La novità del piano genitoriale: caratteristiche, peculiarità e indicazioni utili

Michol Fiorendi
15 Giugno 2023

Con la riforma Cartabia si è senza dubbio dato grande risalto al diritto delle relazioni familiari e questa attenzione si può ritrovare in molte novità che caratterizzano il grande cambiamento portato da tale riforma. Dal più massiccio intervento normativo volto alla creazione di un rito unico per tutti i procedimenti relativi alle persone, ai minorenni e alle famiglie, all'introduzione, più nello specifico, del piano genitoriale che ciascun genitore, in fase di contenzioso, ora deve allegare a ricorso e comparsa di costituzione.
Il quadro normativo

Con la riforma Cartabia si è senza dubbio dato grande risalto al diritto delle relazioni familiari e questa attenzione si può ritrovare in molte novità che caratterizzano il grande cambiamento portato da tale riforma. Dal più massiccio intervento normativo volto alla creazione di un rito unico per tutti i procedimenti relativi alle persone, ai minorenni e alle famiglie, all'introduzione, più nello specifico, del piano genitoriale che ciascun genitore, in fase di contenzioso, ora deve allegare a ricorso e comparsa di costituzione.

È cosa nota che tra le questioni che generano maggiore conflittualità nella coppia con figli minorenni, che sia sposata o meno, e che affronta il momento della separazione o del divorzio vi sia, spesso, la generalizzata difficoltà di condividere le scelte educative relative alla vita dei propri figli e, più nel dettaglio, di trovare accordi sui vari aspetti che caratterizzano l'organizzazione e la gestione della loro vita quotidiana (quali gli orari, le alternanze, le attività ludico-sportive, le persone frequentate, e tutti i molteplici piani che connotano la vita quotidiana di un bambino o ragazzo).

Proprio questi argomenti di frequente costituiscono terreno di scontro tra i genitori, portando inevitabilmente al consumarsi di quella microconflittualità che ancora caratterizza la maggior parte delle separazioni e dei divorzi, che congestiona le aule di giustizia e che – soprattutto – rende poco serena la vita dei figli minori coinvolti, vittime inconsapevoli e disarmate nelle guerre, giudiziali e non solo, dei loro genitori.

Per arginare questa tendenza e tutelare la conservazione di relazioni familiari il più possibile funzionali, proteggendo così la serenità dei figli, la riforma Cartabia valorizza la responsabilità genitoriale e la sua primaria funzione educativa, stabilendo che spetti ai genitori, ancor prima di aver definito la propria relazione, trovare una possibile convergenza sul progetto educativo relativo ai propri figli.

Il piano genitoriale, introdotto come novità dalla riforma, rappresenta uno degli strumenti con cui tendere verso tale obiettivo, in attuazione dell'indicazione contenuta nell'art. 1, comma 23, lett. f) legge 206/2021, e ai sensi dell'art. 473-bis.12, comma 4, c.p.c. laddove si prevede che con gli atti introduttivi le parti depositino altresì un piano genitoriale che illustri gli impegni e le attività quotidiane dei minori, relativamente alla scuola, al percorso educativo, alle eventuali attività extra-scolastiche, sportive, culturali e ricreative, alle frequentazioni parentali e amicali, ai luoghi abitualmente frequentati, alle vacanze normalmente godute.

La norma stabilisce che nei procedimenti relativi ai minori al ricorso è allegato un piano genitoriale che consiste nell'illustrazione, secondo la reciproca prospettazione dei genitori, degli elementi principali, che la medesima norma individua espressamente, del progetto educativo e di accudimento del minore. Analogo onere è previsto per il convenuto nella comparsa di costituzione.

Nello specifico, è l'art. 473-bis.16 c.p.c. (costituzione del convenuto) che stabilisce che il convenuto si costituisce…depositando comparsa di risposta che contiene le indicazioni previste, anche a pena di decadenza, dagli art. 167 e 473-bis.12, secondo, terzo e quarto comma, prevedendo così come passaggio imprescindibile per lo stesso convenuto la produzione di un piano genitoriale da allegare alla propria comparsa di costituzione.

