La compensazione e il giudicato endofallimentare

22 Febbraio 2023

L'Autrice risponde al quesito se il creditore possa già ammesso al passivo e successivamente convenuto in giudizio dal curatore per il pagamento di un credito, eccepire la compensazione nonostante il giudicato endofallimentare formatosi all'esito dell'ammissione.

Il creditore X viene ammesso al passivo per una somma pari a "10" euro in forza di contratto di appalto, come da domanda. Successivamente il curatore individua un credito della società fallita, sorto quando era in bonis, di "5" euro in virtù del medesimo contratto posto a base dell'ammissione, credito già precedentemente riconosciuto dalla stessa controparte. Può il creditore ammesso eccepire la compensazione (con riduzione del credito ammesso) nonostante il giudicato endofallimentare formatosi all'esito dell'ammissione o sarà costretto a versare la somma richiesta dalla curatela?

Il decreto che rende esecutivo lo stato del passivo e le decisioni del giudice delegato sulle impugnazioni hanno efficacia preclusiva, ma solo ai fini del concorso (v. ora l'art. 204 CCII).

Nel caso di specie, il creditore è stato ammesso al passivo per l'intero importo “come da domanda” e su tale credito si è quindi formato un giudicato “endo-fallimentare”.

Il quesito proposto mira ad accertare se, una volta che il curatore decida di far valere il credito della società fallita verso il creditore già ammesso, questi possa eccepire la compensazione.

Su questo aspetto la Suprema Corte ha già affermato il principio secondo il quale il titolare di un credito ammesso in via definitiva al passivo fallimentare, se convenuto in giudizio dal curatore per il pagamento di un credito dovuto all'imprenditore insolvente, può opporre in compensazione, fino a concorrenza, il proprio credito, senza che gli si possa eccepire la rinuncia tacita alla compensazione, quale automatica conseguenza della domanda di ammissione al passivo o l'efficacia preclusiva del provvedimento di ammissione al passivo in via definitiva (Cass. 21 gennaio 1999, n. 535).



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