Lista testimoni, consulenti tecnici e periti (art. 29, d.lgs. n. 274/2000)InquadramentoFuori dei casi in cui le indicazioni dei nomi dei testimoni, periti o consulenti tecnici e delle persone coimputate in un procedimento connesso (art. 210 c.p.p.) e delle circostanze siano state già indicate con l'atto di citazione (per il P.M.) o nel ricorso immediato presentato dalla persona offesa (art. 21, d.lgs. n. 274/2000), le parti che intendono chiedere l'esame dei menzionati soggetti, devono, a pena di inammissibilità, almeno sette giorni prima della data fissata per l'udienza di comparizione, depositare in cancelleria le liste con l'indicazione delle circostanze su cui deve vertere l'esame. Se occorre fissare altra udienza per il giudizio, il Giudice autorizza ciascuna parte alla citazione dei propri testimoni o consulenti tecnici, escludendo le testimonianze vietate dalla legge e quelle manifestamente sovrabbondanti. La parte che omette la citazione decade dalla prova. FormulaUFFICIO DEL GIUDICE DI PACE DI ... LISTA DEI TESTIMONI, PERITI, CONSULENTI E PERSONE DI CUI ALL'ART. 210 C.P.P. Nel procedimento penale n. ... R.N.R., n. ... R.G.I.P., a carico di, nato a ... il ..., imputato dei reati di cui agli artt. ..., chiamato alla prima udienza dibattimentale del giorno ..., Giudice Dott. .... Il sottoscritto, Avv. ..., difensore del Sig. ..., nato a ..., il ..., residente in ..., nella via ..., n. ..., imputato (oppure parte civile oppure responsabile civile oppure responsabile civile o del civilmente obbligato per la pena pecuniaria ...) INDICA quali testimoni (periti, consulenti e presone ex art. 210 c.p.p.) chiedendo, ai sensi del d.lgs. n. 274/2013, art. 29, l'autorizzazione a citarli a comparire all'udienza dibattimentale sopra indicata, affinché riferiscano sulle circostanze indicate, oltre che a controprova e comunque su ogni altra circostanza concernente i fatti di causa: Sig. ..., residente in ..., via ..., n. ...; Sig. ..., residente in ..., via ..., n. ...; i quali riferiranno sui fatti oggetto del capo di imputazione e, nello specifico, sulle seguenti circostanze ... i seguenti periti Sig. ..., residente in ..., via ..., n. ..., relativamente a ...; Sig. ..., residente in ..., via ..., n. ..., relativamente a .... Luogo e data ... Firma Avv. ... CommentoPrincipi generali Almeno sette giorni prima della data fissata per l'udienza di comparizione, a pena di inammissibilità, le parti devono depositare in cancelleria le liste con l'indicazione dei nominativi dei testimoni, periti consulenti e delle persone imputate in un procedimento connesso di cui all'art. 210 c.p.p. e delle circostanze su cui debbono essere sentite, analogo obbligo ricade sul p.m. per i soggetti non indicati, precedentemente, nell'atto di citazione a giudizio o della persona offesa ricorrente tenuta a procedere all'indicazione ai sensi dell'art. 21, d.lgs. n. 231/2000. Dopo la dichiarazione di apertura del dibattimento, se può procedersi immediatamente al giudizio, il Giudice ammette le prove richieste escludendo quelle vietate dalla legge, superflue o irrilevanti e invita le parti ad indicare gli atti da inserire nel fascicolo per il dibattimento, provvedendo a norma dell'art. 431 c.p.p. Le parti possono concordare l'acquisizione al fascicolo del dibattimento di atti contenuti nel fascicolo del Pubblico Ministero, della documentazione relativa all'attività di investigazione difensiva, nonché della documentazione allegata al ricorso di cui all'art. 21. Se occorre fissare altra udienza per il giudizio, il Giudice autorizza ciascuna parte alla citazione dei propri testimoni o consulenti tecnici, escludendo le testimonianze vietate dalla legge e quelle manifestamente sovrabbondanti. La parte che omette la citazione decade dalla prova. La presentazione delle liste testimoniali In ossequio al criterio della massima semplificazione il procedimento