Quesito in tema di accertamenti autoptici (cadavere non identificato)InquadramentoGli accertamenti tecnici non ripetibili disposti a seguito del rinvenimento di un cadavere o di resti cadaverici, hanno, prima ancora di appurare le cause della morte (e la eventuale sussistenza di profili di penale rilevanza), l'obiettivo primario di pervenire alla identificazione della salma. FormulaN. ... / ... R.G.N.R. PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ... Accerti il consulente tecnico [1], previa descrizione esterna [2] e successivo esame autoptico [3] del cadavere [4] del soggetto allo stato non identificato rinvenuto in data ... in ..., presso ... [5] (attualmente conservato presso l'Obitorio di ... [6] ), esaminati i reperti in sequestro e la documentazione agli atti del fascicolo (nonché la ulteriore documentazione che si riterrà necessario acquisire, se del caso, anche con l'ausilio della Polizia Giudiziaria) e compiuti tutti gli accertamenti del caso, quali siano state l'ora presumibile (specificando i fenomeni cadaverici che fondano tale supposizione), le verosimili cause del decesso [7] e i mezzi che lo produssero [8]. Il consulente è autorizzato sin d'ora ad esperire, se del caso e comunque sotto il proprio diretto controllo, ogni necessario esame specialistico e di laboratorio ed al prelievo di parti di organi [9], di liquidi [10] o di altro materiale biologico utile alle indagini [11] (campioni da inviare poi all'Ospedale di ... [12] per effettuare i necessari esami [13] e a farsi coadiuvare da tecnico settore, ad operare i necessarî rilievi fotografici ed a fare uso di mezzo proprio (con esenzione di responsabilità per la pubblica amministrazione). Documenti adeguatamente le operazioni compiute, anche mediante fotografie. Proceda poi alla caratterizzazione del Dna estratto dal materiale biologico così prelevato e ad ogni altra attività utile alla compiuta identificazione dei resti, anche mediante comparazione con i campioni già prelevati a consanguinei di ... [14]. Riferisca, infine, di ogni ulteriore elemento egli ritenga necessario per l'accertamento dei fatti e comunque utile ai fini di giustizia. 1. È possibile che le peculiarità del caso peculiarità del caso concreto e la natura del quesito impongano una consulenza collegiale in cui l'esperto di medicina legale sia affiancato da un chimico/tossicologo che possa valutare compiutamente l'azione di sostanze stupefacenti o psicotrope sul metabolismo della persona offesa. È altresì tecnicamente possibile nominare consulente il solo medico legale, affiancandogli l'esperto di chimica nelle vesti di suo ausiliario. In ogni caso, “le autopsie, anche se ordinate dall'autorità giudiziaria, devono essere eseguite dai medici legalmente abilitati all'esercizio professionale” (art. 45, comma 1, d.P.R. n. 285/1990, Regolamento di polizia mortuaria). 2. Diretta ad accertare i caratteri fisici generali del cadavere (altezza, peso, capelli, colore della pelle, etnia, condizioni di nutrizione e costituzione corporea, nei, cicatrici e segni particolari, tatuaggi o piercing), i fenomeni post mortem (macchie ipostatiche, rigidità, modificazioni del bulbo oculare, microfauna cadaverica, etc.) e quanto utile a fini di accertamento (ematomi o segni di traumatismi, ferite lacero contuse, fratture, segni di iniezione, etc.). 3. Dopo il cosiddetto esame esterno, l'accertamento autoptico ricomprende anche l'ispezione di tutte le cavità del corpo (testa, collo, torace-addome), con eventuale campionamento istologico (cuore, polmone, fegato, rene, encefalo, milza). 4. In questo specifico caso, oggetto dell'accertamento potrebbero essere anche soltanto dei resti umani o comunque un cadavere pesantemente mutilato (art. 5, d.P.R. n. 285/1990). 5. Ordinariamente, il cadavere è invece posto disposizione del medico legale solo dopo che ne è stato formalizzato il riconoscimento ad opera di prossimi congiunti o di altri soggetti e se del caso a seguito di verifiche documentali. 