Codice di Procedura Penale art. 252 bis - Opposizione al decreto di perquisizione emesso dal pubblico ministero 1Opposizione al decreto di perquisizione emesso dal pubblico ministero1 1. Salvo che alla perquisizione sia seguito il sequestro, contro il decreto di perquisizione emesso dal pubblico ministero la persona nei cui confronti vengono svolte le indagini e la persona nei cui confronti la perquisizione è stata disposta o eseguita possono proporre opposizione, sulla quale il giudice provvede a norma dell'articolo 127. 2. L'opposizione è proposta, a pena di decadenza, entro dieci giorni dalla data di esecuzione del provvedimento o dalla diversa data in cui l'interessato ha avuto conoscenza dell'avvenuta perquisizione. 3. Il giudice accoglie l'opposizione quando accerta che la perquisizione è stata disposta fuori dei casi previsti dalla legge. [1] Articolo inserito dall'articolo 12, comma 1, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150; per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. InquadramentoLa sentenza della Corte di Strasburgo (Corte EDU, Sez. I, 27 settembre 2018, Brazzi c. Italia) ha evidenziato un vuoto di tutela nell'ordinamento italiano in tutti i casi in cui alla perquisizione non ha fatto seguito un sequestro – (situazione quest'ultima per la quale è previsto, invece, il rimedio del riesame). Per sanare tale vulnus è stata introdotta, con la cd. riforma Cartabia, la possibilità di proporre dinanzi al giudice atto di opposizione, mutuando la disciplina di cui all'art. 263, comma 5, c.p.p. Tutte le volte, pertanto, che ad una perquisizione non abbia fatto seguito alcun sequestro può darsi luogo al controllo giurisdizionale sulla legittimità dell'operato degli organi inquirenti. Estensione della garanziaIl rimedio dell'opposizione deve ritenersi esteso sia ai casi in cui alla perquisizione si è addivenuti a mezzo di un decreto dell'ufficio del pubblico ministero (così come testualmente indicato dalla norma) sia allorquando alla stessa abbia provveduto, d'iniziativa, la polizia giudiziaria purché quest'ultima sia stata oggetto di convalida ai sensi dell'art. 352 cod. proc. pen.: è per questa ragione che il legislatore ha parallelamente provveduto ad innovare la disciplina dettata da tale norma (comma 4) prevedendo che il pubblico ministero motivi le eventuali ragioni del diniego della convalida (In caso di mancata convalida sarà il provvedimento di “censura” del pubblico ministero all'operato della polizia giudiziaria a fare stato in termini di tutela prevista dall'ordinamento nei confronti del soggetto interessato). Soggetti interessatiAl rimedio dell’opposizione possono accedere non solo gli indagati bensì anche coloro che, pur non avendo assunto tale qualità, siano destinatari dell’atto di perquisizione L’indagato può proporre opposizione quando l’atto di perquisizione abbia riguardato un soggetto diverso solo in presenza di un concreto interesse. Motivi dell'opposizioneSebbene tutte le volte in cui il codice preveda lo strumento dell'opposizione non siano mai esplicitati i motivi da porre a fondamento della stessa (artt. 263, comma 5; 408; etc.), i vizi deducibili sono esclusivamente quelli che riguardano i presupposti sostanziali sanciti dalla legge di talché il giudice può sancire l'arbitrarietà dell'atto solo “quando accerta che la perquisizione è stata disposta fuori dai casi previsti dalla legge”. Termini di decadenza e forma cautelareL'atto di opposizione va formulato, a pena di decadenza, entro 10 giorni, individuandosi quale dies a quo quello “della data di esecuzione del provvedimento” ovvero “dalla diversa data in cui l'interessato ha avuto conoscenza dell'avvenuta perquisizione”. La decisione viene assunta all'esito dell'udienza camerale che trova svolgimento nelle forme (non necessariamente partecipate) di cui all'art. 127 cod. proc. pen. – (È possibile che il giudice, in quella sede, si riservi la decisione per poi darne comunicazione in un successivo momento a seguito del deposito del provvedimento). Entrata in vigoreNessuna disposizione transitoria – né nel Decreto Legislativo n. 150/2022 né nel Decreto Legge n. 162/2022 con il quale si è posticipata l'entrata in vigore della riforma Cartabia al 30/12/2022 – ha preso in esame l'introduzione del nuovo strumento di cui all'art. 252 bis. Ne consegue che già a far momento dall'entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 150/2022 – e, quindi, anche per tutte le situazione maturate nell'intervallo tra i due provvedimenti legislativi sopra menzionati – sarà possibile azionare il rimedio previsto avverso il decreto di perquisizione non seguito da sequestro. BibliografiaP. Di Geronimo, Il controllo giurisdizionale sulla legittimità della perquisizione, in AA.VV., La riforma del sistema penale. Commento al d. lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. Riforma Cartabia), a cura di A. Bassi e C. Parodi, Milano, 2022, 135; M. Gialuz, Per un processo penale più efficiente e giusto. Guida alla lettura della Riforma Cartabia, in Sist. pen. on line, 2022, 50. |