che si svolge innanzi al Giudice di pace, è stato articolato sul rito a citazione diretta a giudizio, così come disciplinato dal nuovo libro VIII c.p.p. in ossequio ai principi dell'oralità, immediatezza, contraddittorio nella formazione della prova, terzietà del Giudice e durata ragionevole del processo. Esclusa l'udienza preliminare, punto di snodo del rito è sicuramente l'udienza di comparizione: si spiega così la previsione che, ai sensi dell'art. 29, comma 1, impone al p.m., ovvero alla persona offesa che abbia proceduto ai sensi dell'art. 21, d.lgs. n. 231/2001, di depositare, almeno sette giorni prima della data fissata per l'udienza, rispettivamente l'atto di citazione in giudizio ovvero il decreto di convocazione emesso dal Giudice a seguito del ricorso, analogamente a quanto stabilito all'art. 467 c.p.p. Invero, proprio le procedure di innesto del rito comportano una deroga alla delineata regola. Posto, tuttavia, che in quelle occasioni non si fa menzione dell'indicazione dei periti e delle persone di cui all'art. 210 c.p.p., la volontà di esaminarle comporta a carico del P.M. e della persona offesa l'onere di indicare nella lista da presentarsi 7 giorni prima della data d'udienza: vi è, dunque, la possibilità per il P.M. e per la persona offesa di attivarsi, in relazione ai mezzi di prova diversi da quelli indicati dalle norme in questione, anche successivamente nell'ambito del giudizio, la rigida preclusione attinente ai testimoni ed ai consulenti tecnici, può essere superata dimostrando di non aver potuto procedere ad una tempestiva indicazione. Analogamente a quanto accade nel rito ordinario scopo della previsione è l'attuazione del diritto alla prova ex art. 190 c.p.p., finalizzata ad attuare la necessaria discovery probatoria: trattasi dell'ingresso dei mezzi di prova nel procedimento, assicurando la piena conoscenza e conoscibilità degli stessi a tutte le parti allo scopo di garantire il regolare contraddittorio. Al di là dell'indicazione in commento, le parti, ai sensi dell'art. 493 c.p.p., possano formulare, direttamente in questa fase, istanze in ordine alle prove documentali o sopravvenute. Il termine La lista va depositata, a pena di inammissibilità, 7 giorni (liberi) prima della data dell'udienza. Nel caso di rinvio dell'udienza prima dell'apertura del dibattimento, le parti conservano la facoltà di presentare la lista testi fino a 7 giorni prima della data fissata per la nuova udienza (Cass. VI, 20 aprile 2004). Regola ammissione prove In merito alla regola sull'ammissione delle prove deve dirsi che, fermo restando che le fonti di prova debbono essere richieste dalle parti, fermo restando i poteri ufficiosi del Giudice, quest'ultimo nella valutazione delle prove deve, ai sensi all'art. 29, comma 7, d.lgs. n. 274/2000, escludere le prove vietate dalla legge, superflue o rilevanti: non è previsto il carattere manifesto delle stesse. L'intervento del Giudice di pace è, in tal caso, più diretto e penetrante. Peraltro, solo una volta ammessa la prova, il Giudice provvede alla formazione del fascicolo del dibattimento. Regole per la citazione Quanto al contenuto v. Formula sul deposito lista testi e altri dichiaranti. Nel caso in cui non sia immediatamente possibile procedere a giudizio, trova applicazione il disposto del comma 8 dell'art. 29, alla stregua del quale il Giudice autorizza ciascuna parte alla citazione dei propri testimoni o consulenti tecnici. Nell'ipotesi in cui la parte, a ciò autorizzata, ometta la citazione decade dalla prova (v. Formula in argomento). In tema di ricorso per cassazione, l'impugnazione dell'ordinanza di esclusione di una prova testimoniale deve illustrare, in ossequio al principio di specificità di cui all'art. 581 c.p.p., i motivi per i quali la deposizione ritenuta superflua dal Giudice fosse, invece, rilevante ai fini della decisione (Cass. I, n. 20581/2023). |