Si tratta, quindi, di informazioni utili che permettono al giudice investito del procedimento di individuare e dettagliare, all'interno dei provvedimenti che egli è chiamato ad assumere, le indicazioni più opportune nell'interesse del minorenne, costruite “su misura” rispetto alla situazione di vita pregressa e alle sue abitudini consolidate.

Ed ancora, l'art. 473-bis.50 c.p.c. attua i principi di delega contenuti nell'art. 1, comma 23, lettere g) e r), legge n. 206/2021, nella parte in cui è disposto che «in assenza di limitazioni o provvedimenti di decadenza della responsabilità genitoriale, nell'assumere i provvedimenti circa l'affido dei figli minori il giudice indichi quali sono le informazioni che ciascun genitore deve obbligatoriamente comunicare all'altro” (lett. g) e che “nell'adottare i provvedimenti temporanei e urgenti il giudice possa formulare una proposta di piano genitoriale nella quale illustrare la complessiva situazione di vita del minore e le sue esigenze dal punto di vista dell'affidamento e dei tempi di frequentazione dei genitori, nonché del mantenimento, dell'istruzione, dell'educazione e dell'assistenza morale del minore, nel rispetto dei principi previsti dall'art. 337-ter del c.c.; …all'interno del piano genitoriale siano individuati i punti sui quali vi sia l'accordo dei genitori e che il mancato rispetto delle condizioni previste nel piano genitoriale costituisce comportamento sanzionabile ai sensi dell'art. 709-ter c.p.c..» (lett. r).

La norma, da leggersi in collegamento con quella di cui all'art. 473-bis.12 c.p.c., prevede che con i provvedimenti, anche temporanei, che scaturiscono in tema di affidamento dei figli minorenni, il giudice indichi le informazioni che ciascun genitore deve comunicare all'altro e costituisce applicazione dei principi dell'affidamento, anche per le ipotesi di affidamento esclusivo o esclusivo rafforzato.

Invero, anche in queste ultime due ipotesi il genitore non affidatario mantiene il generale potere/dovere di vigilanza (art. 337-quater, ultimo comma, c.c.) che può essere esercitato solo ove il genitore sia in possesso delle informazioni sulla vita del figlio.

La previsione che sia il giudice a indicare specificatamente le informazioni che un genitore deve comunicare all'altro avrà un effetto deflattivo del contenzioso marginale, verosimilmente impedendo il sorgere di controversie aventi a oggetto l'individuazione delle notizie sulla vita del figlio che ciascun genitore ha il diritto di avere dall'altro.

La seconda parte dell'articolo prevede che, nel formulare la propria proposta di piano genitoriale, il giudice tenga conto di quelli allegati dalle parti, pur potendosene scostare, e ciò in ragione degli ampi poteri d'ufficio di cui dispone.

La violazione del piano genitoriale proposto dal giudice e accettato dai genitori costituisce autonomo comportamento, sanzionabile ai sensi dell'art. 473-bis.39 c.p.c.

Temi obbligatori nel piano genitoriale

Come già indicato, è il quarto comma dell'art. 473-bis.12 a indicare il contenuto obbligatorio del piano genitoriale, a mezzo del quale ciascun genitore rende edotto il giudice della separazione o del divorzio degli impegni, delle attività quotidiane dei figli in relazione, inderogabilmente, alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze normalmente godute.

Siamo in un contesto di procedimento contenzioso, pertanto è realistico pensare che tra i due genitori vi siano già pendenze che riguardano, oltre la relazione e agli aspetti economici, l'interesse dei figli.

Nel caso in cui tra i genitori non vi sia accordo sul progetto educativo relativo ai figli, dovrà intervenire il giudice attraverso l'adozione dei provvedimenti temporanei e urgenti, come già detto, formulando lui stesso una proposta di piano genitoriale tenendo a mente di quelli allegati da ciascun genitore a ricorso e comparsa di risposta.

Dallo studio delle norme relative al piano genitoriale emerge nitidamente l'importanza di stilare con grande cura questo documento, non limitandosi ad indicare lo stretto necessario, bensì predisponendo un ricco ed elaborato piano che abbia come obiettivo quello di coinvolgere l'altro genitore e il giudice nel progetto educativo complessivo relativo ai figli, valutato e predisposto con la dovuta attenzione, responsabilità e nel loro esclusivo interesse.

