Il provvedimento non suscettibile di passare in giudicato non comporta la necessità di sollevare il conflitto negativo di giurisdizione

Redazione Scientifica
19 Maggio 2023

Qualora la statuizione del giudice a quo, declinatoria della giurisdizione, non sia suscettibile di passaggio in giudicato perché sprovvista del carattere di definitività, il giudice ad quem non è vincolato a sollevare regolamento d'ufficio di giurisdizione innanzi alla Corte di cassazione.

Nell'ambito di un ricorso per l'emissione di ingiunzione di pagamento delle somme, il giudice ordinario lo aveva rigettato per difetto di giurisdizione.

La ricorrente, quindi, riproponeva la medesima istanza al giudice amministrativo che accoglieva la richiesta ed emetteva decreto ingiuntivo.

L'amministrazione comunale proponeva opposizione al decreto ingiuntivo emesso.

Il giudice dell'opposizione ha dichiarato inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione e conseguentemente ha disposto la revoca del decreto ingiuntivo opposto, avendo rilevato d'ufficio la questione circa la sussistenza della propria giurisdizione.

In particolare, il collegio osserva che la statuizione sulla giurisdizione emessa dal giudice ordinario, in quanto non preclude la riproposizione della domanda davanti allo stesso giudice, non è idonea ad assumere forza di giudicato tra le parti.

Conseguentemente, il giudice amministrativo non può ritenersi vincolato alla necessaria proposizione del conflitto di giurisdizione innanzi alla Corte di cassazione, secondo i dettami di cui all'art. 11, comma 3, c.p.a. per assenza del presupposto del passaggio in giudicato della relativa statuizione, trattandosi di decreto di rigetto dell'istanza per decreto ingiuntivo che non pregiudica la riproposizione della domanda avanti lo stesso giudice.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.