Codice di Procedura Penale art. 558 bis - Giudizio immediato 1

Sergio Beltrani

Giudizio immediato1

1. Per il giudizio immediato si osservano le disposizioni del titolo IV del libro sesto, in quanto compatibili.

2. Nel caso di emissione del decreto di giudizio immediato non si procede all'udienza predibattimentale prevista dall'articolo 554-bis.

[1] Articolo inserito dall'art. 32, comma 1, lett. f), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

Inquadramento

Attraverso l'introduzione dell'art. 558-bis, l'art. 32, comma 1, lett. f), della c.d. “riforma Cartabia” (d.lgs. n. 150 del 2022, vigente a partire dal 30/12/2022) ha inteso espressamente disciplinare lo svolgimento del giudizio immediato per tutti i reati di competenza del tribunale in composizione monocratica (procedibili, o meno, a citazione diretta), richiamando le disposizioni del titolo IV del libro VI (cui si rinvia), in quanto compatibili, e disponendo specificamente che, in caso di emissione del decreto di giudizio immediato, non si procede all'udienza predibattimentale prevista dall'art. 554-bis.

Risulta, in tal modo, superato il precedente orientamento giurisprudenziale, che non consentiva, per i reati a citazione diretta, l'esercizio dell'azione penale con decreto di giudizio immediato, con conseguente nullità della citazione, assoluta (Cass. IV, n. 3805/2015) oppure a regime c.d. intermedio (Cass. V, n. 40002/2019), valorizzando la mancata previsione dello svolgimento dell'udienza preliminare, al contrario costituente presupposto implicito della disciplina del giudizio immediato, in quanto finalizzato a “bypassarla”; l'introduzione dell'udienza predibattimentale, funzionalmente equiparabile all'udienza preliminare, ha fatto venir meno la ragionevolezza del distinguo.

Il rinvio alle disposizioni del titolo IV del libro VI del codice, in quanto compatibili, comporta, secondo la dottrina, la necessità che l'emissione del decreto di giudizio immediato sia sottoposta al vaglio di un giudice, con la conseguenza che «il pubblico ministero non potrà egli stesso emettere direttamente un decreto di citazione diretta a giudizio immediato; al contrario, il pubblico ministero, in presenza dei presupposti previsti dall'art. 453, potrà investire il giudice per le indagini preliminari di una richiesta di giudizio immediato» (Natale 2022, 255).

La disciplina

Secondo la giurisprudenza, la competenza a provvedere in ordine alla richiesta del P.M. di emissione del decreto di giudizio immediato per un reato per il quale la legge prevede la citazione diretta a giudizio spetta al g.i.p. (Cass. I, n. 31927/2023).

Due le immediate conseguenze della novella a livello disciplinatorio, conseguenti alla mancata previsione della celebrazione dell'udienza preliminare o della nuova udienza predibattimentale:

– la costituzione di parte civile sarà consentita, ai sensi dell'art. 79, comma 1, c.p.p., “fino a che non siano compiuti (non necessariamente per la prima volta, perché la disposizione non lo prevede) gli adempimenti previsti dall'art. 484”;

– non è prevista la possibilità che un giudice interloquisca sull'imputazione (cfr. art. 554-bis, commi 4 e 5).

A tale ultimo proposito, la dottrina (Natale 2022, 256) ha osservato che la disciplina risulta “asimmetrica”: «in caso di violazione dell'art. 552, comma 1, lett. c), c.p.p., il giudice dell'udienza dibattimentale perde quel potere di iniziativa officiosa che, invece, l'art. 554-bis, comma 5, c.p.p. consegna al giudice dell'udienza pre-dibattimentale. Le questioni relative alla nullità dell'imputazione ex art. 552, comma 1, lett. c), c.p.p. – in caso di giudizio immediato – sembrano pertanto soggette alla disciplina sinora in vigore (affrontabili solo a seguito di eccezione) di parte, ove tempestivamente formulate entro il termine previsto dall'art. 491, comma 1, c.p.p.».

Riteniamo, come, peraltro, indirettamente ammesso dalla stessa dottrina appena citata, che il presunto vulnus per i diritti dell'imputato sia, in realtà, insussistente, ove si consideri che:

– in caso di emissione del decreto di giudizio immediato il vaglio del giudice è preventivo, poiché sarà il G.I.P. (non il giudice del predibattimento, ma il profilo non appare significativo) a valutare che l'imputazione sia rispettosa della disciplina di cui all'art. 552, comma 1, lett. c), c.p.p. (cfr. art. 554-bis, comma 5), oltre che congrua rispetto agli atti d'indagine acquisiti (cfr. art. 554-bis, comma 6), pena il rigetto di emissione del decreto;

– dal canto suo, l'imputato conserva il diritto di eccepire in dibattimento la nullità del decreto.

Profili di diritto intertemporale

In difetto di una normativa transitoria ad hoc, la novella troverà applicazione nel rispetto del principio tempus regit actum. 

Bibliografia

Natale, Il giudizio, in AA.VV., La riforma del sistema penale. Commento al d. lgs. 10 ottobre 2022 n. 150 (c.d. Riforma Cartabia), a cura di Bassi e Parodi, Milano 2022, 197/220

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