Altri elementi utili nel piano genitoriale

Riguardo al suo contenuto, oltre ai principi generali che regolano tutti gli aspetti della genitorialità, un piano genitoriale ben concepito deve riportare specifici capitoli dedicati ai seguenti, numerosi, temi: dell'istruzione, sulla scelta della scuola, che sia pubblica o privata, dell'educazione speciale e dell'istruzione a casa, delle attività extra scolastiche, con relativa indicazione della ripartizione degli oneri, economici e di gestione pratica, tra ciascun genitore.

In tema di salute, nello specifico, una previsione sulle visite mediche, su eventuali decisioni da assumere, sulla scelta degli operatori sanitari di cui avvalersi e, anche qui, sulla ripartizione delle spese mediche tra ciascun genitore.

Sul tema della religione, in relazione alla scelta dell'istruzione religiosa o meno, e delle eventuali spese da sostenere.

Sul tema della comunicazione, in relazione a tempi e modi dei contatti telefonici, della modalità del trasferimento delle informazioni rilevanti - a mezzo internet o meno - sui costi dei vari strumenti e sull'utilizzo di internet e relativo controllo dei programmi utilizzati e accesso.

Sul tema delle persone di fiducia di cui ci si avvale per la cura e la gestione dei figli, quali nonni, rete parentale in generale, ed eventuali baby-sitter.

E ancora, sulla risoluzione delle controversie ed eventuale utilizzo dello strumento della mediazione familiare (mi sia consentito, sul punto, di osservare come in questo frangente la mediazione familiare sia in grado di esplicare al massimo la sua capacità di distensione dei rapporti tra le parti, agevolando un clima di fiducia tra i genitori e di promozione del canale comunicativo tra di essi, onde consentire l'elaborazione condivisa di un piano genitoriale e di un regime di affidamento dei figli minorenni).

Sul tema dello spostamento dei figli minori da un'abitazione all'altra, della modalità in cui ciò avviene, sul piano settimanale legato alle frequentazioni, con l'indicazione di un dettagliato e preciso schema settimanale che regoli il tempo trascorso con ciascun genitore.

Sul tema delle vacanze, dei giorni festivi, dei compleanni dei membri della famiglia e di tutte le date significative per quella famiglia.

Sul tema delle detrazioni fiscali e della relativa ripartizione tra i genitori.

Ogni famiglia, nella sua unicità, potrà e dovrà arricchire questo piano genitoriale indicando le proprie esigenze e peculiarità, poiché ogni realtà familiare richiede una sua specifica organizzazione e non certo omologazione.

Le conseguenze in caso di mancato rispetto

Il piano genitoriale proposto dal giudice, sulla stregua dei resoconti predisposti da ciascun genitore, diventa vincolante per i genitori che si impegnano ad osservarne il contenuto.

Il mancato rispetto delle misure previste nel piano genitorialeviene espressamente sanzionato dalle nuove norme introdotte dalla riforma.

Sul punto, il legislatore ha introdotto un rimedio giurisdizionale concretamente attivabile quando uno dei due genitori è costretto a misurarsi con gli inadempimenti dell'altro.

Se uno dei genitori si rende responsabile di «gravi inadempienze, anche di natura economica o di atti che arrechino pregiudizio al minore od ostacolino il corretto svolgimento delle modalità dell'affidamento e dell'esercizio della responsabilità genitoriale» il giudice può, ai sensi dell'art. 473-bis.39 c.p.c. modificare d'ufficio i provvedimenti in vigore, oppure adottare, anche congiuntamente, sanzioni quali l'ammonimento del genitore inadempiente, l'individuazione, ai sensi dell'art. 614-bis c.p.c., di una somma di denaro per ogni violazione o inosservanza o per ogni giorno di ritardo nell'attuazione del provvedimento, ovvero condannare il genitore inadempiente a una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 75,00 euro a un massimo di 50 mila euro a favore della cassa delle ammende, oppure ancora condannare il genitore inadempiente al risarcimento del danno nei confronti dell'altro genitore o anche d'ufficio del minore.

