Istanza di nomina di un curatore speciale per la querela (art. 338)InquadramentoNel caso in cui la persona offesa sia minore dei quattordici anni oppure incapace per infermità di mente e sia privo di rappresentanti (genitori, tutore, amministratore di sostegno), oppure quando questi ultimi versino in conflitto di interessi, il Giudice nomina, su istanza del pubblico ministero, un curatore speciale per la presentazione della querela. FormulaALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI.... [1] ISTANZA DI NOMINA DI UN CURATORE SPECIALE PER LA PRESENTAZIONE DI QUERELA [2] Il sottoscritto...., nato a.... il...., C.F....., recapito telefonico.... (casa/ufficio), recapito cellulare (....), email.... @...., residente a...., PREMESSO che sono stati verosimilmente commessi dei reati, come meglio illustrato più avanti, in danno di...., nato a.... il.... e pertanto minore degli anni quattordici (ovvero persona inferma di mente, affetta da.... [3], come da documentazione allegata [4] ); che il suddetto minore è privo di genitori o di tutore; (ovvero che il suddetto incapace è privo di genitori, tutore, amministratore di sostegno); (ovvero che il genitore ovvero il tutore ovvero l'amministratore di sostegno,...., nato a.... il...., versa in conflitto di interessi con il suddetto minore/incapace [5] ); che occorre pertanto provvedere alla nomina di un curatore speciale perché assuma ogni determinazione in merito al diritto di querela per i fatti seguenti. (Esporre la vicenda storica) [6] Questi i fatti. (Esporre ogni utile considerazione in diritto) [7]. Per tutto quanto sinora esposto, il sottoscritto presenta ISTANZA affinché la Signoria Vostra voglia presentare al Giudice per le indagini preliminari del tribunale di.... (luogo di residenza della persona offesa) [8] formale richiesta di nomina di un curatore speciale al fine di proporre denuncia-querela contro ignoti [9] (ovvero contro uno o più soggetti compiutamente indicati, se possibile precisandone le generalità [10] ), per i reati previsti e puniti dagli artt....., commessi ai danni di persona offesa minorenne/incapace, in.... in data...., nonché per ogni altra ipotesi criminosa che la Signoria Vostra ritenesse di ravvisare, in relazione ai fatti di seguito esposti [11]. Si allegano i seguenti documenti: 1.....; 2.....; 3...... Luogo e data.... Firma.... [1]La nomina del curatore da parte del Giudice avviene su istanza del pubblico ministero. È possibile però che il magistrato inquirente debba essere reso edotto delle circostanze che fondano il diritto alla querela, dell'impossibilità del titolare di questo diritto di agire personalmente e della necessità che sia nominato un curatore speciale. [2]La prassi, con condivisibile prudenza, prende sempre in considerazione la possibilità che l'interpretazione del Giudice o del pubblico ministero non coincida con quella di chi presenta l'atto. Qualora sia presentata una semplice denuncia, sul presupposto (poi non confermato dal successivo esito del procedimento) che i fatti debbano essere ricondotti ad una fattispecie procedibile di ufficio, una eventuale diversa qualificazione della vicenda in termini di reato procedibile soltanto a querela di parte (ad esempio, un'ipotizzata estorsione poi derubricata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni) porterebbe alla archiviazione o al proscioglimento per improcedibilità. [3]Indicare la patologia o la causa di infermità (ad esempio, sindrome di Alzheimer, stato di coma, etc.). [4]L'infermità di mente non deve necessariamente essere stata accertata dall'autorità giudiziaria (con sentenza di interdizione ovvero con decreto di istituzione dell'amministrazione di sostegno). È però opportuno, per comprovare quantomeno il cosiddetto fumus della richiesta, che sia allegata documentazione medica o, perlomeno, socio-sanitaria (ad esempio, nota dei servizi sociali che attesti l'incapacità del soggetto di rendersi adeguatamente conto del significato sociale delle proprie azioni). [5]Evidenziare