Codice di Procedura Civile art. 473 bis 24 - Reclamo dei provvedimenti temporanei e urgenti 1[I]. Le disposizioni del presente titolo si applicano ai procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie attribuiti alla competenza del tribunale ordinario, del giudice tutelare e del tribunale per i minorenni nonche' alle domande di risarcimento del danno conseguente a violazione dei doveri familiari, salvo che la legge disponga diversamente. Sono in ogni caso esclusi i procedimenti di scioglimento della comunione legale, quelli volti alla dichiarazione di adottabilita', quelli di adozione di minori di eta' e quelli attribuiti alla competenza delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea3. [II]. Per quanto non disciplinato dal presente titolo, i procedimenti di cui al primo comma sono regolati dalle norme previste dai titoli I e III del libro secondo. [III]. Quando rileva che uno dei procedimenti previsti dal primo comma e' promosso in forme diverse da quelle previste dal presente titolo, il giudice ordina il mutamento del rito e fissa l'udienza di cui all'articolo 473-bis.21 assegnando alle parti termini perentori per l'eventuale integrazione degli atti4. [IV]. Quando rileva che una causa promossa nelle forme stabilite dal presente titolo riguarda un procedimento diverso da quelli previsti dal primo comma, il giudice, se la causa stessa rientra nella sua competenza, ordina il mutamento del rito dando le disposizioni per l'ulteriore corso del processo, altrimenti dichiara la propria incompetenza e fissa un termine perentorio per la riassunzione della causa con il rito per essa previsto5. [V]. I provvedimenti di cui al terzo e al quarto comma sono pronunciati non oltre la prima udienza. Gli effetti sostanziali e processuali della domanda si producono secondo le forme del rito seguito prima del mutamento e restano ferme le decadenze e le preclusioni maturate secondo le norme del rito seguito prima del mutamento6. [1] Rubrica sostituito dall'art. 3, comma 6, lett. a), numero 3) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. La rubrica precedente era la seguente: «Ambito di applicazione». Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. [2] Articolo inserito dall'art. 3, comma 33, del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022 come da ultimo modificato dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n.197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". [3] Comma sostituito dall'art. 3, comma 6, lett. a), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. Il testo del comma era il seguente: «Le disposizioni del presente titolo si applicano ai procedimenti relativi allo stato delle persone, ai minorenni e alle famiglie attribuiti alla competenza del tribunale ordinario, del giudice tutelare e del tribunale per i minorenni, salvo che la legge disponga diversamente e con esclusione dei procedimenti volti alla dichiarazione di adottabilità, dei procedimenti di adozione di minori di età e dei procedimenti attribuiti alla competenza delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea»: ai sensi dell'art. 50 d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, le parole «tribunale per i minorenni», ovunque presenti, in tutta la legislazione vigente, sono sostituite dalle parole «tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie», con la decorrenza indicata dall'art. 49, comma 1, d.lgs. 149, cit. [4] Comma aggiunto dall'art. 3, comma 6, lett. a), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. [5] Comma aggiunto dall'art. 3, comma 6, lett. a), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. [6] Comma aggiunto dall'art. 3, comma 6, lett. a), numero 1) del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. InquadramentoLa norma in commento, per un verso, conferma la regola della reclamabilità dinanzi alla Corte d'appello dei provvedimenti temporanei ed urgenti nell'interesse delle parti, secondo quanto era già previsto dall'art. 708 c.p.c. La disposizione è invece innovativa laddove estende la garanzia del rimedio del reclamo (nonché del ricorso per cassazione) anche ad ulteriori provvedimenti, indicati nel secondo comma, che incidono in maniera significativa sulla vita familiare specie dei minori. Reclamo. Ambito applicativoConfermando in parte qua una regola già operante a partire dalla riforma del processo di famiglia del 2006, il primo comma dell'art. 473-bis.24 c.p.c. prevede la reclamabilità dei provvedimenti provvisori dinanzi alla Corte d'appello. Valenza innovativa deve essere tributata all'opportuna previsione, stante l'incisività di tali provvedimenti, della reclamabilità anche dei provvedimenti temporanei emessi in corso di causa che: a ) sospendono o introducono sostanziali limitazioni alla responsabilità genitoriale; b ) prevedono sostanziali modifiche dell'affidamento e della collocazione dei minori; c ) dispongono l'affidamento dei minori a soggetti diversi dai genitori. Il d.lgs. n. 164 /2024 è intervenuto sulla disposizione in commento in parte qua: allo scopo di chiarire che anche il reclamo contro i provvedimenti temporanei emessi in corso di causa che sospendono o introducono sostanziali limitazioni alla responsabilità genitoriale, nonché a quelli che prevedono sostanziali modifiche dell'affidamento e della collocazione dei minori ovvero ne dispongono l'affidamento a soggetti diversi dai genitori deve essere proposto, come quello contro i provvedimenti temporanei emanati ex art. 473-bis.22 c.p.c. alla prima udienza, dinanzi alla Corte d’Appello, la relativa disciplina viene collocata unitariamente nel primo comma. Segue. ProcedimentoIl reclamo deve essere proposto con ricorso dinanzi alla Corte d’appello entro il termine perentorio di dieci giorni dalla pronuncia del provvedimento in udienza ovvero dalla comunicazione, o dalla notificazione se anteriore. Con il reclamo potranno essere dedotti, oltre ai vizi del provvedimento impugnato, eventuali circostanze sopravvenute. Quanto allo svolgimento del procedimento dinanzi alla Corte d’appello, che seguirà le consuete forme camerali, è solo precisato che il collegio, assicurato il contraddittorio tra le parti e assunte sommarie informazioni se indispensabili per la decisione, nel termine (ordinatorio) di sessanta giorni dal deposito del ricorso pronuncia ordinanza con la quale conferma, modifica o revoca il provvedimento reclamato e provvede sulle spese. La garanzia del ricorso straordinario per cassazioneL'incisività dei provvedimenti che sospendono o introducono sostanziali limitazioni alla responsabilità genitoriale, prevedono sostanziali modifiche dell'affidamento e della collocazione dei minori, dispongono l'affidamento dei minori a soggetti diversi dai genitori, giustifica la previsione per la quale avverso la decisione resa in sede di reclamo dalla Corte d'appello sugli stessi è proponibile ricorso per cassazione ex art. 111 Cost. Si tratta di un ulteriore ampliamento delle garanzie impugnatorie per le parti rispetto ai confini già tracciati dal diritto vivente posto che la giurisprudenza di legittimità più recente, superando vetuste chiusure, aveva ammesso la possibilità di proporre ricorso c.d. straordinario per cassazione essenzialmente contro i provvedimenti de potestate (ma v., per maggiori aperture, Cass. n. 21553/2021), ossia idonei a incidere sulla responsabilità genitoriale, assunti in sede di reclamo dalla Corte d'appello (cfr., tra le altre, Cass. n. 9691/2022). 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Brevi riflessioni su alcuni principi della legge delega 206/2021, in IUS-Processocivile.it, 8 aprile 2022; Silvestri, L'architettura della riforma della giustizia familiare, in judicium.it, 24 aprile; Simeone - Sapi, Il nuovo processo per le famiglie e i minori, Milano, 2022; Tommaseo, La riforma del processo civile a un passo dal traguardo, in Fam. e dir., 2022, n. 10, 955; Vullo, Nuove norme per i giudizi di separazione e divorzio, in Fam. e dir., 2022, n. 4, 357. |