Informazione di garanzia e informazione sul diritto di difesa (artt. 369 e 369-bis)InquadramentoQuando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere (e non prima), il pubblico ministero deve comunicare, in forma riservata, alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa una “informazione di garanzia”, che indica le norme di legge che si ipotizzano violate, la data e il luogo del fatto e invita i destinatari ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia. Al solo indagato deve essere altresì notificata una ulteriore e distinta “informazione sul diritto di difesa”. FormulaN..... /.... NR PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI.... INFORMAZIONE DI GARANZIA ED INFORMAZIONE ALL'INDAGATO SUL DIRITTO DI DIFESA (ARTT. 369-369-BIS c.p.p.) IL PUBBLICO MINISTERO Letti gli atti del procedimento penale indicato in epigrafe, nei confronti di: 1....., nato il.... a...., residente in...., difeso di ufficio dall'Avv..... del Foro di....; 2....., nata il.... a...., residente in...., difesa di ufficio dall'Avv..... del Foro di....; 3..... S.r.l. (ovvero S.p.a. o S.n.c. o S.a.s.) con sede in...., P.I..... – difesa di ufficio dall'Avv..... del Foro di....; per i reati e gli illeciti amministrativi dipendenti da reato previsti e puniti dagli artt. a).... In.... Commesso/Accertato in...., il....; b).... In.... Commesso/Accertato in...., il..... Nomina agli indagati, sopra generalizzati, ai sensi degli artt. 97 c.p.p. e 28 e 29 disp. att. c.p.p., difensore d'ufficio – in virtù di designazione automatica – nella persona dell'Avv....., con studio in...., via.... n. 26; telefono..... Avvisa gli indagati che questo Ufficio sta procedendo ad indagini nei loro confronti per i reati di cui in rubrica e li invita a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia. Comunica agli indagati la nomina del difensore d'ufficio, come sopra meglio specificato. Invita gli indagati a dichiarare il proprio domicilio (casa di abitazione o luogo ove abitualmente svolgono la propria attività lavorativa) ovvero ad eleggere domicilio per le notificazioni e li avverte che hanno l'obbligo di comunicare ogni mutamento del domicilio dichiarato o eletto e che in caso di mancanza, insufficienza o di inidoneità della dichiarazione o della elezione le successive notificazioni verranno eseguite nel luogo in cui il presente atto è stato notificato (art. 161 c.p.p.). Si avverte infine che qualora la notificazione nel domicilio determinato come sopra divenga impossibile, le notificazioni saranno eseguite mediante consegna al difensore di fiducia ovvero di ufficio designato o nominato ai sensi di legge (artt. 28 e 29 disp. att. c.p.p.). Informa gli indagati che, nel procedimento penale, è obbligatorio avvalersi di difesa tecnica; che hanno diritto a conoscere l'oggetto del procedimento, ad intervenirvi con l'ausilio di assistenza e rappresentanza offerta da difensori, consulenti tecnici di parte e investigatori privati, nonché interpreti laddove non capiscano o non parlino la lingua italiana, a non rendere dichiarazioni contrarie ai propri interessi processuali, tutto come definito e disciplinato a norma degli artt.: 54-quater, da 60 a 73, da 96 a 108, 109, 116, 119, 121, 122, 123, 128, 132, 141-bis, da 143 a 147, da 148 a 171, da 172 a 176, da 177 a 186, da 244 a 265, da 266 a 271, dal libro IV (artt. da 272 a 325), 335, 349, 350, 352, 354, 355, 356, 357, 360, 362, 363, 364, 365, 366, 367, 369, 372, 373, 374, 375, 385, 386, 387, 388, 389, 390, 391, 392 anche in riferimento ai titoli I e II del Libro III c.p.p. (artt. da 187 a 243), 393,396,401, da 405 a 415-bis, 447 c.p.p., 162 e 162-bis c.p., nonché della l. n. 397/2000 (investigazioni difensive). Si avverte espressamente, peraltro, che l'elencazione che precede non può che avere valore esemplificativo e che il pieno esercizio dei diritti in questione non può che avvenire – in conformità con le indicazioni di cui alla l. n. 60/2001 – tramite l'assistenza di difensore tecnicamente preparato. Avvisa gli indagati che hanno diritto alla comunicazione prevista dall'art. 335, comma 3, c.p.p. Avvisa gli indagati che hanno diritto all'interprete ed alla traduzione degli atti fondamentali. Informa gli indagati che hanno facoltà di nominare non più di due difensori di fiducia e che, in mancanza, saranno assistiti da quello nominato d'ufficio, come sopra individuato; che, essendo obbligatoria la difesa tecnica nel processo penale, hanno l'obbligo, salvo che si trovino nelle condizioni previste dalla legge