Codice di Procedura Penale art. 133 bis - Disposizione generale 1

Francesco Mancini

Disposizione generale1

1. Salvo che sia diversamente previsto, quando l'autorità giudiziaria dispone che un atto sia compiuto a distanza o che una o più parti possano partecipare a distanza al compimento di un atto o alla celebrazione di un'udienza si osservano le disposizioni di cui all'articolo 133-ter.

[1] Articolo inserito dall'art. 8, comma 1, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

Inquadramento

La norma, a contenuto generale, si limita a prevedere che, in tutti i casi in cui specifiche disposizioni non dettino una autonoma disciplina, la partecipazione a distanza ad atti od udienze è sempre regolata dalla norma che segue. Con la Riforma Cartabia, il novero dei reati per i quali è sempre prevista la partecipazione a distanza è rimasto sostanzialmente inalterato rispetto al regime precedente. Ma è stata estesa la possibilità che ciò avvenga sull’accordo delle parti.

La partecipazione a distanza

L'istituto della partecipazione a distanza ad atti processuali od udienze è acquisizione piuttosto recente nell'esperienza giudiziaria della Repubblica. Praticato negli anni scorsi, con il consenso delle parti, in forma volontaria e sperimentale da alcuni uffici giudiziari soprattutto per evitare a testi, parti e difensori trasferte lunghe e dispendiose, anche in termini di tempo, ha avuto notevole impulso specie in vigenza della pandemia da COVID – 19, allorché è divenuta la forma ordinaria di partecipazione alle udienze dei detenuti, fossero essi imputati ovvero testimoni.

Evenienza questa che, almeno sino al 31.12.2021, ha determinato una significativa anomalia nel sistema, posto che a fronte di dibattimenti ormai svolti – sia pure con tutte le cautele dettate dalla normativa e dalle disposizioni organizzative adottate dai capi degli uffici – in presenza di tutte le parti, unici partecipanti a distanza erano proprio gli imputati. E questo fatto è, in buona parte, all'origine della malcelata ostilità con la quale una parte dell'avvocatura, ancorata ad una rigida interpretazione dei principi dell'habeas corpus, guarda all'istituto.

I casi di partecipazione a distanza

La materia è regolata dall'art. 146 bis disp. att. c.p. pen., peraltro novellato nel 2017, del quale la Riforma lascia in vigore i soli commi 1 e 7. Esso fissa anzitutto la regola, ancora in vigore con la Riforma Cartabia, per cui la persona che si trova in stato di detenzione per taluno dei delitti indicati nell'articolo 51, comma 3-bis, nonché nell'articolo 407, comma 2, lettera a), numero 4), del codice, partecipa sempre a distanza alle udienze dibattimentali dei processi nei quali è imputata, anche relativi a reati per i quali sia in libertà. Allo stesso modo partecipa alle udienze penali e alle udienze civili nelle quali deve essere esaminata quale testimone.

Dunque, partecipa a distanza la persona che si trovi in stato di detenzione, anche se è processata per altro o debba solo testimoniare, per uno dei seguenti reati, tentati o consumati:

- 416 c.p., sesto e settimo comma, 416 c.p. realizzato allo scopo di commettere taluno dei delitti di cui all'articolo 12, commi 1, 3 e 3-ter, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 o 416 c.p., realizzato allo scopo di commettere delitti previsti dagli articoli 473 e 474, 600, 601, 602;

- 416-bis e 416-ter c.p.;

- 452-quaterdecies e 630 c.p.;

- delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo;

- delitti previsti dall'articolo 74 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309;

- 291-quater del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43;

- delitti commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordinamento costituzionale per i quali la legge stabilisce la pena della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni o nel massimo a dieci anni;

- delitti di cui agli articoli 270, terzo comma e 306, secondo comma, del codice penale.

Partecipa a distanza alle udienze in cui è imputata anche la persona ammessa a programmi o misure di protezione, comprese quelle di tipo urgente o provvisorio.

La norma consente al giudice, ad esclusione del caso in cui sono applicate le misure di cui all'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni, di disporre con decreto motivato, anche su istanza di parte, la presenza alle udienze di tali soggetti.

Si prevede, inoltre, che il giudice possa disporre con decreto motivato la partecipazione a distanza in qualsivoglia procedimento quando vi siano ragioni di sicurezza, qualora il dibattimento sia di particolare complessità e sia necessario evitare ritardi nel suo svolgimento, ovvero quando si debba assumere la testimonianza di persona a qualunque titolo in stato di detenzione presso un istituto penitenziario.

Venivano, poi, fissate regole tecniche tali da assicurare la contestuale, effettiva e reciproca visibilità ed udibilità delle persone presenti in tutti i luoghi e la possibilità per l'imputato di consultarsi riservatamente, per mezzo di strumenti tecnici idonei, con il suo difensore. Tali regole, per effetto dell'abrogazione dei commi 2, 3, 4, 5 e 6 del citato art. 146 bis ad opera della d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, sono venute meno. Ma la riforma Cartabia ne ha intrdotte di nuove che si esaminno nel commento all'articolo che segue.

I casi soggetti a specifica disciplina

La disciplina generale dell'istituto viene esaminata nel commento sub art. 133 ter. È però opportuno evidenziare sin d'ora che tale norma non racchiude tutte le disposizioni che regolano la partecipazione a distanza in quanto, per effetto della Riforma Cartabia, alcuni casi sono stati fatti oggetto di una specifica ed autonoma normazione. Ciò all'evidente fine di limitare, in specifiche ipotesi, il potere del giudice di disporre la partecipazione a distanza al compimento di atti processuali od udienze, di fatto subordinandolo al consenso delle parti. Si prevede infatti che:

a ) in caso di interrogatorio di garanzia (art. 294) il giudice può autorizzare la persona sottoposta a misura cautelare e il difensore che ne facciano richiesta a partecipare a distanza all'interrogatorio.

b ) In caso di riesame di misure cautelari coercitive (art. 309) l'imputato che ne abbia fatto richiesta ha diritto di comparire personalmente o, quando una particolare disposizione di legge lo prevede, di partecipare a distanza. Il presidente può altresì disporre la partecipazione a distanza dell'imputato che vi consenta.

c ) In caso di sommarie informazioni dalla persona nei cui confronti vengono svolte le indagini (art. 350) quando la persona sottoposta alle indagini e il difensore vi consentono, il pubblico ministero, su richiesta della polizia giudiziaria, può autorizzare lo svolgimento dell'atto a distanza. Si osservano, in quanto compatibili, le disposizioni dell'articolo 133-ter.

d ) In caso di accertamenti tecnici non ripetibili (art. 360) il pubblico ministero può autorizzare la persona sottoposta alle indagini, la persona offesa dal reato, i difensori e i consulenti tecnici eventualmente nominati, che ne facciano richiesta, a partecipare a distanza al conferimento dell'incarico o agli accertamenti.

e ) In caso di compimento di atti diretti e atti delegati (art. 370), quando la persona sottoposta alle indagini e il difensore vi consentono, il pubblico ministero può disporre che l'interrogatorio della persona sottoposta alle indagini si svolga a distanza. Allo stesso modo il pubblico ministero provvede nei casi in cui il compimento dell'interrogatorio è delegato alla polizia giudiziaria. La polizia giudiziaria osserva le disposizioni dell'articolo 133-ter in quanto compatibili.

f ) In caso di udienza di convalida (art. 391), quando l'arrestato, il fermato o il difensore ne fanno richiesta, il giudice può autorizzarli a intervenire a distanza.

g ) In caso di attività di integrazione probatoria del giudice in udienza preliminare (art. 422), se non è possibile procedere immediatamente all'assunzione delle prove, il giudice fissa la data della nuova udienza e dispone la citazione dei testimoni, dei periti, dei consulenti tecnici e delle persone indicate nell'articolo 210 di cui siano stati ammessi l'audizione o l'interrogatorio. Quando una particolare disposizione di legge lo prevede, il giudice dispone che l'esame si svolga a distanza. Il giudice può altresì disporre che l'esame si svolga a distanza quando le parti vi consentono.

h ) Quanto alle modalità di assunzione delle prove in dibattimento (art. 496), salvo che una particolare disposizione di legge preveda diversamente, il giudice può disporre, con il consenso delle parti, che l'esame dei testimoni, dei periti, dei consulenti tecnici, delle persone indicate nell'articolo 210 e delle parti private si svolga a distanza.

i ) Nel procedimento di esecuzione (art. 666) l'udienza si svolge con la partecipazione necessaria del difensore e del pubblico ministero. L'interessato che ne fa richiesta è sentito personalmente; tuttavia, se è detenuto o internato in luogo posto fuori della circoscrizione del giudice si procede mediante collegamento a distanza, quando una particolare disposizione di legge lo prevede o quando l'interessato vi consente. Tuttavia, se è detenuto o internato in luogo posto fuori della circoscrizione del giudice e non consente all'audizione mediante collegamento a distanza, l'interessato è sentito prima del giorno dell'udienza dal magistrato di sorveglianza del luogo, salvo che il giudice ritenga di disporre la traduzione.

l ) In caso di accertamenti del procuratore generale (art. 703) o del presidente della corte di appello (art. 717) per l'estradizione si procede all'interrogatorio dell'interessato e se ne raccoglie, previa informazione sulle conseguenze, l'eventuale consenso all'estradizione o la rinuncia al principio di specialità. Quando una particolare disposizione di legge lo prevede, il procuratore generale od il presidente dispongono che l'interessato partecipi a distanza all'interrogatorio. Possono altresì autorizzare a partecipare a distanza all'interrogatorio l'interessato e il difensore quando ne fanno richiesta.

Per l'esame a distanza degli operatori sotto copertura, delle persone che collaborano con la giustizia e degli imputati di reato connesso si veda, infine, l'art. 147 bis delle medesime disposizioni di attuazione.

In definitiva, la Riforma Cartabia ha portato una significativa espansione degli istituti in questione, intervenendo in primo luogo sulla disciplina dell'istruttoria dibattimentale e generalizzando la possibilità di esame a distanza di testimoni, imputati in procedimento connesso, periti, consulenti tecnici e parti private. Ciò sempre che le parti interessate prestino consenso all'impiego di tale modalità di assunzione delle prove, consenso che peraltro non vincola il giudice, il quale potrà valutare la disponibilità della indispensabile strumentazione tecnica e valutare la ricorrenza di eventuali circostanze che consiglino di procedere all'audizione in presenza. Una disposizione sostanzialmente identica è stata inserita nella disciplina dell'attività di integrazione probatoria del giudice dell'udienza preliminare e nell'ambito del giudizio abbreviato, alle cui forme è ispirato.

Ma suscettibili di essere partecipati a distanza sono stati altresì ritenuti l'interrogatorio di garanzia della persona sottoposta a misura cautelare, l'udienza di convalida dell'arresto o del fermo, così anche da porre un freno alle rogatorie che spesso comportano che ad interrogare il soggetto sottoposto a misura cautelare sia un giudice diverso da quello che ha disposto la cautela. E gli altri interventi di cui si è detto compongono certo il quadro.

Profili di diritto intertemporale

In difetto di una normativa transitoria ad hoc, la novella, in vigore dal 30/12/2022, si applicherà secondo il principio tempus regit actum.

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