6. Secondo il regolamento di polizia mortuaria (artt. 8, 9, 13, 14), nessun cadavere può essere chiuso in cassa, né sottoposto ad autopsia, a trattamenti conservativi o a conservazione in cella frigorifera (ovvero essere inumato, tumulato o cremato), prima che sia trascorse ventiquattro ore dal momento del decesso, protratte sino a quarantotto ore nei casi di morte improvvisa e quando si abbia il dubbio di morte apparente, salvo casi di irrevocabilità in dubbio della morte (essendo la stessa conseguita a decapitazione o a maciullamento ovvero accertata dal medico necroscopo, anche mediante registrazione elettrocardiografica di durata non inferiore a venti minuti). I comuni devono disporre di un obitorio, istituito nell'ambito dei locali cimiteriali o presso ospedali o strutture sanitarie, per il mantenimento in osservazione e riscontro diagnostico dei cadaveri di persone decedute senza assistenza medica e per il deposito a tempo indefinito dei cadaveri a disposizione dell'autorità giudiziaria. 7. Ad esempio, asfissia da soffocamento ovvero lesioni cranio-encefaliche. 8. Seguitando nel medesimo esempio, impiccagione ovvero colpo di arma da fuoco, impatto contro una struttura anelastica, trauma inferto con corpo contundente. 9. Ad esempio, del cuore, quando appare verosimilmente una patologia cardiaca come causa del decesso. 10. Sangue, orina, bile, umor vitreo, contenuto gastrico. 11. Capelli, peli, cartilagini, unghie, etc. 12. Ovvero presso qualsiasi altro idoneo laboratorio, presso strutture pubbliche o private. 13. Le analisi di laboratorio potranno ricomprendere accertamenti istologici, tossicologici, genetici, citologici, e così via. 14. Qualora le indagini consentano di ipotizzare, sia pure con larga approssimazione e senza alcuna definitiva certezza, una possibile identità del cadavere (persona di cui era stata denunciata la scomparsa in zona, soggetto non più riconoscibile mediante il solo esame esterno ma in possesso di documenti di identità in qualche modo compatibili, etc.), sarà buona regola acquisire il profilo genetico di consanguinei onde avere poi definitive conferme dalla attività di comparazione. CommentoL'art. 360 c.p.p. disciplina gli accertamenti tecnici che riguardino persone, cose o luoghi il cui stato è soggetto a modificazione (cosiddetta “irripetibilità intrinseca”, da cui deriva sempre la possibilità di inserire i relativi atti di indagine nel fascicolo del dibattimento, con conseguente facoltà di lettura da parte del Giudice, anche in deroga al disposto dell'art. 511 c.p.p. in tema di atti compiuti da autorità straniera. Cfr. Cass. IV, n. 27954/2013). La Corte di Cassazione ha precisato che, quand'anche l'attività di esame e di studio risulti espletata oltre il termine di durata delle indagini preliminari dal consulente tecnico del P.M. sulla documentazione e sull'attività tempestivamente compiuta in sede di esame autoptico, non sarà possibile procedere ad acquisizione della relazione di consulenza al fascicolo del dibattimento, pur potendosi la prova formare a seguito dell'esame dell'ausiliario nel contraddittorio delle parti. (Cass. IV, n. 18473/2014). Dovranno essere dunque sempre condotte con le garanzie di legge le operazioni di autopsia di un cadavere, inciso da notori fenomeni putrefattivi ed esempio paradigmatico di fisiologica impossibilità di ripetizione. L'art. 116 disp. att. c.p.p., prevede però che, quando la morte di una persona faccia sorgere il mero sospetto di un reato, il Pubblico Ministero provvede ad accertare la causa della morte. Se l'esame esterno del cadavere o altri accertamenti non portino a conclusioni sufficientemente sicure, può disporre ordinare l'autopsia, dopo aver compiuto le indagini occorrenti per l'identificazione. Se non si riesce a dare un'identità alla salma, questa può essere esposta in un luogo pubblico (solitamente l'obitorio comunale) e fotografata, redigendo verbale che descrive le vesti e gli oggetti rinvenuti con il cadavere, dei quali è assicurata la custodia. In questo caso, la sepoltura non può essere eseguita senza l'ordine del procuratore della Repubblica. Secondo l'art. 5, comma 1, d.P.R. n. 285/1990 (Regolamento di polizia mortuaria), nel caso di rinvenimento di parti di cadavere o anche di resti mortali o di ossa umane, chi ne fa la scoperta deve informarne immediatamente il sindaco, il quale ne dà subito comunicazione all'autorità giudiziaria, a quella di pubblica sicurezza e a quella sanitaria. Gli accertamenti medico-legali avranno dunque in questo caso ad oggetto soltanto una porzione di cadavere, più o meno integra (sino ai casi, di qualche ricorrenza pratica, di poche ossa soltanto o persino di una sola). In ogni caso, si renderanno necessari ulteriori accertamenti genetici, nella speranza che la successiva attività di comparazione possa fornire risposte definitive. |