Codice di Procedura Civile art. 281 undecies - Forma della domanda e costituzione delle parti 1Forma della domanda e costituzione delle parti 1 [I]. La domanda si propone con ricorso, sottoscritto a norma dell'articolo 125, che deve contenere le indicazioni di cui ai numeri 1), 2), 3), 3-bis), 4), 5), e 6) dell'articolo 163 e l'avvertimento che la costituzione oltre i termini di cui al secondo comma del presente articolo implica le decadenze di cui ai commi terzo e quarto, che la difesa tecnica mediante avvocato e' obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato.2 [II]. Il giudice istruttore, entro cinque giorni dalla designazione, fissa con decreto l'udienza di comparizione delle parti assegnando il termine per la costituzione del convenuto, che deve avvenire non oltre dieci giorni prima dell'udienza. Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione dell'udienza, deve essere notificato al convenuto a cura dell'attore. Tra il giorno della notificazione del ricorso e quello dell'udienza di comparizione debbono intercorrere termini liberi non minori di quaranta giorni se il luogo della notificazione si trova in Italia e di sessanta giorni se si trova all'estero3. [III]. Il convenuto si costituisce mediante deposito della comparsa di risposta, nella quale deve proporre le sue difese e prendere posizione in modo chiaro e specifico sui fatti posti dall'attore a fondamento della domanda, indicare i mezzi di prova di cui intende avvalersi e i documenti che offre in comunicazione, nonché formulare le conclusioni. A pena di decadenza deve proporre le eventuali domande riconvenzionali e le eccezioni processuali e di merito che non sono rilevabili d'ufficio. [IV]. Se il convenuto intende chiamare un terzo deve, a pena di decadenza, farne dichiarazione nella comparsa di costituzione e chiedere lo spostamento dell'udienza. Il giudice, con decreto comunicato dal cancelliere alle parti costituite, fissa la data della nuova udienza assegnando un termine perentorio per la citazione del terzo. La costituzione del terzo in giudizio avviene a norma del terzo comma. [1] Articolo inserito dall'art. 3, comma 21, del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 149 /2022 , il presente decreto legislativo entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Per la disciplina transitoria v. art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come sostituito dall'art. 1, comma 380, lett. a), l. 29 dicembre 2022, n. 197, che prevede che : "1. Le disposizioni del presente decreto, salvo che non sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.". [2] Comma sostituito dall'art. 3, comma 1, lett. gg), n. 1, del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Il testo precedente era il seguente: « La domanda si propone con ricorso, sottoscritto a norma dell'articolo 125, che deve contenere le indicazioni di cui ai numeri 1), 2), 3), 3-bis), 4), 5), 6) e l'avvertimento di cui al numero 7) del terzo comma dell'articolo 163.» Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. [3] La parola « istruttore» sono state inserite dall'art. 3, comma 1, lett. gg), n. 2, del d.lgs. 31 ottobre 2024, n. 164. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. InquadramentoIl nuovo articolo in commento (inserito dal d.lgs. n. 149/2022), prevede che la domanda si propone con ricorso al giudice competente, sottoscritto a norma dell'art. 125. Il contenuto del ricorso è in parte coincidente con quello dell'atto di citazione del giudizio di cognizione piena. Il decreto legislativo (d.lgs. n. 164/2024- c.d. Correttivo Cartabia) concernente disposizioni integrative e correttive al d.lgs. n. 149/2022, ha stabilito più analiticamente tale contenuto, disponendo che il ricorso con cui è spiegata la domanda deve contenere le indicazioni di cui ai numeri 1), 2), 3), 3-bis), 4), 5), e 6) dell'art. 163 e l'avvertimento che la costituzione oltre i termini di cui al secondo comma del presente articolo implica le decadenze di cui ai commi terzo e quarto, che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Il decreto correttivo ha anche chiarito che nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione