Codice di Procedura Civile art. 473 bis 22

Rosaria Giordano

Inquadramento

La norma in commento è destinata ai provvedimenti che il giudice relatore assume nell’ipotesi di fallimento, alla prima udienza, del tentativo di conciliazione.

Mediante un’unica ordinanza, per un verso, sono resi i “tradizionali” provvedimenti urgenti nell’interesse della prole e dei coniugi e, per un altro, quelli di carattere istruttorio (con calendarizzazione dei relativi adempimenti).

I provvedimenti temporanei e urgenti

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Il contenuto

Quanto al contenuto dei provvedimenti, lo stesso è “vincolato” alle domande proposte dalle parti solo se le riguardano direttamente, mentre, rispetto alla prole, l'autorità giudiziaria può prescindere o andare oltre eventuali domande, in deroga ai principi generali di cui agli artt. 99 e 112 c.p.c., stante la natura indisponibile dei diritti dei minori.

Allo scopo di evitare problematiche interpretative circa la decorrenza dei contributi economici e così, riprendendo le parole della Relazione Illustrativa, “prevenire il cospicuo contenzioso di carattere esecutivo innescato dall'incertezza circa l'insorgenza temporale degli obblighi contributivi discendenti dall'adozione dei provvedimenti presidenziali”, è dato al giudice l'onere, se li adotta, di fissarne la decorrenza, con facoltà di individuare la stessa anche nella data di proposizione della domanda giudiziale. Ciò per evitare che, nel periodo di tempo trascorso tra il deposito del ricorso e la celebrazione della prima udienza, gli oneri di mantenimento siano comunque assolti dal genitore/coniuge gravato.

Nei provvedimenti provvisori il giudice deve anche indicare le informazioni che ciascun genitore è tenuto a comunicare all'altro (ai fini di un più efficace esercizio dei diritti/doveri conseguenti alle decisioni sull'affidamento) e può formulare una proposta di piano genitoriale tenendo conto di quelli allegati dalle parti ai rispettivi atti introduttivi. Si precisa che, se la proposta in questione è accettata dalle parti, la relativa violazione assurge ex se a condotta sanzionabile con le misure contemplate dall'art. 473-bis.39 c.p.c. (v., infra, § relativo Commento).

Si è osservato che, pertanto, nella proposta di piano genitoriale il giudice non dovrà solo individuare i tempi di permanenza del minore con ciascuno dei genitori ma anche cercare di coordinare tali tempi con gli impegni, scolastici ed extrascolastici del minore, in maniera da responsabilizzare ciascun genitore a farsi carico in modo specifico di essi e da declinare la routine quotidiana e lo stesso principio di bigenitorialità sulle specifiche esigenze di quel nucleo familiare (Costabile, in Giordano – Simeone, 50-51).

Gli effetti

Come nel sistema previgente, le ordinanze temporanee ed urgenti sono titoli esecutivi, i.e. consentono, in caso di inadempimento dell'obbligato, di dare corso all'esecuzione forzata, e restano efficaci, allo scopo di evitare “vuoti” nella regolamentazione della situazione, anche nell'ipotesi di estinzione del giudizio (secondo la disposizione dettata dall'art. 189 disp. att. c.p.c. per i provvedimenti presidenziali), fino a quando viene sostituita da un nuovo provvedimento.

Innovativa è invece la previsione per la quale detti provvedimenti costituiscono titolo per l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale (cfr. Costabile, in Giordano – Simeone, 59; in senso critico Graziosi, 368), atteso che, in passato, la Corte Costituzionale aveva dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 708, commi terzo e quarto, c.p.c. nella parte in cui non prevedevano che l'ordinanza c.d. presidenziale consentisse l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale osservando che l'ordinanza in questione è caratterizzata da un elevato grado di instabilità che non consente di assimilarla alle sentenze e agli altri provvedimenti che, per espressa previsione di legge, consentono l'iscrizione dell'ipoteca giudiziale (Corte Cost., 24 giugno 2002, n. 272).

I provvedimenti sull’ulteriore corso del giudizio

Novità di grande rilievo della riforma è la concentrazione della gestione del giudizio sin dall’inizio in capo al giudice relatore che, dunque, se le parti non riescono a trovare una conciliazione alla prima udienza, oltre ai provvedimenti temporanei, con la medesima ordinanza – in parte qua da ritenere non reclamabile - decide sull’ulteriore corso del procedimento.

Più in particolare, se ammette mezzi di prova, nella predetta ordinanza, il giudice: a) fissa l’udienza per l’assunzione delle prove entro il termine (ordinatorio) di novanta giorni; b) predispone il calendario del processo, con l’indicazione delle udienze per lo svolgimento degli ulteriori adempimenti istruttori (ad es. giuramento del ctu; escussione testi); c) indica nello stesso calendario del processo la data (successiva alla chiusura dell’istruttoria) di rimessione della causa in decisione.

Le ipotesi di immediata definizione della controversia

La prima udienza di comparizione può avere un esito definitorio sia se la causa è di natura documentale e quindi non è necessario che prosegua per l’espletamento dell’istruttoria, sia se l’istruttoria sia necessaria per la sola decisione delle domande sull’affidamento e sul contributo economico e non anche per quella sullo status dei coniugi (Costabile in Masoni, 414-415).

Bibliografia

Carratta, Un nuovo processo di cognizione per la giustizia familiare e minorile, in Fam. e dir., 2022, n. 4, 349; Costabile, Il nuovo rito unitario, in Commentario sistematico al nuovo processo civile a cura di Masoni, Milano 2023, 398 ss.; Costabile, Il nuovo procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie, in IUS-processocivile.it, 2023; Danovi, Il nuovo rito delle relazioni familiari, in Fam. e dir., 2022, n. 8-9, 837; Donzelli, La riforma del processo per le persone per i minorenni e per le famiglie, in Giustiziacivile.com, 10 giugno 2022;  Farina – Giordano – Metafora, La riforma del processo civile, Milano 2022; Giordano – Simeone (a cura di), Riforma del processo per le persone, i minorenni e le famiglie, Milano 2022; Lupoi, Il giudizio di primo grado, in La riforma del processo civile a cura di Tiscini, Pisa 2023, 794 ss.; Matteini Chiari, I procedimenti in materia di famiglia e minori, in IUS-Processsocivile.it, 21 luglio 2021; Silvestri, L’architettura della riforma della giustizia familiare, in judicium.it; Sapi – Simeone, Gli atti introduttivi, in La riforma del diritto di famiglia: il nuovo processo a cura di Giordano – Simeone, Milano 2023, 9 ss.; Simeone – Sapi, Il nuovo processo per le famiglie e i minori, Milano 2022; Tommaseo, La riforma del processo civile a un passo dal traguardo, in Fam. e dir., 2022, n. 10, 955; Vullo, Nuove norme per i giudizi di separazione e divorzio, in Fam. e dir., 2022, n. 4, 357.

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