Richiesta di condanna del querelante alla rifusione delle spese (art. 427, comma 2)

Veronica Manca

Inquadramento

La norma di cui all'art. 427 c.p.p. assolve alla funzione di consentire all'imputato ed al responsabile civile di poter ottenere il risarcimento delle spese e del danno patrimoniale causati dall'instaurazione di un procedimento penale conclusosi con sentenza di non luogo a procedere per insussistenza del fatto o per non commissione del fatto da parte dell'imputato.

Formula

UFFICIO DEL G.U.P.

PRESSO IL TRIBUNALE DI ... [1]

Richiesta di condanna del querelante alle spese

***

Proc. pen. N. ... R.G.N.R.

Proc. pen. N. ... R.G.

Il sottoscritto Avv. ... del Foro di ... , con studio in ... , difensore di fiducia dell'imputato ... oppure difensore e procuratore speciale del responsabile civile ... , nel procedimento penale n. ... R.G.N.R.,

chiede

- che il querelante venga condannato al pagamento delle spese processuali sostenute dall'imputato o dal responsabile civile, nonché al risarcimento del danno subito dall'istante, per i seguenti motivi ... (specificare i motivi per i quali si propone la domanda).

Con la massima osservanza.

Luogo e data ...

Avv. ...

1. Indicare con precisione l'autorità procedente competente per territorio.

Commento

La norma di cui all'art. 427 c.p.p. assolve alla funzione di consentire all'imputato ed al responsabile civile di poter ottenere il risarcimento delle spese e del danno patrimoniale causati dall'instaurazione di un procedimento penale conclusosi con sentenza di non luogo a procedere per insussistenza del fatto o per non commissione del fatto da parte dell'imputato.

La condanna al risarcimento del querelante presuppone necessariamente che il G.U.P. accerti la colpa dello stesso ad aver generato il procedimento penale stesso. Non sussiste nel caso in cui l'attribuzione del reato non sia in alcun modo ascrivibile a colpa del querelante stesso (Cass. II, n. 56929/2017; così anche la giurisprudenza di merito, Trib. Trieste 14 settembre 2017).

I presupposti che legittimano la richiesta, quindi, sono i seguenti: - deve trattarsi di un reato procedibile a querela; - dovrà sussistere nel caso in esame la c.d. “colpa grave” del querelante, intesa come insieme di regole attinenti alla diligenza e alla prudenza, che saranno valutate dal Giudice caso per caso. Solo l'imputato può proporre tale richiesta, senza problema, mentre il responsabile civile può avanzare la richiesta di risarcimento del danno solo verso il querelante che si sia anche costituito parte civile.

Trattandosi inoltre di una richiesta di risarcimento del danno, valgono le regole proprie del giudizio civile (con conseguente onere di indicazione di an e quantum della domanda, escluso il danno non patrimoniale).

Casistica

Di recente la Cassazione ha affermato il seguente principio di diritto: “In tema di giudizio abbreviato, è inammissibile l'appello dell'imputato diretto ad ottenere la condanna del querelante alle spese processuali ed al risarcimento dei danni, nell'ipotesi di proscioglimento perché il fatto non costituisce reato, trovando applicazione la previsione limitativa di cui all'art. 427 c.p.p., applicabile al rito abbreviato in virtù del richiamo contenuto nell'art. 441 c.p.p. alle disposizioni previste per l'udienza preliminare” (Cass. VI, n. 17975/2019). Sempre in tema di impugnazioni, ma del Pubblico Ministero si prevede la non legittimazione dello stesso ad impugnare il capo della sentenza che condanna il querelante al pagamento delle spese processuali (v. Cass. IV, n. 14276/2019).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario