Dichiarazione di ricusazione dell'interprete (art. 145)InquadramentoLa persona incaricata del delicatissimo incarico di mediazione linguistica, in forma orale (interprete) o scritta (traduttore) non deve versare in situazioni di generale incapacità a svolgere la propria funzione ovvero di specifica incompatibilità per attività già espletate o subite con altra veste nel medesimo procedimento o in altro procedimento connesso o collegato. In tal caso, ove l'ausiliario non provveda direttamente ad astenersi, le parti possono presentare una dichiarazione di ricusazione nei suoi confronti. FormulaTRIBUNALE PENALE DI.... UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI (OVVERO) UFFICIO DEL GIUDICE DELL'UDIENZA PRELIMINARE (OVVERO) TRIBUNALE PENALE DI.... IN COMPOSIZIONE MONOCRATICA (DOTT.....) IN COMPOSIZIONE COLLEGIALE.... SEZIONE DICHIARAZIONE DI RICUSAZIONE DELL'INTERPRETE (OVVERO DEL TRADUTTORE) [1] *** Il sottoscritto Avv....., con studio in...., via...., difensore di fiducia/ufficio di.... 1....., nato a.... il....; 2....., nata a.... il....; indagato/imputato nel procedimento penale n..... /.... R.G.N.R., per il reato previsto e punito dall'art. (dagli artt.)...., per i reati previsti e puniti dagli artt. a).... c.p. b)...., l..... /.... c)...., d.P.R..... d)...., d.lgs..... PREMESSO che è stato nominato interprete (ovvero traduttore), con provvedimento in data...., il signor/la signora....; che il conferimento dell'incarico è stato fissato per il giorno...., ore....; che l'interprete (ovvero il traduttore) suddetto versa in condizioni di incapacità a ricoprire tale incarico, ai sensi dell'art. 144 c.p.p., in quanto (indicare una delle situazioni previste dalla legge); che questo difensore è venuto a conoscenza di tale causa di incapacità (ovvero di incompatibilità) solo in data...., quando (esporre le circostanze in cui si è avuto piena contezza dei motivi di ricusazione, specificando le fonti) [2] ; RICUSA formalmente l'interprete nominato,...., e ne chiede per l'effetto la sostituzione. Si allegano i seguenti documenti. 1)....; 2)..... Luogo e data.... Firma.... [1]La dichiarazione può essere anche presentata oralmente in udienza, restandone comunque traccia a verbale. [2]Questa precisazione è necessaria soltanto quando la ricusazione avvenga successivamente al conferimento dell'incarico. CommentoL'interprete e il traduttore Il ruolo dell'interprete è fondamentale per assicurare all'indagato la piena conoscenza dell'accusa che è formulata nei suoi confronti e la consapevole partecipazione al processo, momento fondamentale dell'esercizio del diritto di difesa. Il suo contributo processuale è in qualche modo assimilabile a quello offerto dal perito, anch'egli portatore di un bagaglio di conoscenze extra-giuridiche necessarie per il rituale svolgimento del procedimento (e non a caso le due figure sono equiparate dall'art. 373 c.p., per quanto riguarda le sanzioni penali riservate a chi offra pareri o interpretazioni mendaci). L'art. 143 c.p.p. parifica l'attività di interpretazione orale a quella di traduzione scritta, rimarcando la natura obbligatoria dell'ufficio di interprete o traduttore (imprescindibile anche quando l'autorità procedente abbia personale conoscenza della lingua o del dialetto da interpretare). Se l'interprete/traduttore, regolarmente citato o convocato, omette senza un legittimo impedimento di comparire nel luogo, giorno e ora stabiliti, il Giudice può ordinarne l'accompagnamento coattivo e può altresì condannarlo al pagamento di una sanzione pecuniaria e alle spese alle quali la mancata comparizione ha dato causa (art. 133 c.p.p.). Incapacità e incompatibilità dell'interprete Il codice prevede pertanto che la piena efficacia della funzione di mediatore linguistico sia garantita, evitando che possa essere demandata a soggetti non affidabili in linea generale per ragioni di ordine psico-fisico o morale (colpiti a priori dalla incapacità a ricoprire l'ufficio in questione) ovvero coinvolti in altri precedenti segmenti procedimentali e quindi privi della necessaria terzietà (e pertanto incompatibili a prestare l'incarico). L'incapacità deriva da: – minore età; – interdizione o inabilitazione; – infermità di mente, anche non dichiarata; – interdizione anche temporanea dai pubblici uffici; – interdizione anche temporanea o sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte; – sottoposizione a