per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, di retribuire il difensore d'ufficio e che, in caso di insolvenza, si procederà ad esecuzione forzata; che può essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato chi sia titolare di un reddito imponibile ai fini dell'imposta personale sul reddito, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a Euro 11.528,41 ai sensi della l. n. 217/1990, così come modificata dalla l. n. 134/2001; che ai fini della determinazione dei limiti di reddito come sopra indicati si tiene conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall'Irpef o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, ovvero ad imposta sostitutiva; che se l'interessato conviva con il coniuge o altri familiari, il reddito, ai fini dell'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l'interessato; in tal caso i limiti di reddito come sopra indicati sono elevati di Euro 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi con l'interessato, a meno che gli interessi del richiedente non siano in conflitto, in relazione al procedimento penale, con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi; nel qual caso si tiene conto del solo reddito personale del richiedente e dei componenti il nucleo familiare con cui non vi sia conflitto; che, nel corso delle indagini preliminari, l'istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, sottoscritta dall'interessato con firma autenticata dal difensore o dal funzionario che la riceve, è presentata dall'interessato o dal difensore, o spedita a mezzo raccomandata presso la cancelleria del Giudice per le indagini preliminari; che l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato non è concessa se il richiedente è assistito da più di un difensore; che la sostituzione del difensore di fiducia deve essere autorizzata dal Giudice competente, pena la cessazione degli effetti dell'ammissione al beneficio. Informa gli indagati che hanno diritto, qualora ne facciano richiesta, di avere comunicazione della pendenza di iscrizioni pertinenti nel registro delle notizie di reato. Avvisa la società indagata che può partecipare al presente procedimento penale con il proprio rappresentante legale, costituendosi mediante deposito di una dichiarazione contenente a pena di inammissibilità: a) la denominazione dell'ente e le generalità del suo legale rappresentante; b) il nome ed il cognome del difensore e l'indicazione della procura (conferita nelle forme previste dall'art. 100, comma 1, c.p.p. e depositata nella segreteria del Pubblico Ministero o nella cancelleria del Giudice ovvero presentata in udienza unitamente alla dichiarazione); c) la sottoscrizione del difensore; d) la dichiarazione o l'elezione di domicilio. Delega, sin d'ora, per l'assunzione delle dichiarazioni che gli indagati intendessero eventualmente rendere, nonché per l'elezione di domicilio e la eventuale nomina del difensore, Ufficiali ed Agenti di P.G. in servizio presso...., con facoltà di sub-delega. Manda la Segreteria per i conseguenti adempimenti e, in particolare per l'immediata trasmissione del presente atto alla P.G. come sopra delegata, che ne curerà l'immediata notifica alle persone sottoposte ad indagini [1]. Si notifichi il presente provvedimento al difensore a cura della Segreteria, anche a mezzo fax o e-mail o comunque per via telematica, ex art. 148, comma 2-bis, c.p.p.[2]. Luogo e data.... Il sostituto Procuratore della Repubblica.... [1]Secondo l'art. 151, comma 1 (come novellato dal d.l. n. 144/2005), le notificazioni di atti del pubblico ministero nel corso delle indagini preliminari sono eseguite dall'ufficiale giudiziario, ovvero dalla polizia giudiziaria nei soli casi di atti di indagine o provvedimenti che la stessa polizia giudiziaria è delegata a compiere o è tenuta ad eseguire. [2]L'autorità giudiziaria può disporre che le notificazioni o gli avvisi ai difensori siano eseguiti con mezzi tecnici idonei. L'ufficio che invia l'atto attesta in calce ad esso di aver trasmesso il testo originale (art. 148, comma 2-bis, c.p.p.). CommentoL'informazione di garanzia Il pubblico ministero (e la polizia giudiziaria, quando agisca in forza di delega del magistrato inquirente), “solo quando dev[ono] compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere” (e quindi mai al di fuori di questa specifica evenienza), fanno pervenire alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa una informazione di garanzia (spesso atecnicamente indicata come “avviso di garanzia”), dove si invita il destinatario