nel dettaglio, le cause che determinano il conflitto di interessi attuale. [6]Gli aspetti fattuali della vicenda devono essere esposti in maniera sobria e sintetica, evitando divagazioni e coloriture irrilevanti, senza però trascurare di mettere in luce ogni circostanza suscettibile di avere conseguenze giuridiche, anche in via alternativa o subordinata (elementi idonei a fondare la convinzione del dolo, rapporti personali tali da escludere la sussistenza di attenuanti o esimenti, etc.). [7]Con ogni utile richiamo giurisprudenziale e, quando necessario, di dottrina. In ogni caso, è bene evitare pompose ricostruzioni sistematiche e focalizzare l'attenzione sulle peculiarità del caso concreto. [8]Alla nomina provvede, con decreto motivato, il Giudice per le indagini preliminari del luogo in cui si trova la persona offesa, su richiesta del pubblico ministero” (art. 338, comma 2, c.p.p.). [9]Qualora si nutrano sospetti, più o meno fondati, sull'identità dell'autore del fatto (ad esempio, un vicino di casa, dopo una lite in ambito condominiale) pare opportuno mantenere formalmente l'atto a carico di ignoti, anche al fine di evitare future accuse di calunnia. Eventuali supposizioni in merito al possibile responsabile potranno essere esplicitate, in presenza di solidi elementi, con le cautele, anche lessicali, del caso. [10]Ovvero esplicitando ogni circostanza utile all'individuazione: il sindaco di una data città, il titolare di un certo esercizio commerciale, un pubblico funzionario in servizio presso un determinato ufficio in un preciso contesto temporale, l'ex coniuge, etc. [11]La querela non necessita della rappresentanza di un legale e neppure della forma scritta, ben potendo la persona offesa recarsi presso la polizia giudiziaria e presentare oralmente la propria istanza di punizione, che verrà raccolta a verbale dagli operanti. Nondimeno, soprattutto per fattispecie di particolare complessità storica o giuridica (ad esempio, in ipotesi di appropriazione indebita in ambito societario o di falso in bilancio), appare di tutta evidenza il peso di un originario atto di impulso che ricostruisca con chiarezza ogni circostanza rilevante, nella precipua ottica della persona offesa, e possa da subito indirizzare il procedimento. Il legale potrà poi scegliere se comparire anche formalmente nel corpo dell'atto, esplicitando il rilascio del mandato difensivo, oppure riservare il proprio contributo professionale alla sola stesura della querela. CommentoPer i minori degli anni quattordici e per gli interdetti a cagione d'infermità di mente, il diritto di querela è esercitato dal genitore o dal tutore. Se costoro manchino oppure versino in conflitto di interessi, il Giudice per le indagini preliminari del luogo in cui si trova la persona offesa nomina un curatore speciale, su richiesta del pubblico ministero o su istanza di un ente che abbia per scopo la cura, l'educazione, la custodia o l'assistenza dei minorenni. Il termine per la presentazione della querela decorre dal giorno in cui il provvedimento di nomina è notificato al curatore speciale (art. 338, comma 1, c.p.p. e art. 121 c.p.). Il requisito dell'infermità di mente si riferisce ad una incapacità di fatto ad esercitare il diritto di querela, nella quale la persona offesa versi a cagione di infermità psichica, riferibile non soltanto ai soggetti che si trovino nelle condizioni per essere dichiarati interdetti o inabilitati in dipendenza di una malattia mentale, ma anche ai soggetti che a causa della malattia mentale non siano comunque in grado di comprendere l'importanza giuridica e morale della querela e di volere tale atto (Cass. III, n. 3085/2016, relativa a un persona offesa affetta da insufficienza mentale di grado medio con disformismo e difficoltà relazionale, invalida all'ottanta per cento). È stata però ritenuta valida, nell'ottica del favor querelae, l'istanza di punizione presentata in proprio dall'infermo di mente, non dichiarato interdetto né inabilitato. La nomina di un curatore speciale su istanza del pubblico ministero, infatti, è necessaria solo nel caso in cui la persona offesa non possa proporre querela a causa della propria infermità (Cass. III, n. 42480/2010). Successivamente la Suprema Corte (Cass. II, 15589/2019), nel ribadire il medesimo principio, ha precisato che sarebbe incongruo affermare che la volontà di un soggetto, che pure ha compreso il disvalore sociale di atti da cui risulta danneggiato, una volta espressa, debba soccombere di fronte all'astratta considerazione che la sua volizione sia legalmente viziata. Più articolata, in considerazione della ontologica versatilità di questo istituto di protezione, la posizione dell'amministratore di sostegno. Egli, infatti, anche se rappresenta il soggetto amministrato nei limiti segnati dal decreto giudiziale di nomina, non ha sempre un autonomo potere di querela, potendo comunque sollecitare l'autorità giudiziaria alla nomina di un curatore speciale (Cass. II, n. 14071/2015). La rappresentanza dell'amministrato può essere d'altronde prevista originariamente nel decreto di nomina del Giudice tutelare; questa statuizione, sia pure non ricorrente nella prassi proprio per la tendenziale minima invasività di un simile strumento di protezione, elimina dunque la necessità di successivi interventi del Giudice penale (Cass. II, n. 2661/2016). L'amministratore può dunque proporre querela, nei soli limiti dei poteri individuati dal decreto di nomina del Giudice tutelare, quando non appaia necessaria la nomina di un curatore speciale per l'assenza di un conflitto di interessi tra le persone interessate (Cass. IV, 18333/2019; Cass. IV, n. 32338/2012). Quanto al conflitto di interessi che rende impossibile al rappresentante legale provvedere in nome e per conto del minore o dell'incapace, è stato osservato, per quel che riguarda il rapporto tra genitore e figlio (ma con ragionamento estendibile ad altri istituti), come la norma tenda ad evitare che il diritto di querela per fatti offensivi nei confronti del figlio non venga esercitato perché vi è un interesse contrastante del genitore, ma non può valere a rendere invalida una querela proposta dal genitore solo perché il figlio potrebbe avere un interesse personale ad evitare la punizione del colpevole (Cass. V, n. 25936/2017, che ha ritenuto legittima la querela proposta da un padre nell'interesse del figlio minore per il reato di lesioni aggravate nei confronti della madre). L'unico possibile conflitto di interessi previsto dall'art. 121 c.p. è infatti quello tra il rappresentante (o il curatore speciale) e la persona rappresentata e non quello tra il primo ed altri soggetti, come l'imputato (Cass. VI, n. 41828/2014, in tema di querela sporta da un genitore, in assenza di un'autorizzazione del Giudice tutelare, nei confronti dell'altro genitore per l'inadempimento degli obblighi di assistenza gravanti su quest'ultimo). La nomina del curatore speciale per la presentazione della querela avviene sempre su richiesta del pubblico ministero e non è soggetta ad un termine per l'attivazione della procedura: in qualunque momento, anteriore alla prescrizione del reato, il curatore venga nominato, il termine di presentazione della querela decorre dalla notifica del provvedimento di nomina al curatore (Cass. III, n. 3085/2016). Quest'ultimo ha facoltà ex lege di costituirsi parte civile nell'interesse della persona offesa nell'eventuale successivo giudizio, senza bisogno di ulteriori autorizzazioni (art. 338, comma 4). I minori ultraquattordicenni e gli inabilitati possono esercitare il diritto di querela, ma il medesimo diritto permane, in loro vece, anche in capo al genitore, al tutore e al curatore, nonostante ogni loro contraria dichiarazione di volontà, espressa o tacita (art. 120, commi 2-3, c.p.). Se la necessità della nomina del curatore speciale sopravviene dopo la presentazione della querela, provvede il Giudice per le indagini preliminari o il Giudice che procede (artt. 338, comma 5, c.p.p.). |