Istanza di affidamento in prova in casi particolari (art. 94, d.P.R. n. 309/1990)

Riccardo Polidoro

Inquadramento

L'affidamento in prova in casi particolari, c.d. terapeutico, rientra a pieno titolo fra le misure la cui istanza vale a procrastinare la sospensione dell'ordine di esecuzione fino alla decisione del tribunale di sorveglianza. È sottoposta a specifici oneri di allegazione (e non solo), sia perché le cause di inammissibilità previste dall'art. 90 e ss., d.P.R. n. 309/1990 sono immediatamente rilevabili dal Pubblico Ministero agli effetti della revoca della sospensione dell'esecuzione, sia perché la medesima revoca può conseguire al mancato tempestivo inizio del programma terapeutico posto a fondamento della misura richiesta o alla sua interruzione.

Formula

PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il

TRIBUNALE ORDINARIO DI ... [1] per il

TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA DI ...

Istanza di affidamento in prova in casi particolari.

Il sottoscritto [Avv. ... del foro di ..., in qualità di difensore di] ... (Cognome e nome del condannato), nato a ... il ... e residente a ... in Via ..., ove dichiara il proprio domicilio anche ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 677, comma 2-bis, c.p.p., condannato in regime di esecuzione pena detentiva sospesa ex art. 656, comma 5, c.p.p. nell'esecuzione n. ... SIEP,

PREMESSO CHE

la pena da eseguire ... (indicare la misura della pena) rientra nel limite previsto dall'art. 94, comma 1, d.P.R. n. 309/1190;

l'istante è persona tossicodipendente/alcooldipendente ed ha in corso/intende sottoporsi ad un programma terapeutico socio-riabilitativo giudicato idoneo al suo recupero/il cui andamento risulta essere positivamente valutabile, come attestato dall'allegata certificazione rilasciata da ... (indicare la struttura sanitaria pubblica o privata accreditata per l'attività di diagnosi prevista dall'art. 116, comma 2, lett. d, d.P.R. n. 309/1990), con cui il programma è stato concordato/si sta svolgendo;

il programma prevede l'inserimento in una struttura residenziale, ... (indicare quale), e si articola sulle seguenti prescrizioni: ... (specificare quali, specialmente quelle che richiedono spostamenti sul territorio o trasferimenti, anche temporanei, presso altre strutture);

in alternativa

il programma si articola sulle seguenti prescrizioni: ... (specificare quali, specialmente quelle che richiedono spostamenti sul territorio o trasferimenti, anche temporanei, presso altre strutture);

trattandosi di un programma territoriale, l'istante conserverà/fisserà la propria dimora presso ... (indicare l'indirizzo dell'abitazione o altro luogo pubblico di cura, assistenza ed accoglienza);

tanto premesso,

CHIEDE

di essere/che il suddetto Sig. ... (Cognome e nome del condannato) sia ammesso ad espiare la pena oggetto dell'esecuzione in affidamento in prova in casi particolari, ai sensi dell'art. 94, d.P.R. n. 309/1990.

Luogo e data ...

Sottoscrizione ...

Allegata certificazione di cui all'art. 94, comma 2, d.P.R. n. 309/1990.

1. L'atto può essere presentato presso la Procura della Repubblica ovvero presso la Procura Generale, in ragione dell'attribuzione prevista dall'art. 655, comma 1, c.p.p.

Commento

Le istanze per l'ammissione ad una misura alternativa alla detenzione (o l'istanza di sospensione dell'esecuzione ex art. 90, d.P.R. n. 309/1990) avanzate durante la fase di sospensione dell'esecuzione ex art. 656, comma 5, c.p.p. non richiedono forme diverse dalle analoghe istanze proposte dallo stato di detenzione, dalle quali si discostano unicamente perché devono essere presentate presso l'ufficio del Pubblico Ministero che procede all'esecuzione (affinché mantenga lo stato di sospensione dell'esecuzione fino alla decisione del Tribunale di sorveglianza) ed indirizzate al Tribunale di sorveglianza del distretto a cui quell'ufficio appartiene, in deroga agli ordinari criteri di competenza ancorati al luogo di detenzione o di residenza del condannato.

Il contenuto è difficilmente tipicizzabile in quanto funzionale a dare conto non solo delle condizioni di ammissibilità della misura richiesta (in parte già delibate dal Pubblico Ministero all'atto della sospensione dell'esecuzione), ma anche dei suoi presupposti di merito, che dipendono dalla fattispecie concreta.

Rilevano pertanto tutte le possibili argomentazioni idonee ad influire sul giudizio prognostico che il Tribunale di sorveglianza sarà chiamato a svolgere circa l'idoneità della misura richiesta a prevenire il pericolo di fuga e di reiterazione del reato.

Le possibili tematiche di interesse sono le stesse che costituiscono l'oggetto dell'istruttoria che il Tribunale di sorveglianza sarà chiamato a svolgere attraverso l'acquisizione di informazioni rituali (casellario e carichi pendenti), le informazioni c.d. di polizia (provenienti dalle forze dell'ordine) ed attraverso l'inchiesta socio-familiare dell'U.E.P.E.

Potrà essere utile fornire ragguagli sulle vicende giudiziarie, passate o ancora in corso, del condannato, per arricchire il contenuto delle suddette informazioni, nonché illustrare le sue condizioni di vita sociale e familiare, con particolare riguardo alle situazioni abitative e lavorative direttamente incidenti sulla formulazione del programma dell'affidamento in prova e della semilibertà e sulle prescrizioni della detenzione domiciliari, in modo da favorire o indirizzare l'inchiesta socio-familiare e la decisione favorevole del Tribunale di sorveglianza.

Di rilievo sono anche le allegazioni concernenti l'eventuale intervenuto risarcimento del danno o lo svolgimento di attività di volontariato o in favore della collettività, nonché le produzioni di documentazione sanitaria o di consulenze medico-legali per le misure correlate alle condizioni di salute del condannato. A fortiori, può rilevare se il condannato sia stato ammesso o intenda chiedere di essere ammesso a programmi di giustizia riparativa, la cui rilevanza nell'ambito del percorso trattamentale è oggi esplicitamente sancita da plurime disposizioni di legge.

Per le misure correlate allo stato di alcoldipendenza o tossicodipendenza, è necessario, a pena di inammissibilità, allegare la certificazione attestante la diagnosi prevista dall'art. 116, comma 2, lett. d), d.P.R. n. 309/1990 o la relazione prevista dall'art. 123 d.P.R. cit.

L'omissione determina la revoca della sospensione dell'ordine di esecuzione ai sensi dell'art. 656, comma 8.

Ogni altra produzione documentale può essere invece integrata, ai sensi dell'art. 656, comma 6, fino a cinque giorni prima dell'udienza fissata per la decisione dinanzi al Tribunale di sorveglianza.

Consentito, ed anzi consigliabile, presentare istanze volte alla concessione di più misure in via alternativa e subordinata, poiché la detenzione domiciliare c.d. ordinaria e la semilibertà sono, anche normativamente, inquadrabili come alternative minori all'affidamento in prova.

La Suprema Corte, in tema di affidamento in prova terapeutico ex art. 94, d.P.R. n. 309/1990, poiché la condizione di accesso alla misura prevede che la pena detentiva inflitta o ancora da espiare sia contenuta nel limite di sei anni ovvero di quattro anni, se relativa a titolo esecutivo comprendente reati di cui all'art. 4-bis, l. n. 354/1975, non è consentita la scissione virtuale del cumulo, in caso di pena da espiare superiore ai quattro anni, al fine di imputare quella già espiata ai reati in questione (Cass. I, n. 23279/2021).

Inoltre, sempre in tema di affidamento in prova c.d. terapeutico in favore di condannato tossicodipendente od alcoldipendente, previsto dall'art. 94, d.P.R. n. 309/1990, ai fini della verifica del presupposto, di cui al comma 1 di detto articolo, del mancato superamento dei limiti del residuo di pena detentiva ancora da espiare (pari, a seconda dei casi, a sei o quattro anni di reclusione), non può tenersi conto, in caso di programma terapeutico già in corso, dell'eventuale retrodatazione dell'inizio dell'esecuzione della pena a data anteriore a quella di sottoscrizione del verbale di affidamento, ai sensi del comma 4 dell'articolo medesimo, in quanto la decisione relativa alla retrodatazione, attenendo alle limitazioni e prescrizioni sostanzianti l'affidamento, ha carattere prettamente valutativo e presuppone pertanto il già compiuto preliminare vaglio di ammissibilità della domanda del beneficio, in riferimento al quale il "quantum" di pena residua deve essere determinato alla luce unicamente della data di sottoscrizione del verbale di affidamento (Cass. I, n. 25662/2021).

Da ultimo, in tema di sospensione, con recente pronuncia la Corte di Cassazione ha stabilito che dell'esecuzione della pena detentiva, la disciplina prevista dall'art. 656, comma 5, c.p.p., in relazione agli artt. 90 e 94, d.P.R. n. 309/1990, riguarda soltanto i condannati affetti da tossicodipendenza, non essendo conseguentemente applicabile, per il suo carattere eccezionale, ai soggetti affetti da ludopatia o da altre dipendenze differenti dalla tossicodipendenza, ancorché a quest'ultima assimilabili (Cass. I, n. 36709/2021).

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