Nomina del difensore di fiducia (art. 613)

Alessandro Diddi

Inquadramento

Ai sensi dell'art. 96 la nomina del difensore di fiducia da parte dell'imputato è fatta con dichiarazione resa all'autorità procedente ovvero consegnata alla stessa dal difensore o trasmessa con raccomandata.

Secondo quanto prevede l'art. 100 c.p.p., invece, la parte civile, il responsabile civile e la persona civilmente obbligato per la pena pecuniaria stanno in giudizio con il ministero del difensore munito di procura speciale che deve recare l'autentica della firma che può essere eseguita anche dal difensore.

Qualora la nomina sia resa per la proposizione del ricorso per cassazione, è possibile che essa sia presentata unitamente all'atto di ricorso nella cancelleria del Giudice che ha emesso la sentenza.

Nel caso in cui l'imputato sia detenuto o internato o in stato di arresto o di detenzione domiciliare, alla nomina può provvedere con le forme di cui all'art. 123 c.p.p. (dichiarazione reda al direttore del carcere o all'ufficiale di polizia giudiziaria). La nomina verrà, in tal caso resa nota al difensore.

Formula

Corte di Cassazione

Sezione Penale

NOMINA DIFENSORE DI FIDUCIA

***

Il sottoscritto ... nato a ... il ... imputato nel procedimento penale n. ... / ....

Dichiara di nominare suo difensore di fiducia, con revoca di ogni altra precedente nomina, l'Avv. ..., con studio in ..., iscritto nell'albo speciale della Corte di Cassazione, affinché proponga ricorso per cassazione avverso la sentenza pronunciata da ... e/o lo assista nel procedimento che ne deriva [1].

Luogo e data ...

Firma ... [2]

1. La nomina potrebbe subentrare anche durante il giudizio di cassazione dopo, cioè, che il ricorso sia già stato presentato da precedente avvocato iscritto nell'albo speciale.

2. La firma non deve essere necessariamente autenticata. Solo nel caso in cui deve si renda necessario conferire incarico per il giudizio in cassazione dalla parte civile, dal responsabile civile e/o dal civilmente obbligato per la pena pecuniaria, poiché è richiesta procura ai sensi dell'art. 100 c.p.p., essa deve essere necessariamente autenticata.

Commento

Principi generali

Il ricorso per cassazione può essere proposto dall'imputato (art. 607 c.p.p.) dal pubblico ministero (art. 608 c.p.p.) oltre che dalla parte civile. Per quanto concerne le parti private, l'atto di ricorso (come le memorie ed i motivi nuovi) deve essere sottoscritto (a pena di inammissibilità) da difensori iscritti nell'albo speciale della Corte di Cassazione. A seguito delle modificazioni introdotte dall'art. 1, comma 63, l. n. 103/2017, a decorrere dal 3 agosto 2017, il ricorso non può più essere sottoscritto dalla parte personalmente.

Prima della riforma, infatti, era pacifico che il ricorso per cassazione, ove non proposto da difensore iscritto nell'albo speciale, potesse essere proposto personalmente dall'imputato.

Si rammenta che la Corte di Cassazione a Sezioni Unite (cfr. Cass. S.U., n. 40517/2016) ha stabilito che è ammissibile il ricorso in cassazione proposto da avvocato iscritto nell'albo speciale della Corte di Cassazione, nominato quale sostituto dal difensore dell'imputato, di fiducia o di ufficio, non cassazionista. Ciò in quanto l'art. 4, l. n. 60/2001, avente ad oggetto "Disposizioni in materia di difesa di ufficio", con cui è stata rimodulata la disciplina della sostituzione difensiva, ha modificato l'originario testo dell'art. 102 c.p.p. stabilendo che la nomina del sostituto processuale non deve necessariamente essere legata all'impedimento del difensore titolare allo svolgimento dell'attività difensiva ed alla durata di esso con la conseguenza che tale designazione può essere effettuata liberamente, senza alcun vincolo normativamente fissato.

Secondo la giurisprudenza, non impedisce la declaratoria di inammissibilità la dedotta iscrizione dell'avvocato nel collegio di un paese comunitario, qualora l'atto di gravame sia stato proposto dal difensore in qualità di avvocato iscritto nell'albo di un Foro nazionale, in quanto ciò esige la speciale abilitazione derivante dall'iscrizione nell'albo di cui all'art. 613, comma 1, c.p.p. (Cass. I, n. 25210/2015).

Con la nomina del difensore di fiducia, il difensore è costituito ex lege domiciliatario della parte a norma dell'art. 613. La determinazione del domicilio dichiarato o eletto, valida per ogni stato e grado del procedimento e, quindi, anche in relazione al giudizio di cassazione ai fini della notificazione dell'avviso di udienza, opera solo per il caso in cui l'imputato non sia assistito da difensore di fiducia cassazionista (Cass. V, n. 11810/2014).

Secondo un certo orientamento, la parte civile sarebbe legittimata a proporre personalmente ricorso per cassazione avverso la sentenza impugnata, purché si tratti di avvocato iscritto nell'albo speciale per il patrocinio davanti alle magistrature superiori (Cass. IV, n. 10546/2014).

Va sottolineato come la sottoscrizione dei motivi di impugnazione da parte di difensore non iscritto nell'albo speciale determina, ai sensi dell'art. 613 c.p.p., l'inammissibilità del ricorso per cassazione anche nel caso in cui sia stato convertito in questo mezzo l'atto di appello erroneamente proposto dalla parte (Cass. III, n. 48492/2013).

La previsione di cui all'art. 613 c.p.p. va raccordata con quella prevista dagli artt. 96 c.p.p. e 24 disp. att. c.p.p. che statuiscono che l'imputato non possa nominare più di due difensori e che le nomine in eccesso si considerano senza effetto finché la parte non provveda alla revoca di quelle precedenti che risultano in eccedenza. La disposizione generale per cui la nomina di un difensore in eccedenza rispetto al numero consentito rimane priva di effetto finché la parte non provvede alla revoca di quelle precedenti, non è ritenuta applicabile nel giudizio di cassazione, con riferimento al quale prevale, in quanto speciale, quella dell'art. 613, comma 2, c.p.p. Ne deriva che la nomina di un terzo difensore iscritto nell'albo delle giurisdizioni superiori ai fini della presentazione del ricorso o successivamente, non può essere considerata eccedente e conferisce a quest'ultimo in via esclusiva nella fase di legittimità la titolarità della difesa ed il diritto a ricevere i relativi avvisi (Cass. S.U., n. 12164/2011).

L'art. 613 c.p.p. prevede che se l'imputato è privo del difensore di fiducia, il presidente del collegio provvede a norma dell'art. 97 c.p.p.

La norma aveva una sua ragione pratica in considerazione del fatto che l'imputato poteva presentare personalmente ricorso per cassazione. In questi casi si rendeva necessaria la nomina di un difensore che presenziasse dinanzi alla successiva fase pendente del giudizio in cassazione.

Oggi tale previsione risulta per lo più applicabile all'ipotesi in cui la sentenza sia impugnata dal pubblico ministero (e l'imputato sia stato assistito nella fase di merito da avvocato non iscritto nell'albo speciale).

Ve piuttosto evidenziato che nell'evenienza in cui all'imputato sia nominato un difensore di ufficio, gli avvisi che devono essere dati al difensore sono notificati anche all'imputato stesso.

Nella stessa ipotesi, quando il ricorso concerne gli interessi civili e la parte privata non sia assistita da difensore iscritto nell'albo speciale, il presidente nomina un difensore secondo le norme sul patrocinio dei non abbienti se la parte ne fa richiesta.

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