collegiale l'istruzione è curata dal giudice istruttore singolo. Anche nel procedimento disciplinato dagli artt. 281-decies ss., in caso di inosservanza dei requisiti afferenti tanto all'“editio actionis” che alla “vocatio in ius”, rimane applicabile, allorché il convenuto non si costituisca sanando il vizio rilevato, la regola della rinnovazione dell'atto introduttivo nullo ai sensi dell'art. 164, con l'assegnazione, da parte del giudice, di un termine perentorio per provvedere ad una nuova notificazione. Il contraddittorioA seguito del deposito del ricorso, il giudice designato fissa con decreto l’udienza di comparizione delle parti. Nel decreto di fissazione dell’udienza il giudice designato indica altresì il termine per la costituzione del convenuto, che deve comunque avvenire non oltre dieci giorni prima dell’udienza. Il ricorso ed il decreto di fissazione dell’udienza vanno notificati dal ricorrente al convenuto almeno quaranta (sessanta se la notificazione va eseguita all’estero) giorni prima della data fissata per l’udienza. L’omessa notifica del ricorso e del decreto di fissazione di udienza nel termine fissato dal giudice non determina l’improcedibilità della domanda, non potendosi qualificare perentorio detto termine. Di conseguenza il giudice, nell’ipotesi di omessa o inesistente notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell’udienza, può, in difetto di spontanea costituzione del resistente, concedere al ricorrente un nuovo termine, avente carattere perentorio, entro il quale rinnovare la notifica. La costituzione del convenutoIl convenuto, costituendosi al più tardi nell'indicato termine non superiore a dieci giorni antecedenti l'udienza di comparizione, analogamente a quanto stabilito dall'art. 167 per il giudizio a cognizione piena, deve nella relativa comparsa di risposta, a pena di decadenza, proporre le eventuali domande riconvenzionali, chiedere di chiamare in causa un terzo e il conseguente spostamento dell'udienza, proporre le eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio, proporre le sue difese e prendere posizione in modo chiaro e specifico sui fatti posti dal ricorrente a fondamento della domanda, indicare i mezzi di prova di cui intende avvalersi e i documenti che offre in comunicazione, nonché formulare le conclusioni. PreclusioniNei lavori preparatori, si era affermato che il nuovo «procedimento semplificato di cognizione» doveva strutturarsi mediante l'indicazione di termini più ridotti di quelli previsti nel rito ordinario per lo svolgimento delle difese e il maturare delle preclusioni. D'altra parte, è proprio e soltanto con lo scambio degli atti introduttivi che possono verificarsi le condizioni di ammissibilità del «procedimento semplificato», giacché prima del deposito del ricorso dell'attore e della comparsa di risposta del convenuto non può sapersi se i fatti di causa sono controversi, o se la domanda è fondata su prova documentale, o è di pronta soluzione o richiede un'istruzione non complessa. In realtà, l'art. 281-undecies, pur prescrivendo che sia il ricorso, sia la comparsa di risposta debbano contenere, fra l'altro, l'indicazione specifica dei mezzi di prova dei quali attore e convenuto intendano avvalersi, come dei documenti offerti in comunicazione, non sembrano segnare alcuna preclusione istruttoria, dovendosi al più argomentare sul piano logico che una compiuta articolazione probatoria, operata già in sede di ricorso e di comparsa di risposta, occorra perché il giudice possa consapevolmente adoperare in udienza l'eventuale potere di conversione del rito, ai sensi dell'art. 281-duodecies, comma 1, e di fissazione dell'udienza ex art. 183 (nella quale le parti comunque non subirebbero eventuali preclusioni rispetto a quanto dedotto in sede di costituzione nel procedimento semplificato). BibliografiaMetafora, Riforma processo civile: il procedimento «semplificato» di cognizione, in ilprocessocivile.it, 12 gennaio 2022; Motto, Prime osservazioni sul procedimento semplificato di cognizione, in judicium, 16 Gennaio 2023; Vellani, Brevi note alle norme in materia di processo semplificato, in Riv. trim. dir. proc. civ. 2021, 1027 ss. |