a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia e si indicano le coordinate minime della contestazione: norme di legge che si assumono violate, data e luogo del fatto (art. 369, comma 1, c.p.p.). In questo modo il codice attua il precetto costituzionale dettato dall'art. 111, comma 3 della Carta (“La legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell'accusa elevata a suo carico”). La riservatezza voluta dalla Costituzione è realizzata prescrivendo agli inquirenti l'invio dell'informazione per posta, in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno. Quando se ne ravvisi la necessità, ad esempio per motivi di particolare urgenza o di difficoltà a reperire l'indagato o di contestualità con la notifica di altro atto, ovvero quando la notifica a mezzo del servizio postale non abbia avuto buon esito per irreperibilità del destinatario, è allora consentita la notifica per il tramite dell'ufficiale giudiziario oppure della polizia giudiziaria, nei casi in cui ciò è ancora possibile ex art. 151, comma 1, c.p.p. Si può altresì procedere mediante consegna diretta dell'atto da parte della segreteria o lettura dell'atto data verbalmente dal medesimo pubblico ministero (art. 369, commi 1-2, c.p.p.). Come è noto, la quotidianità giudiziaria ha fornito non pochi esempi di distorsioni operative, soprattutto sul versante mediatico, di quella che era stato originariamente pensata, sotto il vigore del vecchio codice, come una forma di tutela nei confronti dell'indagato. Il nuovo comma 1-bis, introdotto nel corpo dell'art. 369 c.p.p. dalla l. n. 103/2017, impone altresì un ulteriore contenuto dell'informazione di garanzia: si rappresenta formalmente ai destinatari (indagato e persona offesa) che hanno diritto che sia loro comunicata, qualora ne facciano richiesta, la pendenza di iscrizioni nel registro delle notizie di reato (iscrizioni, deve presumersi, meramente eventuali e ulteriori rispetto a quella da cui prende le mosse il procedimento in cui è stata emessa l'informazione di garanzia, altrimenti la norma non avrebbe senso pratico). Quando l'indagato non sia una persona fisica, ma un ente per la propria responsabilità amministrativa da reato, l'informazione di garanzia deve contenere altresì l'invito a dichiarare ovvero eleggere domicilio per le notificazioni nonché l'avvertimento che per partecipare al procedimento deve depositare una dichiarazione contenente: – la denominazione dell'ente e le generalità del suo legale rappresentante; – il nome ed il cognome del difensore e l'indicazione della procura; – la sottoscrizione del difensore; – la dichiarazione o l'elezione di domicilio (artt. 39, comma 2 e 57, d.lgs. n. 231/2001). Sempre in tema di responsabilità da reato degli enti, è stato rilevato che per l'emissione del decreto di condanna alla sanzione pecuniaria ai sensi dell'art. 64 del d.lgs. n. 231/2001 non è necessario l'invio dell'informazione di garanzia, richiesta dall'art. 369 c.p.p. solo allorché il pubblico ministero debba compiere un atto al quale ha diritto di assistere il difensore (Cass. IV, n. 2364/2017). L'informazione sul diritto di difesa Un'ulteriore informazione, riservata al solo indagato ed esplicitamente prescritta “a pena di nullità degli atti successivi”, concerne il diritto di difesa (art. 369-bis c.p.p.). L'informazione deve essere notificata: – anche in questo caso, “al compimento del primo atto a cui il difensore ha diritto di assistere”; – comunque prima dell'invito a presentarsi per rendere l'interrogatorio anche ai fini di una futura richiesta di giudizio immediato. Il riferimento all'interrogatorio post avviso art. 415-bis c.p.p. (pure ancora in essere, visto il perdurante richiamo agli artt. 375, comma 3 e 416 c.p.p.) deve ritenersi superato dall'obbligo di notificare l'informazione sul diritto di difesa contestualmente al suddetto avviso, inserito dall'art. 11, lett. d), n. 1, d.lgs. n. 101/2014, in difetto di ulteriore coordinamento espresso; – al più tardi, contestualmente all'avviso della conclusione delle indagini preliminari ai sensi dell'art. 415-bis c.p.p. L'informazione sul diritto di difesa deve contenere: – la comunicazione della nomina del difensore di ufficio; – il nominativo del difensore d'ufficio e il suo indirizzo e recapito telefonico; – l'indicazione della facoltà di nominare un difensore di fiducia con l'avvertimento che, in mancanza, l'indagato sarà assistito da quello nominato d'ufficio; – l'indicazione dell'obbligo di retribuire il difensore d'ufficio ove non sussistano le condizioni per accedere al beneficio