Reclamo contro il decreto di archiviazione (art. 410-bis, comma 3)InquadramentoIl decreto di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari è nullo se emesso in mancanza di avviso (quando dovuto) alla persona offesa e all'indagato (per quest'ultimo solo nel caso di archiviazione per particolare tenuità del fatto), se emesso prima che sia scaduto il termine per la persona offesa per opporsi all'archiviazione senza che sia stato presentato l'atto di opposizione oppure se, in caso di opposizione, il giudice si sia pronunciato sulla sua ammissibilità (a meno che la persona offesa non abbia omesso di indicare le ulteriori indagini da svolgere). Nelle ipotesi suddette l'interessato può impugnare il decreto di archiviazione proponendo reclamo innanzi al tribunale in composizione monocratica entro il termine di quindici giorni dalla conoscenza del provvedimento. Il tribunale provvede con ordinanza non impugnabile e senza l'intervento delle parti (che comunque devono essere avvisate, almeno dieci giorni prima dell'udienza, e possono depositare memorie almeno cinque giorni prima dell'udienza). FormulaAL TRIBUNALE PENALE DI.... in composizione monocratica [1] RECLAMO CONTRO IL DECRETO DI ARCHIVIAZIONE (ART. 410-BIS, comma 3, c.p.p.) Il sottoscritto Avv..... [2], con studio in.... via...., quale difensore come da atto di nomina già depositato in data.... ovvero come da atto di nomina allegato, della seguente persona offesa: ...., nato a...., il...., residente a.... in via....; nel procedimento penale n..... /.... R.G.N.R. iscritto nei confronti dell'indagato....; per i reati di cui all'art. (agli artt.)...., commesso in...., il....; ovvero per i reati previsti e puniti dagli artt.: a).... c.p., commesso in...., il....; b).... legge.... /...., commesso in...., il....; c).... d.P.R..... /...., commesso in...., il....; d).... d.lgs..... /...., commesso in...., il....; rilevato che in data.... il giudice per le indagini preliminari ha emesso decreto di archiviazione del procedimento penale in oggetto per le seguenti ragioni.... (riportare sinteticamente i motivi della richiesta di archiviazione); rilevato che il reclamante ha avuto conoscenza del decreto di archiviazione suddetto in data....; ritenuto che il decreto di archiviazione impugnato sia nullo per il seguente motivo.... (indicare il motivo della nullità del decreto di archiviazione impugnato); visto l'art. 410-bis c.p.p., CHIEDE che il tribunale in composizione monocratica annulli il decreto di archiviazione emesso in data...., ordinando la restituzione degli atti al giudice per le indagini che ha emesso il provvedimento impugnato. Si allega: 1)....; 2)..... Luogo e data.... Firma.... Ai sensi dell'art. 1 d.m. 4 luglio 2023 (G.U. n. 155 del 5 luglio 2023) e dell'art. 1 d.m. 18 luglio 2023 (G.U. n. 166 del 18 luglio 2023), l'atto rientra tra quelli per i quali è provvisoriamente possibile anche il deposito telematico. Tale obbligo decorrerà solo dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3 dell'art. 87 d.lgs. n. 150/2022. [1]In difetto di qualsiasi indicazione del legislatore, si ritiene che l'atto di reclamo, indirizzato al tribunale in composizione monocratica, debba essere depositato presso la cancelleria del giudice per le indagini preliminari che ha emesso il decreto di archiviazione impugnato. [2]Il reclamo contro il decreto di archiviazione può essere presentato direttamente dalla persona offesa o dal suo difensore. Trattandosi di un mezzo di impugnazione, si ritiene che il difensore debba essere munito di procura speciale ai sensi della disposizione generale di cui all'art. 571 c.p.p. CommentoLa nullità del decreto di archiviazione La l. n. 103/2017 ha introdotto nel codice di rito l'art. 410-bis c.p.p., individuando un nuovo mezzo di impugnazione (il reclamo innanzi al tribunale in composizione monocratica) per le ipotesi di nullità del decreto di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari. La finalità del legislatore (che emerge anche da altri interventi della cd. Riforma Orlando) è quella evidente di deflazionare i giudizi davanti alla Corte di Cassazione (così come indicato nella Relazione al d.d.l. n. 2798, in Atti Parlamentari, Camera dei Deputati, XVII Legislatura, Disegni di legge e Relazioni, Documenti, 5, in cui a tal proposito è indicato che il ricorso per cassazione rappresentava “un mezzo eccessivo rispetto alla funzione connessa all'esame di vizi che attengono alla mera violazione del contraddittorio camerale in sede di procedimento di archiviazione”). Ai sensi dell'art. 409, comma 1, c.p.p. il decreto motivato di archiviazione viene emesso dal giudice per le indagini preliminari quando accoglie la richiesta del pubblico ministero e non è stata presentata opposizione dalla persona offesa. L'art. 410, comma 2, c.p.p. prevede un'ulteriore ipotesi di archiviazione del procedimento con decreto motivato del giudice per le indagini preliminari, ovvero quando è stata presentato atto di opposizione dalla vittima del reato, ma il giudice dichiara l'opposizione inammissibile e ritiene che la notizia di reato sia infondata. Il comma 1 dell'art. 410-bis c.p.p., nell'indicare le ipotesi