Iscrizione alla white list: il consorzio stabile non può avvalersi di requisiti morali delle consorziate

Simone Abrate
04 Luglio 2023

Il Consorzio stabile che partecipi alla gara, anche quando non esegue direttamente le opere, deve possedere i requisiti morali previsti (nella specie l'iscrizione alla white list) non potendoli mutuare dai consorziati.

Il caso. Un consorzio stabile è stato escluso da una pubblica gara per mancato possesso del requisito costituito dall'iscrizione nella cd. white list tenuta dalla Prefettura della Provincia in cui l'operatore economico ha la propria sede; in particolare, si trattava di un requisito pacificamente in possesso delle due consorziate indicate per l'esecuzione della prestazione ma non in possesso del Consorzio che si era visto rigettare l'istanza di iscrizione presentata alla Prefettura.

La soluzione del TAR Toscana. Il TAR Toscana ha rilevato che la legge di gara imponeva – in maniera del tutto chiara - ai “concorrenti” il possesso del requisito di iscrizione nella white list. Trattandosi di requisito generale-morale di partecipazione, non è consentito al consorzio stabile di mutuare e valersi delle iscrizioni alla white list possedute dalle consorziate indicate per l'esecuzione delle prestazioni. Prosegue il TAR toscana precisando che – nel mercato dei contratti pubblici - l'aspetto della moralità è garantito sia dalla mancanza di precedenti penali, sia dall'iscrizione alla white list, con necessità di sussistenza dei requisiti, sia da parte del “concorrente-consorzio”, sia da parte (ovviamente) della consorziata esecutrice.

Non è invece possibile ipotizzare, come sostenuto dalla ricorrente, alcun “riverbero” favorevole (in termini di “ultrattività”) dalla consorziata al consorzio, in quanto il consorzio non può avvalersi di requisiti morali di altri soggetti.

Per tali ragioni, il Giudice amministrativo ha rigettato il ricorso, osservando che il requisito morale del concorrente è imprescindibile proprio in considerazione del ruolo del consorzio stabile che si pone, partecipando, non in una posizione secondaria o defilata, ma quale principale protagonista, nel ruolo di “concorrente” a pieno titolo (anche quando non esegue direttamente le opere), a prescindere, cioè, dalla scelta imprenditoriale di non realizzare, in proprio, i lavori affidandoli alle sue consorziate.

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