del patrocinio a spese dello Stato e l'avvertimento che, in caso di insolvenza, si procederà ad esecuzione forzata; – l'informazione del diritto all'interprete e alla traduzione di atti fondamentali; – l'indicazione delle condizioni per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato; – l'informazione della obbligatorietà della difesa tecnica nel processo penale, con l'indicazione della facoltà e dei diritti attribuiti dalla legge alla persona sottoposta alle indagini. Per quanto attiene a questo ultimo contenuto obbligatorio, che prevedrebbe una piccola summa di procedura penale, vista l'estrema latitudine concettuale della materia, è invalsa la prassi di inserire elenchi, obiettivamente sterili, di disposizioni codicistiche molto più che ostiche per l'indagato privo di cognizioni giuridiche, persino quando di buona cultura. Nella prassi, gli inquirenti procedono solitamente a questo incombente contestualmente alla notifica dell'informazione di garanzia ed anzi inserendo tutti gli avvisi e comunicazioni di legge in un unico atto. Tenuto conto delle finalità alla base delle due disposizioni, né l'informazione di garanzia, né quella sul diritto di difesa hanno più ragion d'essere allorquando l'indagato risulti già assistito da un difensore di fiducia, in quel medesimo procedimento ed anche in un procedimento a quest'ultimo già riunito. Il difensore, infatti, in maniera assai più proficua e personalizzata della burocratica allegazione di un catalogo di diritti poco comprensibili al profano, potrà calare il proprio cliente nella complessa realtà procedimentale, con riferimento sia alla normativa sia alle peculiarità del caso concreto. Resta dunque esclusa la necessità, in questo caso, di entrambe le informazioni. L'obbligo di informazione comunque non sorge quando la polizia giudiziaria abbia proceduto di propria iniziativa (Cass. V, n. 25465/2014). La nullità conseguente alla mancanza o alla intempestività dell'informazione ex art. 369-bis c.p.p. ovvero all'omessa indicazione dei contenuti di legge integra una nullità generale a regime intermedio, non essendo espressamente definita come assoluta e non riguardando l'omessa citazione dell'indagato. Essa resta dunque soggetta al regime delle deducibilità delineato dagli artt. 182 e 183 c.p.p. e deve pertanto ritenersi sanata se non tempestivamente eccepita dalla parte prima del compimento dell'atto o, quando ciò non sia possibile, immediatamente dopo Cass. VI, n. 51126/2019; Cass. III, n. 41029/2011). Atti a sorpresa e informazione di garanzia Non è necessario ai fini del compimento di taluni specifici atti a sorpresa (in particolare, perquisizione e sequestro) il previo inoltro dell'informazione di garanzia, né il pubblico ministero ha l'obbligo, qualora l'indagato sia presente, di provvedere all'informazione contestualmente all'esecuzione degli atti medesimi. La legge in queste ipotesi contempla infatti una serie di adempimenti totalmente assorbenti rispetto all'informazione di garanzia e, nel concreto, sostitutivi di quest'ultima (notifica del decreto motivato, invito a nominare un difensore di fiducia ovvero, in mancanza, designazione di un difensore d'ufficio. Cfr. Cass. VI, n. 36429/2014). Quando però l'indagato non abbia assistito all'atto, l'esigenza preclusiva connessa alla sorpresa si esaurisce con il definitivo compimento dell'atto di indagine. Riemerge di conseguenza l'obbligo del pubblico ministero del tempestivo inoltro dell'informazione, anche al fine di assicurare all'interessato la pienezza delle facoltà difensive riconducibili al deposito degli atti. Non sussistendo alcun obbligo di comunicazione preventiva, nessuna conseguenza per l'eventuale mancato inoltro dell'informazione di garanzia si produce su un atto già compiuto, la cui validità resta legata soltanto al rispetto delle condizioni specifiche ad esso relative (Cass. II, n. 25694/2008). Una pronuncia, rimasta isolata, dopo avere passato in rassegna le diverse posizioni dottrinali che cercavano di dare sistematicità ad una normativa “farraginosa”, ha inteso coordinare la funzione e gli ambiti applicativi dell'informazione di garanzia e dell'informazione sul diritto di difesa, ipotizzando che la prima debba essere “fornita ove venga compiuto un atto a sorpresa, ma non necessariamente prima o congiuntamente allo stesso”, mentre la seconda deve essere effettuata “in un momento antecedente o contemporaneo al compimento del primo atto determinato e programmato a cui ha diritto ad assistere il difensore” (Cass. III, n. 44022/2001). |