio sarà fissata dopo il quarantesimo giorno dalla notificazione.

Il Codice garantisce il diritto di difesa e di conoscenza degli atti da parte del giudice, anche mediante l'introduzione di un termine (fino a due giorni liberi prima della camera di consiglio) per il deposito di memorie e documenti.

Dopo tale termine è ancora ammessa fino all'udienza la costituzione in giudizio delle parti, ma in tal caso esse devono svolgere le proprie difese in forma orale, potendo essere autorizzate solo per gravi ed eccezionali ragioni al deposito di documenti, ma non di scritti difensivi.

La presente formula riguarda proprio la richiesta di autorizzazione in deroga al deposito di documenti “tardivi”; si tratta di richiesta che può essere anticipata in forma scritta ma che può anche essere formulata verbalmente e, in tal caso, il testo della richiesta contenuta nella formula va verbalizzato.

Formula

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL .... [1]

ISTANZA

Nell'interesse di

NEL RICORSO R.G. N. ....

Proposto da [PERSONA FISICA/GIURIDICA], rappresentata e difesa da ...., presso il cui studio è elettivamente domiciliata in ....;

PER L'ANNULLAMENTO

- del provvedimento ...., prot. n. ...., notificato in data ...., avente ad oggetto ...., nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale, ivi espressamente incluso .....

FATTO E DIRITTO

Il/i documento/i non è stato tempestivamente prodotto in giudizio per circostanze non imputabili allo scrivente, in quanto è stato acquisito solo successivamente alla scadenza del termine previsto dall'art. 55, comma 5, c.p.a. e di conseguenza era oggettivamente impossibile rispettare il termine.

Va aggiunto che le ragioni di carattere eccezionale e grave sussistono anche in relazione alla qualità del documento che risulta essere decisivo per la decisione dell'istanza cautelare.

In caso di mancata autorizzazione alla produzione tardiva l'assenza del documento dal fascicolo renderebbe l'istruttoria non completa e imporrebbe al giudice, ai sensi dell'art. 55, comma 12, c.p.a., di acquisire comunque detto documento.

Appare pertanto preferibile, anche per economia di giudizio, autorizzare la tardiva produzione.

La decisione dell'istanza cautelare in assenza di detto documento comporterebbe il rischio di regolare, benché temporaneamente, gli interessi in gioco sulla base di una non completa cognizione dei fatti e degli atti con conseguente ragionevole previsione che l'esito del giudizio di merito sia di diverso segno proprio in virtù della valenza dei documenti in questione.

P.Q.M.

Si chiede che codesto ecc.mo Tribunale voglia autorizzare la produzione in camera di consiglio dei sotto indicati documenti:

a) ....

b) .....

Si producono i seguenti documenti:

1) ....

2) ....

3) .....

Luogo e data ....

Firma Avv. [2] ....

PROCURA

[V. formula “Procura speciale alle liti rilasciata a singolo avvocato” e formule correlate]

DEPOSITO INFORMATICO

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 136, comma 2, c.p.a., il presente atto è depositato con modalità telematiche [3].

[1]L'atto è indirizzato al T.A.R. adito per il ricorso principale.

[2]Per i ricorsi depositati in giudizio dopo la data del 1° gennaio 2017 e, quindi, soggetti alla normativa sul processo amministrativo telematico (PAT), l'atto di parte sottoscritto dal difensore, deve essere redatto in forma di pdf nativo digitale sottoscritto con firma PAdES e depositata in giudizio con le modalità telematiche previste dall'art. 6 delle Specifiche tecniche del PAT di cui all'all.to 1 del d.P.C.S. 28 luglio 2021 (attraverso il modulo denominato “Modulo Deposito Atto”).

[3]Ai sensi dell'art. 13, comma 1-ter, dell'allegato 2 al c.p.a., introdotto dall'art. 7, del d.l. n. 168/2016, il Processo amministrativo telematico si applica ai giudizi introdotti con i ricorsi depositati, in primo o in secondo grado, a far data dal 1° gennaio 2017. Ai ricorsi depositati anteriormente a tale data, continuano ad applicarsi, fino all'esaurimento del grado di giudizio nel quale sono pendenti alla data stessa e comunque non oltre il 1° gennaio 2018, le norme previgenti. Ai fini del deposito telematico, il ricorrente dovrà utilizzare gli appositi moduli presenti sul sito della Giustizia Amministrativa. È stato definitivamente abrogato (cfr. art. 4 d.l. n. 28/2020) l'obbligo di depositare una copia cartacea conforme all'originale telematico del ricorso e degli scritti difensivi.

Commento

Per il deposito di memorie e documenti è previsto come termine fino a due giorni liberi prima della camera di consiglio.

Trattandosi di un termine a ritroso, non vi è ulteriore anticipazione in caso di scadenza di sabato, come prescritto dall'art. 52 dello stesso Codice; ad esempio in caso di camere di consiglio fissate di martedì, il deposito di memorie e documenti può, quindi, avvenire fino alla giornata del sabato.

Nel rito abbreviato tutti i termini sono dimezzati e quindi la camera di consiglio potrà svolgersi dopo che siano decorsi dieci giorni dal perfezionamento dell'ultima sua notificazione ai soggetti intimati, nonché cinque giorni dal suo deposito presso la segreteria del giudice adito, mentre il deposito di memorie e documenti potrà avvenire fino a un giorno libero prima della camera di consiglio (per le camere di consiglio fissate nella giornata di martedì, il termine scade comunque nella giornata del sabato, non dovendo la scadenza essere anticipata al giorno antecedente non festivo).

L'art. 55, comma 8 prevede che solo per gravi ed eccezionali ragioni può essere autorizzata la produzione di documenti in camera di consiglio.

Non è quindi possibile produrre tardivamente scritti difensivi.

In definitiva, la fase cautelare viene oggi disciplinata in base a termini, leggermente più ampi, idonei a consentire l'effettivo svolgimento del contraddittorio; avendo le parti alcuni giorni in più rispetto al passato, è ragionevole porre degli sbarramenti temporali alla produzione di atti e documenti, ottenendo la duplice finalità di consentire una piena conoscenza degli atti in capo alle parti e in capo al giudice.

La giurisprudenza ha chiarito che nel processo amministrativo è inutilizzabile il documento depositato oltre i termini perentori sanciti dall'art. 55, comma 5 (due giorni liberi prima della camera di consiglio) e non sussistono neppure le gravi ed eccezionali ragioni in presenza delle quali il Collegio può, ex art. 55 comma 8, c.p.a., autorizzare la produzione in camera di consiglio del documento, in quanto questo è stato formato dalla parte, sicché il ritardo è addebitabile in via esclusiva ad essa, e non è stata nemmeno fornita copia del provvedimento alla controparte prima dell'inizio della discussione (Cons. St. V, n. 4635/2012).

L'istanza di autorizzazione in deroga alla produzione di documenti può essere formulata per iscritto come nel testo della presente formula, o essere proposta verbalmente in udienza (e verbalizzata).

In entrambi i casi devono essere indicate le gravi ed eccezionali ragioni che non hanno consentito la tempestiva produzione; il ritardo non deve dipendere da fatti addebitabili a chi produce il documento (anche se, obiettivamente, in presenza di un documento decisivo per l'esame della istanza cautelare, appare problematico che il giudice assuma una posizione formale quando poi quel documento sarà depositato e valutato nella fase di merito.

Peraltro, ai sensi dell'art. 55, comma 12, il giudice è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per assicurare la completezza del contraddittorio e quindi se il documento è decisivo ai fini del decidere il giudice dovrebbe comunque acquisirlo d'ufficio.

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