di nullità del decreto di archiviazione, codifica le fattispecie già individuate dalla giurisprudenza in numerose sentenze. In particolare, secondo detta disposizione, il decreto di archiviazione è nullo se viene emesso: a) in violazione dell'obbligo di informare la persona offesa dal reato, avendone diritto o perché la vittima del reato ne ha fatto espressamente richiesta (ex art. 408, comma 2, c.p.p.) o perché si procede per uno dei reati indicati dall'art. 408, comma 3-bis, c.p.p. (reati commessi con violenza alla persona, furto in abitazione e furto con strappo). Sul punto la Corte di Cassazione (Cass. V, n. 38758/2015) ha individuato nella violazione del contraddittorio la ragione della nullità del decreto emesso; b) in violazione dell'obbligo di informare la persona offesa dal reato e l'indagato, che ne hanno diritto in quanto l'archiviazione è stata richiesta per particolare tenuità del fatto (art. 411, comma 1-bis, c.p.p.). Anche in questo caso la nullità deriva da una palese violazione del contradditorio con le parti del procedimento; c) prima che sia scaduto il termine (di venti o trenta giorni) previsto dall'art. 408, commi 3 e 3-bis, c.p.p. e senza che la persona offesa abbia presentato atto di opposizione, quale ulteriore ipotesi di violazione del contraddittorio (sul punto, Cass. VI, n. 10692/2003); d) omettendo di pronunciarsi sull'ammissibilità dell'opposizione presentata dalla vittima del reato oppure dichiarando (illegittimamente) l'opposizione inammissibile, salvo che la persona offesa abbia omesso di indicare gli ulteriori atti di indagine da compiere (Cass. II, n. 46426/2014). Le previsioni di nullità sopra indicate sono da ritenere tassative, dovendosi escludere la possibilità di interpretazioni analogiche. L'impugnazione del decreto di archiviazione In caso di nullità del decreto di archiviazione può essere presentato reclamo al Tribunale in composizione monocratica. L'atto in questione rappresenta una novità nel nostro ordinamento. Andando a sostituire il ricorso per cassazione, il reclamo ai sensi dell'art. 410-bis c.p.p. dovrebbe essere qualificato come mezzo di impugnazione. Tuttavia, il nuovo istituto, per come disciplinato, pone dei dubbi sull'effettiva natura quale mezzo di impugnazione. Una parte della dottrina sostiene, infatti, che non si tratti di un mezzo di impugnazione, ma di una sorta di atto di opposizione, che determina un controllo di legalità da parte dell'autorità giudiziaria. Il reclamo può essere presentato dalla parte interessata, ovvero non solo dalla persona offesa, ma anche dell'indagato, ma questi nel solo caso in cui sia stato omesso l'avviso nell'archiviazione per particolare tenuità del fatto. Il termine per presentare il reclamo è di quindici giorni. Il termine decorre da quando l'interessato ha avuto conoscenza del provvedimento di archiviazione. Pertanto, è onere del reclamante indicare in quale data ha avuto notizia del decreto di archiviazione. L'organo giudicante è il tribunale in composizione monocratica, che decide con ordinanza non impugnabile. Non è previsto un contradditorio pieno, ma meramente cartolare. Le parti, infatti, devono essere avvisate almeno dieci giorni prima dell'udienza in cui verrà deciso il reclamo e possono presentare memorie fino a cinque giorni prima. Il tribunale, però, decide senza l'intervento delle parti del procedimento. In merito ai poteri decisori va osservato che al tribunale in sede di reclamo è preclusa la possibilità di rivalutare nel merito il decreto di archiviazione, dovendo limitarsi ad esercitare un mero controllo sui vizi formali del provvedimento impugnato. Se il tribunale accoglie il reclamo, annulla il decreto di archiviazione e dispone la restituzione degli atti al giudice per le indagini preliminari che aveva emesso il provvedimento impugnato. Se il tribunale rigetta il reclamo o lo dichiara inammissibile (per violazione del termine di impugnazione o per mancanza di legittimazione nel reclamante), viene confermato il decreto impugnato. In caso di declaratoria di inammissibilità il reclamante viene anche condannato a pagare, oltre alle spese del procedimento, anche una somma in favore della cassa delle ammende. La Suprema Corte recentemente ha precisato che, nei confronti dell'ordinanza emessa ai sensi dell'art. 410-bis c.p.p. senza aver dato avviso alle parti dell'udienza fissata per la decisione sul reclamo, il ricorso per cassazione è inammissibile per il principio di tipicità dei mezzi di impugnazione, trattandosi di un provvedimento espressamente dichiarato come non impugnabile. In questi casi il reclamante può presentare al tribunale richiesta di revoca della decisione assunta (Cass. V, 44133/2019; Cass. VI, n. 17535/2018). Per espressa previsione dell'art. 411 c.p.p., novellato dalla l. n. 103/2017, la disciplina del reclamo dinanzi al tribunale in composizione monocratica è applicabile anche a tutte le ipotesi di richiesta di archiviazione disciplinate dall'art. 411 c.p.p. Recentemente la Suprema Corte ha ritenuto esperibile il reclamo ex art. 410-bis c.p.p. anche avverso i provvedimenti di archiviazione adottati dal giudice di pace (Cass. V, 31601/2020). |