Intercettazioni: il procedimento stralciato non è un procedimento “diverso”

15 Febbraio 2023

La Corte di cassazione affronta, ancora una volta, l'annosa e complessa questione di accertare se le intercettazioni siano state disposte nello stesso o in un “diverso” procedimento, al fine di accertare quale disciplina sia loro applicabile: cioè quella “speciale” di cui all'art. 270 c.p.p., riservata alle intercettazioni disposte in altro procedimento, oppure quella ordinaria di cui agli artt. 266-269 c.p.p., dettata per le captazioni autorizzate nello stesso procedimento in cui devono essere utilizzate.

In questa occasione la Corte di cassazione ha affermato il principio secondo cui non si versa in ipotesi di “procedimento diversoex art. 270 c.p.p., nel caso in cui si tratti di risultati di intercettazioni disposte in un procedimento instaurato in relazione ad un reato per il quale l'autorizzazione era stata ab origine disposta, anche se, in seguito, il giudice per le indagini preliminari riconobbe la propria incompetenza, disponendo la restituzione degli atti al P.M. ex art. 22 c.p.p., con conseguente separazione del procedimento da quello originario.

In questo caso, a nostro avviso correttamente, la suprema Corte sottolinea che si tratta di esiti di intercettazioni relative ad un reato per il quale l'autorizzazione era stata originariamente disposta e pertanto i loro risultati sono utilizzabili secondo le regole ordinarie e non a norma dell'art. 270 c.p.p.

Per la precisione, la Corte enuncia il principio per cui «in ragione del criterio di natura – almeno tendenzialmente – sostanzialistica, che non si versa in ipotesi di “procedimento diverso” ex art. 270 c.p.p. nel caso in cui, come nella specie, si ratti di risultati di intercettazioni disposte in un procedimento instaurato in relazione a reato per il quale l'autorizzazione era stata ab origine disposta e ad essa sia seguito lo stralcio ex art. 22 c.p.p., trattandosi, piuttosto, di esiti di intercettazioni relative a reato per il quale l'autorizzazione era stata ab origine disposta».

Si tratta di soluzione corretta ed ineccepibile e quindi da condividere pienamente, dal momento che proprio su quel fatto e sulla medesima qualificazione giuridica è intervenuto il vaglio giurisdizionale, mentre la successiva separazione dei procedimenti non fa diventare “diverso” quello stralciato.

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