misure di sicurezza personali o a misure di prevenzione; – qualità di prossimo congiunto dell'indagato/imputato. Notiamo come tra le varie ragioni di incapacità non sia annoverata la inadeguata conoscenza della lingua o del dialetto da tradurre (competenza personale che costituisce un pre-requisito della nomina e che talora può rivelarsi di non facile accertamento). Versano invece in situazione di incompatibilità: – il responsabile civile e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria; – chi nel medesimo procedimento svolga o abbia svolto la funzione di Giudice, pubblico ministero o loro ausiliario; – il difensore che abbia svolto nel medesimo procedimento attività di investigazione difensiva; – coloro che nel medesimo procedimento abbiano formato la documentazione delle dichiarazioni e delle informazioni assunte ai sensi dell'art. 391-ter c.p.p.; – chi è stato nominato perito o consulente tecnico nello stesso procedimento o in un procedimento connesso; – i titolari di segreto professionale rilevante nel procedimento in corso (ministri di confessioni religiose, avvocati, investigatori privati autorizzati, consulenti tecnici, notai, medici e i chirurghi, farmacisti, ostetriche, etc.), ovvero di segreto di ufficio o di segreto di stato; – i coindagati del medesimo reato; – le persone indagate/imputate in un procedimento connesso per essere stato commesso da più persone in concorso o in cooperazione colposa tra loro, salvo che nei loro confronti sia stata pronunciata sentenza irrevocabile di proscioglimento, di condanna o di applicazione della pena (art. 12, comma 1, lett. a), c.p.p.); nonché, prima che nei loro confronti sia stata pronunciata sentenza irrevocabile di proscioglimento, di condanna o di applicazione della pena, quando in sede di precedente interrogatorio non si siano avvalse delle facoltà di non rispondere dopo gli avvisi di cui all'art. 64, comma 3, lett. c), c.p.p., – le persone indagate/imputate in un procedimento connesso perché, dei reati per cui si procede, alcuni sono stati commessi per eseguirne o occultarne altri (art. 12, comma 1, lett. c), c.p.p.); – le persone indagate/imputate in un procedimento per un reato collegato ex art. 371, comma 1, lett. b), c.p.p., • perché, dei reati per cui si procede, alcuni sono stati commessi in occasione degli altri; • perché, dei reati per cui si procede, alcuni sono stati commessi per conseguire o assicurare al colpevole o ad altri il profitto, il prodotto, il prezzo o l'impunità di altri reati; • perché i reati per cui si procede sono stati commessi da più persone in danno reciproco; • perché, dei reati per cui si procede, la prova di un reato o di una sua circostanza influisce sulla prova di un altro reato o di una sua circostanza; La violazione di queste disposizioni comporta la nullità degli atti che sono stati espletati con l'ausilio di un interprete/traduttore incapace o incompatibile. Astensione e ricusazione Ai sensi dell'art. 145 c.p.p., nelle situazioni sopra descritte, l'interprete può sempre essere ricusato dalle parti private. Il pubblico ministero, quando ha nominato egli stesso l'ausiliario procede semplicemente alla revoca della nomina e dell'incarico, mentre non può che ricorrere al medesimo strumento processuale della ricusazione, per quel che riguarda gli atti compiuti o disposti dal Giudice. Quando esiste un motivo di ricusazione, anche se non proposto formalmente dalle parti, ovvero se vi sono gravi ragioni di convenienza per astenersi, l'interprete ha comunque obbligo di dichiararlo. L'autorità procedente, al momento del conferimento dell'incarico, sonda anche di ufficio l'eventuale sussistenza di ragioni ostative, chiedendo direttamente all'interessato se versi in una delle situazioni previste dalla legge. Se non risultano circostanze di segno contrario, il Giudice ammonisce formalmente l'interprete sull'obbligo di adempiere bene e fedelmente l'incarico affidatogli, senz'altro scopo che quello di far conoscere la verità, e di mantenere il segreto su tutti gli atti che si faranno per suo mezzo o in sua presenza. Quindi lo invita a prestare il proprio ufficio. La dichiarazione di ricusazione o di astensione può essere presentata fino a che non siano esaurite queste formalità di conferimento dell'incarico. In caso di motivi sopravvenuti oppure conosciuti solo successivamente, il termine finale coincide con l'espletamento dell'incarico. |