La sospensione della patente all'esito della messa alla prova è di competenza del Prefetto

11 Agosto 2023

Nella pronuncia in esame, la Suprema Corte si è occupata di stabilire la competenza a irrogare la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente, quando, una volta stabilito l'esito favorevole della messa alla prova, il giudice procedente debba dichiarare l'improcedibilità per intervenuta estinzione del reato.
Massima

Il giudice che dichiari l'estinzione del reato per l'esito positivo della messa alla prova, ai sensi dell'art. 168-ter c.p., non può applicare la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, che resta di competenza del Prefetto ai sensi dell'art. 224 comma 3 C.d.S.

Il caso

Citato a giudizio per rispondere del reato di guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti con provocazione di un incidente stradale, di cui all'art. 187 commi 1 e 1-bis C.d.S., l'imputato chiedeva la sospensione del procedimento con messa alla prova (M.A.P.).

Il Tribunale, a seguito dell'esito positivo della M.A.P., sul combinato disposto degli artt. 464-septies e 531 c.p.p., dichiarava non doversi procedere per estinzione del reato, con applicazione della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per 1 anno.

Avverso la sentenza ha proposto ricorso per cassazione l'imputato, lamentando violazione di legge in ordine alla statuizione relativa alla sanzione amministrativa accessoria.

Il P.G. ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, limitatamente alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida con eliminazione della stessa e trasmissione degli atti al Prefetto per quanto di competenza.

La questione

La questione proposta alla Corte attiene alla competenza a irrogare la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente, allorquando, constatato l'esito favorevole della M.A.P., il giudice procedente abbia a dichiarare l'improcedibilità per intervenuta estinzione del reato.

Nessun dubbio, sussiste, infatti, in merito all'applicabilità della citata sanzione, dal momento che l'art. 168-ter comma 2, II periodo, c.p. prevede espressamente che «l'estinzione del reato per l'esito positivo della messa alla prova non pregiudica l'applicazione delle sanzioni amministrative accessorie ove previste dalla legge».

Le soluzioni giuridiche

La Suprema Corte, nel ribadire il proprio consolidato orientamento, ha ritenuto fondato il ricorso.

L'istituto della messa alla prova - che comporta la prestazione di condotte volte all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, nonché, ove possibile, il risarcimento del danno cagionato, con affidamento dell'imputato al servizio sociale, unitamente alla prestazione del lavoro di pubblica utilità - si presenta quale strumento di composizione preventiva e pregiudiziale del conflitto penale, ove il giudice, astenendosi da un positivo accertamento della responsabilità, si limita a verificare il ricorrere delle condizioni di proscioglimento.

Diversamente, l'istituto del lavoro di pubblica utilità c.d. “secco”, disciplinato soltanto in relazione alle ipotesi di cui agli artt. 186 comma 9-bis e 187 comma8-bisC.d.S. - qui inapplicabile, stante la provocazione di incidente stradale - presuppone necessariamente l'accertamento della responsabilità, tanto che si atteggia a pena sostitutiva, in grado di svolgere anche una funzione “premiale”, in quanto, oltre a determinare per il condannato la declaratoria di estinzione del reato, comporta le favorevoli conseguenze della riduzione a metà della durata della sospensione della patente e della revoca della confisca del veicolo, da disporsi da parte del giudice in apposita udienza.

Stante l'evidente differenza sostanziale dei due istituti, in relazione alla M.A.P. resta applicabile la disciplina di carattere generale recata dall'art. 224 comma 3 C.d.S. laddove stabilisce che, nel caso di estinzione del reato - per causa diversa dalla morte dell'imputato, circostanza che comporta l'estinzione delle sanzioni - il prefetto procede all'accertamento della sussistenza delle condizioni di legge per l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria e procede, per quanto compatibile, ai sensi degli artt. 218 e 219.

Tale conclusione risulta coerente anche con la previsione di cui agli artt. 186 comma 2 e 187 comma 1 C.d.S., laddove si stabilisce che la sanzione amministrativa accessoria, da applicarsi da parte del giudice, segue "l'accertamento del reato".

Inoltre, l'art. 221 comma 2 C.d.S. prevede espressamente la cessazione della competenza del giudice penale, in caso di connessione obiettiva di un illecito amministrativo con un reato, in caso di definizione del processo penale "per estinzione del reato".

In conclusione, il giudice penale che pronunci sentenza di intervenuta estinzione del reato ex art. 168-ter comma 2 c.p., per positivo esito della messa alla prova, non può e non deve applicare la sanzione amministrativa accessoria, che potrà essere applicata dal Prefetto competente cui siano stati trasmessi gli atti da parte del cancelliere in seguito al passaggio in giudicato della sentenza.

La sentenza impugnata è stata, quindi, annullata senza rinvio, limitatamente alla pronuncia della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, che viene eliminata, con trasmissione della sentenza al Prefetto, a cura della cancelleria, per quanto di competenza.

Osservazioni

La sentenza risulta senza dubbio logica e condivisibile.

Si deve, tuttavia, ricordare che con la sentenza n. 163 del 30 maggio 2022 la Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 224 comma 3 C.d.S., nella parte in cui non prevede che, nel caso di estinzione del reato di guida sotto l'influenza dell'alcool di cui all'art. 186 comma 2 lett. b) e c) C.d.S. - al di fuori dell'ipotesi prevista dal comma 2-bis - per esito positivo della MAP, il prefetto, applicando la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente, ne riduca la durata della metà.

Riferimenti
  • F. Piccioni, I Reati Stradali. Il diritto penale stradale nella pratica professionale - II edizione, Giuffrè Francis Lebefevre, 2021;
  • F. Piccioni, Targhe estere e sanzioni accessorie, Giuffrè Francis Lebefevre, 2022.

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