Richiesta di assunzione di prove (art. 422)

Veronica Manca

Inquadramento

L'art. 422 c.p.p. consente al giudice di intervenire d'ufficio; prerogativa concessa in ogni caso all'imputato, il quale può sollecitare comunque il potere di intervento del giudice. Più discussa la possibilità che a sollecitare il giudice sia il pubblico ministero o ancora più la parte civile, trattandosi evidentemente di prove a discarico.

Formula

UFFICIO DEL G.U.P. PRESSO IL TRIBUNALE DI.... [1]

RICHIESTA DI ASSUNZIONE PROVE DECISIVE

***

Proc. pen. n..... R.G.N.R.

Proc. pen. n..... R.G.

Il sottoscritto Avv..... del Foro di...., con studio in...., difensore di fiducia dell'imputato...., nel procedimento penale N..... R.G.N.R.,

PREMESSO

– che il Sig..... è imputato nel proc. pen. N..... R.G.N.R. - R.GIP..... per il reato di cui all'art..... per avere....;

– che il Pubblico Ministero in data.... ha emesso richiesta di rinvio a giudizio;

– che, per l'effetto, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la fissazione dell'udienza preliminare per il giorno...., ad ore....;

– che, tuttavia, allo stato, in ragione del materiale probatorio offerto dalle indagini preliminari non è possibile addivenire ad una decisione in relazione al procedimento penale in epigrafe nei confronti di Tizio, dato che.... (specificare le ragioni a sostegno della propria istanza);

– che si rivela necessario, quindi, procedere all'assunzione dei seguenti mezzi di prova decisivi al fine della sentenza di non luogo a procedere:.... (elencare qui i mezzi di prova che si ritiene decisivi).

Tutto ciò premesso, il presente difensore, ai sensi dell'art. 422 c.p.p.

CHIEDE

di procedersi all'assunzione dei mezzi di prova sopraindicati, salvi i diversi e ulteriori mezzi che verranno individuati dal Giudice, nell'ordine che segue:.... qui riepilogare i mezzi di cui si chiede l'assunzione.

Con la massima osservanza,

Luogo e data....

[1]Indicare con precisione l'autorità competente per territorio.

Commento

Inquadramento della norma: l'evidente decisività delle prove a discarico

L'art. 422 c.p.p. consente al giudice di intervenire d'ufficio, attivabile dall'imputato. Più discussa la possibilità che a sollecitare il giudice sia il pubblico ministero o ancora più la parte civile, trattandosi evidentemente di prove a discarico.

Il criterio qualitativo di ammissione delle prove che sta nella “evidente decisività” risulta invertito rispetto a quello previsto per il dibattimento, in cui il giudice può escludere solo le prove vietate o manifestamente irrilevanti o superflue: si tratterebbe, secondo la dottrina, di una sorta di presunzione di irrilevanza di prove diverse da quelle che appaiono decisive per raggiungere il proscioglimento.

La circostanza poi che la norma prevede la possibilità dell'attivazione d'ufficio del potere del giudice di disporre l'ammissione delle prove senza alcuna specificazione, sembra implicitamente ammettere la possibilità che il giudice possa richiedere qualunque genere di atto. Dopo l'escussione delle prove richieste dalle parti e di quelle ammesse d'ufficio, l'imputato può chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio, cui il giudice è tenuto a dare corso, secondo quanto previsto dagli artt. 64 e 65 c.p.p. (v. artt. 498,499 c.p.p.), indipendentemente che esso risulti decisivo per il proscioglimento.

Al termine, le parti formulano le rispettive conclusioni: ha, quindi, luogo, una nuova discussione cui segue la deliberazione del giudice; l'esito naturale dovrebbe essere il proscioglimento.

Con il d.lgs. n. 216/2017 il legislatore ha modificato anche l'art. 422 c.p.p., aggiungendo il comma 4-bis, secondo cui: “Se la richiesta di cui al comma 1 ha ad oggetto conversazioni o comunicazioni intercettate e non acquisite si applicano, in quanto compatibili, gli artt. 268-ter e 268-quater”. Come è stato chiarito dallo stesso legislatore, tale inciso avrà applicazione con decorrenza dal 26 gennaio 2018, per le operazioni di intercettazione relative a provvedimenti autorizzativi emessi dopo il 31 luglio 2019.

Aggiornamenti giurisprudenziali

Secondo la Cass. n. 19753/2021, il diritto del difensore di svolgere le indagini difensive, pur esercitabile in ogni stato e grado del procedimento, deve essere coordinato con i criteri ed i limiti specificamente previsti dal codice di formazione della prova.

Le modifiche apportate dalla c.d. Riforma Cartabia

Si rammenta che tra le ipotesi di partecipazione a distanza, previste dal d.lgs. n. 150/2022, vi rientra anche quella relativa all'udienza preliminare per l'assunzione delle prove delle quali appaia evidente la decisività ai fini della pronuncia di non luogo a procedere. Alla luce di ciò, quindi, l'esame dell'imputato potrà essere svolto a distanza se la legge lo prevede oppure su consenso delle parti. In entrambi i casi, il giudice dovrà accertare la disponibilità della strumentazione tecnica necessaria per il compimento dell'atto e l'assenza di ragioni che rendano necessaria o opportuna la partecipazione in udienza.

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