Il modello di riferimento del consiglio nazionale forense

All'indomani dell'entrata in vigore della norma sul piano genitoriale, alcuni tribunali hanno reso disponibili delle linee guida per la sua predisposizione in modo da aiutare i genitori a costruirlo con attenzione, completezza e cura, realizzando un resoconto accurato sulle informazioni necessarie al giudice per elaborare la proposta e proporre un quadro dell'organizzazione familiare il più possibile utile ed esaustivo.

Successivamente, il Consiglio nazionale forese ne ha fornito, a sua volta, un modello di riferimento, nel quale emerge che il piano genitoriale si compone di una parte descrittiva della situazione antecedente alla cessazione della convivenza, ivi includendo, ad esempio, anche informazioni sulle autovetture in uso alla famiglia, sugli eventuali motocicli in uso ai figli, sui nonni e i parenti che collaborano alla gestione dei figli minorenni con relativi incombenti assegnati, sulle eventuali collaboratrici che di loro si occupano, con precisazione dell'orario di lavoro e del costo settimanale.

Nela stessa parte descrittiva, il modello specifica se il figlio segua lezioni private, per quali materie e con quale frequenza, che sport pratica, quali impegni sportivi lo occupano nel fine settimana.

Per i figli preadolescenti e adolescenti un riquadro permette di precisare se al figlio minorenne sono concesse uscite serali e, in caso positivo, in quali giorni e momenti, indicando gli orari di rientro a casa.

E ancora, la prima parte del modello indica dettagliatamente informazioni sulle condizioni di salute del minorenne, su eventuali disturbi dell'apprendimento, patologie particolari, allergie, inclusi i farmaci non da banco, i medici e gli specialisti di riferimento dediti alle sue cure negli ultimi tre anni.

La seconda parte del modello è, invece, dedicata al vero e proprio piano per la gestione dei figli minorenni dopo la cessazione della convivenza tra i genitori. In questa sezione è inserita la routine settimanale, l'alternanza tra i genitori, chi dovrà occuparsi di accompagnare e riprendere i figli da scuola, e agli impegni sportivi ed extrascolastici. Dovrà, altresì, esser precisato, in caso di inadempimento del genitore, quali sono le figure delegate ad accompagnare i figli ai suddetti impegni e come verranno ripartite le vacanze e le singole festività.

Conclusioni

Alla luce di quanto sin qui detto, l'introduzione del piano genitoriale, sulla carta, dovrebbe favorire lo scambio e la circolazione del maggior numero di informazioni tra genitori in relazione ai propri figli e, conseguentemente, nella migliore delle ipotesi, aiutare un loro costruttivo confronto, facilitando la costruzione di progetti educativi più ponderati e condivisi.

Per contro, nel caso in cui la conflittualità tra i genitori sia molto accesa, il notevole flusso di informazioni, se non ben gestito, o – addirittura – strumentalizzato per confliggere ulteriormente, potrebbe anche condurre verso un peggioramento delle dinamiche conflittuali.

Si consideri però un aspetto particolarmente pregnante: vista l'obbligatorietà della sua predisposizione nei procedimenti contenziosi, ciascun genitore, per poter presentare un documento esaustivo, dovrà necessariamente riporre cura e attenzione nella sua costruzione. Questo passaggio forse potrà portare ciascun genitore a focalizzarsi sui propri figli, fermandosi a guardandoli nelle loro specifiche esigenze. Forse il doversi prendere del tempo per osservare la quotidianità dei propri figli potrà riempire di un senso ancor più concreto il tanto fondamentale, quanto decantato, principio del best interest of the child?

Riferimenti

V. De Gioia, Il nuovo codice civile prima e dopo la riforma, Milano, 2023;

Relazione illustrativa del Ministero della Giustizia al D.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, in attuazione della legge delega n. 206 del 2021;

AA.VV., La mediazione familiare nella Riforma Cartabia: comporre i conflitti e ritessere le relazioni, ebook, Milano, 2022.

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