Ricorso collettivo: requisiti, sostanziali e processuali di ammissibilità

Redazione Scientifica
23 Marzo 2023

I requisiti di ammissibilità del ricorso collettivo sono due: uno positivo, costituito dalla identità di posizioni sostanziali e processuali in rapporto a domande giudiziali fondate sulle stesse ragioni difensive dei ricorrenti; l'altro negativo, costituito dall'assenza di un conflitto di interessi, anche solo potenziale, tra le parti.

Il Consiglio di Stato è stato chiamato a pronunciarsi nell'ambito di un giudizio in tema di piano regolatore, originato dalla proposizione in primo grado di un ricorso collettivo da parte dei ricorrenti, nonostante la diversità delle attività commerciale svolta dai medesimi.

Il Collegio, accogliendo l'eccezione di una delle parti appellate, per cui sussisterebbero potenziali conflitti di interesse dei quali i ricorrenti non hanno dimostrato l'insussistenza, ribadisce i requisiti che condizionano l'ammissibilità del ricorso collettivo.

Nel processo amministrativo è onere dei ricorrenti, qualora decidano di avvalersi della forma del ricorso collettivo, provare l'omogeneità delle loro posizioni, indicando e allegando tutti gli elementi e i documenti idonei a sostenere la pretesa, al fine di consentire al giudice di accertare in concreto la sussistenza dei fatti dedotti, ovvero verificare la specifica situazione legittimante di ciascun ricorrente.

Invero, il ricorso collettivo, presentato da una pluralità di soggetti con unico atto, è ammissibile solo nel caso in cui sussistano congiuntamente due requisiti: uno di tipo positivo, costituito dall'identità delle situazioni sostanziali e processuali (ossia che le domande giudiziali siano identiche nell'oggetto e che gli atti impugnati abbiano lo stesso contenuto e vengano censurati per gli stessi motivi); l'altro, di tipo negativo, costituito dall'assenza di un conflitto di interessi, anche solo potenziale, tra le parti.

Diversamente, è inammissibile il ricorso collettivo che nulla espone in ordine alle specifiche condizioni di legittimazione e di interesse di ciascun singolo ricorrente, impedendo al giudice di controllare il concreto e personale interesse di ciascuno dei ricorrenti, l'omogeneità delle loro posizioni e la concreta fondatezza della domanda.

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